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qual'è l'ira dei giusti?

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
mi trovo in un limbo, non so cosa fare perchè non riesco più a mantenere la calma, è tutta la vita che mantengo la calma e nonostante questo la sto perdendo perchè.............sarebbe lungo da spiegare, anzi no, non è lungo è solo difficile, vivo una vita precaria e più va avanti più è precaria e più va avanti, più si chiudono porte, ora ho solo due porte da aprire, una la conosco è quella della sopravvivenza, dello stacccare la spina e guardarmi sopravvivere senza emozioni, l'altra non l'ho mai aperta, quella della rabbia, della reazione violenta totale, senza ritorno, non l'ho mai aperta pensando di essere un giusto, uno che cerca la pace, invece ho solo paura non tanto di quello che dirò o farò ma di COSA sarò una volta superata quella porta........... qualcuno ha idea di cosa sto parlando? allora potrebbe gentilmente dirmelo visto che cominciano a mancarmi le spiegazioni?

2
Ospite
Anonymous
Ospite
Difficile parlare così, ma da un lato ti capisco, perchè dopo tanto tempo a mantenere il controllo in una situazione che ci fa star male, prima o poi quella rabbia scoppia. E' questo il punto: è stata troppo contenuta, troppo repressa, giorno dopo giorno, ora dopo ora, facendoti solo del male. Nessuno di noi può dirti cosa è meglio, nessuno di noi sa a cosa porterebbe la tua rabbia se esplodesse, anche perchè nessuno sa in che misura può sfogarsi. A volte quell'esplosione non è un male, anzi, può essere liberatoria, ed i contro valgono meno dei pro, ma se hai la possibilità di staccare la spina per un po', provando a ragionare a mente fresca e rilassata, mi sentirei di consigliarti quello. Un sincero in bocca al lupo.

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Silentio
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Viandante Storico
Viandante Storico
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:qualcuno ha idea di cosa sto parlando?

Si.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
CignoNero ha scritto:Difficile parlare così, ma da un lato ti capisco, perchè dopo tanto tempo a mantenere il controllo in una situazione che ci fa star male, prima o poi quella rabbia scoppia. E' questo il punto: è stata troppo contenuta, troppo repressa, giorno dopo giorno, ora dopo ora, facendoti solo del male. Nessuno di noi può dirti cosa è meglio, nessuno di noi sa a cosa porterebbe la tua rabbia se esplodesse, anche perchè nessuno sa in che misura può sfogarsi. A volte quell'esplosione non è un male, anzi, può essere liberatoria, ed i contro valgono meno dei pro, ma se hai la possibilità di staccare la spina per un po', provando a ragionare a mente fresca e rilassata, mi sentirei di consigliarti quello. Un sincero in bocca al lupo.

grazie (non dico crepi il lupo perchè sono protetti e poi nelle favole servono sempre),
vedi io sarei un tipo giocoso, un burlone, quello è l'identità che ho scelto, non solo qui, nella vita, ma forse la mia domanda era retorica, io so che non aprirò mai quella porta, è che dietro ci sta una persona diversa, un altro io, cioè se l'aprissi, cesserei di essere io e diventerei quello........no nessuno sdoppiamento è solo che la mia rabbia che cova non è solo repressa, è sublimata, è là.......... ma se finiscono le opzioni e non posso più evitarla.....ecco di questo ho paura di diventare quello che non voglio, di non avere più scelta, staccare la spina l'ho fatto spesso, ma poi ricomincio ad essere quello che ho scelto di essere, temo che se mi lasciassi prendere la mano dalla rabbia diventerei altro e non potrei tornare ad essere me stesso

