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Amore criminale: cosa lega carnefice e vittima?

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Zingara
Zingara
Viandante Residente
Viandante Residente
Scelgo di intitolare questa discussione come l'omonima trasmissione televisiva dedicata al ricordo ed al racconto di rapporti di coppia finiti in tragedia a causa della violenza che l'uomo usa verso la sua compagna e dell'incapacità della donna di sottrarsi a tale gioco. Ascoltando quei racconti mi sono chiesta sempre perchè quelle donne finiscano per agire da prede, apparentemente senza accorgersene, o accettino condizioni di vita impossibili come se fossero condizioni obbligate. Sembra dal di fuori che tra persecutore e vittima ci sia una sorta di connivenza, che entrambi, anche chi subisce violenza, traggano un utile da quel rapporto. Non voglio sputare sentenze e nemmeno privare queste vittime della compassione che meritano, ma vorrei capire con voi cosa porta le donne a cercare compagni simili e a restarci fino al tragico epilogo.

2
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
forse si capisce meglio se la domanda diventa : cosa lega la vittima al carnefice ?

Penso niente di particolarmente complesso, affettivamente parlando; e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti.

Ciò che sentimentalmente parlando, accomuna una coppia in cui il maschio usa violenza sulla femmina, è, visto dal di fuori, lo scambiare per amore il possesso.

3
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
sperano o desiderano che lui cambi, di fatto si coinvolgono sempre più profondamente in un meccanismo di assuefazione.
si parla anche di dipendenza affettiva patologica
dovuta a una bassa autostima.
sensi di colpa nei confronti del compagno
la paura di rimanere sole.

La cosa peggiore è che purtroppo se ne accorgono troppo tardi, che rientrano in una malattia dell'anima.

4
cinzia
cinzia
Viandante Storico
Viandante Storico
paolo iovine ha scritto:forse si capisce meglio se la domanda diventa : cosa lega la vittima al carnefice ?

Penso niente di particolarmente complesso, affettivamente parlando; e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti.

Ciò che sentimentalmente parlando, accomuna una coppia in cui il maschio usa violenza sulla femmina, è, visto dal di fuori, lo scambiare per amore il possesso.
non credo affatto che dipenda dalla condizione economica, perchè molti casi avvengono in famiglie anche agiate e in coppie colte.

5
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
paolo iovine ha scritto:
Penso niente di particolarmente complesso, affettivamente parlando; e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti.
.
Andriun sta facendo grossi danni, a quanto pare.

6
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
infatti ho detto molti casi, non tutti. Alla base ( qui mi sbilancio a dire in tutti i casi ), affettivamente, c' è lo scambiare per amore il possesso.

7
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Andriun ? Che centra Andriun ? Andriun, nel supremo sforzo di stabilire se dio è maschio o femmina, ti vuol convincere che dio è maschio; e come in tutti i discorsi di religione, o sei della sua, o mai riuscirai a chiudere un discorso.

8
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Il discorso è molto complesso e per affrontarlo nella sua complessità occorrerebbe essere degli esperti....persone cioè che hanno studiato la materia e hanno studiato innumerevoli "casi" e hanno parlato e analizzato le "vittime".
Io non sono un esperto in questo campo...per cui non saprei cosa dire.

Quello che so è che nel caso recente di quell'uomo che ha tenuto segregate quelle ragazze per anni nella sua casa, le donne in questione (una in particolare) ha trovato del tutto naturale cercare di scappare...e appena fuori di casa ha gridato "aiuto" e si è fatta portare fuori da quell'inferno.
Quello che so è che questo è il comportamento normale che uno si aspetta.

Se non accade io non lo so perchè. Perchè una vittima decida consenzientemente di abbracciare il proprio "inferno"...non lo so.
Forse a volte è anche la paura a fare da freno. Ma credo esistano anche motivazioni più profonde.
Non lo so.

