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Zone erronee

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Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Zone erronee - ovvero "schegge di positività"

Non poche delle decisioni che in passato abbiamo prese ci appaiono oggi sbagliate. E' una constatazione che ciascuno di noi fa regolarmente, ma che resta sterile perché quasi sempre trascuriamo di approfondirla individuando le motivazioni che ne stanno alla base e cioè quelle che mi sento di riconoscere come "zone erronee". Pur essendo molte, esse hanno una connotazione comune: ci inducono a rinunciare alle nostre aspirazioni più profonde e genuine per conformarci a un modello esterno; a vivere, cioè, in funzione dell'immagine stereotipata che gli altri, per semplificazione o per comodo, si aspettano da noi.
Gli atti, le emozioni della nostra esistenza ci vengono preordinati fin dall'infanzia dalla comunità civile, famigliare, e di lavoro a cui apparteniamo o siamo destinati. L'importanza di ottenere l'approvazione di tali comunità, il timore di venire emarginati, ci induce quindi a sottostare a imposizioni che svalorizzano la nostra personalità e ci costringono a condividere le nevrosi, i sensi di colpa, i conformismi, le preoccupazioni e le ansie del futuro che formano le zone malate della nostra civiltà industriale.
E Allora?
Allora, viviamo una volta sola, rifiutiamo di conformarci acriticamente alle regole che gli "altri" tendono ad imporci. Cerchiamo piuttosto di scoprire da soli, dentro di noi, le nostre autentiche aspirazioni, e dopo averle identificate, facciamo di tutto-diamoci da fare per realizzarle. Perché dovremmo sentirci condizionati dalle esperienze che noi stessi, o altri, abbiamo fatto nel passato, o vivere in ansia per quello che verrà, per il nostro futuro dal momento che noi viviamo sempre ed esclusivamente nel presente? Perché dovremmo accettare l'infelicità, oggi, dal momento che le possibilità di realizzarci sembrerebbero praticamente infinite? Perché mai trascorrere l'intera nostra vita all'ombra di pregiudizi e di abitudini anchilosanti quando la possibilità di scegliere un'esistenza più varia, eccitante, ci può dare quella serenità di spirito che nasce dall'acquisizione della libertà psicologica?
E' un invito audace ma meditato, per cercare sé stessi, al di là del conformismo, per cercare quei valori autentici ai quali ispirare la propria esistenza.

(Rif. Wayne W. Dyer - psicologo e psicoterapeuta)

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
è perché non hai studiato ingegneria aerospaziale. A quest'ora saresti su una sonda in volo su Marte, tipo The Martian, a coltivare patate concimate a merda di svedese.

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Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem

paolo iovine ha scritto:è perché non hai studiato ingegneria aerospaziale. A quest'ora saresti su una sonda in volo su Marte, tipo The Martian, a coltivare patate concimate a merda di svedese.

Digestione difficile? (  in effetti, patate fritte tirate su a cacca terrestre per fertilizzare terriccio marziano SGHIGNAZZARE )....

(Se fai finta di essere buono, il mondo ti prende molto seriamente. Se fai finta di essere malvagio, il mondo non ci crede. É sbalorditiva la stupidità dell'ottimismo.)
Se la dicevi così suonava meglio...

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LieveMente
LieveMente
Viandante Storico
Viandante Storico
E' interessante quello che hai postato Constantin. E per tanti versi lo trovo profondamente giusto.
D'altra parte mi riesce difficile attuarlo quando le scelte coinvolgono altre persone, cui voglio bene.
Bene o male nessuno di noi è un nucleo a se stante...abbiamo legami
Dobbiamo ignorare anche quelli, quando essi influiscano con le nostre ispirazioni?
Continuo a fare il solito passo...scegliere i minore dei mali, la grigia via di mezzo, che non soddisfa a pieno ne le mie aspirazioni, ne le aspettative altrui-
Prima o poi forse riuscirò ad andare da una parte o dall'altra...
O forse ci sono delle persone che sono portate a fare da tramite, anche se è un bel peso da portare

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