No infatti , probabile che l'hai letto per conto tuo perchè non mi ricordo d'aver letto altri libri di questo autore.
Una trama surreale, all'inizio sembra un sogno poi mano a mano il mescolarsi di ricordi, personaggi viventi altri defunti mi ricordano tanto una festa di morte, sembra un'esperienza di premorte si capisce che il protagonista vede passare tutta la sua vita, prende finalmente coscienza che la sua vita ha avuto una direzione diversa da quella che avrebbe voluto basata su un equivoco di traduzione della lingua, ha perso l'occasione di un grande amore.
Un'intera vita passata nell'incoscienza che diventa uno strumento di difesa … io proclamo l’incoscienza quale antidoto alla falsa coscienza di oggi. Preferisco avvolgermi nella sua grande ombra rigeneratrice, piuttosto di essere accecato dalle mezze verità …. L’illusione di essere sempre informati su tutto, di poter comunicare a tu per tu con chiunque, di conoscere gli altri e se stessi, e la presunzione di aver scardinato, grazie alla teologia, alla psicologia, alla tecnologia e alla biogenetica, la cassaforte dell’universo. Al cospetto di questa coscienza collettiva, io m’inchino, vi saluto, e ritorno nelle tenebre del plasma. Preferisco essere … la metà del più piccolo batterio conosciuto, che un essere umano cosciente di sé. Voi trascorrete l’esistenza cercando di trovarvi, io la passo cercando di disperdermi.
Come la frase della stanza "vivit et non vivit", vive e non vive perfettamente calzante al personaggio di Svevi che non si smentisce neanche nel finale.