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Il Nemico Necessario: i Buoni hanno sempre bisogno dei Cattivi

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The Royal
The Royal
Viandante Storico
Viandante Storico
Pazza_di_Acerra ha scritto:


SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...


Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.

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Sogno_infranto
Sogno_infranto
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
NinfaEco ha scritto:
Sogno_infranto ha scritto:
il male ha sempre un limite infatti,spetta a chi agisce per il bene(esempio la vita,l'amore) riconoscere quei limiti e superarli
Perchè il male ha sempre un limite?
Qual'è il limite del male?

Il limite del male è una dimensione in cui vive,agisce e si sviluppa. Spesso lo è la menzogna,l'ipocrisia,l'ingiustizia.
Il male si autolimita da se e quindi si autodetermina. Ma se il male superasse quei confini diverrebbe bene,perchè sarebbe redento(in parte),cioè capirebbe la dimensione più ampia,quindi più forte del bene.
Molto spesso il male è anche una forma di estremismo,come può essere l'integralismo islamico.
Il bene è quasi sempre una via di mezzo del tutto. Il bene è mediazione,è super-partes.
Ma il bene è anche non mettere etichette su tutto,come purtroppo spesso si vede in giro oggi,tristemente.

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Blasel
Blasel
Banned
Banned
@ Pazza : arrivo tardi, ha gia' risposto Royal anche per me.... e lo ringrazio.

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The Royal
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Viandante Storico
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NinfaEco ha scritto:


Da un punto di vista logico il tuo ragionamento costituisce un sistema ben funzionante. Mi lascia però perplessa il presupposto dato come assioma di partenza secondo cui il bene è l'origine di tutto. Con un trucchetto filosofico, potrei chiederti cosa ha frantumato il bene in tutte le cose esistenti, perchè tale cose necessariamente se non fosse presente un altro principio estraneo al bene ed antagonista, avrebbero dovuto al contrario essere parte già in principio del bene stesso.


La tua domanda non e' un trucchetto :e' soltanto l'angolazione parziale di una visione totale. Cio' che ha frantumato il bene nella miriade della realta' autocomprendente il tutto, e' proprio l'amore che significa onnipotenza infinita. Cioe' una forza infinita, una volonta' infinita, [b]una molteplicita' cellulare ed energetica infinita e cosi' via. Il bene, espandendosi nell'infinitudine ontologica ha moltiplicato se stesso e per amore a compiuto i miracolo di conferire all'umanita' il potere di guardare al bene oppure di farne una deviazione che e' il male. Il male come scelta deviata dell'umanita': ed e' come dici tu, in un certo senso: nella dimensione teologica il demonio era un angelo ribellatosi che ha deviato la propria divinita' stregonizzando il proprio destino, ed in effetti, Ninfa il diavolo in quanto angelo fu originariamente frutto della divinita' e del bene andato in autoespansione ontologica. L'atto d'amore di conferire liberta' alle prorpie stesse parti create ad immagine e somiglianza del bene, ha comportato l'arbitrio dei creati ora nel bene ora nella deviazione. Il male, e' nato dopo, come presunzione di onnipotenza di frammenti di bene cui venne dato, per bonta' infinita la facolta' de decidere. Il bene ha solo creato: c'e' stata una ribellione epocale e cosmica del male cioe' della presunzione di similitudine al divino per autoproclamarsi liberi di guardare all'egoismo dell'egocentrismo, cioe' al male. La divinita' insita in noi, da noi strumentalizzata per egoismo.


NinfaEco ha scritto:

1- Se fossero parte del bene stesso ci troveremmo di fronte ad un monismo ontologico e morale che nega l'esistenza del male, a meno che esso non sia parte del bene.


[justify] Ed in effetti e' esattamente cosi': il male e' parte inferiore destinata a perire, di un bene che ha lasciato la liberta' di manifestazione:ma al tempo poiche' quelle parti deviate saranno a loro tempo dannate per sempre , come dicevo conservando i segni dell'immortalita' ontologica iniziale ma vivendo per l'eternita' la loro limitazione frutto del male e cioe' l'inferno, ovvero la cognizione piena di una eternita' consacrata al male ed all'autoriduzione: un rimorso spaventosso se paragonato a quei sorrisi di cui tu parli vissuti per tutta l'eternita'.
NinfaEco ha scritto:

2- Se non fossero state parti del bene ma risultanti da una sua frantumazione, allora avrebbe dovuto presistere a tutte le cose, accanto al bene anche il male come principio originario. E qui si va verso un manicheismo ontologico e morale.


E no, Ninfa: il male ovvero l'insorgenza distruttiva nasce nel momento in cui la perversione spirituale tenta di raggiungere la propria divinizzazione per egoismo personale e non per armonizzarsi con la fratellanza altrui.

NinfaEco ha scritto:
Recupero il punto 1. Se ragioniamo dal punto di vista della logica classica questo ragionamento è contraddittorio e quindi fallace: il male che è l'opposto del bene non può esserne pare (principio di identità e pricipio di non contraddizione). Però, se utiliziamo la logica moderna il discorso cambia: accanto al principio di non contraddizione infatti c'è quello di contraddizione, e ciò determina un ampliamento del principio di identità. In tal caso, il male come opposto potrebbe essere parte del bene. Tale principio logico cattura il reale. Nella vita degli uomini la contraddizione è la realtà e le distinzioni sono una struttura secondaria di ordine astratto, sorta per necessità di orientamento.

Ma no, Ninfa, a questo punto la spiegazione e' rimandata a sopra: e' solo la limitazione del cervello umano che ha creato due categorie classificative che hanno effettivamente una consistenxza, ma il cui reciproco rapportarsi non avviene secondo uno schema umano, ma secondo presupposti creazionistici originari che proprio per le ragioni sopradette vedono,il male succube del bene. Anche se sembrerebbe il contrario......e poi scusa in questo bell'ambiente non si parla forse altro che di confronto, dialogo, accettazione, avversione a pratiche repressive? Non sono forse questi segni di amore per il bene? Chi ha crato questo forum l'ha creato a sua immagine e somiglianza conferendo ai partecipanti la liberta' di espressione...appunto...e sta al partecipante scegliere il bene oppure la prospettiva di una caduta. Un'azione in un certo senso divina. Quella divinita' che ci portiamo dentro.

NinfaEco ha scritto:

Cosa ne consegue? Che preesiste un unico principio generatore, come tu dici, ma che tale principio è indiviso e non connotato: sia bene che male succedono alla distinzione e non esistono prima. Nel momento in cui esistono sono distinti e opposti.
Il loro valore esistenziale e la loro stessa esistenza come significati dipendono dal loro essere opposti.
Sono riuscita a farmi capire? Tu vai molto indietro, io vorrei fare un ragionamento molto più banale sul dopo.

Consentimi, Ninfa il ragionamento banale sul dopo lo abbiamo appena finito di fare adesso: se le mie risposte non ti soddisfano riproponimi i passaggi che non ti convincerebbero. Il tuo sviluppo finale e' secondo me annullato dal tipo di risposta che ti ho dato precedentemente. BeautyfulSuina

Ps: adesso ceno e poi dopo sono di nuovo qui, se interessati. Grazie di cuore. BeautyfulSuina

30
marimba
marimba
Direttore del Corriere della Pera
Direttore del Corriere della Pera
*

Riprendo parte dei discorsi perchè quello di partenza si è suddiviso in diversi rivoli. Ho riponzato da farmi venire il mal di testa, ed ecco il risultato. Individuo quindi alcune affermazioni:

il nemico utile. Mi sembra siamo tutti d'accordo. Sia come stimolo,sia come confine entro il quale decidere cosa è bene o male (cfr Pazza).

