Si mangia ogni giorno per sostenere il corpo e il simbolo del cibo quotidiano è il pane.
Gesù si è definito pane vivo in quanto nutrimento di una vita in cui c'è fame e sete di giustizia,di onestà,di pace.
Di questo pane di vita c'è bisogno ogni giorno.
La pasqua degli Ebrei si festeggiava una volta all'anno ma la pasqua di Cristo è giornaliera :è il passaggio dal cibo che perisce a quello che fa vivere sempre.
Con il pane di vita assorbiamo insieme alla corporeità anche la spiritualità di Gesù che con il suo sangue (simbolo di vita offerto per dare vita) produce in noi un nuovo Essere(Corpo) che ha la Vita(Sangue).
Innestati in Cristo abbiamo in noi anche una sorgente di acqua viva che ci fa produrre azioni pulite,"rinfrescanti" e vitali sia per noi che per gli altri.
Nutrirsi ogni giorno del Corpo di Cristo non vuol dire necessariamente ingoiare la particola di pane consacrato (che costituirebbe anche un'esclusione per tutti quelli che non possono farlo) ma significa assumere la personalità di Gesù,adeguare il pensiero e le azioni ai suoi, ricordarci di Lui (Fate questo in mia memoria), specialmente quando siamo con gli altri in famiglia,a scuola, nel lavoro,nelle riunioni,nelle assemblee religiose o attorno ad una tavola per condividere un pasto.
Gesù si fa presente nella comunità umana mediante il gesto simbolico essenziale dell'umanità:la commensalità (pane condiviso è la presenza della persona completa di Cristo Vivente).
Questa condivisione (Eucarestia dal greco) si pone al di là dei tradimenti ,degli abbandoni,delle negazioni,della codardia e delle condotte ipocrite.
Non si può cercare di escludere dall'Eucarestia neanche i codardi e i traditori.
La chiesa cattolica celebra l'Eucarestia nella Messa ma, purtroppo ,questa è stata organizzata in modo da escludere coloro che non ottemperano alle regole ecclesiastiche.
Gesù non impose esclusioni: Egli rispettò tutti fino all'estremo ,a tal punto, che, in un gruppo ridotto,dopo anni di convivenza,a nessuno dei presenti passava per la testa chi potesse essere il traditore.
Gesù mantenne con tutti un rispetto e un trattamento estremamente delicato, tollerante, equilibrato e ciò perchè non è possibile sedere alla medesima tavola dove vige l'esclusione, la dequalificazione, la minaccia, la disapprovazione o altri comportamenti simili in contrasto con la commensalità essenziale dell'Eucarestia.
Gesù si è definito pane vivo in quanto nutrimento di una vita in cui c'è fame e sete di giustizia,di onestà,di pace.
Di questo pane di vita c'è bisogno ogni giorno.
La pasqua degli Ebrei si festeggiava una volta all'anno ma la pasqua di Cristo è giornaliera :è il passaggio dal cibo che perisce a quello che fa vivere sempre.
Con il pane di vita assorbiamo insieme alla corporeità anche la spiritualità di Gesù che con il suo sangue (simbolo di vita offerto per dare vita) produce in noi un nuovo Essere(Corpo) che ha la Vita(Sangue).
Innestati in Cristo abbiamo in noi anche una sorgente di acqua viva che ci fa produrre azioni pulite,"rinfrescanti" e vitali sia per noi che per gli altri.
Nutrirsi ogni giorno del Corpo di Cristo non vuol dire necessariamente ingoiare la particola di pane consacrato (che costituirebbe anche un'esclusione per tutti quelli che non possono farlo) ma significa assumere la personalità di Gesù,adeguare il pensiero e le azioni ai suoi, ricordarci di Lui (Fate questo in mia memoria), specialmente quando siamo con gli altri in famiglia,a scuola, nel lavoro,nelle riunioni,nelle assemblee religiose o attorno ad una tavola per condividere un pasto.
Gesù si fa presente nella comunità umana mediante il gesto simbolico essenziale dell'umanità:la commensalità (pane condiviso è la presenza della persona completa di Cristo Vivente).
Questa condivisione (Eucarestia dal greco) si pone al di là dei tradimenti ,degli abbandoni,delle negazioni,della codardia e delle condotte ipocrite.
Non si può cercare di escludere dall'Eucarestia neanche i codardi e i traditori.
La chiesa cattolica celebra l'Eucarestia nella Messa ma, purtroppo ,questa è stata organizzata in modo da escludere coloro che non ottemperano alle regole ecclesiastiche.
Gesù non impose esclusioni: Egli rispettò tutti fino all'estremo ,a tal punto, che, in un gruppo ridotto,dopo anni di convivenza,a nessuno dei presenti passava per la testa chi potesse essere il traditore.
Gesù mantenne con tutti un rispetto e un trattamento estremamente delicato, tollerante, equilibrato e ciò perchè non è possibile sedere alla medesima tavola dove vige l'esclusione, la dequalificazione, la minaccia, la disapprovazione o altri comportamenti simili in contrasto con la commensalità essenziale dell'Eucarestia.