9
MariThePhilippiz
MariThePhilippiz
Viandante Residente
Viandante Residente
Il carnefice, in quelle situazioni, siamo più noi donne che lo stesso carnefice.
Lui si sceglie la "vittima" adatta (non sempre lo fa consapevolmente): donna con scarsissima autostima, donna benestante da poter sfruttare e legare a sè grazie alle sue firme in banca o donna povera da poter legare a sè grazie al mantenimento. La mette quasi sempre incinta per avere un'arma in più a suo favore, ricattandola di fargli sparire il figlio se solo fa un passo falso. La plagia e la convince che vale poco o niente e la induce a credere che deve ringraziare il cielo se (almeno) lui la ama, nonostante tutto...
La donna si giustifica dicendo che ha paura, e la paura c'è per davvero, ma in realtà non ama abbastanza se stessa da trovare la forza per uscirne.
Io ne sono uscita, da sola, senza aiuti, perchè ho letto (segretamente) molto in materia, fino a convincermi che ce la potevo fare. Mi ci sono voluti 3 anni. Ho scoperto quanto poco mi volevo bene e quanto, davvero, valevo poco. Una volta capito questo, ma soprattutto una volta accettato, si può reagire. Chiedere aiuto mi comportava un forte senso di vergogna. E' quest'ultima che impedisce di uscirne, prevalentemente; non la paura. Uscendone, devi spiegare (almeno ai cari) cos'è successo e ti chiederanno perchè hai aspettato tanto e ti fanno sentire una merda.
Perchè è effettivamente vergognoso che una donna subisca tutto quello senza mai reagire. Vergognoso è il dover dichiarare, appunto, quanta poca autostima si ha di sè.

Quando ne esci, quando ti ritrovi ed impari ad amarti e accetti i tuoi limiti, devi anche saper stare bene alla larga da quella persona e devi farlo usando una sorta di tattica di gioco che lo tenga "buono". Se ci sono figli di mezzo, devi riuscire ad essere abbastanza intelligente da non usare il figlio per colpire il padre. Chè il figlio davvero non c'entra un cazzo e vuole bene al suo papà perchè non sa e perchè è ricambiato in questo bene. Fare diversamente produrebbe solo maggiore violenza. Bisogna tassativamente evitare di restare da sole con lui e, soprattutto, evitare anche la benchè minima discussione quando è ubriaco. Chè questi individui, nella maggior parte dei casi, bevono anche molto.
Sono persone seriamente malate, come malate lo sono le donne che si trovano in quelle circostanze e con quel genere di persona.
Ripeto, molte donne non ne escono perchè non riescono ad ammettere di essere malate loro per prime.
Si capisce da subito, dal primo contatto, che quella persona ha dei problemi, eppure il campanello d'allarme viene messo a tacere per evitare di scontrarsi con se stesse e scoprire, appunto, che avendo scelto male può solo significare che il male era in noi.

Questo è uno dei tanti "amori criminali". Non credo che ogni caso sia uguale. Nel mio, è andata così.

Perchè ne parli? Non ti vergogni più?
Ne parlo perchè altre donne possano trovare spunti per uscirne e, no, non mi vergogno più.

Ora spero che Nextlife mi indichi le parole che avrei potuto inserire al posto di tutta questa pappardella, chè 'sta cosa mi interessa particolarmente essendo una mia lacuna :o)

10
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
paolo iovine ha scritto:Andriun ? Che centra Andriun ? Andriun, nel supremo sforzo di stabilire se dio è maschio o femmina, ti vuol convincere che dio è maschio; e come in tutti i discorsi di religione, o sei della sua, o mai riuscirai a chiudere un discorso.
Andriun non centra proprio nulla.
Andriun, invece, c'entra eccome: figurati se qualcuno non se ne usciva con un discorso di dipendenza economica.

11
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@ MariThePhilippiz

Non quoto ciò che hai scritto per non allungare questo mio post costringendo tutti a scrollare, visto che c'è molto da leggere.
Ti dico solo che non ti avevo letta a sufficienza fino ad oggi. Sei una donna estremamente intelligente che ha una visione delle cose tutt'altro che scontata. Sono felice che tu sia qui.
Che la donna sia infondo la vera carnefice in queste relazioni l'ho sempre pensato. Io non ho avuto esperienze di violenza fisica vera e propria, ma di manipolazione sì e mi chiedo cosa sarei oggi se avessi potuto camminare con le mie gambe senza che qualcuno mi dicesse che non ero capace a farlo da sola. Tutto quello che mi è successo è potuto succedere perchè mi sentivo smarrita nel mondo, perchè avevo perso persone care ed avevo bisogno di poter dare e ricevere amore più di ogni altra cosa.