E' sfuggito però l'accenno che ho fatto sull'accostamento fra amico invisibile e nemico inventato, per approfondire quanto si diceva con Ninfa.
E' vero che si ha tanto più bisogno di nemici quanto la nostra personalità è fragile. E in effetti, al limite, il superuomo nemici non ne ha perchè li domina.

Ma questo corrisponde anche alle diverse fasi della vita. Da piccoli abbiamo bisogno di un amico consolatorio, rassicurante. Può essere l'angelo custode, Gesù bambino, Babbo Natale o una nostra creazione di fantasia. Non abbiamo bisogno di crearci nemici, anzi rifuggiamo l'idea, anche perchè il nostro amico invisibile è più forte e li sconfigge e questo ci rassicura.

Solo successivamente, quando scopriamo che Babbo Natale non esiste, e anche Gesù bambino è un po' dubbio, la necessità di rafforzare la nostra personalità ci porta alla creazione del nemico, a meno che non lo si abbia già...
Solo nella terza fase, quando ci sentiamo abbastanza maturi da affrontare le difficoltà, o come minimo ad evitarle o accettarle, il nemico non serve più.

E qui, ta-tan! entra in scena Zadig, col suo miniavatar che fa riflettere: come mai chi ha una fede religiosa è considerato buono e si sente tale?

Lascio aperta la domanda per chi vuole continuare, se no vi annoio...




BeautyfulSuina

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The Royal
The Royal
Viandante Storico
Viandante Storico
marimba ha scritto:*


il nemico utile. Mi sembra siamo tutti d'accordo.


Purtroppo, Marimba, non vorrei fare la parte del colonnello guasta-disegni ma io veramente non sarei d'accordo:un nemico potrebbe benissimo non essere utile nemmeno dialetticamente e se lo si incontra lo si fronteggia con la disponibilita' che si possiede.
marimba ha scritto:*

come mai chi ha una fede religiosa è considerato buono e si sente tale?


Probabilmente, per il semplice motivo, che siccome il termine religione deriva dal verbo relido, cioe' ricerco, ebbene chi possiede una fede religiosa, se la applica nei fondamenti e' persona altamente analizzante e valorizzante la realta', per cui il suo tasso di bonta' risiederebbe proprio nel fornire ideali e parametri di vita a chi, non avendo magari alcun ideale agisca nella vita in modo sconsiderato e portatore di autolesionismo. Ma al momento lascio anch'io perche' vado ad occuparmi del mio giornaletto . Sera. BeautyfulSuina

32
marimba
marimba
Direttore del Corriere della Pera
Direttore del Corriere della Pera
*

Sulla prima obiezione, prendo atto. Ovviamente quanto si dice qui ha un valore ipoteticamente statistico, e non assoluto. Ci può quindi stare che singoli casi contraddicano la teoria. Che un nemico serva, però, l'ho mostrato nel primo intervento, e la sua sostanziale validità non è ancora stata smentita.

Il secondo punto l'hai trattato in modo interessante e condivisibile, ma non segue il filo dei ragionamenti che avevo proposto. Ma mica era obbligatorio farlo.
Mi piacerebbe però vedere se qualcuno riesce a completare quanto avevo lasciato in sospeso, per vedere se arriva alla stessa mia soluzione. BeautyfulSuina

33
Il piccolo mugnaio
Il piccolo mugnaio
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
La realtà è che non esiste un nemico per noi stessi.. perchè spesso e volentieri lo creiamo noi.
In verità per catalizzare le nostre frustrazioni e sfogarle su qualcosa e qualcuno basta un idea che non ci piace.. non è la persona fisica che vogliamo abbattere ..ma il pensiero che egli rappresenta.. il nemico è solo un mezzo, un obbiettivo focale che puoi colpire.
Che sia utile o no francamente è un dilemma che mi ha sempre confuso, è il dilemma del mondo intero senza scendere in virtuosismi psicologici.. in effetti molte nazioni hanno avuto.. e hanno tutt'ora bisogno di un nemico.. vedasi Corea Del Nord che stretto dalla fame del comunismo dittatoriale deve giocoforza avere un suo alter ego per sopravvive..
Singolarmente.. individualmente.. non lo vedo cosi' necessario, anzi, che non se ne faccia come nel caso precedente una questione esistenziale.. perchè le fondamenta dell'autodistruzione dell'uomo nascono proprio dalla necessarietà di sviluppare un ragionamento esistenziale quasi sempre per le vie distruttive che costruttive..
Forse dovresti cambiare il tema.. è più facile distruggere.. o costruire.. ?

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
The Royal ha scritto:
Pazza_di_Acerra ha scritto:


SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...


Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.

Non capisco che cosa c'entro io. Nel suo discorso di cui sopra lei ipotizza di continuo la presenza del male, e quindi conferma quel che ho scritto io. E' impossibile parlare del bene senza tirare in ballo il suo contrario... cool

35
The Royal
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Viandante Storico
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Pazza_di_Acerra ha scritto:
The Royal ha scritto:
Pazza_di_Acerra ha scritto:


SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...


Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.

Non capisco che cosa c'entro io. Nel suo discorso di cui sopra lei ipotizza di continuo la presenza del male, e quindi conferma quel che ho scritto io. E' impossibile parlare del bene senza tirare in ballo il suo contrario... cool

Signora, io sono partito da un Suo dettaglio argomentale:vede, non e' che io ipotizzi continuamente la presenza del male:volevo solo dirle che il Suo ragionamento di necessaria contingenza bene-male e' facoltativo:sarebbe come dire che in una tastiera di un pianoforte, dove tutte le note sono accordate, si debba necessariamete persare che ce ne sia una non accordata. Potrebbe esserci come no. BeautyfulSuina

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
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The Royal ha scritto:
Pazza_di_Acerra ha scritto:
The Royal ha scritto:
Pazza_di_Acerra ha scritto:


SE non esistesse il male, sarebbe assai problematico dare una definizione di cos'è bene. Anzi, sarebbe proprio impossibile...


Ma no, Signora, mi consenta: il bene e' la continua armonizzazione con noi stessi e verso il prossimo e' un continuo donarsi verso l'altro, anche senza l'ostacolo dell'egoismo del male che potrebbe pararsi davanti, E se capita il male, alla fine verra' conquistato dal bene poiche' il bene e' calore il male e' contraddizione e collassamento su se stesso. Il bene raggiunge la pienezza il male no e chi propugna il male stabilmente anche costruendo organi di supremazia o di dominio, alla fine, crolla o per rimorso frutto della propria limitatezza o per eventi ostacolanti dipendenti da altre derivazioni del bene. Ma ora mi fermo poiche' se no sconfino nella risposta di NinfaEco di stasera.

