CignoNero ha scritto:Pedofilia: La parola pedofilia deriva dal tema greco παῖς, παιδός (bambino) e φιλία (amicizia, affetto).
* In ambito psichiatrico la pedofilia è catalogata nel gruppo delle parafilie, ovvero tra i disturbi del desiderio sessuale, e consiste nella preferenza erotica[1] da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale per soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia da persona a persona (poiché ogni individuo raggiunge la maturità sessuale in tempi diversi), ma oscilla generalmente tra gli 11 e 13 anni.
* Nell'accezione comune, al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino, o che commettono reati legati alla pedopornografia. L'uso comune del termine è inesatto e può generare confusione. La psichiatria e la criminologia distinguono i pedofili dai child molester (molestatori o persone che abusano di bambini).[2][3] Le due categorie non sono sempre coincidenti. La pedofilia è una preferenza sessuale dell’individuo o un disturbo psichico, non un reato. La pedofilia definisce l’orientamento della libido del soggetto, non un comportamento oggettivo. Vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, come si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia.
L'indagine del NIMH e pubblicazioni su riviste specializzate [modifica]
Il dott. prof. Gene G. Abel,[25] ordinario di Psichiatria alla Facoltà di Medicina dell'Università di Emory in Georgia e direttore della Clinica per i disturbi sessuali di Manhattan, ha realizzato per il National Institute of Mental Health (NIMH) ("Istituto Nazionale di Igiene Mentale degli Stati Uniti") il più grande studio al mondo sul fenomeno pedofilia. The Abel and Harlow child molestation prevention study[26][27][28] è durato otto anni ed è stato condotto su 16 mila adulti che hanno ammesso di aver molestato almeno un bambino. I risultati delle sue ricerche sono pubblicati sulle più importanti riviste di psichiatria mondiali, sul New York Times[29] e nel volume The stop Children molestation Book (Gene G. Abel, M. D. and Nora Harlow, edito da Xlibris 2001).[30]
Secondo i dati dello studio, i pedofili tenderebbero a modificare le loro attività sociali e lavorative scegliendo stili di vita e mestieri a contatto con i minori, in special modo occupando posizioni che permettano di ottenere agevolmente la fiducia dei bambini e genitori. In particolare un pedofilo adatta la propria professione alle proprie esigenze sessuali.
(EN)
« Molesters often become youth ministers, day-care workers, Boy Scout leaders, teachers, Big Brothers and pediatricians, He [a pedophile] is often an active Christian who is involved in his church.[31] »
(IT)
« I molestatori spesso diventano leader di gruppi giovanili, infermieri, capi scout, insegnanti, "Fratelli maggiori" e pediatri. [Un pedofilo] è spesso un fervente cristiano con ruoli all'interno della sua Chiesa. »
Nei casi riportati (distribuiti uniformemente per età, estrazione sociale, professione, credo religioso, etnia) il pedofilo è maschio nel 99% dei casi. Il pedofilo eterosessuale abusa in media di 19,8 bambine commettendo 23,2 atti sessuali. Il pedofilo omosessuale abusa in media di 150 bambini commettendo 281,7 atti.
Secondo due studi pubblicati sull'American Journal of Psychology e il Journal of Psychiatric Practice i bambini sviluppano problemi psicologici maggiori quando gli abusi vengono compiuti da figure genitoriali (amici di famiglia, preti o altre figure religiose, allenatori) o quando vengono condotti con l'uso di violenza e/o con contatti genitali.[32][33]
Fonte: WIKIPEDIA
La pedofilia non viene mai definita un orientamento sessuale ma un disturbo sessuale.Omosessualità: Per omosessualità si intende il comportamento o l'attrazione sentimentale e/o sessuale tra individui dello stesso sesso, a livello situazionale o in un'indole duratura. Nella definizione di orientamento sessuale, l'omosessualità viene collocata nel continuum etero-omosessuale della sessualità umana[1], e si riferisce all'identità di un individuo sulla base di tali attrazioni e dell'appartenenza a una comunità di altri individui che condividono le stesse.[2][3]
L'omosessualità si riscontra in molte specie animali.[4][5] La diffusione dell'omosessualità nella specie umana è difficile da determinare accuratamente, benché in molte antiche culture le relazioni omosessuali fossero altamente diffuse. Nel corso della storia, alcuni aspetti individuali dell'omosessualità sono stati ammirati o condannati, relativamente alle norme sessuali delle varie società.
Quando essa veniva elogiata, tali aspetti erano visti come un miglioramento per la società[6]; quando veniva condannata, particolari attività venivano viste come un peccato o una malattia, ed alcuni comportamenti omosessuali erano proibiti dalla legge.
