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"Amore e Psiche"

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altamarea
altamarea
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Amore e Psiche

Vi voglio far vedere le foto di due bellissime interpretazioni artistiche ispirate dallo stesso tema mitologico, la favola di “Amore e Psiche”, che ebbi modo di vedere esposte (dall’1 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013) nella “Sala Alessi” di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: il marmoreo gruppo scultoreo creato da Antonio Canova (“Amore e Psiche stanti = in piedi) e  il dipinto di François Gérard (Psyché et l’Amour). I due capolavori furono completati a distanza di un solo anno: il primo a Roma dal Canova nel 1797, il secondo a Parigi  da Gérard nel 1798.

La storia d’amore della celebre coppia mitologica simboleggia l’unione tra l’anima umana e l’amore divino.

"Amore e Psiche" 12850-Canova_-_Girard
Le due opere d’arte sono conservate a Parigi nel Museo del Louvre.

In questa scultura canoviana le due figure sono in piedi, Amore (= Eros, = Cupido)  è nudo, Psiche è parzialmente coperta da un drappo. Lui col braccio destro le  cinge le spalle e poggia la sua guancia destra sulla spalla della ragazza, raffigurata mentre con la mano sinistra solleva la mano sinistra di Amore e con la mano destra gli posa sul palmo della mano  una farfalla, simbolo dell’anima.

"Amore e Psiche" Amore-e-Psiche-stanti
Psiche (in greco ψυχή = psyché) simbolicamente  offre la sua anima ad Eros.

Per gli antichi Greci “psyché” era l’anima, il respiro, il soffio vitale che dà la vita. Credevano che l’anima uscisse dalla bocca nel momento della morte e  rappresentavano simbolicamente questa separazione dell’anima dal corpo con l’immagine della farfalla che esce dalla crisalide. Infatti la parola greca “psyché” significa pure  farfalla, che nella mitologia alludeva alla fragilità, alla   brevità della vita, l’impermanenza.

Anche il pittore francese François Gérard (nato a Roma nel 1770 da madre italiana) ha raffigurato, mirabilmente Amore (con le ali; sulla schiena ha la faretra con le frecce)  mentre bacia la fronte della bionda Psiche, ma lei non lo vede, perché il suo divino amante è invisibile. La ragazza è seminuda. Ha le braccia conserte sotto il seno ed un velo trasparente le avvolge la parte inferiore del corpo.  Questo bacio per lei  è la prima emozione dell'amore nascente, mentre sopra  le teste dei due amanti vola la simbolica  farfalla.

"Amore e Psiche" Max-psyche-et-l-amour-tableau-de-francois-gerard-edull
L'antico mito oltre che storia d’amore è anche allegoria metafisica: Psiche è difatti la personificazione dell'anima umana, rapportata alla libido di Eros.

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altamarea
altamarea
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Questo è parte di un articolo scritto dal filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti in occasione della mostra “Amore e Psiche” a Palazzo Marino, Milano.

L’articolo è titolato“Perché nel mito alla fanciulla-Anima è vietato vedere il suo amante”

“Narra il mito che una fanciulla di nome Psiche, figlia di un re, a causa della sua straordinaria bellezza, aveva suscitato l’invidia di Afrodite. La dea allora incarica Eros, suo figlio, di accendere in lei un amore insopprimibile per il più brutto degli uomini, ma Eros, quando la vide, si innamorò di Psiche, la rapì e, dopo averla portata in un luogo segreto, ogni notte, senza farsi riconoscere, la incontrava, per poi lasciarla ai primi raggi di sole senza svelare la sua identità. Ma Psiche, su istigazione delle sorelle che le fecero credere che ogni notte abbracciava un mostro orribile, si accostò ad Eros dormiente con una lampada accesa. E fu allora che si accorse che non di un mostro si trattava ma di un giovane e bellissimo dio. Accadde però che una goccia d’olio cadde sul corpo di Eros che, destatosi, abbandonò Psiche, la quale, in preda alla disperazione per la perdita dell’amato, prese a vagabondare disperata finché giunse nel palazzo di Afrodite che la ridusse in schiavitù. Ma Eros, che non poteva a sua volta trovar pace senza Psiche, riprese a incontrarla, e alla fine i due l’ebbero vinta sulla gelosia di Afrodite e restarono uniti per l’eternità.

