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diario paterno di stigazzi

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
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24/4/09

Piccolo mio oggi ho rivisto l'odissea con Kirk Douglas e, quando Ulisse incontra il figlio Telemaco... ho pensato a noi due, al rapporto padre-figlio.

Tutti pensano sempre a Penelope ed alla sua tela, ai 20 anni in cui lui se ne stà in giro a conquistare terre e donne, ma non vede crescere suo figlio e lascia la sua casa in balia di parassiti. Lo lascia in fasce e lo ritrova uomo.

Questa l'eredità classica o un padre che abbandona il figlio o, con Edipo, un figlio che uccide il padre... direi di affrancarci da queste tristi eredità.

Io penso che l'amore paterno esista e sia degno e forte quanto quello materno, è diverso, non ti cresco dentro di me, ma, come responsabilità, sento idealmente di abbracciare te e lei.

Solo 20 anni fa andavo all'università e conobbi, per la sua fama, una prof che bocciava tutti i maschi in quanto tali e, alle sue lezioni, diceva che l'uomo non faceva parte della famiglia se non per un apporto genetico iniziale (lo diceva con meno eleganza a dire il vero).

Io non lo credo, forse è stato così, anche per me che non ho memoria di mio padre prima della mia adolescenza (quindi assente e, quando poi è stato presente, avrei preferito fosse rimasto assente) ma oggi, almeno per me e te, può essere diverso.

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BigBossStigazzi
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24/4/09

Ti scrivo prima di dormire per dirti due parole sulla tua prima festa della liberazione che sarà domani 25 aprile.

E' proprio la tua festa, perchè tu sei ancora alla macchia (imboscato!), ancora non sei stato schedato e finchè stai lì non lo possono fare!

A parte le battute chissà cosa sentirai fra sei/sette anni a scuola, cosa ti racconteranno dicendoti che è STORIA.

Io ho conosciutto dei partigiani, ma fra un pò (non voglio portare sfiga) non ne rimarranno molti, ne ho intervistati diversi quando andavo alle medie per una ricerca e poi ho visto documentari e ricostruzioni e films, ma la liberazione non l'ho vista con i miei occhi.

Qualche anno fà i festeggiamenti erano pomposi, quasi religiosi verso i martiri della liberazione, oggi vogliono fare martiri anche quelli che li hanno uccisi e qualcuno dice che i primi non erano eroi ma delinquenti.

Vedi piccolo mio queste cose sono complesse ma guardate togliendo le lenti rosse bianche o nere qualcosa si capisce: la Storia la scrivono i vincitori, se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dai nazifascisti, la storia l'avrebbero scritta loro e i martiri e gli eroi sarebbero stati repubblichini e non partigiani.

Oggi che governano partiti che derivano dal fascismo o comunque da una "cultura" di destra, stanno cercando di riscrivere la storia per far passare anche i loro morti come martiri ed eroi e tutti i partigiani per delinquenti comuni che hanno approfittato della liberazione per rubare e uccidere... allora in nome della riconciliazione nazionale diciamo che tutti i morti sono uguali e non ci pensiamo più!

Vedi amore mio non dovrebbe essere morto nessuno, non ci sarebbe dovuta essere nessuna guerra e il valore della vita umana è impagabile, non esistono "perdite accettabili", nessuna perdità sarà mai accettabile, di nessuno, qualsiasi idea abbia, ma se uno muore perchè degli innocenti non vengano fucilati e se uno del plotone d'esecuzione viene poi ucciso, sono entrambi morti, ma non per valori ugualmente condivisibili e se hanno entrambi dignità umana, il loro sacrificio non ha la stessa dignità.

Questo è quello che penso io, tu metti sempre in discussione tutto, anche quello che ti racconto io, fatti una tua idea e non prendere mai per buone "le verità della televisione".

Penso che il 25/4 sia da celebrare con lo studio e la ricerca, non con i fiori, anche perchè se la storia ha un senso è quello della memoria perchè, altrimenti "quel c'ha da gnir incion s'arcorda" (quel che succederà... nessuno se lo ricorda).

Buona liberazione piccolino.

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BigBossStigazzi
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27/4/09

Sono passato a scrivere su di una agendina del 1993. In quell'anno ancora non ci conoscevamo io e tua mamma e tu eri meno prevedibile di un'ipotesi.

Ieri ci è venuta a trovare tua nonna (mia mamma) e ripensando a fornirti notizie più complete sui tuoi antenati, le ho chiesto cosa avevano fatto durante la guerra i miei nonni (quindi i tuoi bisnonni paterni che tu non conoscerai).

Entrambi sono andati in guerra, uno era in sicilia quando arrivarono gli americani e torno sù con loro come vivandiere. Non ha mai parlato di quello che aveva visto, troppo terribile per parlarne con i suoi cari.

L'altro era in Croazia e usava il lanciafiamme, al cambio di alleanze, finì la guerra combattendo contro gli ex-alleati...neppure lui raccontò mai nulla al ritorno.

Dei nonni di tua mamma uno raccontava con fierezza di non aver mai preso in mano un fucile e di non aver sparato mai a nessuno, era barbiere e tagliò capelli per tutta la guerra... un grande.

Come vedì fra i tuoi antenati nessun eroe, solo uomini comuni sballottati da una tragedia enorme che hanno cercato di sopravvivere facendo il minor danno possibile...penso che sia il più bell'albero genealogico che ti potessi fornire.

Uno chiamato eroe è di solito uno molto bravo ad uccidere i nemici.

Uno chiamato martire è uno che viene ucciso per i suoi ideali.

Uno chiamato soldato è uno che và in guerra.

Uno chiamato civile, è uno che costruisce le bombe che qualcun'altro sgancerà.

Uno chiamato vigliacco è uno che quando c'è una guerra scappa, andando dove la guerra non c'è, e quello sarei io, se tutti scappassero le guerre neanche ci sarebbero... quaranta soldati e quaranta sorelle...

buonanotte fiorellino.

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BigBossStigazzi
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28/4/09

Fra poco sarà il primo maggio, festa dei lavoratori ed ho tante cose da dirti sul lavoro.

E' vero che solo fra molti anni ti metterai seriamente il problema del lavoro, ma come tutti, comincerai a pensarci da molto prima.

Prima penserai e ti confronterai con i lavori di papà e mamma, dei parenti, con quelli pubblicizzati dai films, dalla tv (ci sono solo due films su meteorologhi e abbastanza sfigati, il massimo sono i poliziotti o gli avvocati), poi andando a scuola con il lavoro dei genitori dei compagni di classe, dalla società.

