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Blasel
Blasel
Banned
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Non sempre e non in ogni caso, ma uno degli ultimi argini al tema preposto, sono gli operatori del settore psichico che non sempre riescono nel loro intento di annullare tale inclinazione.

Di questi operatori, quelli piu' direttamente coinvolti sono gli psichiatri i quali, ve lo posso assicurare, nella maggioranza dei casi, non vive l'insuccesso della propria opera come una semplice iattura, ma sanno che con esso hanno perso, oltre una persona cara, anche una parte di se stessi.

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Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
CignoNero ha scritto:
Se capissi che una persona a me cara sta meditando il suicidio, farei di tutto per evitare che porti a termine il suo desiderio
Anche io (come ho già detto).

CignoNero ha scritto:
Non sarebbe una questione di morale tentare di fermarlo, della morale mi interesso poco quasi in tutto, se devo essere sincera.
Guarda che tutte le volte che fai una scelta che "ti senti dentro", in quel momento stai prendendo una decisione sorta dalla tua morale personale, eh...

53
galadriel
galadriel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Spaitek ha scritto:
Io credo di aver constatato che questo argomento ha una tale portata emotiva, come dici tu, che qualcuno è incapace di prenderlo in considerazione in maniera totalmente razionale... Mi rendo conto che è difficile, ma dubito che mi interessi portare avanti un discorso con tali persone. Semplicemente perchè sarebbero discorsi sterili. Finora ho trattato la questione con un atteggiamento totalmente anti-dogmatico e freddamente razionale, come si conviene ad ogni discussione dotata di senso pragmatico. Dispiace constatare che qualcuno non si sia reso perfettamente conto di ciò che realmente ho detto.. e abbia preferito attaccarmi con illazioni che non hanno nè capo nè coda.

Io mi riferivo a tutti i partecipanti alla discussione, essendo il tema qualcosa che tocca nel profondo.
Intendevo anche dire che ritengo negativa l'astrazione indebita della componente emotiva da ciò che è umano.
Se poi il tuo riferimento è volto a screditare l'intervento di Ninfa e il suo atteggiamento, credo davvero che tu non l'abbia compreso.
Si tratta per altro di un atteggiamewnto molto poco critico, aperto e costruttivo.

alessia ha scritto:Il suicida è fondamentalmente una persona sola,che non può da sola più sostenere una vita che pesa e che è già senza vita, anzi senza una ragione di vita.
Chi invece sceglie l'eutanasia fondamentalmente è una persona che vuole lasciare soli chi ha accanto per togliere loro il peso della sua vita, per eviare di leggere in quelli sguardi la vita che non ha più e che è oramai senza una ragione.

Credo anche io.

54
Ospite
Anonymous
Ospite
Spaitek ha scritto:
CignoNero ha scritto:
Non sarebbe una questione di morale tentare di fermarlo, della morale mi interesso poco quasi in tutto, se devo essere sincera.
Guarda che tutte le volte che fai una scelta che "ti senti dentro", in quel momento stai prendendo una decisione sorta dalla tua morale personale, eh...

Giusta considerazione, forse avrei dovuto specificare che non sono interessata alla morale comune, cosa che più facilmente spinge a fare azioni considerate buone, piuttosto che il fatto di volerle fare e basta.

55
Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
CignoNero ha scritto:
Spaitek ha scritto:
CignoNero ha scritto:
Non sarebbe una questione di morale tentare di fermarlo, della morale mi interesso poco quasi in tutto, se devo essere sincera.
Guarda che tutte le volte che fai una scelta che "ti senti dentro", in quel momento stai prendendo una decisione sorta dalla tua morale personale, eh...

Giusta considerazione, forse avrei dovuto specificare che non sono interessata alla morale comune, cosa che più facilmente spinge a fare azioni considerate buone, piuttosto che il fatto di volerle fare e basta.
Esatto. :ç-*:
E' importante fare attenzione al significato delle parole, per sostenere un dialogo costruttivo...

