Metamerismo
Metamerismo è naturalmente la descrizione di ciò che è metamerico, e metamerico deriva da metamero che potremmo tradurre come sezione o anello, o fetta; o semplicemente quello che sta in mezzo.
Metamerismo è la descrizione di tutta la nostra esistenza fisica, appunto perché noi tutti siamo organismi metamerici.
Il più primitivo, e presumibilmente anche il più antico metamerismo lo vediamo ancora oggi nei batteri, quelli che chiamiamo stafilococchi. Non sono questi propriamente ancora organizzati metamericamente ma, come dire, ci stanno provando. Hanno cominciato, come cominciammo anche noi parecchio tempo fa, a mettersi in fila indiana, uno dietro l’altro a formare una catena, e poi agganciarsi fortemente fino a saldarsi in un unico corpo.
Il perché di questo comportamento, io non lo so. E credo non lo sappia nessuno di sicuro, anche se naturalmente ci sono milleuna teoria sull’argomento, dalle più ponderate alle più fantasiose. Certo che è successo, e sta succedendo ancora.
Solo per inciso, e forse perché ci servirà più oltre, ricorderò che non è questa l’unica scelta evolutiva di aggregazione che gli organismi animali abbiano fatto. Citerò ad esempio le idre e le planarie che hanno deciso di non aggregarsi affatto e proliferano lo stesso brillantemente. O le meduse, che di segmentazione hanno un’idea del tutto diversa. O infine i progenitori di tutte le stelle marine che hanno deciso di aggregarsi unendosi per la testa, in una sorta di “tavola rotonda paritetica” in contrapposizione alla scelta gerarchicamente più definita della “fila indiana”.
I passi successivi furono tutti conseguenziali. Dalla parte dove si andava prevalentemente andò definendosi il “davanti”, relegando l’estremità perdente al ruolo di “didietro”.
Gli occhi naturalmente servivano di più davanti, ed infatti fu li che si svilupparono, pur lasciando in alcuni casi una chance anche all’altra parte, per una qualche sorta di utile protettiva “retrovisione”. Gli scienziati ci dicono che non fu quest’ultima una soluzione popolare, tanto da sparire del tutto. Tuttavia a noi un qualche dubbio su questa sparizione rimane, in particolar modo quando ci stupiamo del rigirarsi iroso e subitaneo delle ragazze cui abbiamo osservato interessatamente le terga.
Era utile che gli impulsi visivi fossero interpretati tempestivamente e perciò il cervello anche lui nei primissimi metameri; mai nel primo però, perché vitale è anche l’esigenza di protezione per un componente tanto importante, ed il “posto della suocera”, quello a fianco del guidatore è notoriamente il più pericoloso. Così quindi nacquero le teste, (e forse anche le suocere).
Il più avanti possibile si sistemò la bocca, anche lei come il resto per specializzazione metamerica per poter prontamente afferrare il cibo. E naturalmente (i “portoghesi” sono sempre esistiti), gerarchicamente si disposero anche i vari organi deputati all’assorbimento delle sostanze alimentari. Prima quelle che assorbono gli zuccheri, le proteine nobili, i grassi… poi quelli che spremono i resti fino all’ultima stilla di nutrimento. Quindi non a caso, in noi esseri metamerici il buco d’uscita sia posto in fondo al corpo.
Questa assunzione “interessata” di funzioni non vale per gli organismi singoli, quelli non metamerici, e ne è controprova il fatto che chiocciole ed altri molluschi, per esempio, non si fanno affatto scrupolo di avere l’ano dietro le orecchie.
Domanda spontanea è come mai gli organi genitali, che certamente non sono da sottovalutare dal punto di vista della gerarchia e del potere siano posti laggiù invece che quassù.
Io questo non lo so. I biologi ci parlano di modificazioni geniche dei foglietti embrionali per adattamento di quella o questa primitiva struttura originariamente (prima del sesso?) destinata ad altro. Io però penso che Madre Natura, lei è esperta in generazione delle cose!, abbia messo quelle interessanti strutture nel sud dell’organismo, invece che nel privilegiato nord, per favorire l’amore fatto con molta calma e con ardore. Doti queste ultime poco apprezzate e forse perniciose nei frenetici centri direzionali e decisionali delle nazioni e degli organismi .