Non capisco che cosa c'entro io. Nel suo discorso di cui sopra lei ipotizza di continuo la presenza del male, e quindi conferma quel che ho scritto io. E' impossibile parlare del bene senza tirare in ballo il suo contrario... cool

Signora, io sono partito da un Suo dettaglio argomentale:vede, non e' che io ipotizzi continuamente la presenza del male:volevo solo dirle che il Suo ragionamento di necessaria contingenza bene-male e' facoltativo:sarebbe come dire che in una tastiera di un pianoforte, dove tutte le note sono accordate, si debba necessariamete persare che ce ne sia una non accordata. Potrebbe esserci come no. BeautyfulSuina

Non è affatto facoltativo. Io ho detto semplicemente che concepire che possa esistere il bene senza il male è un'assurdità filosofica (o "paradosso" se preferisce) e anche logica.

37
marimba
marimba
Direttore del Corriere della Pera
Direttore del Corriere della Pera
*

Uhm... la questione si fa difficile, e si trasferisce al seguente problema:
è possibile definire un'entità senza necessariamente far ricorso al suo contrario?

Così ad occhio direi: dipende. Certe definizioni e certi concetti vanno in coppia, come il giorno e la notte, il bene e il male, il giusto e lo sbagliato... Ma non tutto è classificabile in questi schemi. Il mondo è analogico, non digitale...
(ho fatto lo scientifico...) BeautyfulSuina

PS: e molte definizioni non hanno un'origine oggettiva, ma culturale, ambientale, effimera.... Ciò che è bene per noi ora non lo era per altri altrove e in altri tempi...

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Devil
Devil
Viandante Residente
Viandante Residente
Direi che sull'argomento si è ben espresso Poe nel suo William Wilson, qui sotto illustrato da Harry Clarke.
Il Nemico Necessario: i Buoni hanno sempre bisogno dei Cattivi - Pagina 2 Tumblr_kwgt6zNAYJ1qzb91ho1_500

Nel tuo caso il cattivo può essere identificato con "l'ombra" junghiana, il doppio (come nella storia di Poe). Il nemico assoluto, la nemesi, viene vista come tale in quanto vi si proietta sopra il contenuto rimosso della propria ombra, quindi una parte di sè rimossa e non qualcosa di estraneo da sè. :p
Da qui la necessità di venire a contatto in primis con noi stessi per evitare di avere "nemici" assoluti dal sapore manicheo ;)

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The Royal
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Viandante Storico
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Pazza_di_Acerra ha scritto:

Non è affatto facoltativo. Io ho detto semplicemente che concepire che possa esistere il bene senza il male è un'assurdità filosofica (o "paradosso" se preferisce) e anche logica.


Dunque Signora vede: parlare di assurdita' filosofica, o logica, significa rendere un tema molto riduttivo. Perche'. Perche' alla base della filosofia esiste una dimensione immanente di infinitudine, come ricerca della verita' (sarebbe piu' proprio dire amicizia verso la sapienza), che tenta di cogliere quei nessi fondamentali e strutturali che sfuggono alla scienza ed anche alla stessa logica. La filosofia puo' benissimo andare oltre la logica senza per questo essere necessariamente tacciata di portatrice di strafalcioni. Quando parliamo di ontologicita' ci riferiamo a concezioni totalizzanti ed assolute dell'essere e quindi rivolgiamo la nostra mente verso sentimenti di onnipotenza e di presenza. La logica, disciplina per altro degnissima semplicemente tenta di riuscire a portare l'onnipotenza all'interno del cervello umano e pertanto non ammette che esista una moltiplicazione illimitata delle prerogative che sono appunto l'infinitudine. Come Lei avra' certamente riscontrato dai passaggi precedenti della discussione, il male e' semplicemente la deviazione del bene nel quale ci si puo' imbattere, ma che nello stesso tempo puo' anche essere recuperato, se vogliamo usare un'espressione piu' felice diciamo redento. Quindi il,bene puo' ritornare a se stesso attraverso l'opera di chi questo bene avesse voluto portare avanti. Se cio' non avvenisse, allora inizierebbe tutto quel procedimento di cui negli altri post. Il bene , Signora, non potra' mai essere distrutto, il male si'. Anche se si tratta di una dinamica lunga e complessa.

40
BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
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NinfaEco ha scritto:La figura del Nemico è uno immagine stereotipata comprensibile senza difficoltà trans culturalmente, così come le immagini che rappresentano altri esistenziali fondamentali, come ad esempio Bene e Male.
Quasi sempre il Nemico è tale sulla base di una contrapposizione morale ed ideologica da cui emerge dal punto di vista della persona rispetto a cui egli è nemico come inferiore.
Il Nemico è spesso esterno al gruppo d’appartenenza, ma spesso si colloca al suo interno. In virtù però di certe sue caratteristiche se ne distingue in modo profondo. L’elemento di estraneità, insomma è una costante e spesso si spinge fino alla completa disumanizzazione del nemico. Il Nemico non umano corrisponde allo stereotipo del farabutto nella analisi di Sassoon.
Questo genere di Nemico è privo di caratteristiche umane. Spesso appartiene ad una forma di vita diversa o è il risultato di manipolazioni al limite. Nemici di questo genere non hanno un motivo per essere tali. Fanno ciò che fanno, come distruggere l’umanità, succhiare il nostro sangue o mangiare la nostra carne, solo perché sono il Male.
Uno sguardo meno frettoloso però rivela che tale nemico non umano è spesso identificato in figure completamente umane nella realtà. La vera ragione per cui viene rappresentato come non umano e artefice del male senza motivo è che le sue “motivazioni” non devono essere comprese. Capire può generare empatia e l’empatia complica le cose.
Questo lo vediamo sistematicamente accadere nella narrazione e recezione dei fatti di cronaca. Il serial killer, la madre assassina…. Sono definiti mostri. Sono altro da noi. Gratta, gratta, forse la stessa idea di pazzia e nello specifico di infermità mentale servono a tale scopo.
In un certo senso quindi, se l’identità di un popolo, dei suoi membri rispetto ad esso e degli individui (Identità collettiva, appartenenza e identità in senso stretto), sembra collocarsi preferibilmente dalla parte del Bene ( anche le Identità “negative” sono infondo oppositive e hanno valenza reattiva), è anche vero che a tale identità il nemico serve. La teoria politica antica del Metus Hostis (o Hostilis? Chi si ricorda) è applicata oggi dagli stati( e non è difficile capire da chi e quando) e ciò vale anche tra persona e persona ( del resto, qualche filosofo che ora non ricordo, diceva che la polittica si limita a mostrare scritto a lettere cubitali ciò che l’uomo scrive in piccolo).

Il Nemico serve alla nostra Identità.
Il Male serve al Bene.
I Cattivi servono ai Buoni.



