... e fu così che nacquero gli elfi.
Nelle terre del Nord vivono dei piccoli geni o folletti che la gente di quei paesi chiama Elfi o anche il Popolo Nascosto.
Essi abitano infatti nel cavo degli alberi o dentro i fianchi dei poggi e delle colline e non amano farsi vedere dagli uomini, verso i quali agiscono in modo assai capriccioso.
A volte si mostrano amichevoli e regalano a piene mani l'oro e le gemme di cui è ricco il loro regno sotterraneo, altre volte invece sono maligni e dispettosi, e puniscono severamente chiunque tenti di derubarli o penetri nel loro mondo.
Meglio dunque non disturbarli e non avventurarsi da soli nei boschi o nelle caverne, raccomandano le mamme ai propri bambini.
E se poi i più curiosi vogliono sapere chi sono questi Elfi e perché se ne stanno così appartati dagli uomini, esse hanno pronta per loro questa storia.
Un giorno il Dio dei cieli decise di riconciliarsi con Adamo ed Eva che avevano mangiato il frutto proibito nel giardino dell'Eden, e mandò un suo angelo ad annunciare che l'indomani avrebbe fatto loro visita sulla terra.
Nessuna notizia poteva giungere più gradita, e Adamo ed Eva si misero subito in gran faccende.
L'uno ramazzò l'aia con scrupolosa cura, strigliò i buoi e lucidò gli arnesi dei campi fino a farli diventare splendenti; l'altra, si spaccò la schiena a lavar pareti e pavimenti e a far sparire dalle stanze anche il più piccolo granello di polvere.
Come ultimo tocco gentile, Eva intrecciò ghirlande di fiori scegliendoli tra i più freschi e profumati del giardino, e poi le venne in mente di infornare delle focaccine al miele che erano la sua specialità, caso mai il Creatore si fosse degnato di assaggiarle.
Il buon Dio fu dunque accolto con ogni onore, e se non toccò i pasticcini al miele, visitò con estremo piacere la casa, i campi e le stalle, e non mancò di complimentarsi con Adamo ed Eva per quanto avevano saputo creare con il loro duro lavoro.
Al momento di congedarsi per tornare in Paradiso, Dio volle però sapere perchè non gli avessero mostrato anche i figli.
-Non ci sono- si affrettò a rispondere Eva, prima che Adamo avesse il tempo di parlare. - Li ho mandati nel bosco perchè non disturbassero con il loro chiasso-.
-Come potrebbero infastidirmi i giochi innocenti dei bambini!- protestò il buon Dio- Va a chiamarli, Eva. Voglio vederli-.
In realtà, con tutte le cose che aveva avuto da fare per accoglierlo degnamente, Eva non aveva proprio trovato il tempo di occuparsi dei suoi turbolenti marmocchi. Li aveva però pregati di provvedere da soli a se stessi e di presentarsi lavati e pettinati, e con indosso tuniche pulite.
Ma si sa come sono i bambini quando si tratta di usare l'acqua ed il sapone: alcuni avevano ubbidito e altri no.
La povera Eva li aveva passati in rassegna, che il Creatore era già alla porta e, piena di vergogna che egli potesse vedere i suoi figli in uno stato poco decoroso, li aveva spinti tutti quanti in gran fretta fuori casa dalla parte dei boschi, con la raccomandazione di starsene buoni e tranquilli, e, soprattutto, lontani dalla vista di Dio.
La sua richiesta di vederli la metteva ora in grande imbarazzo, ma non potendosi rifiutare andò a cercarli nel bosco. Al ritorno, però, portò con se solo quelli che si erano lavati a dovere almeno il viso, le mani, le ginocchia e il collo.
-Sono bei bambini, e hanno un aspetto vispo e a modo- si complimentò il Creatore, regalando ad ognuno una carezza sui capelli ben pettinati.
Tutto andava per il meglio, pensò Eva, e trattenne a fatica un sospiro di sollievo. Ma proprio in quel momento il buon Dio si volgeva nuovamente verso di lei e la fissava con i suoi occhi di fiamma.
-Dimmi, Eva- le chiese - sono davvero tutti qui i tuoi bambini? -
-Si, mio signore- balbettò un pò confusa la donna. - Non ve ne sono altri, lo giuro!-
Il buon Dio, che naturalmente conosceva la verità, scosse tristemente il capo e sentenziò: - I bambini che hanno dovuto, per loro disubbidienza, essere sottratti alla mia vista, siano d'ora in poi celati anche agli occhi dei mortali. Non vivranno mai più nelle loro case!-
E così, da quel giorno, i figli di Eva che avevano disubbidito, vissero appartati dagli uomini, nel folto dei boschi o nelle viscere della terra.
