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26
Giglio Bianco
Giglio Bianco
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Rupa Lauste ha scritto:
panthercub ha scritto:
L'ultimo visto invece è Skyline..ma non è molto bello! Il finale è orribile!

voglio un risarcimento per le 2 ore di vita perse per vedere questo film.
sad

Concordo. Sono stato forzato a vederlo da mio padre, che se n'e' uscito con uno dei suoi DVD "Misti" "Pieni di bei film!!!"
Una serie di PORCHERIE cosi' immensa io non l'ho mai vista.

E dire che Skyline "non e' molto bello" lo ritengo un eufemismo quantomai gentile. Come se fosse orribile solo il finale...

Mamma che monnezza, a volte spero che il regista in realta' volesse volontariamente TROLLARE la gente e tirar su una porcheria di quelle che restano nella storia.

Appena ritrovo i titoli vi parlo anche degli altri contenuti del fantastico DVD MISTO di mio padre, mamma mia, li ho rimossi per eccesso di vomito. Uno era anche di un regista notoriamente acclamato.
Gente che invecchia male, ma male male, non aveva nessun senso, un'accozzaglia di banalita' mal poste. Diamine a me e al fatto che ho rimosso i titoli.

27
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
Habemus papam

Una noia mortale. Non so perché sia stato fatto e perché sia stato sponsorizzato dalla Rai e non solo. La storia di Celestino V è nota: perché rifarla in versione moderna, con un impasto malriuscito di psicanalisi?
L’unica versione che può dare al film un po’ di spessore è una lettura dell’opposizione che in Italia non riesce a fare breccia, perché qualcuno si compra tutto, Chiesa compresa.

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purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Amanita Muscaria ha scritto:Habemus papam

Una noia mortale. Non so perché sia stato fatto e perché sia stato sponsorizzato dalla Rai e non solo. La storia di Celestino V è nota: perché rifarla in versione moderna, con un impasto malriuscito di psicanalisi?
L’unica versione che può dare al film un po’ di spessore è una lettura dell’opposizione che in Italia non riesce a fare breccia, perché qualcuno si compra tutto, Chiesa compresa.

Anche a me non ha convinto appieno. Però l'ho trovato un film coraggioso, forse troppo, ovvero piegato da un'ambizione sconfinata forse esagerata.
Trovo sia una descrizione della contemporaneità sotto forma di parabola surreale. Di fronte al fallimento ultraterreno (riassunto dalla religione) e terreno (riassunto dalla psicanalisi) l'uomo si scopre finalmente nudo. La vita, come risultato del discorso di Darwin (citato durante il torneo di pallavolo), è senza scopo, e le risposte che ci diamo non sono altro che placebo. Di fronte a questa evidenza, nell'attuale presente non si può che sentirsi immobilizzati, impossibilitati ad agire. Io almeno l'ho letto così.

29
istinto
istinto
Viandante Storico
Viandante Storico
Gone baby gone. Gran bel thriller in tre fasi che mi ha piacevolmente colpito, è raro di questi giorni trovare un film di questo genere così godibile.

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Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
purplebunny ha scritto:
Anche a me non ha convinto appieno. Però l'ho trovato un film coraggioso, forse troppo, ovvero piegato da un'ambizione sconfinata forse esagerata.
Trovo sia una descrizione della contemporaneità sotto forma di parabola surreale. Di fronte al fallimento ultraterreno (riassunto dalla religione) e terreno (riassunto dalla psicanalisi) l'uomo si scopre finalmente nudo. La vita, come risultato del discorso di Darwin (citato durante il torneo di pallavolo), è senza scopo, e le risposte che ci diamo non sono altro che placebo. Di fronte a questa evidenza, nell'attuale presente non si può che sentirsi immobilizzati, impossibilitati ad agire. Io almeno l'ho letto così.

La tua lettura è molto fascinosa, ma in questo caso il film sarebbe troppo pretenzioso rispetto a quello che offre, in realtà.

Come hai interpretato le sovrabbondanti scene ludiche?

31
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Amanita Muscaria ha scritto:La tua lettura è molto fascinosa, ma in questo caso il film sarebbe troppo pretenzioso rispetto a quello che offre, in realtà.

Difatti, come scrivevo (coraggioso, ma ambizione esagerata), l'ho trovato sproporzionato tra le intenzioni (presunte, vale a dire le intenzioni che io ho desunto) e il risultato. Le intenzioni sono coraggiose, il risultato deludente.

