Pazza_di_Acerra ha scritto:
SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...
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Pazza_di_Acerra ha scritto:
SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...
NinfaEco ha scritto:Perchè il male ha sempre un limite?Sogno_infranto ha scritto:
il male ha sempre un limite infatti,spetta a chi agisce per il bene(esempio la vita,l'amore) riconoscere quei limiti e superarli
Qual'è il limite del male?
NinfaEco ha scritto:
Da un punto di vista logico il tuo ragionamento costituisce un sistema ben funzionante. Mi lascia però perplessa il presupposto dato come assioma di partenza secondo cui il bene è l'origine di tutto. Con un trucchetto filosofico, potrei chiederti cosa ha frantumato il bene in tutte le cose esistenti, perchè tale cose necessariamente se non fosse presente un altro principio estraneo al bene ed antagonista, avrebbero dovuto al contrario essere parte già in principio del bene stesso.
NinfaEco ha scritto:
1- Se fossero parte del bene stesso ci troveremmo di fronte ad un monismo ontologico e morale che nega l'esistenza del male, a meno che esso non sia parte del bene.
[justify] Ed in effetti e' esattamente cosi': il male e' parte inferiore destinata a perire, di un bene che ha lasciato la liberta' di manifestazione:ma al tempo poiche' quelle parti deviate saranno a loro tempo dannate per sempre , come dicevo conservando i segni dell'immortalita' ontologica iniziale ma vivendo per l'eternita' la loro limitazione frutto del male e cioe' l'inferno, ovvero la cognizione piena di una eternita' consacrata al male ed all'autoriduzione: un rimorso spaventosso se paragonato a quei sorrisi di cui tu parli vissuti per tutta l'eternita'.NinfaEco ha scritto:
2- Se non fossero state parti del bene ma risultanti da una sua frantumazione, allora avrebbe dovuto presistere a tutte le cose, accanto al bene anche il male come principio originario. E qui si va verso un manicheismo ontologico e morale.E no, Ninfa: il male ovvero l'insorgenza distruttiva nasce nel momento in cui la perversione spirituale tenta di raggiungere la propria divinizzazione per egoismo personale e non per armonizzarsi con la fratellanza altrui.NinfaEco ha scritto:
Recupero il punto 1. Se ragioniamo dal punto di vista della logica classica questo ragionamento è contraddittorio e quindi fallace: il male che è l'opposto del bene non può esserne pare (principio di identità e pricipio di non contraddizione). Però, se utiliziamo la logica moderna il discorso cambia: accanto al principio di non contraddizione infatti c'è quello di contraddizione, e ciò determina un ampliamento del principio di identità. In tal caso, il male come opposto potrebbe essere parte del bene. Tale principio logico cattura il reale. Nella vita degli uomini la contraddizione è la realtà e le distinzioni sono una struttura secondaria di ordine astratto, sorta per necessità di orientamento.Ma no, Ninfa, a questo punto la spiegazione e' rimandata a sopra: e' solo la limitazione del cervello umano che ha creato due categorie classificative che hanno effettivamente una consistenxza, ma il cui reciproco rapportarsi non avviene secondo uno schema umano, ma secondo presupposti creazionistici originari che proprio per le ragioni sopradette vedono,il male succube del bene. Anche se sembrerebbe il contrario......e poi scusa in questo bell'ambiente non si parla forse altro che di confronto, dialogo, accettazione, avversione a pratiche repressive? Non sono forse questi segni di amore per il bene? Chi ha crato questo forum l'ha creato a sua immagine e somiglianza conferendo ai partecipanti la liberta' di espressione...appunto...e sta al partecipante scegliere il bene oppure la prospettiva di una caduta. Un'azione in un certo senso divina. Quella divinita' che ci portiamo dentro.NinfaEco ha scritto:
Cosa ne consegue? Che preesiste un unico principio generatore, come tu dici, ma che tale principio è indiviso e non connotato: sia bene che male succedono alla distinzione e non esistono prima. Nel momento in cui esistono sono distinti e opposti.
Il loro valore esistenziale e la loro stessa esistenza come significati dipendono dal loro essere opposti.