Inoltre fin da piccolo ci sarà qualche adulto banale che ti chiederà "e tu, cosa vuoi fare da grande?" perchè qui il lavoro è associato all'essere grandi, non come altri posti dove cominciano a lavorare da bimbi, e per questo come guidare la macchina e altre cose che si fanno da grandi è mitizzato.

Comunque quando ero piccolo io a queste domande si rispondeva in genere:

- l'astronauta,

- l'esploratore,

- il medico (quello che scopre l'elisir di lunga vita),

- l'archeologo (quello che scopre una nuova tomba più antica di tutte).

Da qualche tempo le risposte sono invece:

- la moglie del boss mafioso,

- il calciatore,

- la velina, il talento da scoprire o la rockstar,

- il presentatore televisivo.

Sono risposte certo decorose, ma meno dignitose (ricordami di spiegarti la distanza fra decoro e dignità!).

Una differenza che salta all'occhio è quella dell'utilità per il mondo, per gli altri delle prime e della convenienza personale per le seconde (quell'assurdo quarto d'ora di popolarità profetizzato da andy.. capp? no, wharol).

Come se non bastasse i figli devono sopportare i sogni dei loro genitori che li influenzano + o - direttamente (fino alla miseria umana rappresentata da "bellissima" con Anna Magnani)... madri e padri patetici che portano i figli (anche neonati) ai casting per le pubblicità...i provini.

Bimbi attori, bimbi "prodigio" ... no, non voglio che tu sia un prodigio, sei già un miracolo senza fare nulla ... nessun Mozart e niente Michael Jackson... nessuna scimmietta ammaestrata.

Beninteso che non ti "produciamo" per mandarti in tv ma neanche a cucire palloni da calcio, scarpe o altro.

Sarà banale ma è meglio se studi finchè puoi almeno fino a capire che lavoro vorrai fare, quello che vuoi tu, non io o il mondo. Ci sono persone che fanno (male) il medico o l'avvocato perchè il mondo gli ha detto che così sarebbero stati rispettati, perchè mestieri di "prestigio" (Silvan non c'entra), ma non essendo veramente predisposti non possono farlo bene.

Il giudizio della gente....bah.

Per me invece il CONTADINO, IL PASTORE, L'ARTIGIANO, IL PESCATORE sono bellissimi lavori perchè lavori davvero, sudi e produci o ottieni cose che servono a tutti.

L'operaio non è un brutto lavoro di per sè, è come e dove viene svolto che lo rende brutto, è brutta la fabbrica, i rapporti fra le persone basati sullo sfruttamento sono brutti.

Poi bisogna sapere COSA si produce e stare attenti a come viene usato, perchè si parte facendo componenti per trattori e si finisce a costruire mitragliatrici e mine antiuomo.

Ci sono milioni di lavori utili se fatti nel modo giusto, ce ne sono diversi che fatti nel modo giusto fanno più danno, come il burocrate, il soldato, il killer.

In ogni lavoro si annidano dei burocrati, gente che redige documenti inutili in triplice copia.

Persone che ti esortano a lavorare e ti danno consigli senza aver mai lavorato in vita loro: degli artisti del fankazzismo.

Anche il sindacalista è spesso un burocrate, uno che ti consiglia di fare causa al datore di lavoro mobbizzante per altre ragioni perchè sul mobbing c'è ancora poca casistica, si rischia di non avere riferimenti, meglio qualche cavillo sul contratto.

Il lavoro non nobilita piccolo mio, è un diritto averlo ed è un dovere svolgerlo al meglio.

Anche il "becchino" (che come termine continua a piacermi di più di necroforo) può essere un bel lavoro se svolto con cura.

In ogni caso, per tua fortuna io non faccio un lavoro tramandato da generazioni e che implichi onori particolari, come generale, giudice, marine, parà, poliziotto o mafioso... quindi non sarai socialmente obbligato a seguire le mie orme.

Anzi il lavoro che faccio anche se mi piace, non te lo consiglio... una sola piccola indicazione, ti diranno in tanti che il lavoro si divide in due grandi settori, i lavori manuali e quelli di "concetto"... non è vero.

Se uno fà un lavoro manuale senza usare la testa rischia di perdere le mani, se uno fà un lavoro di testa senza aver usato prima e durante le mani non fà proprio nulla (di utile).

In tre generazioni siamo passati dalla miseria al lusso. Tu avrai di tutto e per questo servono i soldi, i soldi si ottengono lavorando...ma non troppo.

Mai più di quello che serve (neanche meno), perchè troppo benessere per qualcuno non significa solo malessere per altri, diventa anche malessere per lo stesso.

Robe difficili? Amore mio quando sarai più grande vedrai cosa c'è di vero. Ciao piccolo assenteista (ancora non ci sei!)

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BigBossStigazzi
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29/4/09

Oggi siamo andati a vedere qualcosa di tutte le cose da comprare per il tuo arrivo.

Ci hanno dato un catalogo con foto di passeggini di lusso: i nuovi modelli, i nuovi colori, la nuova collezione primavera-estate.

i "trio", sistemi modulari con passeggino, ovetto e carrozzina vanno dai 300 euro in sù... ma se ti prendo il modello più economico (?) cosa penseranno gli altri, la gente di me?

Che sono un miserabile?

Che risparmio su mio figlio?

Tesoro mio scherzo, non sono impazzito, lo sai già che faremo il possibile ma del giudizio della gente non mi frega.

Anzi, di solito faccio del mio peggio per apparire più indigesto, per cui se anche ti comprassi le cose più comode o costose (e non sempre coincidono) le sfregherei con la terra per farle sembrare usate... vedi, senza volere ti ho mostrato uno dei miei grandi difetti, volendo fare sempre l'originale alla fine il giudizio altrui mi condiziona lo stesso, chi se ne frega davvero non lo asseconda e non lo avversa... se ne frega.

Per cui nudi alla meta! (a dir la verità tu arriverai nudo ma hai già un bodino con i coniglietti... da paura) un bacio piccolino

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
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29/4/09

Le parole che ti scrivo le leggo su di me, ma non devi aver paura, quando la mia mano ti accarezzerà la testa, queste, resteranno impresse solo sulla mia pelle.

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BigBossStigazzi
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30/04/09

...omissis...

Già dal 22 aprile ho cominciato a trascrivere una parte di quello che ti scrivo su di un blog in internet, inizialmente solo per capire quello che ti scrivevo e correggerlo prima di stamparlo, poi anche per condividere con altri, con chi vuole, quello che provo aspettandoti... dopo averlo stampato tua mamma mi chiede di leggerle quello che ti scrivo (e lo leggo anche a te, se mi senti).

...omissis...

(15 maggio 2009)

...ora capisci che casino di padre che avrai? Ho già cambiato tre agendine, aperto un blog ed ora un vecchio registro di partita doppia per scriverti... perchè questo cambio di supporti?