Come hai interpretato le sovrabbondanti scene ludiche?

Ti riferisci al torneo di pallavolo? Come palliativi, passatempi 'per non pensare a'. Teniamoci occupati, costruiamo cattedrali sempre più arzigogolate. Il discorso religioso in fondo è un po' questo, in una delle possibili letture: "per non trovare a guardarci e scoprirci nudi, discutiamo piuttosto del sesso degli angeli" - il torneo, che tiene sveglio in calcoli complicatissimi Moretti, mi sembra l'equivalente, pazienza le incongruenze (la squadra dell'Oceania composta da soli tre giocatori), si va avanti lo stesso perché si deve!.

32
Lalita
Lalita
Viandante Residente
Viandante Residente
Amanita Muscaria ha scritto:

Come hai interpretato le sovrabbondanti scene ludiche?

siccome la vita è darwinianamente priva di senso (come diceva Woody Allen; la natura è un grande ristorante),

siccome la psicanalisi può dare solo risposte preconfezionate (il deficit di accudimento),

siccome la chiesa avrebbe bisogno di un rinnovamento radicale (essere più inclusiva e parlare ai problemi reali della gente, quelli che osserviamo attraverso gli occhi del Papa sull'autobus) e invece di fatto dice:"non mi seguite che mi sono perso anch'io"

siccome le cose stanne così, il gioco e l'umorismo sono l'unica salvezza, l'unica consolazione.


un atto di umiltà ci vorrebbe, da parte di chi è chiamato a condurre. il Papa dice: non sono in grado di condurvi, ho ancora bisgno di essere condotto. auspica l'avvento di qualcuno capace di questo compito immane. di qualcuno ispirato da valori autentici di amore e inclusione. qualcuno di abbastanza coraggioso.

il film ci dice che questo qualcuno non c'è. all'inizio vediamo che tutti pregano: non io, signore, ti prego non io.

questa persona non c'è.
non vuol dire che non ci sarà mai.
ma per ora non c'è.
la situazione è questa, oggi.

infatti si esce dal cinema per nulla confortati.

33
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Lalita ha scritto:il film ci dice che questo qualcuno non c'è. all'inizio vediamo che tutti pregano: non io, signore, ti prego non io.

questa persona non c'è.
non vuol dire che non ci sarà mai.
ma per ora non c'è.
la situazione è questa, oggi.

Deve essere per questo che a una parte della chiesa non è piaciuto, credo. Perché, pur con garbo e senza alcuno spirito critico, cancella quell'unica persona che secondoloro 'c'era' già (Cristo).

34
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
Mah, più ne parlo e ne leggo, meno convincente mi sembra. Un film dovrebbe essere, anche metaforicamente, di un’evidenza ed immediatezza lapalissiane, non si tratta mica di un libro che si può rileggere. Quello che ho letto io (e non solo) è una rinuncia ai doveri a cui la vita ti chiama, nonostante tu abbia desiderato e voluto una vita diversa.
Ripeto, l’interpretazione che ne è stata data qui mi è stata molto gradita, ma il film non la regge.

E’ d’altronde vero che non ho mai amato Moretti ed ora meno che mai. Ho ascoltato la sua intervista a “Che tempo che fa” e ci sono rimasta molto male: ciascuno interpreti il film come desidera. In altre parole: non ha messaggi certi da dare.

Sarebbe opportuno che il regista, sponsorizzato da noi, diventasse un po’ più esplicito. Ed anche più accattivante.


35
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Amanita Muscaria ha scritto:Ripeto, l’interpretazione che ne è stata data qui mi è stata molto gradita, ma il film non la regge.

Secondome non la regge nel senso che le ambizioni palesate sono sproporzionate rispetto all'intreccio che si è dispiegato per raccontare questa lettura della contemporaneità. Cioè secondome veicola potenzialmente un sacco di ottimi spunti, anche moderatamente complessi, ma come film in sé non è completamente riuscito - proprio dal punto di vista narrativo (non esiste sviluppo del personaggio centrale, solo una ripetizione infinita).


Ho ascoltato la sua intervista a “Che tempo che fa” e ci sono rimasta molto male: ciascuno interpreti il film come desidera. In altre parole: non ha messaggi certi da dare.

Io non l'ho vista quell'intervista, però mi sembra una posizione comprensibile, una volta che esce dalla sala di montaggio il film è di chi lo vede, non più del regista.

Sarebbe opportuno che il regista, sponsorizzato da noi, diventasse un po’ più esplicito. Ed anche più accattivante.

