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Piccoli aneddoti

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tulip
tulip
Viandante Storico
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Ogni tanto mi ritornano in mente dei momenti sereni o meno della mia infanzia, allora mi viene voglia di scriverli, ovviamnete potete scrivere anche voi quello che vi ritorna in mente in questo trhead

2
tulip
tulip
Viandante Storico
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Io e mia sorella

Siamo tre sorelle e ci differiamo di circa 4 anni l’una dall’altra, un po’ meno forse.
Io sono la più grande e amavo giocare con la seconda, mentre la piccola era appunto troppo piccola per giocarci.
Ricordo i giochi che facevo con lei, la seconda, e anche lei devo dire che li ricorda ancora, ma non nello stesso modo. Mentre io ricordo solo bei momenti spensierati, lei ricorda momenti di vera tortura.
Amavo giocare con le bambole , pettinarle, sistemarle e ovviamente lei era meglio di una bambola, così le proponevo spesso di farsi pettinare e truccare per bene e lei accettava. Aveva bellissimi capelli lunghi e coi boccoli.

A quel tempo la mamma usava mettere i bigodini, di plastica semidura e io ne ero affascinata, la osservavo e desideravo provarli , non su di me ovviamente. Quando la mamma si allontanava per andare dalla nonna, cioè al piano di sopra , io prendevo l’occorrente , spazzola, pettine, bigodini, mollettine, e sediolina di legno, che ci aveva regalato la nonna , chiamavo la mia cavia e lei a volte era contenta di farsi pettinare, ma spesso piagnucolava forse perché aveva ancora troppo presente la tortura precedente. Le mettevo sulle spalle un asciugamano e la facevo accomodare sulla sediolina come una vera principessa.
Poi iniziavo a farle lo shampo, senz’acqua.
Le facevo scivolare le manine sui suoi bei capelli, lentamente e credo che gradisse queste coccole. Dopo iniziavo a pettinarle i capelli che essendo troppo lunghi e io troppo inesperta, rimanevano impigliati nella spazzola, allora passavo ai bigodini, al mio sogno segreto.
Dopo aver preso un bigodino, prendevo una ciocca dei suoi capelli e la giravo tutta intorno , infine la fermavo con una mollettina e poi mi soffermavo ad ammirare il lavoro fatto.
Lei immobile giocava con la sua barbie preferita . Dopo aver messo su un bel po’ di bigodini facevo finta di asciugarle i capelli col phon e infine…sentivo la mamma chiudere la porta dell’appartamento della nonna, e questo significava che avevo solo qualche minuto per togliere tutto perché la mamma non amava che si toccassero le sue cose e ancor più che si usassero sui capelli della piccola. Allora , per evitare rimproveri, iniziavo a togliere i bigodini alla sorellina alla velocità della luce e fra un tira e molla, lei strillava e si disperava e io mi agitavo e le intimavo di stare zitta, perché la mamma l’avrebbe capito e si sarebbe arrabbiata.
In un paio di minuti riuscivo a togliere si e no due bigodini, a strapparle un bel po’ di capelli e a farla piangere e strillare. Poi sentivo la porta del mio appartamento aprirsi ed erano corse per andare in bagno a chiudermi a chiave, lasciando in giro tutto il materiale e mia sorella disperata.
Lei era una vera chiacchierona…appena la mamma arrivava le raccontava tutto, proprio tutto, per farsi coccolare .
Io origliavo attraverso la porta del bagno e la sensazione che provavo era un misto tra felicità, per aver realizzato ancora una volta il mio sogno, paura, perché la mamma mi avrebbe sgridata, rabbia perché la chiacchierona che mi prometteva di non dir nulla, invece poi parlava sempre…eppure non avrei scambiato quei momenti con niente al mondo.
Dimenticavo…adoro mia sorella

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euvitt
euvitt
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devo ricordarmi di non rinascere come tua sorella rotolarsi dal ridere

4
tulip
tulip
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euvitt ha scritto:devo ricordarmi di non rinascere come tua sorella rotolarsi dal ridere


Se vuoi ti pettino anche se non sei mia sorella rotolarsi dal ridere

5
Jester
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Viandante Storico
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La strada che mi conduceva a scuola dalla casa dei miei nonni, passava davanti ad un forno...già alle 7.30 si sentiva un profumo di bomboloni alla crema e allo zucchero per la strada, che ti dava voglia di entrare e acquistarne una vagonata! Allora, un bombolone, costava 400 lire! rotolarsi dal ridere ..beh, erano 400 lire di felicità in due bocconi! Sorriso Scemo

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Bumble-bee
Bumble-bee
Viandante Storico
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Anch'io ricordo mia sorella.

Una volta andammo in ospedale a fa visita a nostra madre che era ricoverata per appendicite. Entrammo nella stanza e dopo qualche minuto...

... mi ritrovai sdraiato nel letto vuoto accanto a quello di mia madre con un fazzoletto nel naso per tamponare il sangue che usciva a fiotti, mentre l'ifermiera si procurava il necessario per i medicamenti.


Un altra volta invece, ricordo che stavamo pescando insieme ad altri amici. Io e lei dividevamo uno scoglio. Ad un certo punto mia sorella mi disse : "Fatti più in là!" e nel dirlo mi spinse con il gomito.