5
Ospite
Anonymous
Ospite
A me i lupi piacciono, ed a volte sono una pecorella vestita da lupo, o anche il contrario. ;o)
Sono certa che tu capisci bene che è impossibile potersi esprimere in qualche modo non conoscendo la situazione, come sono anche quasi certa, e calco molto su quel quasi, che questa discussione serva più per tentare di sfogarsi un attimo che per ricevere consigli veri e propri.
Posso dire che, personalmente, io non molto tempo fa sono scoppiata, e la mia rabbia è stata cieca, forte, impetuosa, tanto che ha travolto chiunque mi fosse accanto in quel momento, e ti posso assicurare che non ho guardato in faccia nessuno. Dopo un lungo periodo in cui per diversi motivi amarezze, delusioni, sofferenze e rabbia, sì, tanta rabbia, me li sono tenuti dentro, portando a diversi problemi con la mia salute (in qualche modo quelle emozioni negative tu le devi sfogare, se non lo fai, il tuo corpo ti porta a crollare, è inevitabile), io sono scoppiata. Quella rabbia l'ho indirizzata prima in maniera mostruosa verso di me, in modo autodistruttivo, poi si è caricata nei confronti di tutto quello che avevo intorno, in seguito è arrivata su chi mi aveva provocato tutto quel malessere.
Nel mio caso è stata una rabbia buona, ma posso assicurarti che ho fatto ed avuto comportamenti che in molti, non conoscendomi e non sapendo cosa avevo passato, hanno criticato duramente. In questo la mia fortuna è stata che chi mi conosceva, invece, ha capito e mi è rimasto accanto. In quell'esplosione non ho rischiato solo di non essere più io, ma ho rischiato di non esserci davvero più. Il punto, però, era che io non ero più la persona che conoscevo già da diverso tempo, ed avevo smesso di esserlo nel momento in cui avevo cominciato ad ingoiare tutto quello che non mi andava bene. La rabbia, secondo me, può essere qualcosa di molto buono, ma se non bene indirizzata è una bomba ad orologeria.
Il punto cruciale è questo, secondo me:
"ma poi ricomincio ad essere quello che ho scelto di essere".
Se quello che hai scelto di essere è quello che sei e, soprattutto, che vuoi essere, quell'io in cui stai bene, allora stacca la spina per l'ennesima volta, ricaricati, e tornerai ancora a vedere le cose in maniera diversa. Se quello che hai scelto di essere non è veramente chi sei, allora è un altro paio di maniche, e c'è qualcosa su cui devi lavorare. In culo alla balena va meglio come augurio? Sorriso Scemo

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
oggi è stata una pessima giornata e sì, hai ragione era uno sfogo,
probabilmente non era neppure il caso di esternarlo, ma è anche quello che ho da dire sull'altro, l'altro da me il nemico, quello che non conosco è quello che ho scelto di non essere o quello che mi spaventa, ma da tanto tempo sono consapevole che quello che mi repelle in un volto che non conosco è quel sorriso ferino che scorgo in un me possibile, quello che mi rende simpatico uno sconosciuto è la paciosa disponibilità al gioco che condivido, per cui in fondo era anche un modo per dire che non c'è altro da me più altro, di quella parte di me stesso che detesto, detto questo vado a svolgere il tedioso compito di supposta per balene, au revoir

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@bigboss

io non ne ho idea.
in condizioni analoghe mi dispero.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
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cara ninfa è una vita che cerco una risposta ma forse è soggettiva e quindi non la scoprirò finchè non vivrò fino in fondo quelle emozioni, ma è come andare vicino alla fiamma di un camino, senti i palmi bruciare e ti allontani, come sarebbe gettarsi nel fuoco? purificante? suicida? chi lo sa, forse essere carbonizzati non aiuta a trovare le risposte, per cui continuo a vivere nella mia gabbia aperta in bilico sulla fornace testata contro il mu testata contro il mu testata contro il mu

9
Ospite
Anonymous
Ospite
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:oggi è stata una pessima giornata e sì, hai ragione era uno sfogo,
probabilmente non era neppure il caso di esternarlo, ma è anche quello che ho da dire sull'altro, l'altro da me il nemico, quello che non conosco è quello che ho scelto di non essere o quello che mi spaventa, ma da tanto tempo sono consapevole che quello che mi repelle in un volto che non conosco è quel sorriso ferino che scorgo in un me possibile, quello che mi rende simpatico uno sconosciuto è la paciosa disponibilità al gioco che condivido, per cui in fondo era anche un modo per dire che non c'è altro da me più altro, di quella parte di me stesso che detesto, detto questo vado a svolgere il tedioso compito di supposta per balene, au revoir