56
Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Massimo Vaj ha scritto:Epicuro ha detto una mirade di minchiate, quella citata da Falansterio è una delle più grosse.
Come si possa escludere l'ignoto solo perché ti è ignoto... è cosa ignota
Non sono d'accordo.
Epicuro merita stima (forse anche molto più di certi Platoni da strapazzo) e la frase riportata da falansterio è tutto ciò a cui un razionalista come me può ambire nei confronti del rapporto con la morte.
Secondo me l'hai solamente fraintesa.
Una cosa è certa: una cosa intrinsecamente e perennemente ignota si esclude da sè. Ciò che può restare, semmai, è solo la paura che essa suscita... Ma Epicuro ci viene in aiuto e, con ammirevole pragmatismo, ci fa riflettere sull'irrazionalità di tale paura.

57
IlDucaBianco
IlDucaBianco
Viandante Residente
Viandante Residente
Spaitek ha scritto:
Il diritto nasce da un bisogno oggettivo.
Se tale bisogno è in realtà dettato da una non lucida analisi della situazione, allora è forse moralmente doveroso tentare di convincere la persona in questione a prendere altre strade...




Spaitek ha scritto:
E' importante fare attenzione al significato delle parole, per sostenere un dialogo costruttivo...


Esattamente.

Il Bisogno ad esempio non è qualcosa do oggettivo ne qualcosa che concerne la sfera cosciente e può quindi nascere da un analisi razional-consapevole della situazione.

http://www.srmpsicologia.com/articoli2001/mbaranello2001-02-02.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno

Più importante ancora del conoscere il senso delle parole è il desiderio di non coltivare polemiche ad oltranza.





blasel ha scritto:Non sempre e non in ogni caso, ma uno degli ultimi argini al tema preposto, sono gli operatori del settore psichico che non sempre riescono nel loro intento di annullare tale inclinazione.

Di questi operatori, quelli piu' direttamente coinvolti sono gli psichiatri i quali, ve lo posso assicurare, nella maggioranza dei casi, non vive l'insuccesso della propria opera come una semplice iattura, ma sanno che con esso hanno perso, oltre una persona cara, anche una parte di se stessi.

Sembra ne risentano in modo particolare e tendano ad assimilare certi disturbi.


alessia ha scritto:Il suicida è fondamentalmente una persona sola,che non può da sola più sostenere una vita che pesa e che è già senza vita, anzi senza una ragione di vita.
Chi invece sceglie l'eutanasia fondamentalmente è una persona che vuole lasciare soli chi ha accanto per togliere loro il peso della sua vita, per eviare di leggere in quelli sguardi la vita che non ha più e che è oramai senza una ragione.
In entrambi è un peccato ma è sempre e comunque una scelta.da rispettare.
Questa la mia personale e modestissima opinione.

Al di là del fatto, anche secondo me è rilevante la situazione di coercizione esterna o la sua assenza.


Qui si sottovaluta il movente psicologico,
cioè l'elemento personale in una decisione estrema e basata su diu esso che riguarda la persona.

58
galadriel
galadriel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
IlDucaBianco ha scritto:
Qui si sottovaluta il movente psicologico,
cioè l'elemento personale in una decisione estrema e basata su diu esso che riguarda la persona.

Del resto è la parte oscura no? :ç-*:


Scusa non avevo letto il tuo intervento precedente e lo quoto ora.

