Angelo incatenato
dal Dio rinnegato,
il tuo odio hai versato
su chi ti ha creato.
I ferri ai polsi,
il sangue che scorre
a fiotti,
il ricordo di chi
non hai mai amato,
una bestemmia
verso questo fato.
Triste angelo
che le lacrime non versi più
perchè troppe sono state
le ferite non rimarginate,
spire di un serpente
che ti stritolano
mentre resti impotente
davanti a una corona
di spine
di un re senza trono,
aspettando il suo perdono.
Possono chiamarti
Lucifero o Belzebù
ma non pensarci più
perchè siamo uguali
ultimi esclusi
in un mondo di vili.
Anche il mio cuore pulsava
per quell'amore
che giurava
di volermi bene,
ma ora e come se camminassi
a piedi nudi sulla neve,
una sofferenza che non saprò superare
ma almeno tu sei immortale.
In questo buio destino
ci vorrebbe un lumicino,
fiammella tremolante,
che mi indichi la giusta via
che possa farmi uscire
da questa malinconia.
In questo ricordo,
di un passato che credevo sepolto,
voglio ringraziare
una chioma dorata,
come quella della mia ex fidanzata,
che ha riscoperto
questo angelo all'antica
magari ritrovando
in Lei
una nuova amica.
Tutti noi abbiamo le nostre esperienze,
torti subiti e nuove speranze
ma non nego
che ci vorrebbe chi mietesse
con la falce
questo campo di grano
fatto di colpe.
Forse hai ragione,
sono soltanto un vigliaccone,
la morte sarebbe un onore
che almeno restituisce
dignità a chi l'affronta,
nessuna speranza
solo odio e disprezzo
a chi la vorrebbe prescritta.