Mr.SilenceMancato ti direbbe che dovresti usare il forum per ragioni di cazzeggio (o arriva qua a darmi della coccodé, o non arriva proprio per non darmi soddisfazione qual'è l'ira dei giusti? 827538 ), io sono dell'idea che quello che vale per me, può non valere per gli altri, e viceversa, quindi ognuno fa solo quello che si sente di fare. Personalmente non ci trovo niente di male nel tuo sfogo, magari nella vita di tutti i giorni eviti pure di farlo per non dare peso agli altri e dietro ad uno schermo ti viene più semplice.
Posso farti una domanda: perchè temi così tanto la tua parte "oscura"? Non sarebbe meglio, forse, comprenderla ed accettarla? Questo non vuol dire che il lato sbagliato debba avere il sopravvento, ma solo capire che fa parte di noi. Il non farlo porta a due conseguenze: o lo si trattiene, come fai tu, e si sta solo male, o esplode senza dare possibilità di ritorno, ed allora passa davanti al nostro lato migliore. La comprensione e l'accettazione di una parte buia di noi, invece, può aiutarci anche a smussarne gli angoli più spigolosi, ma allo stesso tempo a farla convivere con tutto il resto.

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NinfaEco
NinfaEco
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BIGbossSTIGAZZI ha scritto: come sarebbe gettarsi nel fuoco? purificante? suicida?


Non so come sarà... ma credo che se senti questo inevitabilmente ci dovrai passare.
Non farlo alla cieca.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
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Posso farti una domanda: perchè temi così tanto la tua parte "oscura"? Non sarebbe meglio, forse, comprenderla ed accettarla? Questo non vuol dire che il lato sbagliato debba avere il sopravvento, ma solo capire che fa parte di noi. Il non farlo porta a due conseguenze: o lo si trattiene, come fai tu, e si sta solo male, o esplode senza dare possibilità di ritorno, ed allora passa davanti al nostro lato migliore. La comprensione e l'accettazione di una parte buia di noi, invece, può aiutarci anche a smussarne gli angoli più spigolosi, ma allo stesso tempo a farla convivere con tutto il resto.[/quote]

vedi caro cigno nero il problema è che io conosco la parte oscura degli altri, per quello non mi và di dare sfogo alla mia
ci sono persone che pensano che di fronte a cose estreme "tanto quello era matto"
io ho lavorato con i matti e sono proprio come noi, solo che un brutto giorno hanno deciso di andare a vederte aldilà dello specchio
di guardare nel baratro
e non ce l'hanno fatta a tornare
io so purtroppo che la distanza fra la rabbia e la violenza è estremamente sottile
basta che l'idea (che viene a tutti prima o poi, un'immagine mentale in cui si apre in due con un'ascia il collega che fa battute fastidiose)
diventi azione.
accettare la parte oscura.....un buon consiglio ma preferisco sublimarla o tutt'al più fare del male a me

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Leda
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Viandante Storico
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Vediamo se ci capiamo, BIGbossSTIVAZZI. Volendoti dare una risposta coerentemente cattolica, dovrei dirti che l'ira dei giusti è quella di Gesù Cristo al Tempio che scaccia i mercanti. Oppure, buttandola sullo scherzo ti potrei dire che l'ira dei giusti era quella scatenata da Dio per una mela nel Paradiso Terrestre, costata, appunto l'ira di Dio.

Ma non mi va. E ti dico semplicemente che l'ira è data dagli altri, da quelli che fanno di tutto per avvelenarti la vita, a te o chi cmq non può difendersi. L'ira è data dall'impotenza davanti alle ingiustizie, disgusto sociale.
Ma non si può contenere la rabbia davanti a certe situazioni: la si deve manifestare a costo di rimetterci in prima persona.

Poi se sia giusto esplodere facendosi giustizia da sé o assumere un atteggiamento di perdono nei confronti di chi ci ha feriti, questo è assolutamente soggettivo. Al di là del giusto o non giusto, io mi chiederei se sia più umano o disumanto che un padre che abbia avuto la figlia violentata si vendichi. Giusto? Disumano? No, non spetta me dirlo.

