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SE INCONTRI IL BUDDHA PER LA STRADA UCCIDILO

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Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
SE INCONTRI IL BUDDHA PER LA STRADA UCCIDILO.

Da sempre nel mondo gli uomini hanno intrapreso pellegrinaggi, viaggi spirituali, ricerche personali; da sempre sono andati in cerca dell'illuminazione, della pace, del potere, della gioia o dell'irrealizzabile.
Nella loro ricerca della conoscenza, gli uomini hanno però confuso l'apprendimento con la coscienza stessa e spesso hanno cercato aiuti, guaritori, guide, insegnanti spirituali dei quali poter diventare discepoli.
L'uomo di oggi, il pellegrino contemporaneo, desidera ancora una volta essere "discepolo".
Se cercherà la guida di un guru dei nostri giorni, l'uomo si troverà a intraprendere il proprio moderno pellegrinaggio spirituale.
Nel suo viaggio il pellegrino, il viandante, il discepolo, impara soltanto che nessuno può insegnargli nulla. Appena sa rinunciare al suo ruolo di discepolo, impara che ha sempre saputo come vivere, che questa conoscenza ha sempre fatto parte della sua storia. Il segreto è che non ci sono segreti.
Il monito "se incontri il Buddha per strada uccidilo" , insegna a non cercare la realtà in ciò che è esterno a noi. Uccidere il Buddha quando lo si incontra significa distruggere la speranza che qualcuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone. Nessun uomo è più grande di un altro.
Appena l'uomo si rende conto di non essere malato e quindi di non poter mai guarire, farebbe bene a metter fine a tutto questo. Appena si rende conto che continuerebbe per sempre nel suo ruolo di discepolo, solo allora può capire l'assurdo della sua posizione di passivo, solo allora si sentirà libero di andarsene. Ognuno di noi deve rinunciare alla ricerca, Se davvero nessun uomo è più grande di un altro, a chi ci si potrebbe rivolgere?  Se siamo tutti ugualmente deboli e ugualmente forti, ugualmente buoni e ugualmente cattivi, cosa ci resta?, Dobbiamo imparare che per ognuno di noi la vita può diventare di per sè un pellegrinaggio spirituale, una ricerca, un esilio, senza fine.
La nostra unica consolazione in questo viaggio è riconoscere in ogni uomo il nostro compagno di strada.


Constantin

2
Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Orbene, la linea di demarcazione tra oggetti e idee può essere sottile assai, ma non destiamo il can che dorme. Galileo faceva bene a lasciar cadere oggetti invece che idee dalla sua torre, e il Festival Geoterapico avrebbe fatto altrettanto bene ad attenersi anch'esso agli oggetti. Entro il normale arco percettivo il comportamento degli oggetti può essere misurato e previsto. Tralasciando il fatto che in mani sbagliate pressoché ogni oggetto, compreso questo libro che tenete in mano, può trasformarsi nel Reperto A in un processo per omicidio; tralasciando per il momento il fatto che ogni oggetto può forse condurre un'esistenza segreta, è tuttora il caso di dire che gli oggetti, così come ci è possibile capirli, sono relativamente stabili, mentre le idee senz'altro no, possono non solo venire usate male, ma quest'abuso addirittura lo sollecitano - e poi migliore è l'idea e più è volatile. Ciò lo si deve al fatto che soltanto le idee migliori diventano dogmi, e a essere micidiale è appunto questo processo in base al quale un'idea fresca, stimolante, umanamente utile si tramuta in dogma robot. In termini di pericolosi vettori fatti decollare, la trasformazione d'idee in dogmi non è dammeno della trasformazione d'idrogeno in elio, dell'uranio in piombo, o dell'innocenza in corruzione. Ed è quasi altrettanto inesorabile.

Il problema comincia al livello secondario, non presso l'originatore o sviluppatore dell'idea ma presso coloro che ne sono attratti, che l'adottano, che vi si abbarbicano sinché non gli si spezza l'ultima unghia e che invariabilmente mancano della visione d'insieme, della flessibilità, dell'immaginazione e, fatto ancor più importante, del senso d'umorismo per tenerla lì unita allo spirito che l'ha schiusa Le idee sono fatte dai grandi maestri, i dogmi dai discepoli, e lungo la via il Budda viene sempre fatto fuori.


Da "Natura morta con Picchio" - Tim Robbins

3
Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@Miss.Stanislavskij

... ok, ma se il termine "dogma" è una convinzione formulata da filosofi (o religiosi)  posta alla base della loro dottrina, da considerarsi creduta vera, quindi non soggetta a discussione da chi si reputa loro seguace, fedele o discepolo, come fai a far fuori (comunque e sempre) il Buddha quando lo incontri per strada?

4
Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
mah... io forse sono troppo vecchio, o troppo ignorante per poter contestare sì altre elucubrazioni
filosofiche, ma mi viene da dire che se davvero l'uomo non avesse niente da imparare da nessuno staremmo ancora sugli alberi... o forse ancora più indietro!

E se è discutibile l'assunto di partenza...

5
Constantin
Constantin
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem

Lucio Musto ha scritto:mah... io forse sono troppo vecchio, o troppo ignorante per poter contestare sì altre elucubrazioni
filosofiche, ma mi viene da dire che se davvero l'uomo non avesse niente da imparare da nessuno staremmo ancora sugli alberi... o forse ancora più indietro!

E se è discutibile l'assunto di partenza...