Prima avevo solo l'esigenza di scriverti, poi ho pensato che non avresti saputo decodificare la mia pessima e assolutamente non calli-grafia e mi sono raccontato che aprivo un blog solo per stampare e mettere chiarezza nei miei pensieri, allora man mano che trascrivevo i pensieri buttavo via la "malacopia"...

poi ho sentito freddo.

Vedi io sono della generazione della carta, dei libri, non dei fogli elettronici e non voglio lasciarti solo una traccia su di uno schermo, per cui STILOGRAFICA su registro di partita doppia inutilizzato ed ecco un bel diario vecchia maniera.

Così vedrai anche i miei errori, perchè sono quelli che mi hanno insegnato a pensare, a pensare in maniera divergente, l'errore sono il caos ed il caso che si anagrammano per rompere i coglioni, quando hai sbagliato puoi trasformare l'errore in una decorazione, ignorarlo, stracciare la pagina, usare la gomma, il bianchetto...quante variabili!

Alla fine ti puoi trovare tra le mani un pasticcio o una bella schifezza, una schifezza a regola d'arte e come diceva froid i lapsus (errori, pasticci) sono rivelatori.

...piccolino mio, quanto si scioglieranno tutte queste parole appena ti vedrò?

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01/05/09

buona festa del lavoro piccolo lavoratore (crescere è il tuo lavoro e sei un vero piccolo stakanovic)

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03/05/09


Eccomi di nuovo piccolaccio!

Più andiamo avanti più l'affare si ingarbuglia... ogni giorno incontriamo persone che sono già genitori da un pò e sembra facciano a gara a raccontarci di quanto sarà dura e difficile e complicata la vita con un piccolino... altri (molti meno però) più ottimisti e fiduciosi ci dicono che comunque andrà, andrà bene, che è meno complesso di quel che si dice e si pensa.

A chi credere?

Poi... bisogna proprio credere a qualcuno?

Penso che quando sarai alla luce avrò comunque meno tempo per pensare, per farmi domande, per cui me le faccio ora che inganno il tempo aspettandoti.

Si innescherà il puro istinto e reagirò naturalmente?

Io me lo domando da sempre cos'è naturale!

Tutti si riempiono la bocca di NATURA:

- la legge della natura,

- gli aromi naturali,

- la famiglia naturale (al contrario di quella gassata).

Mi sorge spontanea alla mente la scena trash di un film trashissimo con Lando Buzzanca che, dovendo fare una puntura nei chiapponi della madre malata, si ritrova immerso nei gas emessi dalla stessa che replica al suo disappunto con un serafico:

"E' TUTTA NATURA!"

E' proprio così, la natura incontaminata non esiste, c'è rimasta solo quella contaminata, infatti l'uomo, per quanto si voglia astrarre da essa è parte della natura per cui ogni opera umana per quanto la si voglia ritenere artificiale è al contempo naturale.

E' solo nel binomio assurdo di natura=buona che si crea la necessità di isolare l'operato umano, perchè non si isolano anche i castori e le loro dighe?

Natura come madre o matrigna, buona o cattiva, la legge della jungla come pura sopraffazione del predatore sulla preda... ma le pecore brucano l'erba che nasce dalle ossa del lupo, tutte queste etichette sono appiccicate sulla natura che se ne frega, l'animale più bello e colorato è di solito il più velenoso, questo non significa sia cattivo, il leone mangia l'agnello e l'uomo mangia entrambi, non c'è bontà o cattiveria in questo.

La cattiveria umana (che condividiamo con il gatto) è giocare con il cibo, è l'uccisione inutile, mentre quasi ogni altro predatore uccide solo se ha fame.

Non credo che la famiglia che rispetta la natura sia quella nucleare di un uomo ed una donna sposati (anche se io e tua mamma lo siamo), non credo che le donne si realizzino solo procreando, anche se sicuramente il loro corpo e la loro psiche sono talmente forti da sopportare i vari traumi connessi al portare e dare alla luce un piccolaccio o una piccolaccia.

Sono tante le cose che non sò, quello che credo di sapere è che la vita è come un razzo, a stadi, come un videogame, a livelli, quanto si finisce uno stadio, uno schema, si passa al successivo...si può anche decidere di fermarsi al primo stadio, vivere da soli, se si ha carburante a sufficenza, oppure al secondo, provare a farsi una vita di coppia e non avere figli ... io e tua mamma stiamo entrando nel terzo stadio del razzo, da duo (quartetto con i due cagnotti) a trio (quintetto) e siamo felici.

Degnissima ogni altra scelta ma (tu ne avessi il dubbio) che sian più rose o più spine abbiamo deciso ad occhi aperti di cambiare livello...topino!

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BigBossStigazzi
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proprio oggi (1- qui la scrittura ha raggiunto il blog)
Post pubblicato il 06 Giugno 2009

Proprio oggi mentre tu navighi nel liquido amniotico, nella tua camera iperbarica personale, noi qui fuori andiamo a votare... cos'è votare?

Beh, cominciamo subito a mettere in difficoltà il papà?

Si và a votare per eleggere i propri rappresentanti, quelli che poi al governo del paese (o all'opposizione) pensiamo faranno i nostri interessi, collettivi e/o personali.

Il problema piccolino è che io, dopo tanti anni di militanza, dopo aver creduto a cose, idee, ideali più che ideologie, mi sono desolatamente reso conto che non sono cose, cioè reali, ma utopie immateriali che non aiutano nessuno ad arrivare a fine mese, economicamente ma anche moralmente.

E' una vita che voto e non una volta che quelli che ho votato siano andati al potere, se anche chi ho votato si fosse alleato con il potere nello stesso momento in cui ha messo piede nelle stanze del potere è cambiato come i maiali della fattoria degli animali che il potere trasforma in uomini.

Se andrò a votare?

Certo, l'astensionismo è il peccato che porta nel girone degli ignavi, quelli che lasciano decidere agli altri, quelli che non firmando la destinazione dell'8 per mille, lasciano che i ladri si spartiscano la torta.

Andrò a votare, anche se ormai sò che la democrazia italiana ha di democratico solo il nome, e mi piace, senti che bello DEMOCRAZIA, sembra tua zia, mentre dittatura sembra un dettato, uno scolaro legato al banco, obbligato a scrivere tutto quello che sente e guai se aggiunge qualcosa.

Come vorrei darti il sogno americano, oggi gli americani di "sinistra" (non esistono, diciamo quelli "meno a destra") hanno una speranza (vera? falsa?) un presidente nero che dice che gli USA sono il più grande stato islamico del mondo (cazzo ci dobbiamo preoccupare?) e qui?

Chi ti dò?

Quale politico italiano può avere un sogno?

