Il foliage è la variazione autunnale del colore delle foglie: dal verde al giallo, all’arancione, al rosso ed al marrone, in diverse tonalità.
Questo evento naturale stagionale offre panorami spettacolari prima della cadute delle foglie per il riposo invernale delle piante, durante il quale riducono al minimo le funzioni fisiologiche per riattivarle in primavera.
La policromia del congedo fogliare offre l’occasione per passeggiate naturalistiche ed osservare la trascolorazione degli alberi e dei cespugli che scandiscono la caducità della bellezza.
In questi giorni sono molte le persone che camminano nei sentieri ai margini dei boschi per cogliere l’anima autunnale della Natura, del genius loci, per inspirare l’odore del muschio, udire il calpestio dei propri passi sulle foglie secche cadute dai rami.
In autunno la Natura è in grande fermento, gli uccelli iniziano la migrazione verso i luoghi più caldi, altri animali iniziano a fare le scorte per il letargo. Le temperature iniziano a diventare più “frizzanti” e le giornate si accorciano velocemente. La vendemmia s’avvia alla conclusione e vengono accesi i primi caminetti, che servono anche per cuocere le scoppiettanti caldarroste accompagnate dal buon vino rosso.
Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844 – 1900) scrisse: "Penso che l’autunno sia più uno stato d’animo, che una stagione." Infatti la stagione autunnale è anche una dimensione psicologica: molte persone provano rilassamento, appagamento, altre sono avvolte dalla depressione, dalla nostalgia o dalla malinconia, altre ancora vedono nel foliage una metafora del decadimento e della morte.
L’autunno psichico simboleggia quel che dentro di noi deve cadere, come le foglie dai rami dell’albero, per poi dissolversi e rinascere in altro: una nuova consapevolezza, una nuova speranza, una nuova sfida.
La psiche ha bisogno dei “doni” di questa stagione: l’introversione, il silenzio, la meditazione sulla caducità e l’impermanenza dell’inessenziale.