... vedi non è che l'uomo non abbia niente da imparare... io ho detto - Se davvero nessun uomo è più grande di un altro, a chi ci si potrebbe rivolgere? Se siamo tutti ugualmente deboli e ugualmente forti, ugualmente buoni e ugualmente cattivi, cosa ci resta? Dobbiamo imparare che per ognuno di noi la vita può diventare di per sè un pellegrinaggio spirituale, una ricerca, un esilio, senza fine.-
La vita è questa. Nulla è facile, ma niente è impossibile. L'uomo nasce maestro di sè stesso.

6
Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico
E' vero che l'uomo nasce maestro di sè stesso, ma deve anche credere in Dio che è il Tutto!

7
Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Lucio Musto ha scritto:mah... io forse sono troppo vecchio, o troppo ignorante per poter contestare sì altre elucubrazioni
filosofiche, ma mi viene da dire che se davvero l'uomo non avesse niente da imparare da nessuno staremmo ancora sugli alberi... o forse ancora più indietro!

E se è discutibile l'assunto di partenza...

Constantin ha scritto:
Lucio Musto ha scritto:mah... io forse sono troppo vecchio, o troppo ignorante per poter contestare sì altre elucubrazioni
filosofiche, ma mi viene da dire che se davvero l'uomo non avesse niente da imparare da nessuno staremmo ancora sugli alberi... o forse ancora più indietro!

E se è discutibile l'assunto di partenza...

... vedi non è che l'uomo non abbia niente da imparare... io ho detto - Se davvero nessun uomo è più grande di un altro, a chi ci si potrebbe rivolgere?  Se siamo tutti ugualmente deboli e ugualmente forti, ugualmente buoni e ugualmente cattivi, cosa ci resta? Dobbiamo imparare che per ognuno di noi la vita può diventare di per sè un pellegrinaggio spirituale, una ricerca, un esilio, senza fine.-
La vita è questa. Nulla è facile, ma niente è impossibile. L'uomo nasce maestro di sè stesso.

I grandi uomini del passato possono essere fonte di ispirazione ma tutti quanti dobbiamo farci la nostra strada da soli, non è possibile percorrere le esatte orme di chi ci ha preceduto.
Riguardo al Budda che deve essesre ucciso, oltre a voler dire che gli insegnamenti vengono traditi potrebbe anche voler dire che se riesci a raggiungere un traguardo non è detto che sia la fine del percorso che devi fare.

8
nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

Lady Joan Marie ha scritto:E' vero che l'uomo nasce maestro di sè stesso...!
Se fosse vero saremmo nella condizione prima descritta da Lucio.

Lady Joan Marie ha scritto:...ma deve anche credere in Dio...
Non è vera neppure questa affermazione poiché il «credere» è certamente un’opzione.
Neppure in caso di feroci Teocrazie è sostenibile poiché il «credere» è sostanzialmente una questione intima quindi semmai potrebbe trasformarsi in «dover manifestare di essere un credente»

Lady Joan Marie ha scritto:... in Dio che è il Tutto!
Quest’affermazione invece non è verificabile, per farlo bisognerebbe – coincidere con il tutto ed osservare la posizione di Dio rispetto ad esso. Questo ovviamente significherebbe coincidere con Dio nel caso sia vera, oppure essere superiore a Dio nel caso sia falsa; una bazzecola.

9
Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico
Secondo me ognuno di noi deve credere in un qualsiasi Dio a cui crede perchè, almeno secondo me, l'ateo non ha radici e quindi non ha valori.

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nextlife
nextlife
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

Lady Joan Marie ha scritto:Secondo me ognuno di noi deve credere in un qualsiasi Dio a cui crede perchè, almeno secondo me, l'ateo non ha radici e quindi non ha valori.

Se questo è il tuo pensiero: ne prenderò/ ne prenderemo atto, ma è una cosa tremenda da leggere.
Posso solo aggiungere che non sarebbe male se tutte le volte che ti capiterà di chiamare in causa il concetto di «rispetto» ti ricordassi di quello che hai appena scritto che, a parte l'infondatezza oggettiva, è soggettivamente la sua più completa negazione.

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem

Lady Joan Marie ha scritto:Secondo me ognuno di noi deve credere in un qualsiasi Dio a cui crede perchè, almeno secondo me, l'ateo non ha radici e quindi non ha valori.

Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in Paradiso (Margherita Hack).

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paolo iovine
paolo iovine
Viandante Mitico
Viandante Mitico

Lady Joan Marie ha scritto:Secondo me ognuno di noi deve credere in un qualsiasi Dio a cui crede perchè, almeno secondo me, l'ateo non ha radici e quindi non ha valori.


magari ha tabacchi.

13
Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico

nextlife ha scritto:
Lady Joan Marie ha scritto:Secondo me ognuno di noi deve credere in un qualsiasi Dio a cui crede perchè, almeno secondo me, l'ateo non ha radici e quindi non ha valori.

Se questo è il tuo pensiero: ne prenderò/ ne prenderemo atto, ma è una cosa tremenda da leggere.
Posso solo aggiungere che non sarebbe male se tutte le volte che ti capiterà di chiamare in causa il concetto di «rispetto» ti ricordassi di quello che hai appena scritto che, a parte l'infondatezza oggettiva, è soggettivamente la sua più completa negazione.
Me lo spieghi tu allora il significato di ciò che ho detto di sbagliato?

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