Realtà.
Interpretarla.
Che cosa intendiamo per realtà? Con quali strumenti o mezzi ognuno di noi può raggiungerla?
A quali risultati può portare la conoscenza della realtà?
Interrogativi...
L'individuo occidentale interpreta la realtà in base alle forme-immagini che la sua mente crea dietro rappresentazioni sensoriali.
Sono o siamo soliti speculare su ciò che è la nostra particolare immagine-universo, anziché sulla realtà in sé.
Il mondo che ci circonda è sempre un mondo rapportato alla nostra interpretazione mentale, basta spostare la focalizzazione e la dimensione, e subito, questo mondo, acquista interpretazioni e realtà diverse.
Quando un qualunque dato oggettivo cade sotto la nostra percezione sensoriale-mentale, esso viene rapportato e modificato da quella nostra stessa percezione e proiettato come dato reale e assoluto. Non ha nessun valore creare adeguate tecniche di logica, perchè partiamo già da un punto iniziale che è illusorio, per cui qualunque tecnica non potrà rivelare l'intrinseca verità.
In Oriente, in linea strettamente tradizionale, è reale ciò che non subisce cambiamento e diversificazione, moto e processo, per cui diviene più facile definire la realtà nella sua accezione più profonda: Assoluto.
In effetti, ciò che non è Assoluto non è altro che fenomeno, apparenza.
Per conoscere una tale realtà non sono sufficienti i limitati mezzi e strumenti sensoriali percettivi, occorre una percezione che valichi la sensorialità contingente e che si può definire discernimento intuitivo immediato.
La conoscenza, o quello che si reputa tale, rappresenta per l'Occidente un discorrere mentale e una interpretazione sensoriale, mentre per l'Oriente se operativa e realizzativa, diviene trasformante.
Sono operazioni del puro comprendere, non del semplice concettualizzare; conoscere significa Essere.
Questo è il punto fondamentale, non solo una metafisica teoretico-intuitiva della realtà.
Porta un contributo filosofico umano concretizzato.
Una strada-sentiero che può essere realizzata e vissuta.
Interpretarla.
Che cosa intendiamo per realtà? Con quali strumenti o mezzi ognuno di noi può raggiungerla?
A quali risultati può portare la conoscenza della realtà?
Interrogativi...
L'individuo occidentale interpreta la realtà in base alle forme-immagini che la sua mente crea dietro rappresentazioni sensoriali.
Sono o siamo soliti speculare su ciò che è la nostra particolare immagine-universo, anziché sulla realtà in sé.
Il mondo che ci circonda è sempre un mondo rapportato alla nostra interpretazione mentale, basta spostare la focalizzazione e la dimensione, e subito, questo mondo, acquista interpretazioni e realtà diverse.
Quando un qualunque dato oggettivo cade sotto la nostra percezione sensoriale-mentale, esso viene rapportato e modificato da quella nostra stessa percezione e proiettato come dato reale e assoluto. Non ha nessun valore creare adeguate tecniche di logica, perchè partiamo già da un punto iniziale che è illusorio, per cui qualunque tecnica non potrà rivelare l'intrinseca verità.
In Oriente, in linea strettamente tradizionale, è reale ciò che non subisce cambiamento e diversificazione, moto e processo, per cui diviene più facile definire la realtà nella sua accezione più profonda: Assoluto.
In effetti, ciò che non è Assoluto non è altro che fenomeno, apparenza.
Per conoscere una tale realtà non sono sufficienti i limitati mezzi e strumenti sensoriali percettivi, occorre una percezione che valichi la sensorialità contingente e che si può definire discernimento intuitivo immediato.
La conoscenza, o quello che si reputa tale, rappresenta per l'Occidente un discorrere mentale e una interpretazione sensoriale, mentre per l'Oriente se operativa e realizzativa, diviene trasformante.
Sono operazioni del puro comprendere, non del semplice concettualizzare; conoscere significa Essere.
Questo è il punto fondamentale, non solo una metafisica teoretico-intuitiva della realtà.
Porta un contributo filosofico umano concretizzato.
Una strada-sentiero che può essere realizzata e vissuta.