Incontestabile (Indiscutibilmente valido, inconfutabile, inoppugnabile, evidente, certo, sicuro); vorrei proseguire con altri argomenti che reputo incontestabili. Parliamo di Gesù; direi che per assonanza di usi e costumi, dobbiamo anche un pò parlare di qualcosa che abbia a che fare con la religione.
Gesù, però, non ha mai detto di voler fondare una religione, una Chiesa, che portassero il suo nome, non ha mai detto di dover morire per sanare con il suo sangue il peccato di Adamo ed Eva, per ristabilire un'alleanza fra Dio e gli uomini, non ha mai detto di essere nato da una vergine che lo avrebbe concepito per l'intervento di un dio, mai e poi mai ha detto di essere unica e indistinta sostanza con suo padre, Dio in persona, e con una vaga entità immateriale denominata Spirito.
Gesù, inoltre, non ha mai dato al battesimo un particolare valore; non ha istituito alcuna gerarchia ecclesiastica finche visse, mai parlò di precetti, norme, cariche, vestimenti, ordini di successione, liturgie, formule; mai gli è passato per la testa di creare una sterminata falange di santi.
Non è stato lui a chiedere che i vangeli riferissero i suoi discorsi o le sue azioni, nè ha mai scritto personalmente alcunchè.
Gesù era un ebreo, e lo è rimasto per sempre; in Matteo 5,17 ha detto " non pensiate che io sia venuto ad abolire la Legge o i profeti; non sono qua per abolire, ma per dare compimento"; sia quando sul punto di morire, ha ripetuto l'attacco straziante del Salmo 22 " Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?"
Queste sono incontestabili verità.
Gesù non ha mai pensato di rendere obbligatori certi comportamenti stabilendo norme o procedure.
Ha pregato, ha dato l'esempio.
La vicenda cristiana, ricostruita nel suo effettivo svolgimento secondo le leggi della ricerca storica e non della teologia, rappresenta una complessa avventura umana ricca di drammi, di contrasti, di correnti d'opinione.
Dialettica: invenzione ingegnosa, ricostruzione ipotetica di eventi sconosciuti a costo di affrontare i più inverosimili paradossi; l'amore per gli uomini, certo, nella convinzione di fare il loro bene, ma anche interessi politici, arbitrii e gli inganni, non di rado l'opposizione al mutamento spinta sino allo spargimento di sangue.
Diceva Sigmund Freud " dove sono coinvolte questioni religiose, gli uomini si rendono colpevoli di ogni sorta di disonestà e di illecito intellettuale". Il filosofo Rousseau era arrivato a dire " il cristiano non può essere un buon cittadino. Se lo è, lo è di fatto, ma non di principio, perchè la patria del cristiano non è di questo mondo".
Una qualsiasi narrazione che sia basata su documenti è cosa molto diversa da una costruzione teologica, che per suscitare la fede deve trasformare i fatti, filtrarli attraverso categorie sottratte al controllo della ragione.
Continuiamo con l'ottica storica alcuni dei principali eventi della vita terrena di Gesù.
Yehoshua ben Yosef, nacque durante il principato di Ottaviano e la pax romana da Augusto decretata per il suo regno. L'imperatore era un uomo geniale, consapevole delle sue qualità, assurto a un rango equiparato a quello divino: Divus Augustus era il suo appellativo (figlio di dio); era scritto in migliaia di insegne sparse in tutto il mediterraneo.
In terra d'Israele regnava Erode il Grande, uomo brutale, ambizioso, di notevole successo, però costretto alla rigida obbedienza nei confronti di Roma, cui doveva il trono. Erode avrebbe potuto fare molto; l'occupazione romana lo rese un re-fantoccio, poteva salvare solo le apparenze. Non sapeva di essere destinato ad una memoria esecranda.
Nella sua mente ambiziosa sognava che Gerusalemme potesse rivaleggiare con Roma o Atene, con edifici stupendi ed un tempio meraviglioso di dimensioni gigantesche. Costruì, pure un nuovo porto sul Mediterraneo, che in onore dell'imperatore romano, Erode aveva chiamato Cesarea.
Gesù nacque in quest'epoca, in un paese militarmente occupato, dove la brutalità romana si dispiegava ogni giorno; si capisce poco di lui se non si tiene conto degli eventi che influenzarono la sua vita e, successivamente le sue parole.
Intanto: Nato quando? L'anno 1, dal quale si è cominciato a contare è puramente convenzionale. Erode il Grande, morì nel 4° secolo a.C.; Gesù nacque prima che lui morisse, ma non si sa quanto prima. Un altro dato ci aiuta a datare la sua vita. Sappiamo infatti che il governatore Ponzio Pilato resse la Giudea dal 26 al 36 e che Gesù venne ucciso durante la sua magistratura.
La sua vita e la sua morte si collocano dunque in quell'arco di tempo.
Nato a Betlemme come dicono i vangeli?
Nato più probabilmente in un villaggio della Galilea a nord di Israele, chiamato Nazareth. Quella della Galilea era una regione nota per un possente fermento politico e i sentimenti di rivolta verso Roma che la attraversavano.
Non dobbiamo pensare a Nazareth come ad una remota località rurale, abitata da contadini straccioni e pastori di capre e pecore, analfabeti. La capitale della regione, Sefforis, sorgeva a soli 5 Km. di distanza, verso ovest.