E’ un post lungo da leggere, ma credo che dia molti spunti per riflettere.
Quindi, se avete voglia di leggerlo, poi commentate a ruota libera.

le tue affermazioni sono interessanti, in parte le condivido ma penso che non siano esaustive,
è un punto di vista su questi argomenti,
si potrebbe anche dire che l'umano sarebbe aldilà del bene e del male, e solo l'acquisizione di sovrastrutture consenta categorizzazioni,
si potrebbero dire anche tante altre cose che mi fanno ingrippare il cervello anche solo iniziando a pensarle, ma una mi viene spontanea,
e quindi ci credo, cioè che per i bambini non ci sono nemici, i bambini quelli molto piccoli, quelli che ancora non sanno parlare (quindi parliamo di proto-preistoria) si avvicinano agli altri bambini o agli adulti senza paura e senza temere nemici, se non hanno subito grossi traumi sono sereni e giocosi, il tempo per entrare in relazione è lungo quanto il tempo di uno sguardo, più avanti, avendo memoria ed esperienza cominceranno ad avere paura e quindi a temere per poi arrivare a quei vecchi che guardano tutti con la coda degli occhi perchè ormai hanno paura di tutto.......... è la paura che crea la necessità d'un nemico, non solo i buoni necessitano dei cattivi, creare un gruppo e dare un'identità al gruppo comporta la proiezione di una opposta identità sugli esclusi, quando il vecchio solo, abbandonato da chi ha cresciuto, da quei figli cui diceva "morirei per te" ha tutto un mondo ostile di cui aver paura

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
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La realta' che ci circonda ivi compreso l'essere umano e' la risultante di una grande presenza ontologica e metafisica fondata sull'infinitudine, che il nostro cervello non puo' comprendere.

parcellizzo per capire: se questa frase non è una sottile presa in giro vorrà dire qualcosa per cui, scusa, ma se la realtà è il nome che l'uomo ha dato all'insieme di "cose" che ovviamente conosce, usa ed osserva come può risultare da una grande assenza/presenza fondata sull'apparenza ideale di infinito
che ORA il nostro cervello rinuncia ad assimilare per il gap creatosi fra l'evoluzione tecnologica e quella biologica? Se il mondo materiale, significato originario di realtà fosse rimasto al livello percettivo umano (senza telescopi, per intenderci) l'uomo avrebbe continuato a credere ad un mondo piatto, ad un cielo-cupola su cui brillano stelle dipinte e l'alienazione sarebbe di gran lunga minore nell'assoluta ignoranza fedele compagna alla limitatezza sensoriale umana.


Alla radice iniziale della manifestazione della realta' esiste soltanto il bene, e cioe' l'amore: a-mors: ovvero con alfa privativo senza morte. La presenza di tutto il creato e' come una immensa montagna che continuamente emerge per rinnovare se' stessa e si propaga, proprio perche' senza morte, cioe' immortale. Il scientifico big bang e' la manifestazione piu' palese di questa eternita' e di questa eternitudine, come poeticamente la definirei io che si perpetua all'infinito.

alt scusa, un passo alla volta, perchè? Chi lo dice che "all'inizio esiste solo l'assenza di morte?" questo è assurdo sarebbe come dire che esiste l'accalappiacani prima che vengano creati i cani, per esserci assenza di morte significa che il concetto di morte è già preponderante, poi perchè creato? chi l'avrebbe creato? La presenza ontologica?


La vita, dal greco fuein, ovvero, sorgere dominare e cio' che sorge lo fa come proiezione teologica in avanti, poiche' e' appunto spiritualmente immortale. Il bene che cos'e': e' semplicemente la definizione di un atteggiamento morale ed esistenziale che consiste nel valorizzare con gli atteggiamenti e l'intressamento cio' che sorge in quanto parte della realta' ontologica manifestantesi. L'amore, appunto e' la condizione morale prima di questa situazione: prova d'amore: Gesu' Cristo sulla croce perdona il ladrone che poi pare a detta di alcuni padri che fosse qualcos'altro , in quanto vuole valorizzarne la vita e la dignita' dentro quell'amore che alimenta la realta' sorgente medesima. E quindi l'essere buoni, ovvero aprire la mente e la coscienza agli altri.

mi vedo costretto a chiedere lumi (chiederò a luci fer) se essere buoni è aprire la mente e la coscienza agli altri (poi mi devi dire come si fa) allora dio che impedisce di mangiare dell'albero della conoscenza (che si sà apre la mente) o dell'albero del bene e del male (che forma la coscienza) non era buono? Oppure era un dio zarathustra (avrò messo l'acca al posto giusto?) che creò due esseri aldilà del bene e del male?




La radice originaria della realta', altro non puo' essre che il bene, il quale, per manifestare se' stesso altro non ha potuto fare che moltiplicarsi e frantumarsi nei mille aspetti della realta': se si fosse autodistrutto avrebbe contraddetto se stesso.Quando si dice Padre Figlio e Spirito Santo, in realta' si parla appunto del bene che per manifestarsi altro non ha potuto fare che esplodere nella miriade dei vari aspetti della realta'. Ogni azione nasce a fin di bene e di bonta' anche se talvolta contradditoria.


mi sembri un pò sincretista, perchè il bene all'origine della realtà? La vita forse, o forse la sostanza oscura

Quando io compongo un romanzo magari immorale, in realta' sto' facendo un atto d'amore verso il prossimo poiche' semplicemente sto' tentando di suggestionare il lettore e quindi di risvegliare quell'impulso vitale che e' in lui. Quando io parlo di sesso estremo in realta' sto' facendo un atto d'amore poiche' sto' tentando di risvegliare l'impulso vitale originario dell'altra persona.Che cos'e' la cattiveria: e' semplicemente la perpetrazione e perpetuazione di un atteggiamento soverchiante nei confronti di un'altra persona.

qui non sono proprio daccordo, io di lavoro educo, ed educare significa anche guidare e mostrare i limiti, spesso i miei utenti mi hanno vissuto come cattivo, sentiti poi dopo anni mi hanno ringraziato dicendomi "ogni critica di allora mi è tornata utile" ma io non ero cattivo e non facevo il cattivo, semplicemente gli impedivo di fare qualsiasi cosa gli passasse per la testa preferibilmente facendogli ragionare, se non volevano ragionare imponendo la mia regola, non con piacere ma in quanto mio dovere, bontà e cattiveria sono proiezioni, vestiti, maschere fino al limite della violenza, superato quello non esistono più questi sofismi, esiste che qualcuno vince e qualcuno perde e non è sempre il più debole a perdere

Ora: se tale atteggiamento e' una fase temporanea, nella coscienza del'attuatore semplicemente riemergera' quell'impulso benevolo originario che lo porta al ravvedimento, ma se la perpetuazione diventasse permanente allora avremmo la cosiddetta dannazione eterna. Che cos'e'. E' la cristallizzazione eterna appunto della perpetrazione della distruzione vissuta pero' permanentemente nella coscienza con il rimorso di un mancato amore:una situazione angosciante e spaventosa vissuta da spettatore sperimentante il rimorso, ma non atto a distruggersi:se potesse distruggersi lo farebbe subito per sottrarsi a quel supplizio spirituale. E la dannazione eterna, e' l'altra faccia della bonta': l'infinitudine ontologica e l'eternita' del bene e della bonta' cristallizzati in un'azione di distruzione che pero' non va nel segno: e' come una sgradevolissima vetrina che il dannato fosse obbligato a guardare nella propria vergogna eterna con il bene che continuamente lo rimprovera.

conosco gente che non prova rimorso, cosa serve siano dannati?


Dunque i buoni sono i buoni e sono in sintonia con la sapiritualita' delle motivazioni ultime della realta' ed hanno solo bisogno di amare, anche i cattivi nei casi piu' nobili. Ma non e' che abbiano bisogno dei cattivi:la mansuetudine e' una dimensione aurea della coscienza. Viceversa i cattivi, cioe' i deviati spirituali rispetto al bene hanno bisogno dei buoni poiche sono proprio loro, i buoni quei modelli che consentiranno la loro salvazione. Se i cattivi cristallizzeranno permanentemente la loro deviazione, si dannerranno per sempre all'ombra di una bonta' eternizzata al di sopra delle loro teste. Ne sono una magnifica dimostrazione talune tue suggestive affermazioni: da una parte il fascino della malvagita'......suggestiona anche me, dall'altro il guardarci tutti con un sorriso. Il sorriso ovvero la manifestazione estetica di un bene alla radice di tutti i fenomeni umani e sociologici: quello appunto dello stare insieme e dell'amarsi all'interno di quella sintonia vitale e "buona" che sostiene la presenzialita' del mondo stesso.

