Lucio Musto ha scritto: Miss.Stanislavskij ha scritto:Tiziana, temo di non essermi spiegata bene.
Là dove tu affermi
"Dio si ferma dinanzi alla libertà dell'uomo, anche se Dio vede che un assassino sta per uccidere un bimbo innocente, Dio si ferma perchè rispetta la libertà dell'assassino."
Io intendo che Dio rispetta la libertà dell'assassino, non interviene, lo lascia libero di scegliere, perché il libero arbitrio è la libertà che Dio concede all'uomo.
Ti chiedo e mi chiedo, ma la vittima (di qualunque età, facciamo ben oltre i quattordici anni in modo da non impantanarci nel discorso su diritto canonico e non), la quale chiede "non uccidermi", che tenta la fuga o si difende e che con gesti e parole esprime chiaramente la sua VOLONTA' di vivere, esprime il suo libero arbitrio; ma esso gli viene negato dal libero arbitrio altrui, ti chiedo, Dio rispetta la libertà dell'assassino, e quella dell'assassinato?
Naturalmente non è che possiamo dimostrarlo con una formula o un'equazione, ma io non credo che il libero arbitrio funzioni così.
Io credo (uso immagini concrete per spiegarmi meglio) che Dio abbia dato all'uomo, a quello primigenio e quindi a tutti gli altri, una "libertà di pensiero", che gli dia una "qualche" facoltà autonoma di "ragionare con la propria testa" (intelligenza + patrimonio genetico + condizionamenti sociali + condizioni ambientali.... eccetera) e poter provare (almeno) a modificare il mondo intorno a se (e dentro di se) liberamente.
Essendo questa libertà illimitata e personale è evidente che nel nostro universo tridimensionale (quadri- mettendoci anche il tempo) vada a sbattere contro le innumerevoli altre libertà degli altri esseri umani... e magari anche coi terremoti, che viaggiano per conto loro.
Il problema per noi, la nostra curiosità, non è tanto il libero arbitrio, ma la curiosità di valutare Dio e la sua giustizia: come farà a essere giusto con me che ho avuto dalla vita solo mazzate, ed anche con te che hai avuto tanti zuccherini?... ebbene mi sono fatto una immagine archetipa anche di questo. Ed è talmente banale che al Giudizio Divino su ognuno di noi non occorra che presieda Dio né alcuno dei suoi santi... basterà un aiuto-contabile-commesso-cassiere che, come noto a tutti, in paradiso son tutti onesti. E la semplicità è la seguente.
Tutto ciò che accade all'uomo indipendentemente dalla sua volontà. cioè dove non intervenga il suo "libero arbitrio" (che a livello aldilà si traduce nella semplice volontà di amare/odiare), è dotato di un cartellino con codice a barre celestiale che ne individui peso e qualità in tutte le sue dimensioni create.
Il Valutatore (San Pietro, san Michele o chi per loro) ha davanti a se una grande bilancia nel cui piatto mette tutti gli aiutini, gli zuccherini, le amarezze e le fregature che abbiamo ottenuto in vita. Il risultato è la tara. Poi aggiunge noi e pesa:
se il risultato è azzurro, andiamo in Paradiso secondo la scala di intensità di colore... se è rosso, mi spiace per te, amico mio.... ma sei stato cattivello e malvagio... e mo' so c... cavoli tua, te la vedi con Belzebù!