Massimo Vaj ha scritto:La provocazione si estende in territori minati quando, a provocare, è l'incapacità di capire e approfondire ciò che non si è capito. Come sempre le direzioni che può prendere il provocatore sono una che si allontana dall'altra, così che c'è il provocatore che lo fa per sviluppare argomenti, e quello che quegli argomenti rifugge. Della provocazione si può dire di tutto, ma non che sia priva d finalità. Naturalmente anche qui c'è un'eccezione, e Zedig la rappresenta degnamente. Appena un deficiente incontra un'intelligenza la provoca, mentre, al contrario, quando è l'intelligenza a incrociare una mente mediocre la sfugge. La provocazione è sempre affrontata dall'intelligenza che la trova intelligente, mentre la fuga è considerata dalla stupidità la prova che chi fugge è stupido ancora di più. Un comportamento consono all'intelletto sviluppato non prevede debba esserci la provocazione tra le armi in sua dotazione, mentre la stupidità non prevede esserci l'intelligenza come dotazione d'ordinanza. Lo stupido non provoca mai per aumentare la propria capacità intellettiva, mentre l'intelligenza, quando provoca, lo fa per aumentare il grado dell'intelligenza inferiore che sta provocando. La vita, in questo ultimo senso detto, è una totale provocazione.
Sorvolo sui commenti su Zadig, non mi interessano, però il resto del discorso, finalmente, è interessante, almeno dal mio punto di vista. La provocazione non è mai priva di finalità, però può essere fine a se stessa, ed in quel caso, dal mio punto di vista, diventa noiosa, insopportabile, inutile, e poi potrei trovare tanti altri termini negativi in merito, ma mi fermo, non vorrei dilungarmi troppo. In particolare sono d'accordo con questo punto:
"Lo stupido non provoca mai per aumentare la propria capacità intellettiva, mentre l'intelligenza, quando provoca, lo fa per aumentare il grado dell'intelligenza inferiore che sta provocando. "
Detta così, però, forse continua ad avere un significato negativo. E' vero che se provoco cerco di suscitare una reazione, ma posso farlo in maniera negativa, cercando di portare allo scontro ed al litigio, ma posso farlo anche per portare ad un confronto e cercare di far riflettere su qualcosa che magari prima era passato inosservato (parlo in prima persona, ma non mi riferisco necessariamente a me stessa). Ora, il provocare per partito preso, facendo il personaggio a tutti i costi, non mi sembra porti a molto, ed anche la provocazione credo vada ben dosata, e non abusata. La mia domanda è, fondamentalmente: perchè provocare per partito preso? Perchè atteggiarsi in un modo, sempre e comunque, quando poi, fondamentalmente, si è anche altro? Il personaggio ci sta pure, ma alla lunga stanca, mi stupisce che non stanchi chi lo impersona.