Sandro Botticelli (1445 – 1510): “La Primavera”, 1480 circa, tempera su tavola, “Gallerie degli Uffizi”, Firenze.
Questo dipinto è conosciuto con il nome convenzionale di “Primavera”, una delle opere più famose del Rinascimento italiano.
Nel quadro ci sono nove figure mitologiche in un prato fiorito, con alberi di aranci e di alloro.
In primo piano a destra, Zefiro abbraccia e feconda la ninfa Clori, raffigurata poco più avanti nelle sembianze di Flora, dea della fioritura, che ha sul capo una ghirlanda, indossa un abito ornato con fiori e cammina a piedi nudi sul prato.
Zèfiro è un personaggio della mitologia greca, la personificazione del vento da ovest mandato da Oceano. Il vento da ponente è il cosiddetto Föhn, un vento caldo e secco. Gli antichi Greci lo chiamavano “Zéphyros”, i Romani “Favonio, da cui il tedesco Föhn.
Nell'Iliade Omero descrive Zefiro come un vento violento o piovoso; successivamente fu considerato un vento leggero, simile alla brezza e messaggero della primavera.
Nel centro della composizione di Botticelli c’è la dea dell’amore e della bellezza, Venere, con abito bianco e drappo rosso; sopra di lei vola suo figlio Cupido, raffigurato come putto alato bendato mentre scocca il dardo d’amore.
A sinistra in cerchio le tre Grazie, vestite di veli leggeri, danzano, muovono le braccia ed intrecciano le dita. Esse sono divinità minori benefiche e compagne di Venere.
Chiude la composizione il dio Mercurio, il messaggero degli dei, con indosso elmo e calzari alati, mentre col caduceo tenta di scacciare una nuvola per preservare la primavera.
Il dipinto venne eseguito per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici (1465-1503), cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico di circa quindici anni più giovane.
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Ultima modifica di altamarea il Mar 2 Apr 2019 - 8:25 - modificato 1 volta.