@ Yale

Deporresti per un pochino il tuo sexy toy e mi diresti tu come la vedi?
Quando qualcuno apre queste discussioni io ci entro e dico... vediamo un po' cosa dice la Yale... e te nisba ....

12
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
guarda, Yale, che non c' è niente di male, o meglio, di anormale, in una donna che non sia economicamente autosufficiente; tant' è che esiste una cosa che si chiama reversibilità della pensione. Ciò fa parte della nostra cultura sin dall' antica romanità, quando nel diritto il matrimonio prevedeva i doveri della donna all' interno del nucleo familiare, sinergicamente al patrimonio che prevedeva i doveri dell' uomo.

Ovviamente ciò nell' età moderna si scontra con la controcultura dell' emancipazione femminile ( controcultura con la quale, per svariate ragioni che non sto ora a dire, personalmente mi trovo completamente d' accordo ); però, in quelle coppie, come dire... un po' all' antica, la dipendenza economica della donna è sempre stato motivo di accondiscendenza nei confronti di certi comportamenti dell' uomo, tra i quali anche episodi di violenza domestica. Ovvero, il portare i soldi a casa a sempre permesso all' uomo libertà discutibili alle quali le donne si son dovute adeguare a sopportare.

Ribadisco: non è solo in queste circostanze che si può osservare violenza domestica, ma in tutte quelle in cui si scambia ( nel senso di confondere una cosa per un altra ) l' amore col possesso; in tutte quelle situazioni, cioè, in cui un rapporto non va oltre la dimensione fisica ( nel senso del rapporto corpo a corpo ).

13
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
NinfaEco ha scritto:
@ Yale

Deporresti per un pochino il tuo sexy toy e mi diresti tu come la vedi?
Quando qualcuno apre queste discussioni io ci entro e dico... vediamo un po' cosa dice la Yale... e te nisba ....
Dando per buono che potrei anche avere qualcosa di intelligente da dire, non mi piace affrontare questo genere di tematiche qui.
Perché sono talmente ricche e contorte che mi parrebbe riduttivo.
Perché come ho già detto altre volte lo considero più "pericoloso" che (eventualmente) vantaggioso.
Per una sorta di "rispetto" per chi queste cose le vive e non ne scrive.

Perché già un'altra volta ho ceduto ad una tua richiesta simile e tu non hai più filato la discussione. KleanaOcchiolino

14
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
paolo iovine ha scritto:guarda, Yale, che non c' è niente di male, o meglio, di anormale, in una donna che non sia economicamente autosufficiente; tant' è che esiste una cosa che si chiama reversibilità della pensione. Ciò fa parte della nostra cultura sin dall' antica romanità, quando nel diritto il matrimonio prevedeva i doveri della donna all' interno del nucleo familiare, sinergicamente al patrimonio che prevedeva i doveri dell' uomo.

Ovviamente ciò nell' età moderna si scontra con la controcultura dell' emancipazione femminile ( controcultura con la quale, per svariate ragioni che non sto ora a dire, personalmente mi trovo completamente d' accordo ); però, in quelle coppie, come dire... un po' all' antica, la dipendenza economica della donna è sempre stato motivo di accondiscendenza nei confronti di certi comportamenti dell' uomo, tra i quali anche episodi di violenza domestica. Ovvero, il portare i soldi a casa a sempre permesso all' uomo libertà discutibili alle quali le donne si son dovute adeguare a sopportare.

Ribadisco: non è solo in queste circostanze che si può osservare violenza domestica, ma in tutte quelle in cui si scambia ( nel senso di confondere una cosa per un altra ) l' amore col possesso; in tutte quelle situazioni, cioè, in cui un rapporto non va oltre la dimensione fisica ( nel senso del rapporto corpo a corpo ).
Tutta sta pappardella te la potevi anche risparmiare perché non è il diritto o meno della donna ad avere un sostegno economico, il punto cruciale della discussione.
E' quello che sta dietro alla frase "e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti" che mi fa venire i brividi lungo la schiena.

15
paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico
e cioè? Cos' è che sta dietro alla frase ?

16
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Ma figurati!
Lo dovresti sapere, visto che l'hai partorita tu.

17
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Yale ha scritto:che mi fa venire i brividi lungo la schiena.
hai bisogno anche di un professional nipple tweaker?