Io conosco il punto di non ritorno cui fai cenno tu. Mi ci sono trovata davanti diverse volte. Mai superato completamente, purtroppo. Se andassi oltre una volta per tutte sarebbe finita. Ma una forza centifuga/centripeta mi ricaccia indietro. Sono priva di senso di violenza fisica verso gli altri, ma so aggredire alla grande verbalmente.

Giusto dare sfogo verbale all'ira? Accidenti, sì, soprattutto quanto ti accordi che intorno hai gente addormentata che agisce in preda ad un delirio onirico e non puoi fare a meno di chiederti se tu, proprio tu, non sia l'unico savio in un mondo di pazzi.

Le guerre sono un facile esempio di ciò. Come non urlare la rabbia davanti ad una guerra e ad un mondo che ancora continua proclamarne?

La rabbia dei giusti riassesta le cose. Peccato che troppo spesso questi giusti sono troppo timidi per uscire allo scopero. Ma allora, forse, non sono abbastanza giusti.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
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Leda ha scritto:Vediamo se ci capiamo, BIGbossSTIVAZZI. Volendoti dare una risposta coerentemente cattolica, dovrei dirti che l'ira dei giusti è quella di Gesù Cristo al Tempio che scaccia i mercanti. Oppure, buttandola sullo scherzo ti potrei dire che l'ira dei giusti era quella scatenata da Dio per una mela nel Paradiso Terrestre, costata, appunto l'ira di Dio.

Ma non mi va. E ti dico semplicemente che l'ira è data dagli altri, da quelli che fanno di tutto per avvelenarti la vita, a te o chi cmq non può difendersi. L'ira è data dall'impotenza davanti alle ingiustizie, disgusto sociale.
Ma non si può contenere la rabbia davanti a certe situazioni: la si deve manifestare a costo di rimetterci in prima persona.

Poi se sia giusto esplodere facendosi giustizia da sé o assumere un atteggiamento di perdono nei confronti di chi ci ha feriti, questo è assolutamente soggettivo. Al di là del giusto o non giusto, io mi chiederei se sia più umano o disumanto che un padre che abbia avuto la figlia violentata si vendichi. Giusto? Disumano? No, non spetta me dirlo.

Io conosco il punto di non ritorno cui fai cenno tu. Mi ci sono trovata davanti diverse volte. Mai superato completamente, purtroppo. Se andassi oltre una volta per tutte sarebbe finita. Ma una forza centifuga/centripeta mi ricaccia indietro. Sono priva di senso di violenza fisica verso gli altri, ma so aggredire alla grande verbalmente.

Giusto dare sfogo verbale all'ira? Accidenti, sì, soprattutto quanto ti accordi che intorno hai gente addormentata che agisce in preda ad un delirio onirico e non puoi fare a meno di chiederti se tu, proprio tu, non sia l'unico savio in un mondo di pazzi.

Le guerre sono un facile esempio di ciò. Come non urlare la rabbia davanti ad una guerra e ad un mondo che ancora continua proclamarne?

La rabbia dei giusti riassesta le cose. Peccato che troppo spesso questi giusti sono troppo timidi per uscire allo scopero. Ma allora, forse, non sono abbastanza giusti.

è vero che la domanda era estratta da una frase della bibbia "temete l'ira dei giusti" ma c'era un motivo ben preciso, anzi diversi:

- non so se sono un giusto
- ho sempre identificato i giusti con i NON-iracondi con persone solitamente calme che in casi eccezionali fanno "un'ira di dio"