È curioso che uno dei miti più amati e rappresentati nella storia dell’arte occidentale sia basato proprio sull’invisibilità: Eros non vuol farsi riconoscere da Psiche (l’anima), perché l’amore non ha un volto, non ha un’identità, non ha dei lineamenti riconoscibili, per la semplice ragione che amore è una “forza” che, quando invade l’anima, la possiede e la fa peregrinare, tra entusiasmi e sofferenze, in un mondo fantastico che ha poca attinenza col mondo reale. Infatti, conosciamo Amore non perché lo “vediamo”, ma perché lo “sentiamo”, non perché sta di fronte a noi o abbracciato a noi, ma perché ci “possiede”, e in questo stato di possessione ci fa delirare, ossia uscire dal “solco ( lira) ” in cui monotonamente trascorreva la nostra vita, gettandoci in un’altra vita piena di “entusiasmo” perché, posseduta da amore, l’anima è abitata dal dio (en-theos)”.

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Arwen
Arwen
Viandante Storico
Viandante Storico
È difficile definire cosa sia l'Amore, inteso tra due persone che si sentono attratte a tutti i livelli fisici e mentali, coinvolgendo corpo e mente, ci hanno provato in tanti, più facile dire cosa non è che cosa è, sono d'accordo che sia un qualcosa che si sente e si prova, difficile da descrivere.
Come lo definisco io? Un sentimento spesso irrazionale.

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Thread meraviglioso, Altamarea.

Posto anche l'opera più famosa di Canova.

"Amore e Psiche" AMORE-E-PSICHE-CANOVA

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Earendil
Earendil
Viandante Residente
Viandante Residente
Bellissimo 3d davvero!

ok

Nel we cerco di dare una mia interpretazione al pensiero.
Stay tuned!

FIGO

E sticazzi !

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altamarea
altamarea
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
"Amore e Psiche" Antoine-denis-chaudet-cupido-gioca-con-una-farfalla
Antoine-Denis Chaudet: “Cupido gioca con una farfalla” (1802-1817)Parigi, Museo del Louvre

Lo scultore francese Antoine-Denis Chaudet (1763 –1810) ha raffigurato l’alato Eros, senza faretra e frecce, con gli arti inferiori piegati in posizione asimmetrica, mentre avvicina una rosa (simbolo dell’amore) alla farfalla (simbolo dell’anima), che trattiene delicatamente con le ali chiuse tra pollice ed indice della mano destra.

"Amore e Psiche" 12-533940
particolare della rosa e della farfalla

La scena evoca la favola di “Amore e Psiche” ed il gioco, apparentemente innocuo, ma non per la farfalla, è l'allegoria dell’anima che subisce i patimenti dell’amore da parte di Cupido.

"Amore e Psiche" 12-533943
dettaglio del viso efebico

Di questa statua Chaudet fece un primo modello in gesso nel 1802. Saltuariamente sbozzava il blocco di marmo, ma la scultura fu realizzata nel 1817, sette anni dopo la morte di questo artista. L’opera fu conclusa dallo scultore Pierre Cartelier, che era stato amico di Antoine-Denis Chaudet, il quale subì l'influenza di Antonio Canova che incontrò a Roma durante la sua permanenza nell’Urbe, ospite dell’Accademia di Francia dal 1784 al 1789, poi tornò a Parigi.






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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Stupendo commosso

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Lady Joan Marie
Lady Joan Marie
Viandante Storico
Viandante Storico
Che belle immagini dell'Amore e dell'Anima che ne viene conquistata! KleanaInfoiata

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tiziana
tiziana
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

altamarea ha scritto:Questo è parte di un articolo scritto dal filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti in occasione della mostra “Amore e Psiche” a Palazzo Marino, Milano.