Qui invece è questione di gusti, forse. A me ultimamente (da tanti tanti anni) il Moretti sembra si sia un po' annacquato, ma non trovo che dovrebbe essere più esplicito. Con accattivante invece cosa intentdi?

36
Lalita
Lalita
Viandante Residente
Viandante Residente
Amanita Muscaria ha scritto:

Sarebbe opportuno che il regista, sponsorizzato da noi, diventasse un po’ più esplicito. Ed anche più accattivante.




cioé, il regista dovrebbe fare film su ordinazione?
film che "piacciono"?
film facili facili con la spiegazione incorporata?
il regista dovrebbe mettere da parte la sua libertà artistica perché "sponsorizzato" da noi?
ma ti rendi conto di ciò che dici?

il film oltretutto è stato prodotto dalla sacher film e dalla fandango. è solo distribuito da 01. quindi moretti può fare il film che gli pare, anche secondo i tuoi standard (sbagliati).

37
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
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purplebunny ha scritto:
Secondome non la regge nel senso che le ambizioni palesate sono sproporzionate rispetto all'intreccio che si è dispiegato per raccontare questa lettura della contemporaneità. Cioè secondome veicola potenzialmente un sacco di ottimi spunti, anche moderatamente complessi, ma come film in sé non è completamente riuscito - proprio dal punto di vista narrativo (non esiste sviluppo del personaggio centrale, solo una ripetizione infinita).

Convengo con te che le sue ambizioni non si sono tramutate in un’opera indimenticabile.


Io non l'ho vista quell'intervista, però mi sembra una posizione comprensibile, una volta che esce dalla sala di montaggio il film è di chi lo vede, non più del regista.

Non sono completamente d’accordo: la fruizione è degli spettatori, su questo siamo d’accordo, ma il regista, nonché interprete e forse anche altro, deve aver voluto comunicare qualcosa, che può essere anche fraintesa, per carità. Altrimenti anch’io posso inventarmi un simbolismo che se viene compreso, bene, altrimenti si arrangino gli altri.


Sarebbe opportuno che il regista, sponsorizzato da noi, diventasse un po’ più esplicito. Ed anche più accattivante.

Qui invece è questione di gusti, forse. A me ultimamente (da tanti tanti anni) il Moretti sembra si sia un po' annacquato, ma non trovo che dovrebbe essere più esplicito. Con accattivante invece cosa intentdi?

Mi riferisco ad un film che ti prende anche emotivamente e non solo sul piano riflessivo. Sicuramente una situazione di stasi com'è quella descritta nel film, non contribuisce all'effetto auspicato da me.

38
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
Lalita ha scritto:
cioé, il regista dovrebbe fare film su ordinazione?
film che "piacciono"?
film facili facili con la spiegazione incorporata?
il regista dovrebbe mettere da parte la sua libertà artistica perché "sponsorizzato" da noi?
ma ti rendi conto di ciò che dici?

il film oltretutto è stato prodotto dalla sacher film e dalla fandango. è solo distribuito da 01. quindi moretti può fare il film che gli pare, anche secondo i tuoi standard (sbagliati).

Ho letto che la Rai si propone come coproduttore, e se mi sbaglio, smentiscimi pure, perché in quest’attimo non avrei la pazienza di andare a controllare. Inoltre è stato ampiamente pubblicizzato proprio dalla Rai.

Bene, se il film può essere creato al di là di tutto, come un’opera della Biennale di Venezia, allora il regista non si aspetti il mio encomio. Io sono un’appassionata del cinema d’autore, ma non di quello di Moretti che sono andata a vedere per scoprire (non è la prima volta) qualcosa di nuovo. Non l’ho scoperto e ne sono rimasta delusa.

Sarà preferibile che mi dedichi ai festival, dove trovo film molto più interessanti che nelle sale.

Quanto alla libertà del regista, avrei molto da dire. Il problema non riguarda solo la produzione dei film, ma soprattutto la distribuzione, che è in mano a pochi eletti. Cito come esempio solo P. Scimeca, che ha prodotto dei film fantastici, molto più belli di quelli di Moretti, ma non ha trovato le vie adeguate per diffonderli. E lo stesso vale per centinaia di altri registi che non trovano una casa distributrice.