La “PnC”, Pomiciata in Nome Collettivo, insomma, non è una bella pomiciata.
E forse nemmeno l’Accoppiamento a responsabilità limitata, o il Coito azionario….
E mi viene in mente una domanda che è anche una considerazione: «ma questo metamerismo, in noi che non siamo fatti solo di anelli di ciccia ed ossa, quali altre conseguenze ha portato?».
Senza questa scelta iniziale saremmo molto diversi!
Ed è passato molto tempo ed innumerevoli generazioni e modificazioni. Di specie in specie, di genere in genere, di classe in classe, ne abbiamo fatto di cammino!.
«Ma tuttavia nella capoccia, nel cervello, è rimasto forse qualche segno di quest’antica società di mutuo soccorso fra primitivi esseri bruti?».
Ad osservare attentamente, di “proiezioni esterne” del metamerismo ne possiamo scorgere molte, tutto intorno a noi. Dall’organizzazione societaria dei branchi di animali predatori, con l’esemplare alfa, il migliore, il più forte e più rappresentativo della specie al comando e l’esemplare omega che raccoglie gli avanzi in fondo al gruppo, agli insetti sociali tutti dediti al benessere della comunità, tutti pronti a difendere con la propria vita la regina, motore e giustificazione stessa del formicaio o dell’alveare che sia.
Ne vediamo traccia nella mandria di erbivori che si stringono a coorte attorno ai piccoli, che rappresentano il futuro del gruppo e le femmine deputate a partorirli, riusciamo ad intravvederlo perfino nelle nostre sale operatorie, dove chirurgo, anestesista ferrista, infermiere ed inserviente collaborano tutti attivamente per un solo obiettivo, con mansioni diverse certo, ma con pari dignità.
«Ma a volte questo “benessere comunitario”, emanazione del metamerismo primigenio, viene in qualche modo disatteso generando scandalo e ripugnanza?».
Si, qualche volta si.
Guardavo alla Televisione, ieri sera quel programma che si chiama “Gaia”. Hanno mandato un servizio naturistico su certe rane del deserto che vivono in condizioni estreme.
Nelle rare occasioni di pioggia, tutte quante si lanciano in una frenesia di accoppiamento per riprodursi il più presto possibile. Sanno bene le bestiole che l’acqua durerà poco e dovranno tornare alla stasi.
Infatti il livello delle pozze scema rapidamente ed i girini devono svilupparsi in fretta per cercare di arrivare allo stato maturo prima della siccità.
Non possono andare troppo per il sottile. Presto comincia un cannibalismo selvaggio dove solo pochi individui che si sono in qualche modo modificati (ma il meccanismo non è ancora noto) divorano tutti gli altri fratelli e riescono a completare in tempo la metamorfosi.
In verità il sistema mi ha fatto schifo, anche se l’ho trovato ingegnoso e redditizio alla bisogna, e mi sono disgustato con Madre Natura che a volta usa mezzi così brutali.
Presto il programma è finito, ed ho avuto tempo di guardare molto più vicino a me.
Infatti c’era il Telegiornale.
Ma i nostri politici, quelli di destra come quelli di sinistra, e soprattutto quelli di centro-destra e di centro-sinistra che sono protetti quasi come quelli di centro, non fanno con noi poveri cittadini comuni esattamente come quei girini famelici con i loro numerosi più deboli fratelli?
L’analogia mi è sembrata bruciante: questi come quelli non si sa perché e come si siano modificati per divenire così feroci e cannibali.
Non sono certo i più forti e belli, come i capi dei lupi nel bosco, né i più utili come le fattrici dei nidi degli insetti. Non gli elefanti più grandi, più vecchi e più saggi. E nemmeno gli uomini più buoni. Di più, rispetto agli altri, hanno solo inestinguibile ingordigia.
Ho tanta paura che in questo momento di difficoltà della razza la natura, per una volta più Matrigna che Madre, ci abbia preparato una bella fregatura, mandandoci tutti questi voraci azzannatori.
O forse non ha preso nessun abbaglio, solo semplicemente sta procedendo in un ben preordinato piano di estinzione di una specie secondaria alquanto malriuscita.