Orientamento sessuale:http://it.wikipedia.org/wiki/Orientamento_sessualeNon vi troverai di certo la pedofilia, e per quanto riguarda
le preferenze sessuali, definizione
EVENTUALMENTE sarebbe più adeguata al tuo discorso, se vuoi affrontare questa discussione nella giusta maniera:
La preferenza sessuale ha significato simile, ma è una definizione usata soprattutto da coloro i quali sostengono che la sessualità sia fluida e contenga un elemento di scelta, in contrapposizione a coloro i quali pensano che la sessualità sia determinata da fattori genetici e/o evolutivi appartenenti, in ogni caso, alla primissima infanzia.
Credo che gli unici a fare l'associazione tra omosessualità e pedofilia siano gli estremisti religiosi e gli ignorantoni (nel senso di ignorare a livello massimo
) , per il resto le due cose sono ben distinte. Le vogliamo associare perchè non conosciamo bene le definizioni, i due "mondi" e la loro storia, quindi per pura ignoranza in merito? Benissimo, facciamolo.
In passato l'omosessualità era considerata una malattia, se non ricordo male, tra l'altro, è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali solo nel recente 1992. Benissimo, di fatto, però, non è più considerata nemmeno una malattia, no? La pedofilia, ad oggi, invece, come già scritto sopra, è compresa fra le parafilie.
Parafilia: In ambito psichiatrico, psicopatologico e sessuologico, con parafilia (dal greco para παρά = "presso", "accanto", "oltre" e filia φιλία = "amore", "affinità") si intende quell'insieme di manifestazioni della sessualità umana, rivolte a comportamenti o situazioni non direttamente connessi al fine riproduttivo tipico del sesso tradizionale, che sono o praticate su soggetti non consenzienti e/o caratterizzate dall'aspetto di dipendenza ossessiva-compulsiva.[1][2]
In mancanza di questi due specifici elementi, simili attività vengono considerate soltanto inusuali, senza necessariamente implicare che esse siano "sbagliate" o "malate".
Il termine parafilia è stato coniato per sostituire, all'interno di una classificazione scientifica più rigorosa, la vecchia definizione di perversioni o deviazioni sessuali, fra le quali erano state incluse anche l'omosessualità e altre forme di sessualità.
Forme clinicamente riconosciute: Clinicamente sono riconosciute otto maggiori forme di parafilia.[4][5] Secondo l'ultima edizione del DSM-IV, per essere considerata effettivamente come patologia, tale condizione deve ricorrere per almeno sei mesi e devono manifestarsi come la forma di sessualità esclusiva o prevalente del soggetto, interferendo in modo rilevante con la sua normale vita di relazione e causandone un disagio clinicamente significativo.
* Esibizionismo: il bisogno o il comportamento che porta all'esposizione dei propri genitali ad una persona ignara.
* Feticismo: l'uso esclusivo di oggetti non direttamente attinenti alla sessualità (es. scarpe, indumenti) o parti del corpo di una persona, al fine di innescare o aumentare l'eccitamento sessuale;
* Frotteurismo: il bisogno o il comportamento che porta a toccare o palpeggiare il corpo di una persona non consenziente;
* Pedofilia: l'attrazione sessuale verso ragazzi in età prepuberale o bambini prossimi a questa età;
* Masochismo: bisogno o comportamento sessualmente eccitante ricercato nel voler essere umiliati, provare dolore o soffrire in altri modi;
* Sadismo: bisogno o comportamento sessualmente eccitante nel produrre dolore o umiliazione della vittima;
* Feticismo di travestimento: eccitazione e/o piacere sessuale nell'indossare abiti del sesso opposto;
* Voyeurismo o scopofilia (più raro scoptofilia): il bisogno o il comportamento che porta a spiare persone ignare mentre sono nude, in intimo o impegnate in attività/rapporti sessuali;
Altre forme meno comuni sono raggruppate sotto la dizione Disordini Sessuali, quali:
* acrotomofilia (attività sessuali con persone artrolese o con handicap),
* apotemnofilia (desiderio sessuale di avere uno o più arti amputati o di apparire come se così fosse),
* catafilia (sottomissione al partner),
* cateterofilia (uso di cateteri),
* clismafilia (clisteri),
* coprofilia (feci),
* dendrofilia (attrazione sessuale per gli alberi)
* efebofilia (adolescenti o soggetti efebici),
* efefilia (feticismo della stoffa),
* flatulofilia (flatulenze),
* fobolagnia (situazioni di paura),
* gerontofilia (persone anziane),
* iconolagnia (immagini pornografiche),
* mixacusi (ascoltare rumori di una coppia impegnata in attività sessuali),
* necrofilia (cadaveri),
* ospressiofilia (sudore),
* parzialismo (attenzione esclusiva per una parte del corpo), ad esempio:
o crurofilia (osservare o accarezzare gambe nude),
o rinofilia (eccitazione esclusiva da contatti con il naso),
o tricofilia (feticismo del capello, eccitazione esclusiva nel toccare peli o capelli altrui),
* patofilia o nosofilia (persone portatrici di malattie, anche trasmissibili come le MST, v. Sindrome di Samo),
* pluralismo o partouze in francese (orgia o sesso di gruppo),
* scatologia telefonica (telefonate oscene),
* triolismo o triolagnia (osservare il proprio/a partner in attività sessuali con un'altra persona),
* saprofilia (attrazione verso cibi o sostanze organiche putrefatte o marcescenti),
* urofilia o pissing (urina),
* zooerastia o zoofilia erotica (animali).