Ps:come appunto ben vedi sei riuscita a scoppiarmi in modo culturalmente egregio. Se permetti ceno e dopo rispondo all'altro tuo topic ed anche sul Diagramma ad un altro tema. A disposizione, The Royal.[/justify][/quote]

Io dacchè sono al mondo ho visto ben poca sintonia, poca gente che si mette scrupoli e meno ancora che si ravvedono, esistono dei paletti che definiscono le aree, se resti dentro fai parte dei normali e della cosiddetta società civile, quando ne esci entri in altri territori con nuove regole, è strano di solito sono io che dico agli altri (specie persone di destra seguaci di hobbs che l'uomo è fondamentalmente buono, ma di fronte alla tua estrema dichiarazione di fiducia ho svolto il compito di avvocato del diavolo, anch'io penso che inizialmente la vita sia "buona" ma non come specchio di un dio, come curiosità, come due occhi-finestre nuovi da cui vedere il mondo, "faremo gli occhiali così, faremo gli occhiali così!"

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Ho visto ora le tue osservazioni:vedro' di intervenire stasera per rispondere, causa ragioni di tempo. BeautyfulSuina

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Ti avevo gia' risposto, ma mi si e' bloccato il pc ed ho perso tutto. Provvedo dopo cena, Grazie per la pazienza

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BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[
: se questa frase non è una sottile presa in giro.

Non mi permetterei mai di prendere in giro. Se affermo qualcosa e' perche' la penso veramente.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

vorrà dire qualcosa per cui, scusa, ma se la realtà è il nome che l'uomo ha dato all'insieme di "cose" che ovviamente conosce,

Crede di conoscere, ma non e' cosi'. Ci sono problemi di collocazione temporale di taluni eventi. Esiste un teschio lungo sei centimetri datato 360 milioni di anni ed incisioni rupestri che ritraggono uomini e dinosauri insieme o cavalcanti volatili che ufficialmente sarebberro esistiti prima dell'uomo.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

usa ed osserva come può risultare da una grande assenza/presenza fondata sull'apparenza ideale di infinito
che ORA il nostro cervello rinuncia ad assimilare per il gap creatosi fra l'evoluzione tecnologica e quella biologica? Se il mondo materiale, significato originario di realtà fosse rimasto al livello percettivo umano (senza telescopi, per intenderci) l'uomo avrebbe continuato a credere ad un mondo piatto, ad un cielo-cupola su cui brillano stelle dipinte e l'alienazione sarebbe di gran lunga minore nell'assoluta ignoranza fedele compagna alla limitatezza sensoriale umana.

L'idea di una filosofia che retrocede man mano che la scienza avanza e' un'illusione. Prendiamo il big-bang......chi ha posto inizialmente la materia nello spazio da cui e' stato generato l'universo? La filosofia lo spiega, la scienza no.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

alt scusa, un passo alla volta, perchè? Chi lo dice che "all'inizio esiste solo l'assenza di morte?" questo è assurdo sarebbe come dire che esiste l'accalappiacani prima che vengano creati i cani, per esserci assenza di morte significa che il concetto di morte è già preponderante, poi perchè creato? chi l'avrebbe creato? La presenza ontologica?


Lo dice la scienza stessa quando afferma che nulla si distrugge: gli atomi di un cadavere in decomposizione non si distruggono.La morte come l'intendi tu e' subentrata nella vita umana a causa di un'altro procedimento teologico dinamico che richiederebbe un'altra discussione solo per esso.


BIGbossSTIGAZZI ha scritto:


mi vedo costretto a chiedere lumi (chiederò a luci fer) se essere buoni è aprire la mente e la coscienza agli altri (poi mi devi dire come si fa) allora dio che impedisce di mangiare dell'albero della conoscenza (che si sà apre la mente) o dell'albero del bene e del male (che forma la coscienza) non era buono? Oppure era un dio zarathustra (avrò messo l'acca al posto giusto?) che creò due esseri aldilà del bene e del male?


La spiegazione mi e' stata fornita da una persona in autobus che essendomi caduti pacchetti per terra mi e' subito venuta ad aiutare mentre gli altri stavano a guardare. Per quanto riguarda la questione dell'albero della conoscienza, ci si riferisce non tanto alla conoscenza del bene e del male in quanto tale , ma al perche' il bene sia il bene ed il male sia il male. I santi hanno semplicemente portato avanti il loro donarsi agli altri, mentre coloro che hanno pensato di definire il perche' dell'una e dell'altra realta', hanno tentato di plasmare il mondo compiendo disastri storici di cui siamo testimoni.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[

mi sembri un pò sincretista, perchè il bene all'origine della realtà?

Se all'origine della realta' ci fosse il male non potremmo avere quell'equilibrio fisico dinamico che sostiene la realta': il cielo. la terra, il giorno, la notte e cosi' via. Avremmo solo un caos informe, anzi, nemmeno quello perche' il male e' autodistruzione e disgregazione endogena.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[

qui non sono proprio daccordo, io di lavoro educo, ed educare significa anche guidare e mostrare i limiti, spesso i miei utenti mi hanno vissuto come cattivo, sentiti poi dopo anni mi hanno ringraziato dicendomi "ogni critica di allora mi è tornata utile" ma io non ero cattivo e non facevo il cattivo, semplicemente gli impedivo di fare qualsiasi cosa gli passasse per la testa preferibilmente facendogli ragionare, se non volevano ragionare imponendo la mia regola, non con piacere ma in quanto mio dovere, bontà e cattiveria sono proiezioni, vestiti, maschere fino al limite della violenza, superato quello non esistono più questi sofismi, esiste che qualcuno vince e qualcuno perde e non è sempre il più debole a perdere

Potremmo non essere molto distanti: io sceneggiatore tento di far pulsare la vita nell'altro emozionandolo......comunque tu stesso fornivi parametri per la sussistenza e non per il collassamento e la distruzione: se avesse prevalso il male la tua opera non sarebbe nemmeno sussistita appunto.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:[

conosco gente che non prova rimorso, cosa serve siano dannati?

Serve perche' la punizione che riceveranno sara' molto maggiore della loro indiffrenza; la dannazione e' semplicemente il vivere eternamente la propria limitazione di fronte all'infinito. Sarebbe come prendere un leone affamato e metterlo dietro una vetrina che non si possa rompere mentre dall'altra parte c'e' ogni tipo di cibo.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

Io dacchè sono al mondo ho visto ben poca sintonia, poca gente che si mette scrupoli e meno ancora che si ravvedono, esistono dei paletti che definiscono le aree, se resti dentro fai parte dei normali e della cosiddetta società civile, quando ne esci entri in altri territori con nuove regole, è strano di solito sono io che dico agli altri (specie persone di destra seguaci di hobbs che l'uomo è fondamentalmente buono, ma di fronte alla tua estrema dichiarazione di fiducia ho svolto il compito di avvocato del diavolo, anch'io penso che inizialmente la vita sia "buona" ma non come specchio di un dio, come curiosità, come due occhi-finestre nuovi da cui vedere il mondo, "faremo gli occhiali così, faremo gli occhiali così!"

