Il mio corpo, in realtà, è sempre altrove. E' legato a tutti gli altrove del mondo. E, a dire il vero, è altrove solo nel mondo. Perché è intorno a esso che le cose si dispongono, è rispetto a esso, e rispetto a esso come rispetto a un sovrano, che ci sono un sopra, un sotto, una destra, una sinistra, un avanti, un dietro, un vicino, un lontano. Il corpo è il punto zero del mondo [....] Il corpo non è da nessuna parte. E' nel cuore del mondo, questo piccolo nocciolo utopico a partire dal quale io sogno, parlo, avanzo, immagino, percepisco le cose al loro posto e insieme le nego con il potere indefinito delle utopie che immagino. Il mio corpo è come la Città del Sole, non ha luogo, ma è da lui che escono e risplendono tutti i luoghi possibili, reali o utopici.
[....] sono il cadavere e lo specchio che ci insegnano, o meglio, che insegnano ai greci e ora insegnano ai bambini, che abbiamo un corpo; che questo corpo ha una forma; che questa forma ha un contorno; che dentro a questo contorno ci sono uno spessore, un peso; insomma che il corpo occupa un luogo. Sono lo specchio e il cadavere ad assegnare uno spazio all'esperienza profondamente e originariamente utopica del corpo.
[....]E' grazie a loro, grazie allo specchio e al cadavere, che il nostro corpo non è pura e semplice utopia.
[....]Anche l'amore, come lo specchio e come la morte, placa l'utopia del tuo corpo, la fa tacere, la calma, la rispone come in una scatola, la chiude, la sigilla. E' per questo che è così vicino all'illusione dello specchioe alla minaccia della morte. E se, nonostante sia circondato da queste due pericolose figure, ci piace tanto fare l'amore, è perché nell'amore il corpo è "qui".
Il corpo, luogo di utopia di Foucault
A proposito di perenne non luogo, di perenne altrove...
ma anche di virtualità e di colloquio fisico.... se è il mondo virtuale ad essere il non luogo per eccellenza, per . Foucault è il corpo a essere il non luogo, o meglio luogo di utopia.