Lucio Musto 12 dicembre 2004 parole 1257
Metamerismo è naturalmente la descrizione di ciò che è metamerico, e metamerico deriva da metamero che potremmo tradurre come sezione o anello, o fetta; o semplicemente quello che sta in mezzo.
Metamerismo è la descrizione di tutta la nostra esistenza fisica, appunto perché noi tutti siamo organismi metamerici.
Il più primitivo, e presumibilmente anche il più antico metamerismo lo vediamo ancora oggi nei batteri, quelli che chiamiamo stafilococchi. Non sono questi propriamente ancora organizzati metamericamente ma, come dire, ci stanno provando. Hanno cominciato, come cominciammo anche noi parecchio tempo fa, a mettersi in fila indiana, uno dietro l’altro a formare una catena, e poi agganciarsi fortemente fino a saldarsi in un unico corpo.
Il perché di questo comportamento, io non lo so. E credo non lo sappia nessuno di sicuro, anche se naturalmente ci sono milleuna teoria sull’argomento, dalle più ponderate alle più fantasiose. Certo che è successo, e sta succedendo ancora.
Solo per inciso, e forse perché ci servirà più oltre, ricorderò che non è questa l’unica scelta evolutiva di aggregazione che gli organismi animali abbiano fatto. Citerò ad esempio le idre e le planarie che hanno deciso di non aggregarsi affatto e proliferano lo stesso brillantemente. O le meduse, che di segmentazione hanno un’idea del tutto diversa. O infine i progenitori di tutte le stelle marine che hanno deciso di aggregarsi unendosi per la testa, in una sorta di “tavola rotonda paritetica” in contrapposizione alla scelta gerarchicamente più definita della “fila indiana”.
I passi successivi furono tutti conseguenziali. Dalla parte dove si andava prevalentemente andò definendosi il “davanti”, relegando l’estremità perdente al ruolo di “didietro”.
Gli occhi naturalmente servivano di più davanti, ed infatti fu li che si svilupparono, pur lasciando in alcuni casi una chance anche all’altra parte, per una qualche sorta di utile protettiva “retrovisione”. Gli scienziati ci dicono che non fu quest’ultima una soluzione popolare, tanto da sparire del tutto. Tuttavia a noi un qualche dubbio su questa sparizione rimane, in particolar modo quando ci stupiamo del rigirarsi iroso e subitaneo delle ragazze cui abbiamo osservato interessatamente le terga.
Era utile che gli impulsi visivi fossero interpretati tempestivamente e perciò il cervello anche lui nei primissimi metameri; mai nel primo però, perché vitale è anche l’esigenza di protezione per un componente tanto importante, ed il “posto della suocera”, quello a fianco del guidatore è notoriamente il più pericoloso. Così quindi nacquero le teste, (e forse anche le suocere).
Il più avanti possibile si sistemò la bocca, anche lei come il resto per specializzazione metamerica per poter prontamente afferrare il cibo. E naturalmente (i “portoghesi” sono sempre esistiti), gerarchicamente si disposero anche i vari organi deputati all’assorbimento delle sostanze alimentari. Prima quelle che assorbono gli zuccheri, le proteine nobili, i grassi… poi quelli che spremono i resti fino all’ultima stilla di nutrimento. Quindi non a caso, in noi esseri metamerici il buco d’uscita sia posto in fondo al corpo.
Questa assunzione “interessata” di funzioni non vale per gli organismi singoli, quelli non metamerici, e ne è controprova il fatto che chiocciole ed altri molluschi, per esempio, non si fanno affatto scrupolo di avere l’ano dietro le orecchie.
Domanda spontanea è come mai gli organi genitali, che certamente non sono da sottovalutare dal punto di vista della gerarchia e del potere siano posti laggiù invece che quassù.
Io questo non lo so. I biologi ci parlano di modificazioni geniche dei foglietti embrionali per adattamento di quella o questa primitiva struttura originariamente (prima del sesso?) destinata ad altro. Io però penso che Madre Natura, lei è esperta in generazione delle cose!, abbia messo quelle interessanti strutture nel sud dell’organismo, invece che nel privilegiato nord, per favorire l’amore fatto con molta calma e con ardore. Doti queste ultime poco apprezzate e forse perniciose nei frenetici centri direzionali e decisionali delle nazioni e degli organismi .