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Lalita
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Amanita Muscaria ha scritto:

Ho letto che la Rai si propone come coproduttore, e se mi sbaglio, smentiscimi pure, perché in quest’attimo non avrei la pazienza di andare a controllare. Inoltre è stato ampiamente pubblicizzato proprio dalla Rai.




la 01 è la distributrice della RAI. non ci ha messo un euro. e se lo ha distribuito è solo perché ha la certezza che è un affare. lo paga 1 e ci rifà 2 o 3.
moretti è un regista che si finanzia in modo indipendente da sempre. quindi, mettendoci lui i soldi, dice quello che gli pare.

poi ti contraddici. moretti si finanzia i film da solo e lo accusi di fare film che non dicono niente,ma intanto per chi lo distribuisce è un affare.
invece, sempre secondo te, qualcuno dovrebbe finanziare la distribuzione di film di gente mai sentita, sulla fiducia, che però non fa un soldo "perché sono fantastici".

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Amanita Muscaria
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L’unica contraddizione che posso rintracciare riguarda il finanziamento, che non sapevo da dove provenisse. Comunque Moretti non è l’unico che si autofinanzia i film prodotti, ce ne sono centinaia di registi che fanno lo stesso, ma non trovano o addirittura si creano una rete distributiva, che non avrà mai una riscossione pari alla Rai, se non altro per la pubblicità gratuita (?).

Non comprendo perché tu difenda a spada tratta Moretti, mentre non sembri sapere nulla di tanti registi molto più bravi di lui. Allora va distribuito, con gli zii della Rai, solo chi si è fatto un nome, secondo te? La logica economica (e non solo) ti sembra un discorso valido nella cinematografia?

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purplebunny
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Amanita Muscaria ha scritto:L’unica contraddizione che posso rintracciare riguarda il finanziamento, che non sapevo da dove provenisse. Comunque Moretti non è l’unico che si autofinanzia i film prodotti, ce ne sono centinaia di registi che fanno lo stesso, ma non trovano o addirittura si creano una rete distributiva, che non avrà mai una riscossione pari alla Rai, se non altro per la pubblicità gratuita (?).

Non comprendo perché tu difenda a spada tratta Moretti, mentre non sembri sapere nulla di tanti registi molto più bravi di lui. Allora va distribuito, con gli zii della Rai, solo chi si è fatto un nome, secondo te? La logica economica (e non solo) ti sembra un discorso valido nella cinematografia?

Senza voler difendere Moretti né nessun altro, gli accordi con i distributori (01 Distribution o qualsiasi altro) sono accordi commerciali - e non c'è nulla di gratuito. Le "centinaia di registi" evidentemente non hanno lo stesso appeal commerciale di Moretti.
Poi ovviamente capitano cose poco comprensibili (vedi ad esempio Goodbye Mama), non lo nascondo, ma in genere 01 come tutti gli altri distributori si confrontano in logiche di mercato (per quanto possa essere definito mercato quello italiano, cioè ben poco).

42
Amanita Muscaria
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Le donne del sesto piano


Un film godibile, a tratti tenue, di un uomo che rinuncia ai propri legami borghesi (moglie, figli, inviti, lavoro prestigioso) per vivere una vita più libera ed autentica attraverso l'affetto e l'amore. Peccato che a tratti sia scontato.

43
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
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The Tree of Life, di Terrence Malick

Credo meriterebbe una discussione a parte, ma intanto qui.
Un film che va visto assolutamente al cinema, su grande schermo, al buio, secondome, fosse anche solo per la meraviglia di immagini perfette, assolute.
Poi si può parlare del film, di ciò che suscita (o non suscita) etc., ma è qualcosa che, una volta tanto, per me viene dopo.
Sono ancora indecisa se è assurdamente bello o solo estremamente e inutilmente pretenzioso. Di sicuro è imperfetto, ma di quella imperfezione che è propria di chi non si limita a rifare cose già strutturalmente note.
Ho delle riserve su tante cose (tutto il finale, tutta la parte di Sean Penn) e un problema di integrazione tra la parte "documentaria-cosmologica" e quella "narrativa-particolare", ma ci sono alcune cose incredibili, come il gioco tra citazioni fuori campo e i pochissimi dialoghi, o la capacità di raccontare con pochissimi tratti.
L'impostazione è molto (troppo per me), mistico-religiosa, con la frase iniziale e determinate frasi ripetute nel corso del film, ma è comunque possibile una lettura che non lo sia, e questo lo rende ancora più insondabile (e interessante).
Insomma, sono indecisa, ma è quell'indecisione che fa sentire bene.