Ma poi come diceva Gaber destra e sinistra qual'è la differenza?

Da queste facce mica lo capisco.

Da quello che dicono neppure.

Da quello che fanno...sarò qualunquista, cazzo, ma fanno tutti pietà... e non ce n'è uno che mi rappresenti.

L'essere umano ha tre fasi:

da piccolo è tutto nuovo e tutto è inossidabile ed incrollabile, manco esistono mamma e papà come esseri distinti, i piccolacci (come preti e mafiosi) vedono solo la FAMIGLIA,

da adolescente si cominciano a fare esperienze per cui si abbattono le certezze incrollabili e ci si apre al DIVERSO,

da vecchio si è aperto troppo ed è stato fregato al 99 %, ha due cose dopo una vita e ci tiene, ha paura di ogni faccia nuova,

per cui si può dire che ognuno di noi (me compreso) è prima conservatore, poi rivoluzionario ed infine di nuovo conservatore, ecco perchè i rivoluzionari perdono sempre.

Magari mi sbaglio, ma sai... davvero vorrei darti un mondo diverso, ma finora è lui che ha cambiato me... chissà i prossimi round come andranno.

Ciao europeista in erba!



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8/7/09

Oggi sei nato, ti ho visto venire alla luce e sei un bimbo bellissimo, sono di parte, sono tuo padre e mi vanto degli sforzi di tua madre, mi onora aver preso parte alla tua nascita che è una nascita come tutte le altre nella sua singolarità.

Benvenuto nella tua vita, nella nostra famiglia e su questa terra, che tu possa essere felice del nostro averti voluto.

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Viandante Ad Honorem
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che titolo metto?
06 Settembre 2009

Ciao piccolo mio è un pò che non ti scrivo, ti ho tenuto spesso fra le braccia ed ho parlato direttamente con te anche se non mi capivi...non avevo tempo per scriverti, assorbito dalla tua presenza...nel bene e nel male, nelle cose belle di me e brutte che tu, la tua presenza, i tuoi pianti muovono in me. Ho scoperto di non essere il migliore dei padri ed ho scoperto che i migliori padri mentono ed escono lasciando il pargolo alla madre, niente di più facile che fare il padre quando fa tutto la madre.

Ora ho una brutta notizia da darti , forse l'avrai capito dal mio nervosismo ma mi hanno lasciato senza lavoro. Ho un figlio di due mesi, una moglie che ha perso il lavoro per averti ed ora, a fine settembre resto anch'io disoccupato.

Vedi figlio, niente di scontato nella vita, nessuna sicurezza, prima di me, altri, hanno creato un mondo in cui nemmeno il lavoro è garantito... i precari i nuovi schiavi.

Tuo padre è uno schiavo, niente di grave, si può vivere anche senza lavorare, basta rinunciare ad un minimo di sicurezza, ad un minimo di dignità, basta chiedere l'elemosina "sono un ragazzo padre...chiedo la carità" cantava jannacci... scherzo, sono senza lavoro ma troverò altro, basta arrivare a domani, basta un pò di serenità, ora io non sono sereno ma tu stai tranquillo sono problemi dei grandi, non tuoi, ti amo come un pezzo di me, di più.

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9/9/9

piccolo mio scusa per l'ultimo messagio un pò patetico a dire il vero, ma sai a volte mi faccio pietà!

In realtà come ogni buon italiano spiritualmente del sud (un uomo da bagno e non da doccia direbbe De Crescenzo) mi trovo bene anche da disoccupato, oddio bene, diciamo che sopravvivo.

Anche in difficoltà sopravvivo, non mi butto dal grattacielo perchè ho perso in borsa, in realtà non gioco in borsa perchè non ho nulla da perdere ma tanto da giocare.

Ma ho te e oggi mi hai fatto una caccona bellissima, non avrei mai pensato di trovare quella sotanza così interessante, nonostante l'inno del corpo sciolto.

Diciamo che bisogna assolutamente che trovi altro in fretta, oppure divento scemo, anche perchè ho bisogno di starti lontano ogni tanto, per ripristinare l'equilibrio, per trovare la giusta distanza da te, oppure potrei perdermi nei tuoi sonni e pensare ad un attacco aereo durante i tuoi pianti.

Capisci non è che non voglio stare tutto il tempo con te e con la mamma, è che l'assenza è un sentimento dolce, e rivederti dopo un pò è una gioia che non voglio perdere.

Poi materialmente voglio continuare a concorrere al mantenimento della mia famiglia, non temere troverò altro, è tutta la vita che ogni tanto cambio lavoro.

Io l'ho inventato il precariato, quando ancora non esisteva, sono l'indiana jones dei precari, del resto la vita è precaria, i lavori come tutte le cose sono come le nuvole, vanno, vengono, a volte si fermano.

Oggi ho trovato un sinonimo al mio ruolo di papà, o babbo, come preferisci:

DIVERSAMENTE MAMMA!

Ti piace? ahr ahr ahr (risata di Gambadilegno) ciao amore nostro



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alla ricerca del posto perduto
26 Settembre 2009

bimbo del mio cuore cominciamo a ragionare: le parole sono importanti, chi parla male, pensa male e vive male
(nel ripetere questa frase è meglio se schiaffeggi una giornalista di cronaca rosa come Moretti in Palombella rossa).

Allora bisogna dare alle parole il giusto peso, capire cosa significano.

La parola "CRISI" per esempio non è adatta per descrivere questi tempi, anche se tutti la usano. Andiamo a vedere cosa significa.


(non lo prende ma andate a vedervi il significato di crisi)

momento che separa una maniera di essere...da altra differente,

subitaneo cambiamento in bene o in male.

Non è una cosa negativa di per sè, è un cambiamento, il cambiamento è sempre negativo se non si è preparati ad affrontarlo, se lo si cavalca diventa un'occasione per migliorare.

Per questo ora mentre ti stò scrivendo chi era ricco prima della crisi economica ed ha la responsabilità di averla creata, lo stà diventando ancora di più, e chi era povero (vari livelli di povertà, per carità, la povertà è un concetto relativo, in un paese di ricchi, che non è l'italia, il meno ricco è povero) diventa più povero, perde il lavoro, la casa e la dignità.

Questa non è una crisi è un ladrocinio, un assalto, un furto, è un attacco a tutti quelli che non contano un cazzo che sono cannibalizzati dai padroni.

PADRONE è un altro termine che sembra sorpassato, mentre è il termine imprenditore ad esserlo, non esistono imprenditori in italia oggi, solo arroganti padroni che per continuare ad essere quello che sono, hanno impedito da sempre a noi di essere quello che avremmo potuto essere.

