xmanx ha scritto: ^Sick_Boy ha scritto:Ahm, dovresti dirmi dove, nel post che citi, io abbia parlato di "verità scientifica assoluta", dal momento che ho aperto quel post (e la quoti pure, l'apertura) parlando di esperienza personale (quindi, di quanto più lontano da un'impostazione scientifica esista al mondo).
uhm...impossibile non notare che hai iniziato citando una esperienza personale e poi sei passato elegantemente al "noi trattiamo le cose...noi viviamo ecc....". Un pò come chi usa una esperienza personale per "lanciare" l'enunciazione di presunte verità assolute sostenute da presunte verità scientifiche.
Ah...impossibile non sorridere confrontando le tue posizioni su
"precariato lavorativo" e "precariato affettivo".
ok ok...sei un mito.
Considera quella affermazione una licenza poetica. E non mi preoccuperei tanto, visto che è una mia personale valutazione per quanto riguarda il mio vissuto. Non lo sono in senso assoluto, ovviamente. Tanto che altri potrebbero ritenerle assolutamente valide e perfino degne di essere citate.
Con infinito affetto.
Chiedo scusa da ora per il seguente OT.
Vedi, quello che io t'inviterei a fare -posto che a te interessi- sarebbe questo: invece di trincerarti dietro a "sorrisi" e minchiate (senza virgolette), esprimi la tua opinione. In fondo, ho sentito dire che queste board che frequentiamo siano "forum di discussione" per cui sono portato a pensare che la tua opinione (come la mia e quella di chiunque altro) interessi agli altri. Sicuramente, se capito in discussioni cui partecipi anche tu, interessa a me. Una cosa che m'interessa molto meno è cosa ti fa sorridere o cosa consideri una minchiata (a meno che, certo, non me lo spieghi e in QUEL caso m'interessa). Fra l'altro, considera pure che ora sei in un momento privilegiato della vita di questo forum: è iniziale, per cui se vuoi fare un riferimento inter-topic, è probabile che lo colgano in molti e che, quindi, tu non debba scrivere chilometri in spiegazioni per rendere il tuo discorso comprensibile.
Poi, sei liberissimo di discutere e postare come vuoi, ci mancherebbe; altrettanto, io sono libero di trattare post -che non esprimono un'idea o un'argomentazione personale, ma solo sarcasmo e critiche velate senza mai opporre un punto di vista individuale- come spazzatura. Ad ogni modo, se ti va di continuare questo discorso, possiamo parlarne via MP.
Detto questo, e scusandomi ancora:
Cloroformio ha scritto:E fra i due litiganti...
Mi trovo d'accordo col ragazzo malato
per quanto riguarda il fatto che una relazione aperta possa funzionare,
se portata avanti comunque con sincerità e rispetto (che devono esserci
in ogni storia seria).
Comprendo l'uomo chiuso fra due
incognite, ma decisamente non la sua reazione, per il fatto che non
penso saprei vivere un rapporto così amando l'altra. Magari nella fase
iniziale se non sono ancora innamorato, a dubito che riuscirei -
irrazionalmente - ad accettarlo.
Però chi lo sa...
Mi
domando, visto che rileva per la questione di cui trattasi, se sia
"giusto" (le virgolette indicano un'approssimazione del termine) usare
la testa per superare certi blocchi o desideri irrazionali, come quello
che la propria metà non vada a letto con altri anche nell'ipotesi di un
contratto paritario. "Giusto" nel senso che sia auspicabile, vedendo
quindi gelosia e possessività come problemi da superare (cosa che
sicuramente in parte sono).
Io ragiono in questo modo: considero "problematici" degli atteggiamenti nella misura in cui creano sofferenza (a sè e agli altri). Nella mia esperienza non ho MAI visto che la gelosia e la possessività creino nulla di diverso da sofferenza, INsofferenza, rabbia, delusioni e così via. A questo, aggiungo che considerando lo "scopo" di tali sentimenti e comportamenti (evitare che il partner si dia ad altri e, così, evitare di soffrire), sono anche perfettamente inutili: se il/la partner ti vuole tradire, lo fa anche se sei la persona più gelosa e possessiva del mondo (anzi, spesso questi sono combustibili che alimentano la spinta al tradimento).
Per rispondere alla tua domanda: sì ritengo giusto usare la "testa" (la razionalità) per superare blocchi e desideri irrazionali (che, per altro, spesso sono vincolati alla cultura d'appartenenza, ossia imposti da ALTRE "teste") che causano sofferenza e non portano a nulla.
Concludo con una specifica -che a me sembra inutile, ma a quanto pare è necessaria: è ovvio che ogni cosa che scrivo valga per me. Se a volte generalizzo ("NOI facciamo così") è perchè sto rappresentando, attraverso quella generalizzazione, la mia esperienza diretta e indiretta e, in qualche caso, perchè capita che quelle cose, specie se si parla di comportamenti umani, io le abbia studiate. Ma persino questo, non significa che la mia opinione sia necessariamente più VALIDA di altre; al massimo -ma proprio a esagerare- più documentata, ma questo non è sinonimo di validità.