Sono riuscita a farmi capire? Tu vai molto indietro, io vorrei fare un ragionamento molto più banale sul dopo.Consentimi, Ninfa il ragionamento banale sul dopo lo abbiamo appena finito di fare adesso: se le mie risposte non ti soddisfano riproponimi i passaggi che non ti convincerebbero. Il tuo sviluppo finale e' secondo me annullato dal tipo di risposta che ti ho dato precedentemente.Ps: adesso ceno e poi dopo sono di nuovo qui, se interessati. Grazie di cuore.
marimba ha scritto:*
il nemico utile. Mi sembra siamo tutti d'accordo.
marimba ha scritto:*
come mai chi ha una fede religiosa è considerato buono e si sente tale?
The Royal ha scritto:Pazza_di_Acerra ha scritto:
SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.
Pazza_di_Acerra ha scritto:The Royal ha scritto:Pazza_di_Acerra ha scritto:
SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.
Non capisco che cosa c'entro io. Nel suo discorso di cui sopra lei ipotizza di continuo la presenza del male, e quindi conferma quel che ho scritto io. E' impossibile parlare del bene senza tirare in ballo il suo contrario...
The Royal ha scritto:Pazza_di_Acerra ha scritto:The Royal ha scritto:Pazza_di_Acerra ha scritto:
SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.
Non capisco che cosa c'entro io. Nel suo discorso di cui sopra lei ipotizza di continuo la presenza del male, e quindi conferma quel che ho scritto io. E' impossibile parlare del bene senza tirare in ballo il suo contrario...Signora, io sono partito da un Suo dettaglio argomentale:vede, non e' che io ipotizzi continuamente la presenza del male:volevo solo dirle che il Suo ragionamento di necessaria contingenza bene-male e' facoltativo:sarebbe come dire che in una tastiera di un pianoforte, dove tutte le note sono accordate, si debba necessariamete persare che ce ne sia una non accordata. Potrebbe esserci come no.
Pazza_di_Acerra ha scritto:
Non è affatto facoltativo. Io ho detto semplicemente che concepire che possa esistere il bene senza il male è un'assurdità filosofica (o "paradosso" se preferisce) e anche logica.
NinfaEco ha scritto:La figura del Nemico è uno immagine stereotipata comprensibile senza difficoltà trans culturalmente, così come le immagini che rappresentano altri esistenziali fondamentali, come ad esempio Bene e Male.
Quasi sempre il Nemico è tale sulla base di una contrapposizione morale ed ideologica da cui emerge dal punto di vista della persona rispetto a cui egli è nemico come inferiore.
Il Nemico è spesso esterno al gruppo d’appartenenza, ma spesso si colloca al suo interno. In virtù però di certe sue caratteristiche se ne distingue in modo profondo. L’elemento di estraneità, insomma è una costante e spesso si spinge fino alla completa disumanizzazione del nemico. Il Nemico non umano corrisponde allo stereotipo del farabutto nella analisi di Sassoon.
Questo genere di Nemico è privo di caratteristiche umane. Spesso appartiene ad una forma di vita diversa o è il risultato di manipolazioni al limite. Nemici di questo genere non hanno un motivo per essere tali. Fanno ciò che fanno, come distruggere l’umanità, succhiare il nostro sangue o mangiare la nostra carne, solo perché sono il Male.
Uno sguardo meno frettoloso però rivela che tale nemico non umano è spesso identificato in figure completamente umane nella realtà. La vera ragione per cui viene rappresentato come non umano e artefice del male senza motivo è che le sue “motivazioni” non devono essere comprese. Capire può generare empatia e l’empatia complica le cose.
Questo lo vediamo sistematicamente accadere nella narrazione e recezione dei fatti di cronaca. Il serial killer, la madre assassina…. Sono definiti mostri. Sono altro da noi. Gratta, gratta, forse la stessa idea di pazzia e nello specifico di infermità mentale servono a tale scopo.
In un certo senso quindi, se l’identità di un popolo, dei suoi membri rispetto ad esso e degli individui (Identità collettiva, appartenenza e identità in senso stretto), sembra collocarsi preferibilmente dalla parte del Bene ( anche le Identità “negative” sono infondo oppositive e hanno valenza reattiva), è anche vero che a tale identità il nemico serve. La teoria politica antica del Metus Hostis (o Hostilis? Chi si ricorda) è applicata oggi dagli stati( e non è difficile capire da chi e quando) e ciò vale anche tra persona e persona ( del resto, qualche filosofo che ora non ricordo, diceva che la polittica si limita a mostrare scritto a lettere cubitali ciò che l’uomo scrive in piccolo).
Il Nemico serve alla nostra Identità.
Il Male serve al Bene.
I Cattivi servono ai Buoni.
E’ un post lungo da leggere, ma credo che dia molti spunti per riflettere.
