In molti mi hanno chiesto il perchè della scelta di titoli poco nitidi e definiti. La categorizzazione crea orientamento e rappresenta una strutturazione di campo ben riconoscibile nella quale è facile agire. Non è quel livello però ad interessarmi. L'indefinitezza che smarrisce alcuni, è per altri occasione di invenzione ed abbandono. Chi riesce ad abbandonarsi potra allora percorrere il ponte che separa le persone, altrimenti chiuse in se stesse come mondi. Si tratta certo di un ponte invisibile, fragilissimo ed insiente prezioso, un ponte di cristallo dall'esistenza sempre precaria. Al di sotto di esso non scorre il vuoto, ma un mare infinitamente profondo in cui i mondi di trovano in parte inabissati. Così ognuno di noi è in parte una terra emersa ed in parte un mondo sommerso, ed in parte ancora un mondo immaginario  nutrito da ambo i piani di realtà, quello al di sotto e quello al di sopra della superficie. Questo infinito mare è lo spazio terzo costruito dall'incontro in virtù dell'esistenza di un ponte per cui ogni argomento cosciente costituisce solo un occasione. Oltre le nebbie sta il luogo in cui il viaggio porterà il Viandante, o il Viandante porterà il suo viaggio.
L'idea di orizzonti, è liberamente tratta dall'idea di "fusione degli orizzonti" di  Gadamer. Ma non provo a raccontarla, è troppo lunga e non sono Gadamer. Questi spazi poi rimandano ad una favola ......