Io invece ne ho visto tantissima e ti faccio alcuni esempi . Negli anni venti un costruttore in una localita' turistica fece spostare un cimitero in una zona limitrofa per costruire cola' un complesso residenziale che esiste ancora adesso......solo che poi quel costruttore falli' e mori miseramente.........non si profanano le sacre ossa....

In talune assemblee una mia conoscente femminista saliva in piedi sul banco ed urlava contro di me......solo che poi quando mi vedeva fuori mi abbracciava ed una volta ha pure fatto una ventina di telefonate per risolvere una mia questione.......sono stato amico di un sindacalista marxista-leninista col quale mi intrattenevo spesso a parlare .Un giorno dovetti recarmi all'ospedale e lo vidi ricoverato. Come entrai nella stanza esclamai :Ma qui c'e' un carissimo signore e lui rivolgendosi alla moglie disse: Io e lui siamo amici................

Comunque e' un bellissimo confronto volevo solo permettimi di indicarti un link a proposito di quello che secondo me e' il concetto di "destre". Cordialita'. BeautyfulSuina

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
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Crede di conoscere, ma non e' cosi'. Ci sono problemi di collocazione temporale di taluni eventi. Esiste un teschio lungo sei centimetri datato 360 milioni di anni ed incisioni rupestri che ritraggono uomini e dinosauri insieme o cavalcanti volatili che ufficialmente sarebberro esistiti prima dell'uomo.

parli di storia o fantastoria?
ci sono un sacco di anomalie temporali ma ben poche certezze, ci sono decorazioni maya in cui ci sono uomini sopra razzi o un aereo d'oro in una tomba o ancora nazca...cosa vuol dire che ci sono stati gli alieni? C'è un tizio che scrive libri su ipotesi mai verificate, prima ancora peter kolosimo, ci sono anche un sacco di bufale, come quel museo fatto dai mormoni in cui si finge che dinosauri e uomini siano "vissuti insieme" per dare fondamento alle "teorie" creazioniste. Sei un creazionista? Sostieni che dio ha creato tutto?



L'idea di una filosofia che retrocede man mano che la scienza avanza e' un'illusione. Prendiamo il big-bang......chi ha posto inizialmente la materia nello spazio da cui e' stato generato l'universo? La filosofia lo spiega, la scienza no.

non ho detto che la filosofia retrocede, ho detto che l'uomo ha dato un'accelerazione alla tecnologia lasciando indietro il progresso morale e civile, si tratta di uno scollamento, non di direzioni diverse, sul fatto che la filosofia spieghi chi o cosa ha posto la metria primordiale sulla scena ho qualche dubbio forse svariete teologie, ma la filosofia cerca domande non risposte

Lo dice la scienza stessa quando afferma che nulla si distrugge: gli atomi di un cadavere in decomposizione non si distruggono.La morte come l'intendi tu e' subentrata nella vita umana a causa di un'altro procedimento teologico dinamico che richiederebbe un'altra discussione solo per esso.

il relativismo e la bomba atomica hanno dimostrato che la vecchia legge che nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma è .......relativa, per cui che la morte sia subentrata ........zoppica un pò, la vita e la morte non sono che due momenti di un medesimo processo

La spiegazione mi e' stata fornita da una persona in autobus che essendomi caduti pacchetti per terra mi e' subito venuta ad aiutare mentre gli altri stavano a guardare. Per quanto riguarda la questione dell'albero della conoscienza, ci si riferisce non tanto alla conoscenza del bene e del male in quanto tale , ma al perche' il bene sia il bene ed il male sia il male. I santi hanno semplicemente portato avanti il loro donarsi agli altri, mentre coloro che hanno pensato di definire il perche' dell'una e dell'altra realta', hanno tentato di plasmare il mondo compiendo disastri storici di cui siamo testimoni.

scusami ma che casino....i pacchetti, l'albero, i santi.........ioi sono un tipo semplice seguace di occam, quando per spiegare una cosa apri troppo la forbice bisogna tagliare qualcosa e farla semplice: i santi non esistono in vita per cui non sono interlocutori disponibili, un carrozzone di esseri a cui non affiderei 50 centesimi li proclama tali dopo morti, per gli integralisti islamici i santi sono coloro che si donano con una bella cintura esplosiva. per cui lasciamo stare i santi che son pericolosi, molto più dei rivoluzionari, quello che vorrei dirti è che a mio parere se parliamo di bontà e cattiveria parliamo di ETICHETTE, LISTE, SCORCIATOIE MENTALI un "cattivo" è altro molto diverso molto di più o molto di meno, sfumature infinite per definire i comportamenti umani, io potrei dire berlusconi è cattivo, un altro potrebbe dire "è un santo" e diremmo entrambi una solenne stupidaggine

Se all'origine della realta' ci fosse il male non potremmo avere quell'equilibrio fisico dinamico che sostiene la realta': il cielo. la terra, il giorno, la notte e cosi' via. Avremmo solo un caos informe, anzi, nemmeno quello perche' il male e' autodistruzione e disgregazione endogena.

mettiamo che hai ragione.....perchè? come fai ad esserne sicuro? cosa ne sai di quello che sarebbe se...? secondo me tu parli del male come di una entità SENZIENTE è la vecchia idea del diavolo e......povero diavolo, la sua immagine non è che l'immagine di un dio precedente, non è l'immagine del male, il demonio ed il male non c'entrano proprio nulla l'uno con l'altro

[justify]Potremmo non essere molto distanti: io sceneggiatore tento di far pulsare la vita nell'altro emozionandolo......comunque tu stesso fornivi parametri per la sussistenza e non per il collassamento e la distruzione: se avesse prevalso il male la tua opera non sarebbe nemmeno sussistita appunto

si tratta di momenti, si crea e poi quello che hai fatto viene distrutto e si riparte, ma quella distruzione non è "il male" così come le deiezioni organiche sono concime i ruderi e le macerie non sono lo sfondo di un panorama nichilista degli ultimi giorni, ma quella desolazione umana che deriva dalla violenza e dall'abbandono da cui ogni volta bisogna ripartire, "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior"


conosco gente che non prova rimorso, cosa serve siano dannati?
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[justify]Serve perche' la punizione che riceveranno sara' molto maggiore della loro indiffrenza; la dannazione e' semplicemente il vivere eternamente la propria limitazione di fronte all'infinito. Sarebbe come prendere un leone affamato e metterlo dietro una vetrina che non si possa rompere mentre dall'altra parte c'e' ogni tipo di cibo.

quindi dio sarebbe anche un sadico?
Io che non sono un santo, non vorrei vedere nessuno soffrire per l'eternità
no, la dannazione è solo uno spauracchio per altre epoche
l'unica dannazione è vivere sterilmente o come morti, finita la vita finisce tutto
o almeno spero



Io dacchè sono al mondo ho visto ben poca sintonia, poca gente che si mette scrupoli e meno ancora che si ravvedono, esistono dei paletti che definiscono le aree, se resti dentro fai parte dei normali e della cosiddetta società civile, quando ne esci entri in altri territori con nuove regole, è strano di solito sono io che dico agli altri (specie persone di destra seguaci di hobbs che l'uomo è fondamentalmente buono, ma di fronte alla tua estrema dichiarazione di fiducia ho svolto il compito di avvocato del diavolo, anch'io penso che inizialmente la vita sia "buona" ma non come specchio di un dio, come curiosità, come due occhi-finestre nuovi da cui vedere il mondo, "faremo gli occhiali così, faremo gli occhiali così!"[/quote]