Vedi bimbo mio, prima che tu arrivassi ero un deluso/disilluso che non credeva più in niente, tanto "troppi amici hanno tradito", ma ora, per il fatto che ho una responsabilità su sette miliardi, del mondo in cui tu vivrai, non posso più lasciar correre, bisogna tornare a credere in qualcosa, in un cambiamento, nel fatto che questo oltre a NON essere il migliore dei mondi possibili, possa essere migliorato.

Ciao tesoro mio adesso ti metto la tutina rossa e via!

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lavoro
03 Ottobre 2009
Patatino sono sempre io il tuo papà.

Come ti dicevo l'altra volta in questo periodo ho dei problemi riguardo al lavoro, come tante altre persone in Italia e nel mondo.

Ma i miei problemi li devo risolvere io, te ne parlo solo perchè penso a cosa ti dirò del lavoro, quale, come farlo, quale etica del lavoro farti conoscere.

Il mondo, il luogo comune porta avanti una mancanza di etica del lavoro, per primi i padroni, che non desiderano applicare la meritocrazia, a meno che come merito non si consideri la capacità di vendersi come ruffiani e lecchini.

Poi i lavoratori che (nel pubblico COME nel privato) fanno a gara a chi fa meno e peggio, facendo spesso più fatica nell'imboscarsi e nel fingersi malati che quella che farebbero lavorando con diligenza.

Infine i sindacati che difendono tutti anche gli assenteisti e non capiscono che questo vuol dire non difendere davvero nessuno, specie chi lavora con coscienza, per poi calarsi le braghe davanti ai padroni ed ai loro "sindacati".

Allora a questo punto sorgerebbe spontanea una domanda nella mia mente:

"cosa dirò al mio patatino, di fare l'onesto per vedersi escluso, ostracizzato, mobbizzato, criticato, incapace di fare carriera, visto che gli onesti non fanno carriera, per questo più si sale nella scala sociale più aumenta la merda, grazie ad una forte selezione, solo i peggiori salgono, e peggio sono più in fretta salgono.

Oppure di essere onesto come ho cercato di esserlo io, cioè di lavorare non troppo ma neppure meno di quanto dovevo, di svolgere il lavoro con criterio e coscienza nel modo migliore che mi riusciva, per trovarmi a 44 anni senza lavoro, senza garanzie e con scarsissima tutela?"

Amore mio io vorrei che tu fossi una bella persona, e sappi che quelli che sembrano vincere in questo mondo, sono poveri burattini vincolati al ruolo che in parte si sono scelti ed in parte gli è stato affibbiato. Non vivono bene, non sono felici, non hanno conquistato niente, se non la merda di cui sono fatti e ne vanno fieri, perchè nessuno ha il coraggio di dire che il re è nudo, nessuno si sente così puro da fidarsi di ciò che vede.


evviva!
12 Ottobre 2009

tesorino di papà domani firmo il contratto di un nuovo lavoro per cui ... evviva!

Io vorrei sempre darti buone notizie, ma non ce le ho sempre, quando ci sono bisogna saper esultare, bisogna riuscire a crederci ancora che le cose possono, anzi devono andare meglio.

Non per me, ma per te, per noi, perchè senza tranquillità non si cresce bene, per quanto amore possano provare due genitori per il loro bimbo, se non si amano e non hanno un minimo di serenità anche economica e lavorativa non riusciranno mai a creare un ambiente adatto alla crescita del loro bimbo.

Poveri ma felici è solo una figura retorica, ma più dei soldi è il rispetto di se stessi e fare un lavoro che piace e farlo bene sono alla base dell'autostima.

Non si tratta ovviamente di un contratto a tempo indeterminato (mostreranno questi contratti nei musei insieme ai dinosauri impagliati) ma per un pò tireremo avanti, e tanto basta.

evviva! evviva!




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dell'ottimismo
13 Ottobre 2009

Quando leggerai quello che ti scrivo forse penserai: "mio padre era un guscio di noce in balia di umori altalenanti", se leggerai queste piccole lettere cucendole insieme scordando tutto quello che c'è di non detto fra l'una e l'altra.

Così pare che nello spazio di un mattino io passi dalla tristezza di chi disoccupato sente la crisi a chi riscopre l'ottimismo e spera nel futuro. Non è così.

C'è stato tanto in mezzo, non tanto tempo per fortuna, ma tanti dubbi su di me, sulle mie competenze, sulla mia capacità/incapacità di "vendermi", cioè di avere ancora un appeal sul mercato del lavoro, un logorio interno che mi ha snervato, finchè non si è aperto uno spiraglio di luce.

Per questo voglio dirti meglio cosa penso dell'ottimismo. Oggi in Italia ci sono personaggi inquietanti che ricoprono posti autorevoli che parlano di ottimismo ed intendono "non guardate i problemi, fate finta che non esistano ed essi spariranno, come incubi notturni"... questa si potrebbe chiamare sindrome del Titanic.

Su quella nave, squarciata dall'iceberg, l'orchestrina suonava mentre affondava.

Questo non è ottimismo è imbecillità.

L'ottimismo è esattamente il contrario, è vedere i problemi e cercare di risolverli e quando la situazione migliora, anche di poco, è ottimista chi sà riconoscere il miglioramento, chi non si abitua al male ed alla tristezza, chi più che deprimersi si incazza e poi se è il caso si mette a ridere.

Il problema più grosso è proprio l'abitudine, l'essere umano sopravvive, ha questo istinto e per sopravvivere si adatta praticamente a tutto, anche alla guerra, ai campi di concentramento, alle cose più orribili, vivendo come in trance, come non capendo cosa significa quello che vede, anzi senza più vedere.

Per questo bisogna pensare il mondo in un'altro modo, bisogna smettere di raccontare la storia delle guerre e dei generali, dei Cesari e dei Mussolini, non sono loro a fare la storia, la storia la fa il ragazzo afgano che si lega sotto un camion per venire in europa, la storia la fà il professionista che tradisce la moglie utilizzando le schiave a sua disposizione sulle strade, la storia la fà chi compra un diamante senza pensare a quanto sangue è costato, pensa solo quanti soldi costa a lui, la storia la fà chi vive la propria vita con un briciolo di ottimismo continuando a spingere la propria pallina di merda da bravo stercorario.

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la bellezza
18 Ottobre 2009

sei così bello bimbo mio, così bello che quasi non riesco a guardarti, sarò di parte, ma vedo che sei bello nel senso più totale del termine. Non sei tabula rasa, si intravede il tuo carattere di base, spigoloso come il mio, solare ma duro, tanti strati si sovrapporranno ma non hai tre mesi, ne hai tre più nove, come si può parlare di innatismo quando il tuo universo percettivo comincia da dentro all'utero?.

Quanto si può parlare di ambiente quando ne hai già provati due?