Quindi, se avete voglia di leggerlo, poi commentate a ruota libera.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[
: se questa frase non è una sottile presa in giro.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
vorrà dire qualcosa per cui, scusa, ma se la realtà è il nome che l'uomo ha dato all'insieme di "cose" che ovviamente conosce,
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
usa ed osserva come può risultare da una grande assenza/presenza fondata sull'apparenza ideale di infinito
che ORA il nostro cervello rinuncia ad assimilare per il gap creatosi fra l'evoluzione tecnologica e quella biologica? Se il mondo materiale, significato originario di realtà fosse rimasto al livello percettivo umano (senza telescopi, per intenderci) l'uomo avrebbe continuato a credere ad un mondo piatto, ad un cielo-cupola su cui brillano stelle dipinte e l'alienazione sarebbe di gran lunga minore nell'assoluta ignoranza fedele compagna alla limitatezza sensoriale umana.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
alt scusa, un passo alla volta, perchè? Chi lo dice che "all'inizio esiste solo l'assenza di morte?" questo è assurdo sarebbe come dire che esiste l'accalappiacani prima che vengano creati i cani, per esserci assenza di morte significa che il concetto di morte è già preponderante, poi perchè creato? chi l'avrebbe creato? La presenza ontologica?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
mi vedo costretto a chiedere lumi (chiederò a luci fer) se essere buoni è aprire la mente e la coscienza agli altri (poi mi devi dire come si fa) allora dio che impedisce di mangiare dell'albero della conoscenza (che si sà apre la mente) o dell'albero del bene e del male (che forma la coscienza) non era buono? Oppure era un dio zarathustra (avrò messo l'acca al posto giusto?) che creò due esseri aldilà del bene e del male?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[
mi sembri un pò sincretista, perchè il bene all'origine della realtà?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[
qui non sono proprio daccordo, io di lavoro educo, ed educare significa anche guidare e mostrare i limiti, spesso i miei utenti mi hanno vissuto come cattivo, sentiti poi dopo anni mi hanno ringraziato dicendomi "ogni critica di allora mi è tornata utile" ma io non ero cattivo e non facevo il cattivo, semplicemente gli impedivo di fare qualsiasi cosa gli passasse per la testa preferibilmente facendogli ragionare, se non volevano ragionare imponendo la mia regola, non con piacere ma in quanto mio dovere, bontà e cattiveria sono proiezioni, vestiti, maschere fino al limite della violenza, superato quello non esistono più questi sofismi, esiste che qualcuno vince e qualcuno perde e non è sempre il più debole a perdere
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[
conosco gente che non prova rimorso, cosa serve siano dannati?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
Io dacchè sono al mondo ho visto ben poca sintonia, poca gente che si mette scrupoli e meno ancora che si ravvedono, esistono dei paletti che definiscono le aree, se resti dentro fai parte dei normali e della cosiddetta società civile, quando ne esci entri in altri territori con nuove regole, è strano di solito sono io che dico agli altri (specie persone di destra seguaci di hobbs che l'uomo è fondamentalmente buono, ma di fronte alla tua estrema dichiarazione di fiducia ho svolto il compito di avvocato del diavolo, anch'io penso che inizialmente la vita sia "buona" ma non come specchio di un dio, come curiosità, come due occhi-finestre nuovi da cui vedere il mondo, "faremo gli occhiali così, faremo gli occhiali così!"
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
buona vita
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
ma sei un pò arizigogolato per me la prossima volta scrivi più chiaro
se vuoi emozionare devi farti capire
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
parli di storia o fantastoria?
Sei un creazionista?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
non ho detto che la filosofia retrocede, ho detto che l'uomo ha dato un'accelerazione alla tecnologia lasciando indietro il progresso morale e civile,[/b] si tratta di uno scollamento, non di direzioni diverse,
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
filosofia cerca domande non risposte
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
il relativismo
Ci sono santi morti e santi vivi i quali non sanno di esserloBIGbossSTIGAZZI ha scritto:
santi non esistono in vita per cui non sono interlocutori disponibili,
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
per cui lasciamo stare i santi che son pericolosi, molto più dei rivoluzionari,
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
secondo me tu parli del male come di una entità SENZIENTE
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
dal letame nascono i fior"
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
quindi dio sarebbe anche un sadico?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
, finita la vita finisce tutto
o almeno spero
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
[b]cosa c'è di sacro nelle ossa?
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
[b]che significano questi esempi?
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