Io invece ne ho visto tantissima e ti faccio alcuni esempi . Negli anni venti un costruttore in una localita' turistica fece spostare un cimitero in una zona limitrofa per costruire cola' un complesso residenziale che esiste ancora adesso......solo che poi quel costruttore falli' e mori miseramente.........non si profanano le sacre ossa....

cosa c'è di sacro nelle ossa? (a parte l'osso sacro chiaro) senti un pò i cimiteri come li conosciamo li ha creati una legge di Napoleone a cui tutti i popoli civili debbono riconoscenza per aver messo fuori dal centro urbano i morti evitando così malattie e pestilenze, un cimitero è un magazzino per morti, a parte il dovuto rispetto per gli antenati, spostarli in altra collocazione per costruire qualcosa per i vivi non mi sembra una profanazione

In talune assemblee una mia conoscente femminista saliva in piedi sul banco ed urlava contro di me......solo che poi quando mi vedeva fuori mi abbracciava ed una volta ha pure fatto una ventina di telefonate per risolvere una mia questione.......sono stato amico di un sindacalista marxista-leninista col quale mi intrattenevo spesso a parlare .Un giorno dovetti recarmi all'ospedale e lo vidi ricoverato. Come entrai nella stanza esclamai :Ma qui c'e' un carissimo signore e lui rivolgendosi alla moglie disse: Io e lui siamo amici................

che significano questi esempi? Io ho amici che sono di estrema destra e allora? L'amicizia è fortunatamente un sentimento come l'amore che non guarda in faccia a nessuno, ma cosa dimostra? Io mica dicevo che quelli di destra sono il male, ti dicevo che partono da un assunto filosofico pessimista, per loro l'uomo non potrà mai essere libero, avrà sempre bisogno di un capo, un duce che lo guida, io credo invece che l'uomo possa evolvere fino ad uno stato di anarchia

Comunque e' un bellissimo confronto volevo solo permettimi di indicarti un link a proposito di quello che secondo me e' il concetto di "destre". Cordialita'. BeautyfulSuina

[/quote]

ho letto il tuo concetto di destra ma sei un pò arizigogolato per me la prossima volta scrivi più chiaro, fai come la Matilde Serao che scrisse "la storia" per un analfabeta......se vuoi emozionare devi farti capire detto questo
buona vita

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BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

buona vita


Buona vita anche a te.

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Inizio riferendomi alla parte finale del tuo post

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

ma sei un pò arizigogolato per me la prossima volta scrivi più chiaro

se vuoi emozionare devi farti capire


A tal proposito ti preciso che se mai piu' che il termine che hai usato, sarebbe meglio dire complesso. In secondo luogo circa la mia chiarezza o meno credo di non necessitare dell'imprimatur culturale stilistico o contenutistico di chichessia, pertanto mi esprimo secondo i miei canoni dialettici che sono tranquillamente comprensibili. In terzo luogo preciso ancora che io non intendo emozionare chichessia; caso mai sara' il lettore ad emozionarsi qualora intraveda spunti suggestivi nei miei temi. Detto questo passo ad alcuni punti specifici del tuo intervento che io pongo in contestazione.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

parli di storia o fantastoria?

Sei un creazionista?

Parlo di storia e precisamente di quegli aspetti della storia che potrebbereo essere volutamnete stati non chiariti poiche' questo rivoluzionerebbe le convinzioni comunemente accettate. Per quanto riguarda il teschio, ad esempio


hai mai sentito parlare della navicella di Toprakkale che si trova nel museo di Istambul? Ci sono certamente dubbi solo che non ci si pronuncia ne' in un senso ne' nell'altro od in quel tempo c'erano gli alieni oppure i razzi esistevano gia'


Poi ci sarebbe anche quella minuscola questione delle piramidi in Egitto, che secondo gli studi di alcuni scienziati si troverebbero in allineamento cosmico con la posizione della costellazione di Orione nell'anno 105OO Ac a causa del fenomeno della precessione degli equinozi e la sfinge, avrebbe avuto la testa originaria di un leone che guarda la costellazione del leone la quale all'alba dell'equinozio di primavera del 10500 ac si trovava esattamente nel punto est della volta celeste.........si vede che i sistemi informatici che hanno ricostruito la configuarazione stellare di quel tempo erano stati fatti magari dai bambini delle elementari.......che peraltro sono brillantissimi beninteso. No ma al di la' di tutto questo mi dicevi se sono creazionista.Ecco questo lo constaterai tu , Posto un video che mi esprime

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

non ho detto che la filosofia retrocede, ho detto che l'uomo ha dato un'accelerazione alla tecnologia lasciando indietro il progresso morale e civile,[/b] si tratta di uno scollamento, non di direzioni diverse,

Si' prendo atto di questa tua puntualizzazione la condivido in pieno e l'applaudo.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

filosofia cerca domande non risposte

Non condivido assolutamente: o meglio: la filosofia pone domande e fornisce risposte. Il problema della filosofia contemporanea e' a mio avviso quello di non considerare la metafisica ; si trova sempre davanti ad una inspiegabilita' del perche' del reale evidenziando l'angoscia umana di fronte alla totalita' inspiegabile medesima.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

il relativismo

Trovo che il relativismo abbia molti limiti . Ti faccio un esempio: supponiamo che esista una scena in cui una persona sia spinta a terra da un'altra. (vorrei che non succedesse), Alla scena assistono un vedente ed un non vedente. Secondo il vedente la scena e' reale, secondo il non vedente il fatto non e' nemmeno successo. La persona che invece ha subito lo spintone si trova di fatto a terra e sente di aver subito qualcosa cosi' come potrebbe essere opportuno che qualcuno l'aiutasse a rialzarsi.


BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

santi non esistono in vita per cui non sono interlocutori disponibili,
Ci sono santi morti e santi vivi i quali non sanno di esserlo

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

per cui lasciamo stare i santi che son pericolosi, molto più dei rivoluzionari,


Specialmente Santo Stefano che e' stato lapidato era piu' pericoloso per esempio di qualcuno che mandava nei campi di concentramento.............


BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
secondo me tu parli del male come di una entità SENZIENTE

Credo che tu abbia centrato esattamente la questione.


BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

dal letame nascono i fior"


Attenzione, bisogna che ci siano la terra ed altri elementi, poiche' se io metto una montagna di letame su una piazza di cemento armato credo che l'unico risultato che avremo sara' un odore incredibile e basta.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

quindi dio sarebbe anche un sadico?


No. E la dannazione non e' uno spauracchio; e' solo una condizione che ognuno si costruisce con i propri atteggiamenti. Ognuno crede in cio' che vuole, Ognuno constata e constatera'.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

, finita la vita finisce tutto

o almeno spero

MISTERO


BIGbossSTIGAZZI ha scritto:


[b]cosa c'è di sacro nelle ossa?


Le ossa sono parte dell'essere umano e non si profana il sonno dei morti per compiere un'operazione di speculazione commerciale.

BIGbossSTIGAZZI ha scritto:

[b]che significano questi esempi?


