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Che fine ha fatto il cinema italiano?

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Fenhir
Fenhir
Viandante Residente
Viandante Residente
Il cinema italiano, forse pochi lo sanno, ha una storia lunghissima. Pochi anni dopo la prima proiezione dei fratelli lumiere, l'Italia, arretrata sotto molti altri aspetti, già produceva film.
La qualità è cresciuta con il tempo, fino a toccare la sua vetta con il cinema neorealista.
Rossellini, Visconti, De Sica e De Santis hanno portato sugli schermi la poesia della miseria e della vita del popolo con una maestria inarrivabile.
Purtroppo se osserviamo il cinema di oggi, non si trova nessuna traccia di questo. Il cinema italiano si è involuto.
E' diventato spocchioso e pretenzioso.
Che sia anch'esso, come il neorealismo, lo specchio della società di oggi?
Perchè questo calo di livello? .... ammesso che anche per voi tale involuzione sussista.

2
Blasel
Blasel
Banned
Banned
Uhm, m'inviti a nozze (con i fichi secchi..)

Avevo aperto un thread (che spero tu abbia letto, almeno il titolo : Monografie) http://www.lavalledelleco.net/t1706-monografie, nel quale intendevo parlare del cinema, iniziando dalla 'nouvelle vague' la cui nascita, per ammissione dei suoi fondatori, si deve proprio alla cinematografia italiana dell'immediato dopo-guerra che tu hai citato.

E' pur vero che la nascita e l'adolescenza del cinema italiano risale a decenni prima ed e' sta importantissima e che poi, con l'avvento del fascismo, ha potuto esprimere il meglio, quasi esclusivamente. con i 'telefoni bianchi', ma e' altrettanto vero che, terminato il ventennio, divenne, per la qualita' delle pellicole proposte, una delle migliori a livello mondiale. E' sufficiente ricordare alcuni dei titoli di quelle opere :
Roma citta' aperta, Ossessione, Sciuscia', Paisa', La terra trema, Riso amaro, Ladri di biciclette, Cronaca di un amore, Gioventu' perduta, In nome della legge, I vitelloni, La strada........

Ai grandi maestri si erano aggiunti i 'giovani' Fellini, Antonioni, Germi, mentre Visconti, De Sica, ed altri proseguivano la marcia trionfale.

Ma, intanto, nuovi talenti emergevano : Elio Petri, Francesco Maselli, Dino Risi, Mario Comencini, Francesco Rosi, Mauro Bolognini, Damiano Damiani, Gillo Pontecorvo, Franco Indovina, Marco Bellocchio e mi scuso se non proseguo nell'elencarli tutti.

Perche' non e' avvenuto il ricambio generazionale? Perche' si e' (quasi) arrestata la nascita di nuovi autori-registi, in Italia?

Le motivazioni sono tante, ma una delle principali e' la televisione. E gia', l'ampia disponibilita' emersa in Italia, con l'avvento delle televisioni libere, all'inizio non regolamentata, ha accontentato gli spettatori di bocca buona (quelli che non cercavano l'atmosfera della grande sala, che preferivano non uscire di sera e starsene in pantofole davanti alla scatola magica) nella visione di pellicole di tutti i generi.
Un'altra motivazione, a mio parere, e' l'avvenuto cambiamento, in molti giovani, che dalla cultura son passati al facile nozionismo ed e' questo un pubblico che si reca al cinema per non pensare ed e' quello cui e' destinato il prodotto 'cinepanettone'.

Castigat ridendo mores e' stato l'imperativo di Pietro Germi (e non solo) che dopo Il ferroviere e l'Uomo di paglia, ha diretto (ed interpretato) Un maledetto imbroglio, da Gadda per poi denunciare vizi e costumi con Divorzio all'italiana, Sedotta ed abbandonata, il sottovalutato Signore & Signori, lasciando, all'amico Camerini, il compito di realizzare il suo ultimo capolavore Amici miei-

stop, se no diventa troppo pesante... Che fine ha fatto il cinema italiano? 214252

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NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
blasel ha scritto:
Avevo aperto un thread (che spero tu abbia letto, almeno il titolo : Monografie) http://www.lavalledelleco.net/t1706-monografie, nel quale intendevo parlare del cinema, iniziando dalla 'nouvelle vague' la cui nascita, per ammissione dei suoi fondatori, si deve proprio alla cinematografia italiana dell'immediato dopo-guerra che tu hai citato.


Un'altro a cui piacciono quei film l'ho trovato insomma.
Raccontare con tanta delicatezza il dilemma del desiderio non è da tutti.

Mi piacerebbe che quel thread lo aprissi.

4
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Fenhir ha scritto:

Che sia anch'esso, come il neorealismo, lo specchio della società di oggi?
Perchè questo calo di livello? .... ammesso che anche per voi tale involuzione sussista.