Quanto di geni, visto che gli atomi che compongono le nostre cellule sono vecchi quanto l'universo?

Sfugge il senso comune e la bellezza del candore, degli occhi che vedono il mondo per la prima volta riempiono di gioia i miei

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tesoro mio
28 Gennaio 2010

in quanto proletario posso ben dire che sei il mio tesoro... ahr ahr scherzo piccolo mio ieri era il giorno della memoria (che io estenderei a tutto quello che non si deve dimenticare) delle vittime della follia nazifascista. Tutte cose che tu e i tuoi coetanei dovrete ricordare anche senza averlo vissuto (fortunatamente) in maniera diretta.

Come si può ricordare qualcosa che non si vive? Come si può trarre insegnamento da quello che non ci capita? Quando la maggior parte degli esseri umani neanche impara da quello che gli accade sulla pelle?

Si deve, è un dovere collettivo la memoria e tenendola viva evitare che ricapiti, magari con dei neri al posto degli ebrei, magari con degli extracomunitari, o fosse anche con degli extraterrestri. Non è una scelta, non si può rimandare a domani come la dieta, se non si ricorda si ripetono gli errori del passato.

Così come diceva qualcuno "non ho mai conosciuto un fanatico che possedesse sense of humor e viceversa (mai conosciuto nessuno dotato di sense of humor che sia diventato integralista o fanatico) la capacità di ridere e di ridersi addosso è propria di chi è tollerante. Attenzione che non sono le battute o le barzellette (infatti ieri circolavano barzellette sugli ebrei), c'è un'enorme differenza fra chi si ride addosso e chi ride del diverso da sè. Ad esempio, quando benigni prendeva per il culo craxi perchè era grasso e ricordava budda (o prendeva per il culo budda paragonandolo a craxi) o quando grillo prende per il culo l'immagine del potere colpendo l'uomo (psiconano, testa d'asfalto) comici che si definiscono di sinistra compiono un'azione detestabile e criticabile ma comprensibile, sono comici, che per internet ci sia chi dà del paralitico di merda a bossi coprendosi con l'anonimato, è vigliacco e infame.

Perchè figlio mio ti parlo di questi e non di tutti i servi di destra che infamano il resto del mondo?

Perchè per ridersi addosso, bisogna guardarsi e vedere quanto si è piccoli e ridicoli, bisogno avere il coraggio di criticarsi, e poi lottare contro gli avversari con tutte le forze, ma mantenendo il rispetto per l'essere umano che si nasconde dietro l'avversario cosicchè non si possa dire "voi negri, voi froci, voi ebrei, voi comunisti, voi zingari, voi bianchi, voi palestinesi, voi donne, voi uomini, voi mongoli, voi handicappati".

Posso però criticare il governo israeliano se compie stragi o violenze.

Posso però ricordare che la chiesa cattolica nella sua storia ha perseguitato per secoli il popolo ebraico.

Posso ricordare che Hitler con la complicità dell' italia ha compiuto uno dei crimini più orrendi della storia, la cui violenza non stà tanto nei numeri (gli usa hanno fatto bellamente secchi con armi batteriologiche e chimiche 19 milioni di nativi americani), quanto nel metodo di scientifica eliminazione, di fabbrica della morte.

le fabbriche hanno bisogno di materie prime ed in una fabbrica di morte la materia prima sono persone da uccidere, sei milioni di ebrei dicono, chissà quanti milioni nei campi di concentramento stalinisti, ma anche i diversi di tutti i tipi.

Di ebrei, ma anche di negri, froci, handicappati, e in genere appartenenti a "razze inferiori"...ma anche nella razza superiore bisognava dimostrare di essere superiori da almeno tre generazioni, follia pura eletta sistema, le leggi razziali, leggi che ti rendevano fuorilegge non sulla base della responsabilità individuale (cosa hai fatto) ma collettiva (chi sei, a quale razza appartieni) come l'epurazione dei neri da rosarno, come la legge sul reato di clandestinità, ci sono così tante cose da ricordare che non basta un solo giorno della memoria, ci sono anche storie per bambini che raccontano questi orchi moderni, cercherò qualcosa che ti possa far capire.

Amore mio tu sei maschio, bianco e italiano e questo oltre a renderti partecipe fin da subito ad un debito collettivo spaventoso, ha un peso sulla base di quello che i maschi, bianchi ed europei hanno fatto a tutti gli altri per millenni, un peso, una responsabilità collettiva, tu non hai fatto nulla di male non hai colpe o peccati originali solo perchè vivi, come non le hanno le donne, gli ebrei, i neri o qualsiasi sottinsieme di quello della specie umana, non bisogna sentirsi in colpa, ma bisogna RICORDARE.

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ierisera
30 Gennaio 2010

ierisera prima di crollare ho visto un pezzo di un programma con luca barbareschi (tu già dormivi per fortuna) ti giuro che non ti farò vedere cose del genere almeno finchè sei piccolo... simpatico luca, fascista un bel pò e anche intelligente, ha il fascino di quei serpenti o di quei fascisti di una volta come almirante che incantava i vecchi ignoranti perchè "parla così bene". Rideva luca o sorrideva parlando di sense of humour e di quanto questo sia elitario, subito dopo ad un pezzo "comico" in cui si diceva di aiutare i giovani neofascisti utilizzandone il braccio teso tipo per stendere i panni ad asciugare. Bravo, sottile nel far ridere dei neofascisti prendendoli per il culo, cosìcchè possano diventare simpatici, massì sdoganiamo il neofascismo. Così due giorni dopo al giorno della memoria cancelliamola, riscriviamo la storia facendone una feroce barzelletta.

Vedi tesoro mio programmi come questo sono la concretizzazione del reale concetto di pornografia.

Quanto mi piaceva luca quando si prestava allo splatter d'antologia di cannibal holocaust, quanto poco mi piace adesso che ha capito il come si fa lo splatter vero la centrifuga delle idee con sbiancante incorporato ed un pizzico di sado-qualunquismo, però mi torna utile per spiegarti cosa intendevo per autoironia e sense of humor, sono cose che lui, forattini e tutti coloro che si professano di destra non possono avere, sorridono ma nel senso primitivo cioè scoprono i denti, ringhiano,le loro battute sono feroci, come in striscia la notizia, battute sessiste, classiste, arroganti e MAI autoironiche. Quando scherzano sul capo sono sempre così eccessivi e gratuiti da far gridare al complotto CONTRO il capo rendendolo simpaticamente vittima.

L'ironia parte da fatti reali, autoironia significa avere il coraggio di spogliarsi e di guardarsi e,fatto questo ridere di sè.

Ma per fare autoironia bisogna credere nell'eguaglianza del valore delle persone e nella legittima diversità di ciascuno, solo allora posso realmente scherzare su me stesso e anche sugli altri senza cattiveria, senza voler umiliare l'altro.