in realtà io sono un iracondo, uno che si arrabbia continuamente perchè vede continuamente cose sbagliate, ingiuste, vivo da sette anni immerso in una profonda fossa ricolma di ingiustizie e riconosco ormai a fiuto dietro notizie irrilevanti, quelle che tutti ascoltano distrattamente, abitualmente, snocciolarsi una teoria infinita di ingiustizie, ma mentre l'età e l'esperienza mi avevano portato alla formazione di una corazza antiingiustizie con cui niente poteva smuovermi da una posizione tipo i vecchietti del muppet show (seduto nel mio balconcino a guardare, ridendo, lo spettacolo di un mondo tragico ma non serio) ultimamente è successa una cosa che ha rivoluzionato la mia vita: ho avuto un figlio. E tutto ha ricominciato ad avere importanza, la corazza si è sciolta ed ogni ingiustizia vicina o lontana mi ha ripreso a flagellare in maniera assai poco divertente pensando che se la scanso io potrebbero beccare lui, lui e tutti i bambini e le bambine della sua età sono il futuro, un futuro che dovrà essere migliore da ogni punto di vista, anche perchè la mia vita e questo mondo che sarebbero in potenza splendidi sono stati appena passabili, io mi incazzo perchè (so che non lo otterrò chiacchierando in un forum ma) voglio assolutamente contribuire al miglioramento di questo mondo.......troppo? e stigazzi cosa sono bigboss a fare altrimenti?

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Leda
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Viandante Storico
Viandante Storico
Il mondo non si cambia. Se cambia cambia in peggio. Le ingiustizie semplicemente si trasformano. E ben venga l'ira di chi sta nel giusto, se è l'unica via possibile per strappare qualcosa di buono ad un mondo marcio.
Cercare di salvare per sé, per i propri figli, quel poco che si riesce a salvare.

Ma per come la vedo io la sola salvezza è non avere figli. Finirla qua e non dar modo ad un mondo crudele di infierire ulteriormente.
Mi vuoi scuoiare viva? Lo farai solo a me, non a mio figlio che non nascerà mai perché io non te lo voglio dare in pasto, immolandolo come agnello all'altare. No. Ho pagato io, non pagherà lui.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
non nascere mai per non essere scuoiati mi sembra eccessivo,
concordo che oggi fare figli pare una forma d'egoismo ma non è così, non è nemmeno un dono come dice la chiesa, direi che ....succede, si viene al mondo e l'unica cosa sicura è che prima o poi....ma nel frattempo possiamo divertirci, vivere degnamente, condividere ci sono un sacco di cose positive, buone e giuste, si tratta di circoli.....
no non circolo pickwick circoli viziosi o virtuosi, il mondo gira ma gira diventando sempre un pò peggio secondo me con una buona manata può girare dal verso giusto ed andare sempre un pò meglio, basta volerlo, in tanti, insieme

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
mah...non per mettere altra carne al fuoco...ma non mi è chiaro di che "tipo" di precarietà stai parlando.
Certo, credo che la precarità, in ogni campo, sia difficile da gestire. Ma ci sarebbe una terza porta. Abbandonare la precarità e cercare una stabilità.
No?

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Spaitek
Spaitek
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Cominciamo a far sparire i presupposti della precarietà... poi se ne può parlare con comodo.

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
xmanx ha scritto:mah...non per mettere altra carne al fuoco...ma non mi è chiaro di che "tipo" di precarietà stai parlando.
Certo, credo che la precarità, in ogni campo, sia difficile da gestire. Ma ci sarebbe una terza porta. Abbandonare la precarità e cercare una stabilità.
No?

parlo del di più di precarietà che non si sopporta, mi spiego, la vita è precaria, non si sa quando si morirà, non si sa con chi si farà una famiglia e fatta non si sa se resisterà agli urti della vita o se crollerà........tutta questa precarietà è normale, io sono anche abituato ad un certo livello di precarietà lavorativa da 25 anni ossia da quando ho cominciato a lavorare, prima cambiavo io i lavori per trovare quello giusto, quello in cui oltre a prendere uno stipendio dai un apporto singolare e quindi insostituibile ossia fare l'educatore, da quando faccio l'educatore ho vissuto una precarietà ingiusta, ma non casuale, questo mondo, questo governo (in particolar modo più dei precedenti ma sono decenni che il sociale viene attaccato) schiacciano i deboli (quindi disabili minori, tossici e anziani) e chi lavora con loro, siamo sottopagati, sotto utilizzati, sfruttati e lavoriamo mese per mese insicuri di quante ore potremo fare e di quanto porteremo a casa...... questo si elimina con una diversa concezione del sociale, con una diversa concezione dell'altro e del diverso, finchè non si capirà che sono RICCHEZZE gli handicappati (come quella fantastica carogna di David Anzalone vuol farsi chiamare) non finirà la mia (e la nostra) precarietà.....dici bene cercare una stabilità e lo stò facendo ma per farlo devo cambiare lavoro, lasciare un lavoro in cui credo ed in cui sono bravo perchè non è possibile mantenersi e mantenere la propria famiglia con lavori di aiuto e sostegno..........pensi che dipenda da me?
Tu pensi che qualcuno aldilà della chiesa e delle cooperative e delle finte onlus si arricchisca con il sociale?
Non è così.