Tutti per uno, di Romain Goupil

La morale e lo sfondo sono molto didascalici, molto apertamente schierati, è una specie di favola dei buoni sentimenti in forma di polemica - e questo aspetto secondome sminuisce il film e il suo messaggio (diritto di cittadinanza, permessi di soggiorno), rendendolo anacronistico, irreale. Però le parti con i bambini, raccontate aderendo al punto di vista dei bambini, sono riuscite.

The Hunter, di Rafi Pitts

Umm. Non lo so. La storia in sé è semplice semplice, mentre lo stile è un po' autoconsapevolmente ricercato, del tipo con lunghi silenzi, lunghi piani sequenza contemplativi (gite in macchina, passeggiate nei boschi), inquadratura un po' traballante-sgranata. Così così, credo.

Venere nera, di Abdellatif Kechiche

Altro film lungo e denso, ma in modo tanto diverso da Tree of Life. Kechiche sceglie di rimanere esterno al dramma sempre più nero della venere, e questo fa precipitare lentamente in un incubo reale, fino quasi a diventare appiccicoso e percepibile addosso (almeno a me ha dato questa sensazione - sgradevole ma necessaria). Alcune cose non mi sono piaciute, ma tuttotuttotutto è così meticoloso-doloroso (la ricostruzione, il contesto storico e scientifico, il ritratto dei diversi tipi di società)...

44
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Ma quanto mi piacciono le recensioni della cara purple_honey_tesoro!

45
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
La Classe ( entres le mure... chi sa il francese metta le s nel posto giusto).

E' il film che ha battuto il Divo e Gomorra.
Come cavolo ha fatto a battere il Divo?
Qualcuno dovrebbe spiegarmelo...
o forse ho un'ide.
Ha vito per quello che per me è il suo brutto: ovvero per il fatto di voler essere un film docomentario impegnato sulla realtà quotidiana della scuola.
Il risultato è opprimente, ideologico e mistificatorio... nonstante sia basato sulle esperienze di un professore e i protagonisti siano i suoi allievi.
Credevo che soltanto noi italiani riuscissimo a fare cose tanto morbose ed intrise di pathos adolescenziale... invece no caspita, possono pure batterci

46
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
Zadig ha scritto:Ma quanto mi piacciono le recensioni della cara purple_honey_tesoro!

Anche a me, perché sono esaustive e ben confezionate, in tutti i sensi. Però non andrei a vedere The tree of life... :)

47
Amanita Muscaria
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Viandante Residente
Viandante Residente
NinfaEco ha scritto:La Classe ( entres le mure... chi sa il francese metta le s nel posto giusto).

Ha vito per quello che per me è il suo brutto: ovvero per il fatto di voler essere un film docomentario impegnato sulla realtà quotidiana della scuola.
Il risultato è opprimente, ideologico e mistificatorio...

Perché?

48
Darkmoon
Darkmoon
Viandante Residente
Viandante Residente
"Biutiful"con un Bardem spettacolare,film intenso,commovente e con temi sociali attuali,il tutto nella Barcellona meno turistica che ci sia.

49
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cars 2

Doppiato in italiano.
Il film si svolge in parte in Italia ed ha tra i personaggi secondari (tutti i personaggi sono automobili, questo spiega perché si intitola Cars, che tradotto significa, appunto, Automobili; chiaro no? Cars=Automobili) una vettura di Formula 1, una Ferrari. Si chiama Francesco Bernoulli (sì, come il fisico svizzero).

Francesco Bernoulli è doppiato in lingua originale da John Turturro, secondo il classico clichè dell'italoamericano un po' sguaiato e fanfarone:




Fino a qui tutto secondo le previsioni.

Ma quello che proprio irrita è il doppiaggio italiano, in cui alla vettura italiana viene attribuito l'odioso e incomprensibile dialetto napoletano. Una maledizione per qualsiasi doppiaggio di film straniero che abbia la presenza di un personaggio italiano.
La Ferrari, oltretutto, non ha niente a che vedere con Napoli e avrebbe avuto senso omaggiare l'ingegnere che ha dato il suo nome alla casa automobilistica, nato e morto a Modena, con un più simpatico e gradevole dialetto emiliano.

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Blasel
Blasel
Banned
Banned
Se e quando vi trovate dalle mie parti voleste venire, miei ospiti, a vedere un film da me, mi farebbe molro piacere. La mia 'saletta' H.T. e' a completa dispozione, con A.C. e c'e' anche il permesso di fumare...

Tranne che per la sala Arcadia, di Melzo, non vi faro' rimpiangere altre sale cinematografiche.

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