L’articolo è titolato“Perché nel mito alla fanciulla-Anima è vietato vedere il suo amante”

“Narra il mito che una fanciulla di nome Psiche, figlia di un re, a causa della sua straordinaria bellezza, aveva suscitato l’invidia di Afrodite. La dea allora incarica Eros, suo figlio, di accendere in lei un amore insopprimibile per il più brutto degli uomini, ma Eros, quando la vide, si innamorò di Psiche, la rapì e, dopo averla portata in un luogo segreto, ogni notte, senza farsi riconoscere, la incontrava, per poi lasciarla ai primi raggi di sole senza svelare la sua identità. Ma Psiche, su istigazione delle sorelle che le fecero credere che ogni notte abbracciava un mostro orribile, si accostò ad Eros dormiente con una lampada accesa. E fu allora che si accorse che non di un mostro si trattava ma di un giovane e bellissimo dio. Accadde però che una goccia d’olio cadde sul corpo di Eros che, destatosi, abbandonò Psiche, la quale, in preda alla disperazione per la perdita dell’amato, prese a vagabondare disperata finché giunse nel palazzo di Afrodite che la ridusse in schiavitù. Ma Eros, che non poteva a sua volta trovar pace senza Psiche, riprese a incontrarla, e alla fine i due l’ebbero vinta sulla gelosia di Afrodite e restarono uniti per l’eternità.

È curioso che uno dei miti più amati e rappresentati nella storia dell’arte occidentale sia basato proprio sull’invisibilità: Eros non vuol farsi riconoscere da Psiche (l’anima), perché l’amore non ha un volto, non ha un’identità, non ha dei lineamenti riconoscibili, per la semplice ragione che amore è una “forza” che, quando invade l’anima, la possiede e la fa peregrinare, tra entusiasmi e sofferenze, in un mondo fantastico che ha poca attinenza col mondo reale. Infatti, conosciamo Amore non perché lo “vediamo”, ma perché lo “sentiamo”, non perché sta di fronte a noi o abbracciato a noi, ma perché ci “possiede”, e in questo stato di possessione ci fa delirare, ossia uscire dal “solco ( lira) ” in cui monotonamente trascorreva la nostra vita, gettandoci in un’altra vita piena di “entusiasmo” perché, posseduta da amore, l’anima è abitata dal dio (en-theos)”.

Mio caro amico Altamarea,
seguendo il consiglio del signor Musto, sono venuta un attimo a trovarvi, e tu sei stata la prima persona cui mi sono affezionata e ti penso spesso. Volevo, però, dirti che la parte finale del tuo post è errata, tu scrivi la preposizione greca en seguita dal nominativo (Theos), invece no, la preposizione en vuole il dativo che sarebbe Theo  ( con omega finale). Dovevi scrivere en Theo.  Se poi preferisci scrivere che l'anima è presso Dio, allora la preposizione greca pros vuole l'accusativo ( Theon). Siccome usi l'articolo ricordati di concordare anche l'articolo, la lingua greca, come sai, è molto precisa e pignola.
Ciao, bellissimo post su amore e psiche.
 Se mi vuoi, sai dove trovarmi.
Grazie.

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altamarea
altamarea
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ciao Tiziana, col copia ed incolla ho postato tra virgolette ciò che ha scritto Galimberti, o chi ha trascritto il suo testo, non io. Linguino

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tiziana
tiziana
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

altamarea ha scritto:Ciao Tiziana, col copia ed incolla ho postato tra virgolette ciò che ha scritto Galimberti, o chi ha trascritto il suo testo, non io. Linguino
Eh, ma se quello sbaglia il greco tu non correggi? Poi rileggi e appena vedi che il greco è errato cambia, no? C'è sempre qualcuno che lo noterà.
Ciao e buonanotte.

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altamarea
altamarea
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

"Amore e Psiche" Jacques_louis_david_026_cupido_e_psiche_1817y
Jacques-Louis David: “Amore e Psiche” , 1817, Cleveland, Museum of Art

In questo dipinto il pittore francese Jacques-Louis David raffigura i due amanti dopo l’amplesso.

Psiche è addormentata e sdraiata nuda. Accanto a lei c’è Amore, che guarda compiacente verso l’osservatore mentre sposta il braccio della donna dalla sua gamba per potersi alzare dal letto.

Secondo la favola, Eros si univa a Psiche senza farsi riconoscere, poi se ne andava.

I colori che il pittore utilizzò per questo quadro rimandano a quelli usati nell'arte fiamminga: infatti David lo terminò a Bruxelles nel 1817, città del suo esilio da Parigi dopo la caduta di Napoleone I Bonaparte.

L'artista, sul bracciolo del divano stile impero, raffigurato in questo dipinto, scrisse in oro il suo nome, la data e il luogo della realizzazione, nella capitale belga.