Anche se, tenendo conto del calo di qualità, il mio discorso può sembrare eccessivo, rispondo affermativamente alla tua prima domanda. Secondo me è così. Il cinema italiano di oggi, borioso e pedante, incline al moraleggiante e profondamente immorale, con pretese introspettive ed incapace di approfondire..... è lo specchio della nostra società come lo fu il neorealismo.
A ciò si aggiunge la mercificazione totale dell'opera filmica.
Per dire che un film è un buon film, si dice "ha sbancato il botteghino".
Entrate e uscite monetarie determinano il successo di un film e di un regista.
Il gusto così viene sistematicamente diseducato.
E il cerchio si chiude, intorno al collo della bellezza, strozzandola.

5
tulip
tulip
Viandante Storico
Viandante Storico
Neanche a me piacciono i film italiani, quelli di ora ovviamente, tutti simili,e scontati...preferisco i film francesi, li trovo molto realisti, un pò freddi e crudi devo dire ma reali. Io veramente non riesco a capire perchè ormai l'Italia produce solo filmetti stupidi...mi viene il dubbio che evidentemente c'è qualcuno che li vede... e chi se non gli italiani? Ma cosa siamo diventati?

6
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Vorrei menzionare Paolo Sorrentino, secondo me il migliore regista italiano al momento. Non solo regista ma anche scrittore.



7
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Fenhir ha scritto:
ed incapace di approfondire..... è lo specchio della nostra società come lo fu il neorealismo.


Bo non so...il neorealismo era specchio consapevole.
il cinema italiano di oggi lo é ma indirettamente, per le sue mancanze, i suoi vuoti e non per i suoi contenuti. Non racconta la miseria di oggi (perché la nostra realtá attuale é miseria) ma ce la fa percepire proprio per la pochezza dei suoi contenuti.
Secondo me gran parte del cinema italiano di oggi racconta una realtá che non esiste. Mentre il neorealismo, ma non solo (anche un Fellini per quanto onirico lo faceva a modo suo), raccontava la realtá del tempo e a questa si ispirava , oggi, a mio avviso, succede quasi il procedimento contrario : il cinema propone nuovi modelli cui il pubblico decide di ispirarsi. la societá é lo specchio del cinema (non solo del cinema poi...) e non viceversa. C'é chi vede uno scamarcio o un cinepanettone, lo fa proprio e lo rende reale assumedo le fattezze del suo "eroe" cinematografico.

8
ReLear
ReLear
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Rupa Lauste ha scritto:

Bo non so...il neorealismo era specchio consapevole.
il cinema italiano di oggi lo é ma indirettamente, per le sue mancanze, i suoi vuoti e non per i suoi contenuti. Non racconta la miseria di oggi (perché la nostra realtá attuale é miseria) ma ce la fa percepire proprio per la pochezza dei suoi contenuti.


Verissimo.
Il problema è che questa pochezza è un investimento di povertà estetica che si autoalimenta.

Come rompere il cerchio?
Il gusto si educa alimentando il senso del bello.
Il cattivo gusto pure.

9
Blasel
Blasel
Banned
Banned
Il cinema e' un 'prodotto' molto complesso e questo specialmente oggi. Conoscete, ricordate come fu realizzato "Roma citta' aperta"?, oggi sarebbe quasi utopia poter realizzare un film con quei mezzi e con quella abnegazione al 'guadagno'.

Quando andiamo al cinema, noi vediamo il 'prodotto' finito, recitato dagli attori, diretto dal regista, e dietro di loro i tecnici, da quello del montaggio, a quelli della fotografia, macchina da presa, luci, sonoro etc etc, ma sopra di loro chi c'e'? I produttori i quali hanno come unico obiettivo quello di fare piu' soldi possibili spendendo il meno possibile.

Molti di noi conoscono (quasi) tutto degli attori, molto dei registi, (molto poco dei tecnici) e... forse i nomi dei maggiori produttori del cinema italiano.

Franco Cristaldi era un produttore italiano che rimase colpito dal giovane (allora) regista che aveva esordito sul grande schermo, nel 1986, grazie a Goffredo Lombardo ed a ReteItalia (Fininvest) col 'botto', vincendo il nastro d'argento per "Il camorrista", film della durata di 186 minuti...

Cristaldi, credendo in Tornatore gli produsse il suo progetto originale "Nuovo cinema Paradiso", che venne eralizzato due anni dopo, nel 1988. Anche questo film, come gia' accaduto per "Ricomincio da tre" di Massimo Troisi, ebbero un'accoglienza molto fredda da parte del pubblico, in tutta Italia, tranne che a Messina, e poi, da li, cominciarono a diventare dei best sellers. Ma Cristaldi comprese che il capolavoro di Tornatore, per poter essere un valido prodotto di consumo, da parte del pubblico, aveva bisogno di avere una durata minore dei 168 minuti originali e taglio' personalmente il film, riducendolo a 123 minuti. Questo nuovo formato consenti' al film grandissimi successi internazionali e la vittoria all'Academy Award (Oscar), quale miglio film straniero.

Oggi, i maggiori produttori italiani : Medusa (berlusconi) e De Laurentiis sono sempre piu' orientati verso i cinepanettoni perche', convinti, che il pubblico premia soltanto quelli.

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