19
BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Spaitek ha scritto:Cominciamo a far sparire i presupposti della precarietà... poi se ne può parlare con comodo.

concordo, almeno l'inutile precarietà lavorativa, perchè è inutile al fine di nuoive assunzioni quale voglia posso avere di investire sul mio lavoro e sulla mia preparazione se non so se domani lo farò ancora? L'assunzione a tempo indeterminato è anche uno strumento di fidelizzazione dei dipendenti al buon esito dell'azienda e nessuno mi tiri fuori il pubblico perchè la storia dei fankazzisti nel pubblico è solo una delle storie che si possono raccontare ma ce ne sono molte altrre

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
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No. Non credo che qualcuno si arricchisca con il sociale.
Ora mi è più chiaro cio' a cui ti riferisci.

D'altra parte è stato il parlamento - e non il governo - a tagliare, per esempio, i fondi del 5 per mille che erano destinati alle Onlus, per destinarli - tra le altre cose - all'editoria.
Il Manifesto, per esempio, era in forte crisi. E i giornalisti del Manifesto si lamentavano esattamente come fai tu. Loro hanno avuto i soldi.

Per dirla tutta nella regione Umbria - se non vado errato (che è gestita dalla sinistra) sono stati tagliati i fondi per l'assistenza domiciliare agli anziani per favorire le coop della case di cura. Perchè lì c'è business.

In realtà cio' di cui tu parli è disperso in mille rivoli...in parte nel governo centrale, ma in larga parte nelle amministrazioni locali. Certo...sarebbe bello che ci fosse una sensibilità diffusa su queste tematiche. Ma non è così. In parte perchè le risorse scarseggiano...in parte perchè politici e amministratori usano i soldi per favorire gli amici...e gli amici degli amici.

Se lavori con l'amministrazione pubblica nel sociale ci credo che è precario. Perchè non è una industria, ma sono servizi. E la politica di gestione dei servizi varia da amministrazione a amministrazione e di anno in anno. Lavorare per l'amministrazione pubblica è precario per definizione.

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
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L'ira dei giusti non esiste.
I giusti non hanno ira, semplicemente perché l'ira, è di per se un torto.

I giusti. qualche volta, fingono di adirarsi, come quando ad esempio il padre sgrida suo figlio.
Lo fa per educarlo.

Se invece si adira per sfogare la sua rabbia repressa... ebbene, ha già avuto la sua ricompensa nell'adirarsi.

E se quello sfogo catartico per lui ha fatto danno a qualcun altro, ebbene è nella logica delle cose che quel danno debba ripagarlo.
E spesso non tocca a lui stabilire il giusto prezzo. Occorre mettere in conto anche questo. Non tutti sono capaci di essere equi, quando valutano gli affronti...

22
BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
xmanx ha scritto:No. Non credo che qualcuno si arricchisca con il sociale.
Ora mi è più chiaro cio' a cui ti riferisci.

D'altra parte è stato il parlamento - e non il governo - a tagliare, per esempio, i fondi del 5 per mille che erano destinati alle Onlus, per destinarli - tra le altre cose - all'editoria.
Il Manifesto, per esempio, era in forte crisi. E i giornalisti del Manifesto si lamentavano esattamente come fai tu. Loro hanno avuto i soldi.

Per dirla tutta nella regione Umbria - se non vado errato (che è gestita dalla sinistra) sono stati tagliati i fondi per l'assistenza domiciliare agli anziani per favorire le coop della case di cura. Perchè lì c'è business.