Ma se credi di essere superiore agli altri, di far parte di un'elite, per caso o per nascita o per qualità non è possibile utilizzare su di sè lo stesso sguardo acuto e caustico che si usa con gli avversari, infatti chi fa satira vera non la fa solo contro gli avversari ma anche sui propri e con onestà, non per farli risultare simpatici.

Altrimenti è propaganda.

Per questo la "sinistra" è scomparsa, perchè non è riuscita a convincere le persone di sinistra (che ancora esistono e sono tante), che bisogna sempre chiudere gli occhi sulle nudità dell'imperatore e non riderne. Invece l'intellighenzia di destra ha capito che paga di più parlare sempre bene del capo, sostenere le menzogne sette volte o settanta volte sette finchè non diventano verità, finchè non viene riscritta la storia, ma tranquillo tesoro mio questo, come ironicamente sostiene voltaire nel candido è "il migliore dei mondi possibili" soprattutto perchè è quello che abbiamo e con quello dobbiamo fare i conti.

Con tutto questo io sono ottimista, penso ancora che chi parla male, pensa male e vive male e rido, soprattutto quando ti vedo sereno e mi sorridi.

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la cura dei figli
30 Gennaio 2010

tesoro mio, io e te stiamo tanto tempo insieme, più di quanto di solito stiano insieme padre e figlio prima a seguito della perdita del lavoro precedente e dell'aver trovato un lavoro part-time (per necessità, non per scelta), poi perchè la tua mamma è tornata a lavorare, allora, ho rinunciato a parte del lavoro per dividermi con lei la tua cura.

Oltre a considerazioni di tipo economico e fankazzistico (io stò proprio bene anche a casa con te invece di litigare con colleghi o padroni stronzi) l'ho vista come una grossa occasione per riconoscerti.

Le persone non si conoscono mai del tutto e più sono vicine più si rischia di darle per scontate, invece tu, giorno per giorno mi dici chi sei, mi fai capire cosa vuoi.

Cominciando a conoscerti posso dirti che sei veramente un tipo formidabile, non dico che tu sia meglio degli altri di sei mesi, o che tu sia un genio ma sei il mio bimbo e ti amo profondamente, non mi faccio aspettative, non ti vedo già nel futuro, ti guardo adesso con bababa lalala e pappa (o è papà?) con gli strilletti, i pianti improvvisi, i lacrimoni grossi, i tuoi sorrisi fulminanti da sdentatone.

Vero è che a me non ci sono molte cose in natura che mi facciano schifo (provo repulsione per molti atti umani, ma non per i prodotti della natura) ma le tue cacche sono quasi affascinanti.

Sopporto perfino quando mi tiri la barba (e fai un male porco!).

E' senza dubbio una forma di innamoramento, quando ci si innamora di una donna ci si scorda di tutte le altre e la si vede così speciale (la tipa è andata al mare con un sacco di creme doposole ma ha preso un casino di sole, lei è il mio piccione io il suo monumento - per capirci) anche se è proprio come tutte le altre, ma unica, come ciascuna di tutte le altre, così ti vedo, speciale anche se (fortunatamente per te) sei un bimbo normale, o meglio speciale come tutti gli altri bambini.

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il futuro
12 Febbraio 2010

voglio parlarti del futuro, tesoro, quello che un giorno tu racconterai a me.

Io vedo che oggi tutti, ma proprio tutti dicono che i giovani non hanno speranze, che nel futuro avranno meno aspettative e possibilità dei loro genitori.

Non è vero, è una cazzata e sai perchè? Perchè nel passato non c'è il paradiso perduto, il tempo come una marea e lascia a volte più spiaggia, a volte meno.

Noi siamo granelli di sabbia, ma sai io non ho avuto grandi possibilità, nè i miei genitori, si sono lasciati scappare la ripresa economica senza arricchire, io per quello che mi riguarda ho vissuto nella stagnazione economica e culturale, nella crisi.

Ma la crisi qua significa la ripresa economica in india e cina, un primo mondo esiste perchè c'è il terzo, la ricchezza di alcuni si costruisce sulla miseria di tanti, questa era la ricchezza in cui abbiamo vissuto noi italiani e questo ci ha dato figli che desiderano diventare pop star o concorrenti del grande fratello, ci ha fatto ingrassare e ci uccide di gratta e vinci e di speranza di una vita diversa.

La vita diversa non ci sarà se non ci sarà per tutti per questo io penso che questa crisi potrebbe essere l'occasione per costruire uno sviluppo diverso, condiviso, solidale, non violento in cui tu potresti avere tanti giochi e crescere pieno di stimoli come ogni altro bimbo sulla terra, e da grande sarebbe bello che tu non facessi i soldi, ma facessi un lavoro umile, ma da cui riuscissi a trarre soddisfazione e quel minimo di stipendio che ti consentirebbe di vivere con un tenore di vita soddisfacente ma simile a quello di ogni altro essere umano...

idealismo?

Può darsi, ma sai o riusciremo, io, te e tutti gli altri a costruire un mondo più giusto di così, oppure non importa dove si scatena la forza della natura o esplode la bolla economica, tutto il mondo umano resterà una grande riserva di caccia per pochi predatori che campano sulle miserie di tutti, continuando a sopravvivere pensando che almeno noi potremo comprarci la maschera antigas o un rifugio antiatomico.

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piccolino
09 Aprile 2010

ti parlo tutti i giorni, in diretta, per cui non scrivo più molto, fra l'altro la sensazione che tu capisca ogni cosa (almeno nel senso generale) è ormai una certezza...resta un dubbio, che tu non ti ricorderai di questo periodo, io l'ho ricostruito con i racconti di mia madre... allora ti parlerò un pò di te.

Sì di te, perchè non sono spinto come altre volte dal dubbio di non esserci quando sarai grande, ma dal fatto che mi possa scordare, nella giostra degli eventi, degli impegni e dei cambiamenti, costanti, graduali ma continui, per cui la realtà di come ti percepisco si riforma ogni mattina leggermente modificata.

Ora hai solo due dentini sotto e per vederli spuntare quanto sei stato male, adesso sono in arrivo tanti dentini dell'arcata superiore (spero tu non stia male), sei un tipo dolce, bello, simpatico e intelligente, non hai un difetto, o almeno io non riesco a vederli, ci sono momenti difficili ma tu non sei mai "gnoloso" per niente... a dire la verità non ho idea se, a parte le differenze di carattere, vi siano bimbi così piccoli che si lamentano per niente, o se sono gli adulti che non capiscono cosa disturba il piccolo.