IlDucaBianco ha scritto:Mi permetto un intevento teorico.
La statistica dei casi di suicidio dice si tratta di persone che, apparentemente, non avrebbero nessun motivo per desiderare la morte: sono giovani, in buona salute, hanno un lavoro, una famiglia, una vita "normale". Trovo che questa sia una prima fondamentale differenza tra chi chiede per se l'eutanasia e chi si suicida, anche tenendo conto del fatto che dietro questa facciata di "normalità", si cela un abisso di sofferenza e disperazione, invisibile agli occhi del mondo, e spesso, invisibile persino agli occhi dei familiari e degli amici più cari.
Da un punto di vista psicologico poi il suicidio ha alcune peculiarità. Il suicidio non è quasi mai una decisione improvvisa ma al contrario è il punto di arrivo di un itinerario mentale lungo e tortuoso, che comporta decisioni, indecisioni e decisioni contrarie a quelle prese in precedenza. Innanzitutto la persona inzia a vedere la morte in chiave positiva.Non c'è una vera intenzione di suicidarsi, ma il suicidio è preso è in considerazione come una possibile soluzione ai propri problemi. Il suicidio viene visto come una specie di ultima opzione da utilizzare nel caso la propria situazione diventasse insopportabile. In questo modo, l'aspirante suicida comincia a familiarizzarsi con l'idea della propria morte. La morte non fa più paura e il pensiero di porre fine alla propria esistenza diventa capace di portare conforto e sollievo La morte divenuta una possibilità concreta viene poi valutata con i suoi pro ed i suoi contro. La persona depressa si trova a combattere contro sentimenti ambivalenti , fra la voglia di vivere e quella di morire, fra disperazione e speranza. Questa fase nel caso dell'eutanasia, è imposta dalla malattia, cioè da cause oggettive ed esterne. Qui invece tutto avviene dall'interno. Inoltre nel primo caso non si pone una reale alternativa fra vita e non vita, perchè una via d'uscita oggettiva dalla vita senza malattia non c'è. La strada è comunque quella della morte, cambiano solo i tempi.
Infine la maggior parte dei suicidi potrebbe avere una vita normale. Alcune persone non riescono a trovare un senso alla propria esistenza, niente le appassiona o le emoziona più. Non si sentono depresse, semplicemente si sentono vuote e spente. Apparentemente hanno una vita normale o addirittura soddisfacente, ma dietro la maschera di normalità, si nasconde una profonda insoddisfazione. Queste persone non credono più in niente e in nessuno: si sentono ciniche, disincantate, senza più sogni. La vita non è più un dono prezioso ma è un vano agitarsi prima della morte.
Nel caso del malato queste condizioni non sussistono. La malattia è già di per se condanna e coercizione.




Vorrei chiederti se ciò vale anche per i suicidi "dimostrativi".


E invito tutti a riflettere su questo, fornendo un nuovo spunto.
Un conto è il suicidio riuscito e uno quello fallito, in termini psicologici.
"chi vuole suicidarsi ci riesce".
Esistono quindi suicidi e i cosidetti suicidi dimostrativi, caratterizzati a mio avviso da altre valenze.
Costituisco un profondo grido di dolore, ma vanno compresi in modo specifico.
Se si astrae da quersto discorso l'elemento umano, anche questa differenza andrà persa.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Galadriel ha scritto:

Un conto è il suicidio riuscito e uno quello fallito, in termini psicologici.
"chi vuole suicidarsi ci riesce".
Esistono quindi suicidi e i cosidetti suicidi dimostrativi, caratterizzati a mio avviso da altre valenze.
Costituisco un profondo grido di dolore, ma vanno compresi in modo specifico.
Se si astrae da quersto discorso l'elemento umano, anche questa differenza andrà persa.


Accanto al suicidio riuscito (il suicidio come una deliberata e volontaria decisione di autosoppressione ) ,
esistono come giustamente evidenzi altre condotte che
si differenziano per dinamiche e finalità.
Il suicidio rappresenta la via finale comune di dinamiche psicopatologiche diverse e questa
diversità incide sulle modalità di attuazione.
E' necessario pertanto tener distinte quattro diverse forme : il suicidio riuscito, il suicidio
mancato, il suicidio dimostrativo e quello mascherato
, cioè il suicidio compiuto senza la volonta che altri sappiano che suicidio era ( mentre il caso precedente, il suicidio dimostrativo è a livello inconscio l'esatto opposto).
Non solo è diverso il percorso psicologico che conduce ad essi, ma anche la loro funzione, la loro distribuzione epidemiologica e le loro modalità di attuazione.
Il suicidio dimostrativo è la messa in atto di un gesto autolesionista, attuato per richiamare
l'attenzione sul proprio malessere: è dunque una sorta di richiamo muto e disperato nei
confronti dell'ambiente circostante. Rientra quindi nell'insieme delle pratiche autolesionistiche.

