Abbiamo già visto in un testo zoroastriano che l'inferno durerà circa 2500 anni. Ora vediamo cosa dice "Dottrina e alleanze" alla sez. 19:
6. Ciònondimeno, non è scritto che non vi sarà fine a questo tormento, ma è scritto tormento infinito.
7. Ed ancora è scritto dannazione eterna; è dunque più esplicito che le altre scritture, perché possa operare sui cuori dei figli degli uomini; in tutto per la gloria del mio nome.
10. Ecco, infatti, il mistero della divinità come è grande! Ecco, infatti, io sono infinito e la punizione che è inflitta dalla mia mano è una punizione infinita, poiché infinito è il mio nome. Perciò:
11. punizione eterna è la punizione di Dio,
12. punizione infinita è la punizione di Dio.
Come si può notare al verso 6, si "apre" a una fine dell'inferno, mentre nel Nuovo Testamento non c'era alcuna specificazione in questo senso.
In seguito viene data una spiegazione dell'eternità della punizione, da un punto di vista divino: siccome Dio è infinito, tutto ciò che fa, come conseguenza, diventa infinito.
Io avevo dato una spiegazione diversa, ma da un punto di vista umano, di chi subisce la punizione: se a un carcerato può sembrare infinita una condanna a 20 o 30 anni di prigione, tanto più se la condanna è a centinaia di anni o migliaia di anni all'inferno.
Le due spiegazioni sono compatibili? Direi proprio di sì, partendo da punti di vista diversi.
6. Ciònondimeno, non è scritto che non vi sarà fine a questo tormento, ma è scritto tormento infinito.
7. Ed ancora è scritto dannazione eterna; è dunque più esplicito che le altre scritture, perché possa operare sui cuori dei figli degli uomini; in tutto per la gloria del mio nome.
10. Ecco, infatti, il mistero della divinità come è grande! Ecco, infatti, io sono infinito e la punizione che è inflitta dalla mia mano è una punizione infinita, poiché infinito è il mio nome. Perciò:
11. punizione eterna è la punizione di Dio,
12. punizione infinita è la punizione di Dio.
Come si può notare al verso 6, si "apre" a una fine dell'inferno, mentre nel Nuovo Testamento non c'era alcuna specificazione in questo senso.
In seguito viene data una spiegazione dell'eternità della punizione, da un punto di vista divino: siccome Dio è infinito, tutto ciò che fa, come conseguenza, diventa infinito.
Io avevo dato una spiegazione diversa, ma da un punto di vista umano, di chi subisce la punizione: se a un carcerato può sembrare infinita una condanna a 20 o 30 anni di prigione, tanto più se la condanna è a centinaia di anni o migliaia di anni all'inferno.
Le due spiegazioni sono compatibili? Direi proprio di sì, partendo da punti di vista diversi.