Tu sei hai fame, o freddo, o caldo, o sete, o se stai male, altrimenti sei un angelo, hai davvero l'aureolina accesa.

Non farò finta di non fare fatica, ma non è causa tua, io faccio fatica di mio, anzi devo dire che la motivazione che mi dà fare le cose per te, mi spinge forte.

Sicuramente ogni padre ama il proprio figlio come io amo te, ma mi sembra che non esista nè un figlio più amabile che un padre ed una madre più innamorati del proprio bimbo.

Non sono obbiettivo, ma forse è una conseguenza dell'amore, la perdita di razionalità, ma siamo proprio sicuri che l'amore non consenta di vedere meglio l'essere, meglio della razionalità?

Ciao piccolino di papà fra poco ci vediamo.



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piccolo grande bimbo
mercoledì 25 gennaio 2012

Ricomincio a scriverti, ti scrivo quello che non ti posso dire, ormai ragioniamo di tante cose ma ci sono ancora elementi di quello che viviamo insieme e altro, cose che succedono fuori dal guscio protetto in cui cresci, di cui non possiamo ragionare insieme. Tu sei cresciuto, hai fatto tante piccole enormi conquiste ed hai mostrato sempre di più un tuo carattere, ribelle, determinato, indipendente...potevo aspettarmi di meno?
Però sei piccolino e non ti posso ancora dare le chiavi di casa.
Come spiegarti certe cose?
Soprattutto io le ho capite per spiegartele?
Solo che delle volte mi viene un nodo in gola e le cose più banali non riesco a dirtele.

Fra i tuoi libri (a dir la verità l'avevo comprato prima per me, capirai, le illustrazioni sono di Luzzati!!) c'è questo con storie dalla bibbia e la prima è proprio adamo ed eva...te le leggevo ieri e subito "dio prese una costola di adamo" ...ma che stronzata! Come faccio a dirti questa cosa? Tu adesso credi a (quasi) tutto quello che ti dico, posso leggerti cose in cui non credo? Non so se sia vero o meno, ma a me sembra una grandissima balla e allora che faccio te le leggo...tanto non l'ho mica scritta io...non ce l'ho fatta ti ho detto i nomi degli animali raffigurati nell'illustrazione e non ti ho più letto il testo... ti dico cosa? Aldilà del fatto di cosa sia VERO (che io non so) non me la sento di raccontarti balle:

- esiste babbo natale? domanda
- hai visto che bella coca cola tiene in mano?" risposta distraente

- ma il presepe dov'è?
- nella scatola!
- perchè?
- perchè non è più natale...
- perchè?

bravo, mettimi in crisi, vai avanti con i perchè finchè i grandi (ed io fra loro) non saranno costretti a dirti quel che davvero credono sia la verità, che la befana non è la moglie di babbo natale, che babbo natale è una furba joint venture pubblicitaria e che gesù bambino è quello che dopo tre mesi verrà crocefisso...
dovrai cavare le risposte con le tenaglie, ma ce la farai.

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distrutto... poche ore di pianti e crisi isteriche e mi hai stracciato.
Cosa sono poche ore? Niente nell'immensità della vita...no per onestà devo dire che capita raramente che tu resti sveglio senza appello, ma le poche volte che capita, bastano.

C'è la stanchezza, sì, ma c'è qualcosa di peggio, il senso di impotenza, la comprensione che qualsiasi cosa IO faccia non servirà a nulla...e il senso di inadeguatezza e di incomunicabilità.

Non mi sento certo un "bravo genitore" quando non so rispondere alle tue esigenze e mi sento stupido quando non riesco a capire il problema...
perchè piange?

Avrà male?
Avrà fame?
Sete?
Dovrò cambiarlo?

Che cazzo c'ha??????????

Ma se si è in due ci si può alternare, e questo è un bene, al tempo stesso ci si accorge che qualcosa non va ascoltando l'altro:
- perchè con lei smette di piangere?
oppure
- perchè fa come vuole lei e non come faccio io?

Poi ascoltando ci si accorge di quando la tensione è troppa, ascoltando l'altro però, quando sono io con te non mi accorgo che ti urlo, o meglio me ne accorgo, ma sono talmente arrabbiato che me ne accorgo solo dopo.

La mia rabbia, sicuramente nasce anche dalla stanchezza, ma soprattutto dalla consapevolezza di non riuscire a capirti, di non riuscire a darti quel che ti serve per tranquillizzarti.

Certo che anche essendo telepati, non sarebbe per nulla educativo appianare ogni tua difficoltà, ovattare tutte le asperità del tuo mondo, è giusto che mi vedi anche incazzato, è giusto che ogni tanto ci si stia pure sulle palle (tanto prima o poi la figura paterna dovrai massacrarla, meglio portarsi avanti con il lavoro), è giusto che ogni tanto si sia reciprocamente inadeguati, ma ogni tanto, perchè giusto o non giusto la prossima volta ti mando a dormire con i cagnetti che sicuramente hanno più pazienza di me, e se gliela fai perdere si sentono anche meno in colpa loro a darti un morsetto che io a darti una scoppola.
In questi casi mi fai proprio venire in mente i gremlins.


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piccolino di papà...quanto senti la nostra tensione? Quanto noi grandi ti influenziamo?
Una giornata più serena e subito tu sei più sereno, sei uno specchio delle nostre emozioni ce le rimandi senza capire perchè sei più ansioso, più nervoso, perchè piangi di più o di meno, basta vedere noi stanchi, stressati... vorrei saper fingere, vorrei riuscire a sembrare tranquillo anche quando non lo sono, così almeno non riverserei in te tutto il mio malessere.

Per la prima volta in vita mia vorrei riuscire ad essere un ipocrita...no è falso, a volte riesco ad essere ipocrita, tutte le volte che non ho detto tutto quello che pensavo ad un superiore per non finire nei guai, ma era fuori sul lavoro, in casa nella vita privata non ho mai desiderato di saper nascondere le mie emozioni, finchè non mi sono accorto che ti coinvolgono troppo.

Ci ami troppo, crescerai e saremo sempre meno importanti per te, scoprirai il mondo esterno e darai importanza ad altri, agli amici, alle ragazze, ma ora abbiamo la responsabilità di essere quasi tutto quello che vedi del mondo, siamo le lenti con cui lo vedi, il filtro che deve imparare a trattenere le impurità, quelle del mondo in parte ed in parte no, chè non sarebbe giusto farti crescere prima del tempo o facendoti credere che sia "il migliore dei mondi possibili" ma soprattutto lo sporco che c'è sulla mia superficie di lente che c'è nella mia natura di filtro.

Non voglio smussarti ogni asperità e so che comunque mi odierai per le poche mezze verità che ti ho detto, ma neanche farti crescere nell'ansia e nella tensione...mia.

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