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altamarea
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Concludo con la foto del dipinto realizzato nel 1817 dal pittore francese  François-Edouard Picot ((1786 – 1868), allievo di Jacques-Louis David, autore del quadro  nel precedente post.
"Amore e Psiche" Francois_edouard_picot-cupid_and_psyche

François-Edouard Picot:  “Amore  e Psiche”, 1817, olio su tela, Paris, Musée du Louvre)

L’autore in questo dipinto ha ideato Eros, irruento dio invisibile e fuggitivo, nell’atto di andare via dopo la sigizia. Lo ha immaginato nella postura di avvicinamento alla poltroncina per prendere la sua faretra con le frecce,  poggiate sull’abito di Psiche, che è supina e dormiente nel letto.

Lo psicologo e psicoanalista Erich Neumann, nel suo saggio titolato “Amore e Psiche. Un'interpretazione nella psicologia del profondo”, considera questa favola di Apuleio  come un viaggio verso l’individualità. La ragazza dopo aver scoperto  il vero aspetto di Eros infrangendo  il tabù della sua invisibilità,  non è più l’ingenua  adolescente,  irretita dal desiderio e dal piacere sessuale,  ma diventa  una persona  che fa esperienza di se stessa  con un partner che è altro da lei. Dalla dissoluzione della loro originaria unione inconscia nasce l’amore che  ricongiunge  due individualità.

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Earendil
Earendil
Viandante Residente
Viandante Residente
Ci ho riflettuto a lungo e partorirò una minchiata, ma tant'è...

SGHIGNAZZARE

Ma è mai possibile che a un cartesiano puro, dopo: la rivoluzione culturale, il maggio francese, l’eurocomunismo, il compromesso storico e, soprattutto, il femminismo arriva qui, Pippo Baudo a dire “no, tu non puoi fare zinzin!” – ma è pazzesco, abbi pazienza, è pazzesco!

da - Il signor Robinson, mostruosa storia d'amore e d'avventure.

Ecco, questo ero io fino a quattro mesi or sono.
Poi un incontro in una città magica cambia la mia vita. Per sempre.
In realtà ciò sarebbe potuto accadere con un mese di anticipo ma l’aspetto terreno, radicato in mezzo secolo di storia, di convinzioni, di abitudini, aveva soltanto dischiuso la porta, subito serrata dalla mia paura dell’ignoto.
Ma era questione di tempo perché lei era certa che ce l’avrei fatta, che l’avrei riconosciuta.
E così è stato. E nel modo più straordinario che possa esserci: facendo l’amore.
Difficile descrivere una situazione, una sensazione sconosciuta fino ad allora ma una cosa è certa: è stato il dono più grande che una persona possa ricevere in questo mondo. Ed è toccato a me.
E’ stato come uscire dal proprio corpo, guardarsi dall’esterno ma non da solo: insieme.
Unità di anime fuori dai rispettivi involucri, legati, in un luogo intangibile, dove lei ha fatto un sacrificio enorme che solo un amore incondizionato e puro può realizzare.
Mi ha preso per mano accompagnandomi e spiegandomi la via che mi avrebbe riportato a casa, la nostra.
Che avevo perso, che non riuscivo a riconoscere ma che c’è sempre stata, in attesa del nostro ritorno, uniti, eterni.
Stordimento, tepore, incredulità, serenità.
Amore.

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Stupenda testimonianza, Earendil.

Anche se non ho capito bene come eri prima di questa favolosa esperienza. imbarazzo

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Earendil
Earendil
Viandante Residente
Viandante Residente
Grazie Silena!

KleanaOcchiolino

Conoscendoci meglio vi racconterò un pò più di me.
Tanto siamo in pochi e mi sento al sicuro.

Spero...

SGHIGNAZZARE

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Già... SGHIGNAZZARE

Nel virtuale non si sa mai quanto si è sul sicuro..., magari un nick protegge parecchio, insomma, non siamo su FB!

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Earendil
Earendil
Viandante Residente
Viandante Residente
Vengo da un luogo virtuale dove tutti sanno tutto di tutti ed alla lunga non è piacevole, soprattutto quando si pone sulla tua strada qualche colossale testa di cazzo.
Perciò i piedi di piombo si rendono necessari.

KleanaOcchiolino

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