Poi non mi dilungo, perchè non voglio annoiare.
In ogni caso ci tengo a specificare che la categoria suicidaria d'appartenenza è tale da un punto di vista epidemiologico e psicodinamico.
Non implica ciuoè alcuna valutazione morale su chi la compie e non deve fondarla.




60
Massimo Vaj
Massimo Vaj
Viandante Storico
Viandante Storico
Noi tutti si cammina lasciando scaglie dietro al nostro passaggio, mentre carie dolorose aprono buchi neri in denti che non riescono più a sognare di mordere i crani degli odiati nemici. Ulcere aprono la strada a emorragie che allagano organi, stanchi di tirare avanti senza intravedere un futuro diverso dal dover marcire del tutto nel proprio disgustoso miasma. È solo questione di tempo e anche il suicidio rientrerà nel canone di un'aspettativa certa come la morte. La nascita corrisponde al primo passo di un morire graduale dal quale il suicidio si ribella. Vale la pena, non vale la pena... condividono una stessa pena con lancette spostate di poco.
Si impugni un'ascia e ci si colpisca, ci si stacchi una mano a brandelli che ricorderanno i fili di quei burattini che siamo, oppure si guardi il Cielo, e la sua fantasia che corre in forme che, pur ridendo o piangendo, corrono senza sosta verso un Mistero che ignorano tanto quanto amano.

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Massimo Vaj ha scritto:Noi tutti si cammina lasciando scaglie dietro al nostro passaggio, mentre carie dolorose aprono buchi neri in denti che non riescono più a sognare di mordere i crani che degli odiati nemici. Ulcere aprono la strada a emorragie che allagano organi, stanchi di tirare avanti senza intravedere un futuro diverso dal dover marcire del tutto nel proprio disgustoso miasma. È solo questione di tempo e anche il suicidio rientrerà nel canone di un'aspettativa certa come la morte. La nascita corrisponde al primo passo di un morire graduale dal quale il suicidio si ribella. Vale la pena, non vale la pena... condividono una stessa pena con lancette spostate di poco.
Si impugni un'ascia e ci si colpisca, ci si stacchi una mano a brandelli che ricorderanno i fili di quei burattini che siamo, oppure si guardi il Cielo, e la sua fantasia che corre in forme che, pur ridendo o piangendo, corrono senza sosta verso un Mistero che ignorano tanto quanto amano.

E' una visione del suicidio molto romantica, ma la realtà è ben diversa.
Il suicidio letterio è una cosa quello reale un altra.
Il suicidio letterario cattura la figura del suicidio a livello di ideazione Suicidaria, ovvero è concepibile ad uno dei sei livelli del percorso psicologico che conduce al suicidio.
Il suicidio reale avviene e ad un livello successivo del percorso.
Anche soltanto per questo motivo è profondamente diverso.
In parole povere, uno è fantasia d'atto esistente a livello intimo ed interiore, l'altro è atto compiuto esistente nel reale.

I sei livelli sono questi ( li illustro perchè così ci capiamo :ç-*: ... stamattina mi sento di dover essere iper esplicativa)
1 - ideazione generica di voler morire ( non presenta alcun valore predittivo )
2 -ideazione di un piano
3 -minaccia di suicidio (non presenta alcun valore predittivo)
4 -attuazione di comportamenti autolesivi
5- suicidio dimostrativo
6- suicidio riuscito.
Questi sei livelli possono essere presenti in maniera progressiva nello stesso soggetto: più frequentemente sono invece specificatamente legati alle diverse condotte suicidarie che ne comprendono comunque tre fondamentali ( fantasia di morte o familiarizazione con la morte, valutazione della morte e atto).