L'omosessualità era precedentemente elencata come parafilia nel DSM-I e DSM-II. In seguito alle pressioni delle organizzazioni Omosessuali e con il consenso degli psichiatri è stata tolta nelle edizioni successive (in ogni caso il DSM è tuttora sottoposto a numerose critiche per alcune categorizzazioni, quali questa della parafilia, ritenute non sufficientemente comprovate e circoscritte come forme di disturbo mentale). Un disordine clinico dell'ansia causata dalla repressione dell'omosessualità fa ancora parte del manuale.
«Infine, è opportuno precisare che, nonostante la tendenza a credere che le parafilie siano un disturbo prettamente maschile, la realtà clinica contraddice questa convinzione. Infatti, anche alcuni casi di disturbo parafilico hanno riguardato il sesso femminile come, ad esempio, il feticismo di travestimento (si riporta il caso di una coppia la cui partner era solita, durante i rapporti sessuali, indossare abiti maschili “costringendo” l’uomo ad indossare biancheria intima propria dell’altro sesso).»[6]
Perchè associare i due termini, quindi?
Continuo: dato che l'omosessualità, a tuo avviso, è considerata al giorno d'oggi normale, ed in parte posso dire che effettivamente i passi avanti sono stati fatti rispetto agli anni '90, ad esempio, dovresti spiegarmi:
1) perchè nel 2010 esistono ancora associazioni che parlano di malattia da curare e di inversione dell'omosessualità quando, come già detto, l'omosessualità è stata rimossa dall'elenco delle malattie mentali: 18 anni circa, non bastano (anche se mi fa venire la pelle d'oca pensare che effettivamente non è nemmeno da così tanto tempo che non la si considera, ufficialmente, una malattia);
2) perchè ci sono genitori che mandano i figli in queste associazioni o da "illustrissimi" professionisti di questo genere?
3) perchè il Vaticano, che abbiamo il
piacere di avere in Italia, si dimostrò a sfavore, non tantissimo tempo fa, della depenalizzazione del REATO di omosessualità nel mondo, se essere omosessuale rientra nella normalità agli occhi di tutti?
4) visto che è così nella norma e non ci sono diritti da riconoscere, perchè gli omosessuali non vengono ritenuti una coppia di fatto e perchè non possono essere considerati nell'argomento adozione
5) perchè si decide di censurare un fottutissimo e normalissimo bacio gay, tra l'altro nemmeno in prima serata, ma in seconda, ma tette e culi in bella vista alle 8 di sera vanno più che bene (brokeback mountain, sulla rai, se non erro l'anno scorso)?
Continuo con qualche citazione di chi dovrebbe contribuire a questa "normalità" che tu dici essere già presente, io rimango nell'ambito italiano, ovviamente:
2010: «
Sono fatto così da sempre: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay». Silvio Berlusconi
2010: «
Essere gay è moralmente sbagliato, come lo è l'adulterio, il non pagare le tasse o il non donare soldi ai poveri». Rocco Buttiglione
2007: «
Perché dire no, oggi, a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell'incesto o della pedofilia tra persone consenzienti?». Monsignor Bagnasco
Dici che gli omosessuali dovrebbero accettare la loro diversità: ok, facciamo che il discorso mi sta pure bene, ma c'è da precisare che la diversità, oggi, viene ancora vista con una connotazione negativa, e questo non solo nell'ambito della tematica "omosessualità". Comunque, riprendendo il tuo discorso, spiegami quale sarebbe questa diversità e per quale motivo, in base a questo, il popolo lgbt non dovrebbe farsi avanti per diritti che ritiene legittimi ottenere. Ma spiegamelo bene, senza farci dell'ironia sopra, argomentando e con le dovute fonti, link compresi.