Attenzione e lo dico con il massimo della pacatezza a quando si usa il termine "destre"..............anche le anarchie potrebbero essere le nuove destre, cioe' i nuovi anti-sistema tuttavia ti lascio un contributo: io partecipai qui ad una discussione sul dualismo che poi si proietto' verso l'anarchia concettuale. Anarchia, e lo dico ora come anti sistema. Difficile pero' pensare ad un mondo senza regole........ecco comunque la discussionee buona vita anche a te. Forse io e te potremmo avere spunti comuni.Circostanze.

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
Posto un video che mi esprime
[/justify]

fatico a capire le parole per questo ho fatto una miniricerca, si tratta di questo?:
"Giunta al monastero, la giovane si affida alla Vergine pregando perché i propri peccati siano perdonati, quindi chiede un colloquio al padre guardiano (basso), cui rivela la propria identità e il desiderio di espiazione. Il padre, indulgente e comprensivo, l'avverte però che la vita che l'attende è piena di stenti e cerca di convincerla per l'ultima volta a ritirarsi in convento invece che in una misera grotta. Constatando la fiduciosa costanza di Leonora, tuttavia, acconsente al volere di lei e, consegnatole un saio, chiama a raccolta i monaci che, maledicendo chiunque oserà infrangere l'anonimato dell'eremita, si rivolgono in coro alla Madonna."........quindi? significa che sei cattolico e quindi creazionista? Difficile rispondere con un sì o un no?
io sono un tipo limitato sai!




filosofia cerca domande non risposte
[/quote]

Non condivido assolutamente: o meglio: la filosofia pone domande e fornisce risposte. Il problema della filosofia contemporanea e' a mio avviso quello di non considerare la metafisica ; si trova sempre davanti ad una inspiegabilita' del perche' del reale evidenziando l'angoscia umana di fronte alla totalita' inspiegabile medesima.

io non sono un filosofo, ma per quello che so e che penso la filosofia aveva più che una considerazione della metafisica una considerazione della teologia non necessariamente a favore di chiese, vedi Cartesio e la sua ricerca del punto di contatto fra anima e corpo e vedi l'atto l'accusa di kierkegaard alla chiesa e diecimila altri esempi, ma la filosofia nasce in grecia e non nasce per spiegare gli dei ma per spiegare l'umano
il relativismo

[/quote]
Trovo che il relativismo abbia molti limiti . Ti faccio un esempio: supponiamo che esista una scena in cui una persona sia spinta a terra da un'altra. (vorrei che non succedesse), Alla scena assistono un vedente ed un non vedente. Secondo il vedente la scena e' reale, secondo il non vedente il fatto non e' nemmeno successo. La persona che invece ha subito lo spintone si trova di fatto a terra e sente di aver subito qualcosa cosi' come potrebbe essere opportuno che qualcuno l'aiutasse a rialzarsi.

andrà il vedente del resto il non vedente non è detto che riuscirebbe ad aiutare pur sapendo quel che è successo, comunque questo non fa che confermare il relativismo percettivo, per ognuno c'è quello che percepisce o che vuole percepire




per cui lasciamo stare i santi che son pericolosi, molto più dei rivoluzionari,



Specialmente Santo Stefano che e' stato lapidato era piu' pericoloso per esempio di qualcuno che mandava nei campi di concentramento.............

colpo basso, prima di tutto hitler era un dittatore non un rivoluzionario, poi il messaggio di cui era portatore santo stefano ossia la buona novella era assai più potente e distruttivo dei sassi con cui l'hanno ucciso


secondo me tu parli del male come di una entità SENZIENTE

Credo che tu abbia centrato esattamente la questione.

io credo che il male sia dentro le persone, come il bene è una scelta e non esiste al di fuori, nè dio nè il diavolo, questo per me ovviamente


dal letame nascono i fior"



Attenzione, bisogna che ci siano la terra ed altri elementi, poiche' se io metto una montagna di letame su una piazza di cemento armato credo che l'unico risultato che avremo sara' un odore incredibile e basta.

in questo caso scusa ma penso che il rifiuto vero sia la piazza di cemento armato e non il letame, poi anche con le cose buone come la cacca non bisogna esagerare ed in questo ti appoggio

quindi dio sarebbe anche un sadico?


No. E la dannazione non e' uno spauracchio; e' solo una condizione che ognuno si costruisce con i propri atteggiamenti. Ognuno crede in cio' che vuole, Ognuno constata e constatera'.

allora dio non c'è perchè se ci fosse e se fosse quel dio buono amante del destino dell'uomo non potrebbe sopportare che NESSUNO anche l'ultimo dei suoi figli e l'ultimo dei suoi angeli soffrano per l'eternità, una volta un monaco di Camaldoli mi disse "l'inferno, se c'è, è vuoto" ad un dio del genere potrei anche arrivare a credere, gli resterebbero un pò di cosine da spiegarmi comunque

, finita la vita finisce tutto

o almeno spero
[/quote]

MISTERO




cosa c'è di sacro nelle ossa?

[/quote]

Le ossa sono parte dell'essere umano e non si profana il sonno dei morti per compiere un'operazione di speculazione commerciale.

[b]scusa ma la vita umana ha dei prezzari, la vita umana conta meno dei profitti delle multinazionali e meno dell'ortodossia cattolica che lascia paesi interi con l'anatema dei preservativi quando è in parte proprietaria della Hatù e quando in questi paesi c'è una aids endemica al 70%, direi che se speculassero solo sulle ossa sarebbe già un miglioramento


Attenzione e lo dico con il massimo della pacatezza a quando si usa il termine "destre"..............anche le anarchie potrebbero essere le nuove destre, cioe' i nuovi anti-sistema tuttavia ti lascio un contributo: io partecipai qui ad una discussione sul dualismo che poi si proietto' verso l'anarchia concettuale. Anarchia, e lo dico ora come anti sistema. Difficile pero' pensare ad un mondo senza regole........ecco comunque la discussionee buona vita anche a te. Forse io e te potremmo avere spunti comuni.Circostanze.

[/quote]

me lo leggerò con calma, comunque io sono un NON-A, se vuoi poi te la spiego se non conosci già il termine,
buona serata e buona vita BeautyfulSuina

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Viandante Storico
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Come avrai ben potuto vedere dall'andamento della discussione io ho dato un ampio contributo allo svolgimento della medesima. Devo confessarti che mi sono un poco annoiato e ti preciso che io potrei benissimo ribattere nuovamente punto su punto tutto quanto tu hai evidenziato, a sua volta tu ribatteresti ed io a mia volta controbatterei ancora all'infinito. E' ben evidente la dinamica degli eventi e pertanto essendo che io in questo forum desidererei occuparmi anche di altri temi non interverro' piu' in questa discussione cui come dicevo ho ampiamente contribuito. E poi anche per ragioni di perdita di tempo dato che io lavoro ed alla sera dedico il mio poco tempo appunto ad intervenire per quanto possa in questi bellissimi spazi. Non c'e' alcun bisogno, anche se io ti ringrazio per la disponibilita', che tu mi spieghi il significato dell'espressione non allineato dato che la conosco benissimo. Cordialita'. Come mi ha insegnato un altro grande amico .


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ok a posto così

ps a proposito forse non - a significa anche non allineato, ma io intendevo la base divulgativa della semantica generale, ossia il libro di Alfred van Vogt NON - A (una bellissima traduzione nella collana ORO della EDITRICE NORD)
e significa non aristotelico.
au revoir

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