Qualcuno mi ha consigliato Haruki Murakami ed ora ho iniziato "A sud del confine, a ovest del sole", che promette molto bene.
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-William- ha scritto:Ho smesso di leggere da quando -poco tempo fa- ho iniziato a scrivere improvvisamente. Comunque stavo (sto?) leggendo il primo volume degli scritti di J. Lacan.
Jester ha scritto:Storia dello spionaggio : dall'antichità al medioevo.
purplebunny ha scritto:Gli anni della nostalgia, di Kenzaburo Oe.
Con Murakami io avevo iniziato da Norwegian Wood hihi.
PaperMoon ha scritto:Autopsia virtuale della Cornwell
Mr Gwyn di Baricco
Anima di Hillman
L'educazione delle fanciulle di Littizzetto e Valeri
cenere79 ha scritto:Van Gogh il suicidato della società (A. Artaud).
silena ha scritto:Di Oe non so nulla, puoi dirmi di più?
Lacan lo avevo già letto qualche anno fa, lo stavo riprendendo in mano quando mi è venuto da scrivere inaspettatamente, tanto che mi sorprende sempre pensare che ho scritto. Da allora non ho più smesso e non so perché ma non mi viene nemmeno più da leggere.silena ha scritto:-William- ha scritto:Ho smesso di leggere da quando -poco tempo fa- ho iniziato a scrivere improvvisamente. Comunque stavo (sto?) leggendo il primo volume degli scritti di J. Lacan.
Anch'io smetterei di leggere per un po' se mi misurassi con Lacan...
silena ha scritto:PaperMoon ha scritto:Autopsia virtuale della Cornwell
Mr Gwyn di Baricco
Anima di Hillman
L'educazione delle fanciulle di Littizzetto e Valeri
Anche tu hai la mania di leggere più libri contemporaneamente?
silena ha scritto:cenere79 ha scritto:Van Gogh il suicidato della società (A. Artaud).
Ne ho già sentito parlare, ma il titolo non m'ispirava, per il vittimismo che implica. Fammi sapere di più, ok?
-William- ha scritto:Lacan lo avevo già letto qualche anno fa, lo stavo riprendendo in mano quando mi è venuto da scrivere inaspettatamente, tanto che mi sorprende sempre pensare che ho scritto. Da allora non ho più smesso e non so perché ma non mi viene nemmeno più da leggere.silena ha scritto:-William- ha scritto:Ho smesso di leggere da quando -poco tempo fa- ho iniziato a scrivere improvvisamente. Comunque stavo (sto?) leggendo il primo volume degli scritti di J. Lacan.
Anch'io smetterei di leggere per un po' se mi misurassi con Lacan...
purplebunny ha scritto:silena ha scritto:Di Oe non so nulla, puoi dirmi di più?
E' uno scrittore giapponese anagraficamente più giovane degli autori giapponesi più conosciuti in Italia (Junichiro Tanizaki, Yasunari Kawabata, Yukio Mishima), essendo nato nel 1935, ma di almeno un paio di generazioni precedente a quella degli Haruki Murakami o Banana Yoshimoto, e con una visione molto più ambigua e sprezzante della società giapponese. Ha vinto il premio Nobel nel 1994. I suoi romanzi sono spesso pieni di riferimenti ad autori e opere occidentali, classiche e non, con intreccio di parti autobiografiche, come il riferimento ai portatori di handicap (il suo primogenito è affetto da una lesione cerebrale), come ad esempio in "Un'esperienza personale", in cui un padre pensa di uccidere il proprio figlio.
Ultima modifica di silena il Mer 4 Gen 2012 - 0:44 - modificato 1 volta.
allure ha scritto:pinocchio versione integrale alla mia nipotina...
PaperMoon ha scritto:ieri al super ho comprato un Magris ad esempio).
cenere79 ha scritto:silena ha scritto:cenere79 ha scritto:Van Gogh il suicidato della società (A. Artaud).
Ne ho già sentito parlare, ma il titolo non m'ispirava, per il vittimismo che implica. Fammi sapere di più, ok?
è una lettura originale, particolarmente "sentita", dell'opera e della figura di van Gogh.
Artaud scrisse questo saggio nel 1947, dopo aver visitato una mostra dedicata al pittore olandese al Museo dell'Orangerie a Parigi e aver letto l'articolo di un medico sulla malattia mentale dell'artista. Proprio la (presunta, nell'ottica dello scrittore) malattia mentale, e le conseguenti traumatiche vicende di ricovero in ospedali psichiatrici, accomunano Artaud a van Gogh e rendono comprensibile la carica di partecipazione emotiva e la lucida violenza con le quali l'artista francese percorre l'opera e la vita del pittore. Il saggio contiene una tesi, che il titolo sintetizza efficacemente: la società, non riuscendo a comprendere il genio dell'artista e a sostenere il peso della sua superiore alternativa visione della realtà, lo emargina e lo rinchiude etichettandolo come malato e condannandolo quindi alla solitudine e alla sofferenza.
è un libro bellissimo, che fa pensare a tante cose.
Prima di affrontarlo, consiglio di leggersi le biografie,
il più possibile dettagliate, sia di van Gogh che di Artaud.
È così che una società tarata ha inventato la psichiatria per difendersi dalle investigazioni di certe lucide menti superiori le cui facoltà divinatorie la infastidivano.
È così che la società ha fatto strangolare nei suoi manicomi tutti quelli di cui ha voluto sbarazzarsi o da cui ha voluto proteggersi, in quanto avevano rifiutato di farsi suoi complici in certe emerite porcherie. Perché un alienato è anche un uomo che la società non ha voluto ascoltare e al quale ha voluto impedire di proferire insopportabili verità. Ma in questo caso l’internamento non è la sua unica arma, e l’assembramento concertato degli uomini possiede altri mezzi per venire a capo delle volontà che vuole spezzare.
ThanksGod ha scritto:Sto rileggendo "La luna e i falò" di Pavese...penso di portarlo agli esami di stato per la mia tesina
silena ha scritto:purplebunny ha scritto:silena ha scritto:Di Oe non so nulla, puoi dirmi di più?
E' uno scrittore giapponese anagraficamente più giovane degli autori giapponesi più conosciuti in Italia (Junichiro Tanizaki, Yasunari Kawabata, Yukio Mishima), essendo nato nel 1935, ma di almeno un paio di generazioni precedente a quella degli Haruki Murakami o Banana Yoshimoto, e con una visione molto più ambigua e sprezzante della società giapponese. Ha vinto il premio Nobel nel 1994. I suoi romanzi sono spesso pieni di riferimenti ad autori e opere occidentali, classiche e non, con intreccio di parti autobiografiche, come il riferimento ai portatori di handicap (il suo primogenito è affetto da una lesione cerebrale), come ad esempio in "Un'esperienza personale", in cui un padre pensa di uccidere il proprio figlio.
Forse ci siamo fraintese o forse non ho posto la domanda come avrei voluto: ti piace quello che stai leggendo? Consiglieresti Oe agli altri?
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