RAZZISMO
Quello che di solito è noto, proprio perchè è noto, non è conosciuto. Con questo passo introdurrei il problema del razzismo, delle sue origini e dei presupposti, così come delle sue attuali metamorfosi. Mettendo, quindi, subito in guardia dal considerarlo, in quanto noto, un fenomeno conosciuto.
Dopo la sconfitta del nazismo e del suo credere nella superiorità della razza ariana, nessuno oggi potrebbe definire il razzismo come una dottrina che si fonda sul'affermazione di una gerarchia tra le razze umana, Si tratta allora, se si vuole combattere un fenomeno così diffuso, di pensare a una sua ridefinizione. E ciò comporta, contemporaneamente, la necessità di una ridefinizione dell'antirazzismo, il quale si trova di fronte alle nuove forme di razzismo dell'epoca post-nazista: la persecuzione delle minoranze, la xenofobia anti-immigranti, e le guerre etnonazionaliste.
Questa domanda sembrerebbe avere una facile risposta: in quale modo si pone oggi il problema del razzismo?
Cercate di rispondervi ;significa pensare il razzismo, ma anche l'antirazzismo.
Hegel lancia questo avvertimento profondamente filosofico usando una sorta di gioco di parole. "il noto, appunto perchè noto non è conosciuto. Il razzismo è ben noto, eppure non lo si conosce, Nè lo studio dl razzismo nè la lotta contro le sue manifestazioni potrebbe fondarsi semplicemente su una definizione del seguente tipo : "Il razzismo è la dottrina che afferma l'esistenza di una gerarchia tra le razze umane"Nel razzismo non abbiamo a che fare solamente con una dottrina, e non tutte le pratiche razziste pongono l'esistenza di una scala di valori tra gruppi umani, in parte biologici in parte culturali, chiamati "razze". Notare il paradosso la parola "razza" è diventata "tabù", ed è comunque ideologicamente sospetta evitata, dopo la sconfitta del regime nazista che l'aveva massicciamente sfruttata a fini propagandistici, la parola "razzismo", al contrario, non solo è comunemente usata, ma viene applicata ad un numero indefinito di situazioni, ed assume quindi una funzione vaga, come, come esclusione, rigetto, di paura fobiaca o di disprezzo. "Quindi termine con deligittimato dalla nozione di"razza" con il carattere di "tribù" .
Una sorta di razzismo senza "razza".
Il che non significa soltanto che la parola "razzismo" appare impropria rispetto ai nuovi modi in cui viene utilizzata, ma che anche le sue definizioni sono insufficienti.
In realtà nel campo delle formulazioni ideologico-politiche del razzismo, il vecchio si mescola al nuovo; il sostenitore di un discorso razziseggiante, che di solito insiste sull'incompatibilità delle colture o delle civiltà ( ad esempio l'incompatibilità delle due culture, L'europeo-crisìtiana e l'arabo-musulmana), alla fine di giustificare delle misure di espulsione degli immigrati ritenuti "inassimilabili", in una particolare congiuntura può fa ricorso a formulazioni meno eufemistiche e dichiarare pubblicamente che egli crede nella "diseguaglianza delle razze"
Sulle terre mobili del razzismo o meglio dei razzismi tutto è in continua ridefinizione, tutti i dati subiscono delle metamorfosi, gli elementi simbolici si rinnovano.Non solo gli assetti socio politici non sono più quelli di un tempo (ognuno può dare del razzista all'altro).
Quando il razzismo non è più evidente, si pone ora, il problema di quali siano i criteri per identificare o riconoscere le sue diverse forme.
Quello che di solito è noto, proprio perchè è noto, non è conosciuto. Con questo passo introdurrei il problema del razzismo, delle sue origini e dei presupposti, così come delle sue attuali metamorfosi. Mettendo, quindi, subito in guardia dal considerarlo, in quanto noto, un fenomeno conosciuto.
Dopo la sconfitta del nazismo e del suo credere nella superiorità della razza ariana, nessuno oggi potrebbe definire il razzismo come una dottrina che si fonda sul'affermazione di una gerarchia tra le razze umana, Si tratta allora, se si vuole combattere un fenomeno così diffuso, di pensare a una sua ridefinizione. E ciò comporta, contemporaneamente, la necessità di una ridefinizione dell'antirazzismo, il quale si trova di fronte alle nuove forme di razzismo dell'epoca post-nazista: la persecuzione delle minoranze, la xenofobia anti-immigranti, e le guerre etnonazionaliste.
Questa domanda sembrerebbe avere una facile risposta: in quale modo si pone oggi il problema del razzismo?
Cercate di rispondervi ;significa pensare il razzismo, ma anche l'antirazzismo.
Hegel lancia questo avvertimento profondamente filosofico usando una sorta di gioco di parole. "il noto, appunto perchè noto non è conosciuto. Il razzismo è ben noto, eppure non lo si conosce, Nè lo studio dl razzismo nè la lotta contro le sue manifestazioni potrebbe fondarsi semplicemente su una definizione del seguente tipo : "Il razzismo è la dottrina che afferma l'esistenza di una gerarchia tra le razze umane"Nel razzismo non abbiamo a che fare solamente con una dottrina, e non tutte le pratiche razziste pongono l'esistenza di una scala di valori tra gruppi umani, in parte biologici in parte culturali, chiamati "razze". Notare il paradosso la parola "razza" è diventata "tabù", ed è comunque ideologicamente sospetta evitata, dopo la sconfitta del regime nazista che l'aveva massicciamente sfruttata a fini propagandistici, la parola "razzismo", al contrario, non solo è comunemente usata, ma viene applicata ad un numero indefinito di situazioni, ed assume quindi una funzione vaga, come, come esclusione, rigetto, di paura fobiaca o di disprezzo. "Quindi termine con deligittimato dalla nozione di"razza" con il carattere di "tribù" .
Una sorta di razzismo senza "razza".
Il che non significa soltanto che la parola "razzismo" appare impropria rispetto ai nuovi modi in cui viene utilizzata, ma che anche le sue definizioni sono insufficienti.
In realtà nel campo delle formulazioni ideologico-politiche del razzismo, il vecchio si mescola al nuovo; il sostenitore di un discorso razziseggiante, che di solito insiste sull'incompatibilità delle colture o delle civiltà ( ad esempio l'incompatibilità delle due culture, L'europeo-crisìtiana e l'arabo-musulmana), alla fine di giustificare delle misure di espulsione degli immigrati ritenuti "inassimilabili", in una particolare congiuntura può fa ricorso a formulazioni meno eufemistiche e dichiarare pubblicamente che egli crede nella "diseguaglianza delle razze"
Sulle terre mobili del razzismo o meglio dei razzismi tutto è in continua ridefinizione, tutti i dati subiscono delle metamorfosi, gli elementi simbolici si rinnovano.Non solo gli assetti socio politici non sono più quelli di un tempo (ognuno può dare del razzista all'altro).
Quando il razzismo non è più evidente, si pone ora, il problema di quali siano i criteri per identificare o riconoscere le sue diverse forme.