Recenti scoperte archeologiche mostrano che, fin dai primi anni di vita, Gesù fu a contatto con ambienti vivaci, nei quali erano frequenti gli scambi; e dove sono frequenti gli scambi giocoforza si devono conoscere lingue diverse. Gli storici concordano sul fatto che il giovane Yehoshua che aveva l'aramaico come lingua madre, dovesse conoscere anche l'ebraico, il greco e, probabilmente qualche elemento latino, lingua degli invasori.
La sua condizione sociale doveva essere abbastanza buona, tale da permettergli di imparare presto a leggere.
Assoluta la sua osservanza della fede dei padri.
Il grande tempio di Gerusalemme, era il cuore religioso, nazionale e simbolico della terra di Israele, per gli ebrei il luogo sacro per eccellenza.
Gli ebrei (come del resto tuttora) erano divisi da varie correnti di pensiero e si distinguevano per i diversi atteggiamenti nei confronti di numerosi aspetti della vita, compreso quello verso gli occupanti romani.
C'erano fra loro i collaborazionisti, gli indifferenti, i rassegnati, gli ostili e, fra costoro quelli che spingevano l'avversione sino al punto di prendere le armi contro i romani.
Le tre correnti meglio individuate erano quelle dei sadducei, dei farisei, e degli esseni. I primi potenti e aristocratici rispettavano la Torah alla lettera, i farisei osservavano e rispettavano precetti e riti con stretta ortodossia, ma erano malvisti e considerati con ipocrisia. Degli Esseni si sa che dissentivano da tutti gli altri e costituivano spesso comunità di tipo monastico ( scusate l'anacronismo), dove si entrava dopo un particolare giuramento che obbligava ad osservare discipline tratte da un manuale, o libro sacro, ( il Serekh ha Yahad). Aspettavano, come setta apocalittica, il giudizio universale, considerato immminente.
Di Gesù, se ne sono dette di cotte e di crude; la appartenenza alla setta degli Esseni, ammessa dal Papa Benedetto XVI°, poi invece lo si trova discepolo di un eccentrico profeta di nome Giovanni, che annunciava l'arrivo imminente di Dio (visione apocalittica?).
Inventato il rito del battesimo (immersione nellle acque del fiume Giordano così ci si mondava da ogni peccato). Si sa che Gesù fu battezzato, cosa che fa pensare ad una sua subalternità rispetto a quel profeta.
Dopo il battesimo Gesù comincia la sua attività di predicatore e guaritore. Evita le città, possibili luoghi dove persone facoltose non avrebbero certamente colto con favore il suo messaggio, vaga per campi, parla ai più semplici, agli umili, a pastori, i suoi riferimenti riguardano la vita dei campi, greggi e stagioni. Uomo colto, parla per metafore, tocca malati pronunciando formule, alle volte mischiando terra e saliva con la quale cosparge il capo di bambini.
Gesù ha una forte connotazione riformatrice e sociale, rivaluta donne e bimbi allora considerati poco più che oggetti, eleva gli schiavi al rango di esseri umani, disprezza le ricchezze ed esorta alla loro rinuncia. In una parola, capovolge i criteri sociali esistenti ed inoltre annuncia l'arrivo del regno di Dio sulla terra, dice imminente il momento in cui il genere umano conoscerà finalmente pace e giustizia.
Facile per i romani vedere in lui una persona a dir poco scomoda. Invasori di un regno ribelle, badano al sodo, si preoccupano delle conseguenze politiche di una predicazione che affascina molti, gli umili e gli insofferenti della dominazione brutalmente pagana incarnata dai legionari.
Praticamente Gesù aveva avuto un comportamento carente nei confronti dei dominatori e le sue reazioni inopportune. Aveva affrontato le emergenze in modo quanto meno inadeguato, un insieme di atteggiamenti che trasformano ogni atto di Gesù in un atto di aperta sovversione politica.
Bisogna ovviamente, rendersi conto, che non era lecito turbare impunemente l'ordine imposto da Roma. Era quindi necessario trattare quel ribelle come Roma aveva sempre fatto con i sediziosi: inchiodarlo ad una croce e lasciare che lentamente morisse; non dissanguato come comunemente si crede, bensì per asfissia, poichè il corpo indebolito non riusciva più ad assumere una postura tale da consentire la respirazione. La lunga agonia sulla croce era straziante, membra contorte inchiodate al patibolo, lasciate per giorni preda degli avvoltoi.
Non si dispone di molti dettagli sulla morte di Gesù in croce.
Le sue ultime parole riferite da Marco sono prese dal salmo 22, quel grido di terrore e solitudine.
Il cartello inchiodato sopra di lui "Gesù Nazareno re dei Giudei" rappresenta una delle poche prove evidenti che si hanno su questa confusa vicenda, e dice chiaramente che il capo d'accusa era politico: aver attentato alla pax romana .
Con quel grido di straziante agonia, si chiude la vita di Yehoshua ben Yosef.
E qua mi ritorna in mente quello che disse Rousseau : "...la patria del cristiano non è di questo mondo"
Gesù, muore straziato sulla croce. Muore nella sua vita terrena. Perchè in quello stesso momento inizia per lui (concepita da altri) un'altra vita che, possiamo ben dirlo, continua ancora oggi.
Sia la morte di Gesù sia la distruzione di Gerusalemme e del Tempio sono tragedie che avrebbero veramente potuto essere conclusive e finali.
Invece non conclusero alcunchè. Al contrario, dall'una e dall'altra avrà inizio una nuova fase della storia e della civilizzazione umane, lentamente nascerà da quegli eventi una nuova religione conosciuta come "cristianesimo".
rif. Augias\Cacitti