Fredda l'acqua a Febbraio.


Infine, finalmente avevo ricevuto in regalo una stupenda racchetta da tennis, tutta in legno. Avevo quindi smesso di chiederla in prestito agli altri amici.

Un giorno trovai la racchetta con il manico spezzato e... dopo un'ora ritrovai mia sorella che si era nascosta in terrazza insieme ad una amica. Per fortuna che mia sorella oggi vive a Londra.

Bye Elena, pls remain always there!! Don't come back, never!! And in case, pls advise first!! Your brother Bumble!!! Piccoli aneddoti 73990920

Sorriso Scemo



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Shushan
Shushan
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
mi è venuto in mente quando la neve cadeva cosi tanta da arrivarmi fin sopra il ginocchio e io e mie cugine rotolavamo sul giardino, tirandoci palle di neve, facendo il famoso pupazzo....e anche mangiavamo la neve..che buona, la neve ha un sapore particolare...che ora non trovo più

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Silentis
Silentis
Viandante Storico
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Shushan ha scritto:la neve ha un sapore particolare...che ora non trovo più

Va' là, che sicuramente i fumi di qualche industria alimentare ci sono finiti dentro, un bel panino puoi sempre farcelo. Magari ha anche un bel retrogusto di pneumatici bruciati e sigaro.

9
tulip
tulip
Viandante Storico
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La sonnambula

L’altra sorella, la terza figlia, amava cadere dal lettino, allora spesso io e la seconda univamo due lettini e la incastravamo tra il muro e noi due perchè non cadesse e così ci mettevamo in tre su due letti . Lei furbetta com’era riusciva lo stesso a farcela sotto gli occhi, per modo di dire…
Ricordo che una mattina, era ancora presto e dovevo andare in bagno, allora mi sono seduta sul letto e ancora mezza addormentata ho appoggiato i piedi sul tappeto più morbido del mondo, mia sorella. Lei se ne stava rannicchiata a terra e dormiva soavemente. Io non capisco, ancora oggi, come abbia fatto a scavalcare me e l’altra sorella senza che ce ne accorgessimo , a cadere a terra, e continuare a dormire sul pavimento che credo sia un tantino freddo e duro...mistero….


Spesso parlava nel sonno. Una notte , sentivo che farfugliava qualcosa seduta sul letto con gli occhi chiusi, ma non capivo cosa.
Mi sono avvicinata e le ho chiesto cosa avesse, lei continuava a parlare…stava ripetendo la lezione di geografia che aveva studiato per il giorno dopo. Così, , tanto per vedere se era preparata, cominciai a farle delle domande, a cui lei rispondeva esattamente. Questo succedeva spesso quando lei era un po’ ansiosa per un’interrogazione , ma guai a dirglielo…diventava una furia.


Sebbene il bagno fosse attaccato alla cameretta, lei aveva paura di andarci da sola la notte. Allora io, da buona sorella maggiore spesso la accompagnavo, raramente mandavo l’altra sorella…
Una notte la sentivo farfugliare come al solito, e come al solito stava seduta sul letto . Mi sono avvicinata e le ho chiesto se dovesse andare in bagno e lei mi ha risposto affermativamente.
Allora le dissi di andare insieme e ancora assonnata arrivai al bagno pensando che lei fosse dietro di me, ma appena mi girai vidi che non c’era…uffa…io le facevo il favore di accompagnarla e lei dov’eraa???
Ritornai a letto e la trovai ancora seduta, aveva gli occhi chiusi e muoveva le gambe…le chiesi...se dovesse veramente andare in bagno...e lei… perché non siamo arrivate? Miiiiiiiiii
Pensai che stesse per farla proprio lì, sul letto...allora la presi per un braccio e la portai in bagno sperando che non se la facesse addosso.
Spero che mia sorella non legga mai quello che ho scritto altrimenti mi ucciderà..hihi

10
-William-
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Viandante Storico
Viandante Storico
Negli aneddoti di Tulip c'è un intensa plasticità emotiva e anche qualche cosa un po' bizzarra. Sono belli. Aneddoti miei? Mah ne ho un sacco in infanzia. Quello che mi viene in mente è quando c'era il rosario sotto casa mia. Tutto il quartiere al suonare di una campana, in maggio, si metteva a pregare in cortile col rosario in mano come da tradizione parrocchiale. In quel momento accadeva una cosa molto semplice: io e altri ragazzacci che non ci curavamo minimamente di alcun credo religioso scappavamo negli scantinati e dei palazzi e uscivamo a prendere le caramelle, le goleador, violando il veto dei genitori che ci impedivano di uscire dalle mura del cortile. Comprate le caramelle tornavamo negli scantinati e spiavamo tutti quelli che facevano il "rito del rosario" considerandoli dei guastafeste noiosi che avevano avuto l'ardire di interrompere le partite a calcio. Durante il rosario non si poteva giocare a pallone ed eravamo costretti ad aspettare la sua fine.



Ultima modifica di -William- il Lun 27 Feb 2012 - 20:11 - modificato 1 volta.

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-William-
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Viandante Storico
Viandante Storico
pardon ho sdoppiato il messaggio.

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