18
Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Penso che sia soprattutto una questione cultura e linguaggio. Intendo dire che ci sono espressioni tipo : "l'uomo è cacciatore la donna preda" che ancora sopravvivono al giorno d'oggi e che, pur essendo solo modi di dire, riflettono quello che è la triste realtà di molti fatti di cronaca e nel tempo stesso condizionano la mentalità delle persone.
Quel caso di quell'uomo che ha scritto ai genitori della vittima, un uomo istruito oltretutto, dicendo loro: "vostra figlia va educata", educata come ? in che senso?
Pensate anche solo al modo in cui si insulta una donna (chiaramente anche gli uomini vengono insultati, ma adesso stiamo analizzando il fenomeno uomo sopprime donna), i soliti insulti sono a sfondo sessuale, indicano che la donna non è libera corporalmente , se "sbagli" nei confronti di alcuni uomini essi rivendicano il possesso della tua persona, in primis del tuo sesso, se non possono possederti allora o ti denigrano, o ti condannano moralmente o ti eliminano fisicamente ( anche le donne insultano sessualmente le altre donne con cui entrano in competizione). Il corpo della donna non è sua personale proprietà ma faccenda pubblica, possesso... merce, cosa, raramente individuo

19
Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Zadig ha scritto:
Yale ha scritto:che mi fa venire i brividi lungo la schiena.
hai bisogno anche di un professional nipple tweaker?
Come sei aggiornato tu!
Era ora che soppiantassero gli obsoleti cubetti di ghiaccio.

20
NinfaEco
NinfaEco
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Yale ha scritto:
NinfaEco ha scritto:
@ Yale

Deporresti per un pochino il tuo sexy toy e mi diresti tu come la vedi?
Quando qualcuno apre queste discussioni io ci entro e dico... vediamo un po' cosa dice la Yale... e te nisba ....
Dando per buono che potrei anche avere qualcosa di intelligente da dire, non mi piace affrontare questo genere di tematiche qui.
Perché sono talmente ricche e contorte che mi parrebbe riduttivo.
Perché come ho già detto altre volte lo considero più "pericoloso" che (eventualmente) vantaggioso.
Per una sorta di "rispetto" per chi queste cose le vive e non ne scrive.

Perché già un'altra volta ho ceduto ad una tua richiesta simile e tu non hai più filato la discussione. KleanaOcchiolino
Concordo sul rispetto, ma sul resto non sono così assolutista. Credo che un argomento non sia pericoloso in se stesso, ma sia pericoloso l'uso che se ne fa e questo dipende da ogni singola persona. E in ogni caso, se ci pensi, il silenzio di qualcuno su qualcosa mantenuto in nome della consapevolezza di un rischio, non può proteggere che quella consapevolezza non ce l'ha.
Per questo io mi permetto parlare quando capita di certe cose (nella speranza di imparare da qualcuno)

Quale discussione ho abbandonato?
Se puoi me la linki?
A volte abbandono le discussioni ( nel senso che non rispondo ma mi limito a leggere), o perchè entro in modalità "mutismo e rassegnazione" o perchè mi ritrovo con molte cose da fare

21
nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
MariThePhilippiz ha scritto:
Ora spero che Nextlife mi indichi le parole che avrei potuto inserire al posto di tutta questa pappardella, chè 'sta cosa mi interessa particolarmente essendo una mia lacuna :o)
Secondo me, Mary (cavolochenickchehaisenonesistesseilquoteconilcavolocheriuscireianchesoloapensaredidigitarlo), quello che hai scritto va benissimo così e – in realtà – andava bene anche l’altro tuo post come poi ho specificato.
Lo ribadisco però: trovo vi sia proprio il diritto di visitare la propria interiorità, il proprio vissuto, e quindi proporla anche in modo assai articolato, anche contorto poiché in ciò, spesso – ma non sempre- si può anche scorgere l’autenticità del gesto, la difficoltà nello stabilire quella profonda connessione introspettiva in grado di renderci tratti salienti di noi stessi.