P.S.
Scrivi molto bene
BeautyfulSuina

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Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
IlDucaBianco ha scritto:
Spaitek ha scritto:
E' importante fare attenzione al significato delle parole, per sostenere un dialogo costruttivo...

Esattamente.
Il Bisogno ad esempio non è qualcosa do oggettivo ne qualcosa che concerne la sfera cosciente e può quindi nascere da un analisi razional-consapevole della situazione.
http://www.srmpsicologia.com/articoli2001/mbaranello2001-02-02.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Bisogno
Stiamo parlando di due cose diverse. La presenza di un bisogno è un fatto oggettivo.
Anche la presenza di un'opinione personale (e dunque soggettiva per definizione), ad esempio, può costituire un fatto oggettivo.
Che cosa rappresenti il "bisogno" da un punto di vista psicologico, è un altro paio di maniche...

IlDucaBianco ha scritto:
Più importante ancora del conoscere il senso delle parole è il desiderio di non coltivare polemiche ad oltranza.
Verissimo.
Ma perchè vieni a dirlo a me?

IlDucaBianco ha scritto:
Qui si sottovaluta il movente psicologico,
cioè l'elemento personale in una decisione estrema e basata su diu esso che riguarda la persona.
Chi lo sta sottovalutando?
E soprattutto: in quale modo, di preciso, pensi che il movente psicologico sia fondamentale per stabilire quali forme di suicidio sono legittime e quali non lo sono? Può anche darsi che io sia d'accordo con te, ma devi essere più esauriente.



Ultima modifica di Spaitek il Lun 25 Ott 2010 - 19:22 - modificato 2 volte.

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PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
Viandante Storico
Ecco un aspirante suicida.
Dialoga con se stesso autocitandosi.

64
Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ho corretto i quote.

65
PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
Viandante Storico
Non se n'era accorto nessuno, guarda.
Dev'essere un errore di autostima.

66
Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
PorceDi ha scritto:Non se n'era accorto nessuno, guarda.
Dev'essere un errore di autostima.
...eh?

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Massimo Vaj
Massimo Vaj
Viandante Storico
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PorceDi è attento come un avvoltoio, ma lascia intendere di non dare importanza a tutto ciò che non lo riguarda da vicino. Intanto strappa brandelli che fatica a inghiottire dicendo che gli piacciono.

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PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
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Non c'è nulla che mi riguardi da vicino, in questo forum.
E quanto meno ci do importanza, tanto più mi ci diverto.

69
Massimo Vaj
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Ecco... ha inghiottito ancora sorridendo... eheheh... Decidere quando andarsene - Pagina 3 2504199820

70
PorceDi
PorceDi
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Da come scrivi, sembra invece che quello sia tu.

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Massimo Vaj
Massimo Vaj
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Beh certo, io inghiottisco amaro spesso, ma non sorrido fingendo, anche se disegno cerchi concentrici sopra le mie vittime prima di ingropparmele come si meritano.

72
PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
Viandante Storico
Buon per te, mi avevi appena dimostrato il contrario.
Però se sorridi senza fingere sei proprio un masochista coi fiocchi.
Mi ricordi sempre di più xmanx, chissà perché.

73
Massimo Vaj
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Viandante Storico
Forse perché sono stato un masturbatore come lo è lui, anche se privo di quella professionalità da Stunt Man che sbandiera ogni volta che corteggia qualcuna... Decidere quando andarsene - Pagina 3 73990920

74
PorceDi
PorceDi
Viandante Storico
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Ti sbagli.
Per diventare xmanx non è necessario né sufficiente essere masturbatori.
Basta manifestare a chiare lettere quel non so che che in fondo tutti possiedono, chi più chi meno.
Senza però premurarsi di nasconderlo.

75
Massimo Vaj
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Dev'essere l'unico caso in cui essere stupidi aiuta... Decidere quando andarsene - Pagina 3 214252

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