Jessie e Gerald sono una coppia in cerca di nuovi stimoli alla loro vita sessuale. Così si recano in una casa isolata in riva a un lago e lì incominciano un gioco erotico. Gerald ammanetta la compagna al letto e inizia a fare sesso con lei, finché un infarto lo stronca.
Jessie si trova quindi sola, nuda, in una casa isolata, ammanettata a un letto, senza la possibilità di chiedere aiuto.
La storia, in pratica, inizia qui. Dopo i primi tentativi (falliti) di liberarsi, Jessie scivola in uno stato di abbandono psicologico, durante il quale riaffiorano alla sua memoria episodi inquietanti del suo passato, mescolati con immagini e sensazioni del presente, forse neppure reali.
"Il gioco di Gerald" è un romanzo claustrofobico, allucinato. La cronaca di una sorta di autoipnosi involontaria, condotta con sapienza sul filo di una tensione sempre crescente. La semplicità della vicenda è solo apparente. La maestria di Stephen King sta proprio nel riuscire a tenere il lettore incollato alla pagina, senza colpi di scena, soltanto scavando sempre più a fondo nella psiche di una donna che sa di essere in una trappola dalla quale non ha possibilità di uscire.
Uno dei migliori King. Geniale.