In tale ottica, il mio intervento precedente non era una contestazione reale, ma una sorta di gioco, eco di quel tratto autoironico con il quale avevi concluso il tuo post e, se con la tua reply non mi avessi dato modo di specificare, lo avrei fatto autonomamente.
Ecco, dopo tutto ciò, rimane la questione di Arouet, ma poi: come ci siamo detti…

@ Paolo Iovine
Beh, anche io, Paolo, ho forti perplessità sul tuo primo intervento.
Siccome un aspetto è stato già approcciato, posso riferirmi all'altro.
«Niente di particolarmente complesso»? Mah…
Anche «solo» se ci trovassimo in presenza di una dipendenza affettiva, che è poi uno di quei «legami» al quale il thread allude, la possibilità (per non dire capacità) di cogliere tutte le sfumature in essere, presuppone una vicinanza all’epicentro del fenomeno, davvero assai ridotta.

Il vero problema però è il passaggio successivo, ovvero: immaginiamo di riuscire a comprendere in toto certi meccanismi, certe dinamiche; come si fa ad aiutare veramente chi si trova in quella situazione così negativa?
Quale strategia si adotta per sensibilizzare l’individuo, nei confronti di una condizione che non percepisce in tutta la sua portata, che non può e/o non vuole vedere?
Vicinanza emotiva? Empatica? Sfruttare tutte le possibilità che un canale privilegiato come quello di una consolidata amicizia fornisce?
Certo sì, ma le incognite rimangono così come le difficoltà; infatti non è raro che questi suggerimenti vengano visti come un’indebita ingerenza, oppure minimizzati partendo da una giustificazione - peraltro assai reale - come l’impossibilità di comprendere appieno i meccanismi di quanto non si vive sulla propria pelle.

Questo aspetto, questo «scoglio», è precisamente l’ostacolo primario da superare e mette a dura prova chi si rapporta con esso, compresi  coloro i quali, dell’ascolto/aiuto fanno professione.

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Yale
Yale
Viandante Mitico
Viandante Mitico
NinfaEco ha scritto:Concordo sul rispetto, ma sul resto non sono così assolutista. Credo che un argomento non sia pericoloso in se stesso, ma sia pericoloso l'uso che se ne fa e questo dipende da ogni singola persona. E in ogni caso, se ci pensi, il silenzio di qualcuno su qualcosa mantenuto in nome della consapevolezza di un rischio, non può proteggere che quella consapevolezza non ce l'ha.
Per questo io mi permetto parlare quando capita di certe cose (nella speranza di imparare da qualcuno)

Quale discussione ho abbandonato?
Se puoi me la linki?
A volte abbandono le discussioni ( nel senso che non rispondo ma mi limito a leggere), o perchè entro in modalità "mutismo e rassegnazione" o perchè mi ritrovo con molte cose da fare
Fai bene a non voler essere assolutista e a permetterti di parlare di certe cose: dopotutto questo è lo spirito di un forum.
Il mio è un ragionamento che vale per me soltanto.
Sul silenzio sono d'accordo: per questo non esito ad intervenire quando leggo frasi potenzialmente dannose.
Quanto alla discussione non ricordo l'argomento, ma non è importante: ho scritto l'ultima frase a mo' di battuta.

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Aleister
Aleister
Viandante Storico
Viandante Storico
Uno degli esempi più tragicamente lucidi di tale relazione lo si trova nel racconto di Dostoevskij : "La Mite". Dimostrazione di come la grande letteratura possa discendere negli abissi dell'anima come una sorta di "messia dolente" (C. Magris) in grado di dare voce a quell'indicibile che spesso sfugge all'astrattezza delle analisi della "psicolatrìa".

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nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Suggestione esistente, non nuova, ma pur sempre interessante; peraltro non riferibile esclusivamente alla letteratura.
Resa però in tal modo scomposto,  forse risponde ad un’esigenza estetica, ma testimonia -appunto- più vizi che virtù.

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
come si vibra diversi alle parole

Aleister ha scritto:Uno degli esempi più tragicamente lucidi di tale relazione lo si trova nel racconto di Dostoevskij : "La Mite". Dimostrazione di come la grande letteratura possa discendere negli abissi dell'anima come una sorta di "messia dolente" (C. Magris) in grado di dare voce a quell'indicibile che spesso sfugge all'astrattezza delle analisi della "psicolatrìa".
YES 
nextlife ha scritto:Suggestione esistente, non nuova, ma pur sempre interessante; peraltro non riferibile esclusivamente alla letteratura.
Resa però in tal modo scomposto,  forse risponde ad un’esigenza estetica, ma testimonia -appunto- più vizi che virtù.
sadness

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