A proposito dei dieci comandamenti di Benigni,
Zespoeta ha detto la sua in prosa...
"...che un Dio esista, secondo me, secondo, cioè, le mie intuizioni, io non ho dubbi. Il problema, sempre per me, essendo un "Dio", quindi un Essere molto ma molto superiore al "poveraccio" uomo, è capire che cosa vuole e quali sono i suoi progetti. Misurare, inoltre, la sua sensibilità con il metro della sensibilità umana, è un groso errore, sempre per me. Per esempio, se muore un flglio, peggio ancora giovine, ad un padre e ad una madre, Lui si addolora allo stesso modo di questi genitori o si rallegra per averlo, ora, vicino a Se. Ecco un semplice esempio....Certo che viene più facile non credere in Dio, ma con chi te la prendi, in questo caso! Per quanto mi riguarda, credere in Dio non significa credere nelle "chiese" perché sono troppe (tutti i discendenti di Abramo: cristiani, ebrei, islamici e loro numerosissime sette, sono circa mille) per credere che siano, ciascuna, depositarie della verità. A queste meglio non credere, sempre per me, così stai più in pace con te stesso e non perdi tempo. Ne senti di tutti i colori! Io sono ormai vicino al trasloco sia per anni che per salute..."
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Il sorriso alla vita è scontato
guai se non sorridi ogni momento
rischi di rimanere incastrato
nel giro vorticoso di un lamento.