La “PnC”, Pomiciata in Nome Collettivo, insomma, non è una bella pomiciata.
E forse nemmeno l’Accoppiamento a responsabilità limitata, o il Coito azionario….
E mi viene in mente una domanda che è anche una considerazione: «ma questo metamerismo, in noi che non siamo fatti solo di anelli di ciccia ed ossa, quali altre conseguenze ha portato?».
Senza questa scelta iniziale saremmo molto diversi!
Ed è passato molto tempo ed innumerevoli generazioni e modificazioni. Di specie in specie, di genere in genere, di classe in classe, ne abbiamo fatto di cammino!.
«Ma tuttavia nella capoccia, nel cervello, è rimasto forse qualche segno di quest’antica società di mutuo soccorso fra primitivi esseri bruti?».
Ad osservare attentamente, di “proiezioni esterne” del metamerismo ne possiamo scorgere molte, tutto intorno a noi. Dall’organizzazione societaria dei branchi di animali predatori, con l’esemplare alfa, il migliore, il più forte e più rappresentativo della specie al comando e l’esemplare omega che raccoglie gli avanzi in fondo al gruppo, agli insetti sociali tutti dediti al benessere della comunità, tutti pronti a difendere con la propria vita la regina, motore e giustificazione stessa del formicaio o dell’alveare che sia.
Ne vediamo traccia nella mandria di erbivori che si stringono a coorte attorno ai piccoli, che rappresentano il futuro del gruppo e le femmine deputate a partorirli, riusciamo ad intravvederlo perfino nelle nostre sale operatorie, dove chirurgo, anestesista ferrista, infermiere ed inserviente collaborano tutti attivamente per un solo obiettivo, con mansioni diverse certo, ma con pari dignità.
«Ma a volte questo “benessere comunitario”, emanazione del metamerismo primigenio, viene in qualche modo disatteso generando scandalo e ripugnanza?».
Si, qualche volta si.
Guardavo alla Televisione, ieri sera quel programma che si chiama “Gaia”. Hanno mandato un servizio naturistico su certe rane del deserto che vivono in condizioni estreme.
Nelle rare occasioni di pioggia, tutte quante si lanciano in una frenesia di accoppiamento per riprodursi il più presto possibile. Sanno bene le bestiole che l’acqua durerà poco e dovranno tornare alla stasi.
Infatti il livello delle pozze scema rapidamente ed i girini devono svilupparsi in fretta per cercare di arrivare allo stato maturo prima della siccità.
Non possono andare troppo per il sottile. Presto comincia un cannibalismo selvaggio dove solo pochi individui che si sono in qualche modo modificati (ma il meccanismo non è ancora noto) divorano tutti gli altri fratelli e riescono a completare in tempo la metamorfosi.
In verità il sistema mi ha fatto schifo, anche se l’ho trovato ingegnoso e redditizio alla bisogna, e mi sono disgustato con Madre Natura che a volta usa mezzi così brutali.
Presto il programma è finito, ed ho avuto tempo di guardare molto più vicino a me.
Infatti c’era il Telegiornale.
Ma i nostri politici, quelli di destra come quelli di sinistra, e soprattutto quelli di centro-destra e di centro-sinistra che sono protetti quasi come quelli di centro, non fanno con noi poveri cittadini comuni esattamente come quei girini famelici con i loro numerosi più deboli fratelli?
L’analogia mi è sembrata bruciante: questi come quelli non si sa perché e come si siano modificati per divenire così feroci e cannibali.
Non sono certo i più forti e belli, come i capi dei lupi nel bosco, né i più utili come le fattrici dei nidi degli insetti. Non gli elefanti più grandi, più vecchi e più saggi. E nemmeno gli uomini più buoni. Di più, rispetto agli altri, hanno solo inestinguibile ingordigia.
Ho tanta paura che in questo momento di difficoltà della razza la natura, per una volta più Matrigna che Madre, ci abbia preparato una bella fregatura, mandandoci tutti questi voraci azzannatori.
O forse non ha preso nessun abbaglio, solo semplicemente sta procedendo in un ben preordinato piano di estinzione di una specie secondaria alquanto malriuscita.
Lucio Musto 12 dicembre 2004 parole 1257