In realtà cio' di cui tu parli è disperso in mille rivoli...in parte nel governo centrale, ma in larga parte nelle amministrazioni locali. Certo...sarebbe bello che ci fosse una sensibilità diffusa su queste tematiche. Ma non è così. In parte perchè le risorse scarseggiano...in parte perchè politici e amministratori usano i soldi per favorire gli amici...e gli amici degli amici.

Se lavori con l'amministrazione pubblica nel sociale ci credo che è precario. Perchè non è una industria, ma sono servizi. E la politica di gestione dei servizi varia da amministrazione a amministrazione e di anno in anno. Lavorare per l'amministrazione pubblica è precario per definizione.

quello che dici è in parte vero, purtroppo io so che ci sono due chiese, una che (solitamente rifiutata dagli organi di potere) educa e si spende e rischia anche la vita con preti di strada e coraggiosi, loro non fanno i soldi ma perdono la vita e sono una minoranza, la maggioranza delle coop onlus di stampo cattolico fanno i soldi, così come le coop che si dicono rosse fanno soldoni e lo dico con dispiacere perchè il discorso originario della cooperazione è un bel discorso, c'è la clientela e c'è anche il merito, nel pubblico come nel privato.........no io parlo di strategie più profonde, non dei mille rivoli, inoltre sul discorso parlamento non governo ti stoppo:
- per prima cosa il parlamento è lo specchio del governo padronale data le legge porcellum
- secondo il ministro tremonti con i suoi tagli sta mandando in rovina direttamente coope associazioni anche di volontariato
- la gelmini con la sua "riforma" ha aperto la strada alla distruzione della facoltà di psicologia che verrà assorbita dalle facoltà di medicine azzerando una storia ed una classe sociale per intero, azzerandone l'autonomia......ci sono delle grosse responsabilità in tutti coloro che hanno amministrato il potere negli ultimi 20 anni ......io sono sul campo, come un soldato al fronte ed ho visto con i miei occhi la distruzione nel sociale di ogni conquista degli anni sessanta e settanta..............ci vorrebbe una scelta coraggiosa basterebbe togliere l'8 per mille alla chiesa che non ha nessun problema a mantenersi da sola ed investire tutto nel sociale, non è per far vivereil manifesto che hanno tolto il cinque per mille

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
sicuro sicuro che quelle degli anni sessanta e settanta furono vere conquiste?...

Una conquista, correggetemi se sbaglio, è una qualcosa che una volta fatta aumenta il benessere globale della comunità che ha fatto quella conquista.

Le cosiddette conquiste degli anni sessanta e settanta invece, furono solo uno spostamento di ricchezza e di potere dalle tasche del padronato a quelle dei lavoratori, con impoverimento del padronato, ma senza proporzionale aumento di ricchezza.
Cosicché quelle "conquiste" sono andate man mano a dilapidare le riserve di ricchezza delle aziende, che per un pò hanno retto, e poi sono crollate, e continuano a crollare.

Insomma come quando uno continua a prendere quattrini dalla cassaforte per metterli nel portafoglio e poter spendere.
Se la cassaforte non si rimpingua, prima o poi si vuota e delle conquiste del portafogli....

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
il padronato non si è mai impoverito e per le conquiste mi riferisco alle idee positive sull'uomo, sulla pace e sulla libertà che hanno conformato un embrione di pensiero subito ucciso dagli anni di piombo a dal mantenimento del potere da parte di padroni che non hanno mai perso nulla, se non la loro anima

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:il padronato non si è mai impoverito e per le conquiste mi riferisco alle idee positive sull'uomo, sulla pace e sulla libertà che hanno conformato un embrione di pensiero subito ucciso dagli anni di piombo a dal mantenimento del potere da parte di padroni che non hanno mai perso nulla, se non la loro anima

chiedo scusa per non aver inteso bene. Hai ragione: non per le idee positive sulla pace e la libertà!
Ma mi darai atto che nel linguaggio corrente col termine "conquiste" si intende soprattutto ben altro che un embrione di nobile pensiero!
Ed è quel "ben altro" che ha mandato a carte quarantotto il mondo occidentale!

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