E fu così che nacquero gli Elfi.
Nelle terre del Nord vivono dei piccoli geni o folletti che la gente di quei paesi chiama Elfi o anche il Popolo Nascosto.
Essi abitano infatti nel cavo degli alberi o dentro i fianchi dei poggi e delle colline e non amano farsi vedere dagli uomini, verso i quali agiscono in modo assai capriccioso.
A volte si mostrano amichevoli e regalano a piene mani l'oro e le gemme di cui è ricco il loro regno sotterraneo, altre volte invece sono maligni e dispettosi, e puniscono severamente chiunque tenti di derubarli o penetri nel loro mondo.
Meglio dunque non disturbarli e non avventurarsi da soli nei boschi o nelle caverne, raccomandano le mamme ai propri bambini.
E se poi i più curiosi vogliono sapere chi sono questi Elfi e perché se ne stanno così appartati dagli uomini, esse hanno pronta per loro questa storia.
Un giorno il Dio dei cieli decise di riconciliarsi con Adamo ed Eva che avevano mangiato il frutto proibito nel giardino dell'Eden, e mandò un suo angelo ad annunciare che l'indomani avrebbe fatto loro visita sulla terra.
Nessuna notizia poteva giungere più gradita, e Adamo ed Eva si misero subito in gran faccende.
L'uno ramazzò l'aia con scrupolosa cura, strigliò i buoi e lucidò gli arnesi dei campi fino a farli diventare splendenti; l'altra, si spaccò la schiena a lavar pareti e pavimenti e a far sparire dalle stanze anche il più piccolo granello di polvere.
Come ultimo tocco gentile, Eva intrecciò ghirlande di fiori scegliendoli tra i più freschi e profumati del giardino, e poi le venne in mente di infornare delle focaccine al miele che erano la sua specialità, caso mai il Creatore si fosse degnato di assaggiarle.
Il buon Dio fu dunque accolto con ogni onore, e se non toccò i pasticcini al miele, visitò con estremo piacere la casa, i campi e le stalle, e non mancò di complimentarsi con Adamo ed Eva per quanto avevano saputo creare con il loro duro lavoro.
Al momento di congedarsi per tornare in Paradiso, Dio volle però sapere perchè non gli avessero mostrato anche i figli.
-Non ci sono- si affrettò a rispondere Eva, prima che Adamo avesse il tempo di parlare. - Li ho mandati nel bosco perchè non disturbassero con il loro chiasso-.
-Come potrebbero infastidirmi i giochi innocenti dei bambini!- protestò il buon Dio- Va a chiamarli, Eva. Voglio vederli-.
In realtà, con tutte le cose che aveva avuto da fare per accoglierlo degnamente, Eva non aveva proprio trovato il tempo di occuparsi dei suoi turbolenti marmocchi. Li aveva però pregati di provvedere da soli a se stessi e di presentarsi lavati e pettinati, e con indosso tuniche pulite.
Ma si sa come sono i bambini quando si tratta di usare l'acqua ed il sapone: alcuni avevano ubbidito e altri no.
La povera Eva li aveva passati in rassegna, che il Creatore era già alla porta e, piena di vergogna che egli potesse vedere i suoi figli in uno stato poco decoroso, li aveva spinti tutti quanti in gran fretta fuori casa dalla parte dei boschi, con la raccomandazione di starsene buoni e tranquilli, e, soprattutto, lontani dalla vista di Dio.
La sua richiesta di vederli la metteva ora in grande imbarazzo, ma non potendosi rifiutare andò a cercarli nel bosco. Al ritorno, però, portò con se solo quelli che si erano lavati a dovere almeno il viso, le mani, le ginocchia e il collo.
-Sono bei bambini, e hanno un aspetto vispo e a modo- si complimentò il Creatore, regalando ad ognuno una carezza sui capelli ben pettinati.
Tutto andava per il meglio, pensò Eva, e trattenne a fatica un sospiro di sollievo. Ma proprio in quel momento il buon Dio si volgeva nuovamente verso di lei e la fissava con i suoi occhi di fiamma.
-Dimmi, Eva- le chiese - sono davvero tutti qui i tuoi bambini? -
-Si, mio signore- balbettò un pò confusa la donna. - Non ve ne sono altri, lo giuro!-
Il buon Dio, che naturalmente conosceva la verità, scosse tristemente il capo e sentenziò: - I bambini che hanno dovuto, per loro disubbidienza, essere sottratti alla mia vista, siano d'ora in poi celati anche agli occhi dei mortali. Non vivranno mai più nelle loro case!-
E così, da quel giorno, i figli di Eva che avevano disubbidito, vissero appartati dagli uomini, nel folto dei boschi o nelle viscere della terra.
E fu così che nacquero gli Elfi.