nextlife ha scritto:Bah… secondo me, la vicenda sta assumendo un’importante deriva dalla questione iniziale, così come era stata posta dall’autore del thread.
Siamo estremamente possibilisti dai: immaginiamo che in un lontano futuro sia possibile riprodurre, nei minimi dettagli (e quindi anche le funzioni superiori) il cervello umano.
Immaginiamo che sia possibile raccogliere un’enormità di dati su questo o quell’individuo e quindi: biologici, psicologici, esperienziali, sociali, culturali, comportamentali, quellochevolete.
Immaginiamo che sia possibile stabilire le dovute correlazioni, isolare in modo preciso le determinanti, e poi? Che si fa?
Si inseriscono tutti questi dati in un potente elaboratore in grado di fornirci rilievi statistici? Ma questo è già possibile.
Si utilizza il dato statistico per riferirsi alla predittività? Ma questo è già possibile e di più: se ci si confronta con contesti di un certo tipo, ad esempio di carattere sperimentale, laddove le opzioni sono volutamente ristrette, si ottengono risultati abbastanza puntuali.
Non si capisce però, come tutto ciò infici il concetto di libero arbitrio, o meglio: ciò che rimane alla razionalità umana, dal rapporto tra il concetto astratto ed il principio di realtà.
In questo senso, assai precocemente apprendiamo a confrontarci con essa, comprendendo come primissima cosa i limiti fisici.
Lo ribadisco: se si postula il libero arbitrio come insieme (anche potenziale) di scelte e comportamenti imprevedibili, non soggetto ad alcun tipo di vincolo, si sta parlando di metafisica; ben oltre a quegli orizzonti infinitamente lontani – ed anche improbabili – disegnati da quella serie di «immaginiamo».
onestamente era giá alla deriva in partenza. premetto che il mio intervento precedente voleva semplicemente puntualizzare un altro tipo di approccio e cioé se la ricerca si sta muovendo in una direzione, non credo sia cosí assurdo parlarne e ipotizzare in un futuro prossimo sostanziali migliorie in questo campo. Tutto qui, é ovvio che se l'approccio a un argomento é prettamente scientifico allora gran parte dei thread in questo forum andrebbero troncati alla seconda battuta.
Detto questo, preciso che mi sfugge tutto il resto che ne consegue dal ragionamento di dedalo.
il primo sbaglio secondo me sta nel ricercare inutili scissioni, dualismi e categorizzazioni (libertá / costrizione individuale, sociale, funzionale, biologica - che senso ha? L'uomo é tutto questo non certamente parte di questo). la trovo ardua impresa, specialmente in un meccanismo di causa-effetto veramente contorto.
Il secondo sbaglio é, come hai fatto notare, la confusione tra libera scelta e imprevedibilitá, mi ricorda tanto l'assurda dicotomia di memoria xmanxiana "principio causa effetto" Vs "teoria del caos". ( e oggi siamo a due dejavú, il primo con hara il secondo con dedalo)
Il terzo sbaglio secondo me é il salto quantico netto che magicamente ne consegue. Una volta in grado di prevedere l'uomo in ogni sua singola mossa per la proprietá "magico-approssimativa" in qualche modo abbiamo dimostrato che il libero arbitrio non esiste.