La Gioconda di Leonardo rappresenta una delle opere piu' controverse nella storia dell'arte.
Non perche' siano discutibili l'espressivita' ed il pregio di questo celeberrimo quadro, ma per il fatto che ad esso, da una parte della critica vengano attribuiti valori artistici dal peso indiscusso mentre dall'altra parte vengono espressi giudizi di sopravvalutazione.O meglio. Secondo taluni critici all'opera sarebbero attribuiti canoni creativi ed estetici che si rivelerebbero essere meno pregevoli di quanto in realta' siano. Con tutto rispetto e buona pace verso questo filone della critica, io credo che la solare valutazione che e' sempre stata fatta nei confronti di quest'opera, sia assolutamente giustificata e pertanto La Gioconda sia una realizzazione che meriti il peso artistico proprio di un'opera magnificente e suprema. Vediamo le ragioni dell'una e dell'altra impostazione. Partiamo dai riduttivisti. Orientativamente, secondo loro, La Gioconda presenterebbe i tradizionali canoni di equilibrio compositivo e buon gusto cromatico, canoni che per ragioni di enfasi attributiva verso l'indiscutibile personalita' di Leonardo,sarebbero stati volutamente dilatati e spettacolarizzati. Appunto non tanto per ragioni speculative quanto per ragioni pseudo-culturali di enfatizzazione dell'opera medesima.Si parte anche dall'idea che l'originale collocazione scenografica della donna ritratta semplicemente non sia poi tanto originale e fermo restando l'indubbio equilibrio delle proporzioni il risultato sarebbe un rispettabile ritratto con il "crisma" leonardesco. Questo il nucleo della valutazione da parte di coloro che appunto potremmo definire i "riduttivisti". Ma io credo che le cose non stiano assolutamente in questi termini. La Gioconda di Leonardo in realta' e' una creazione artistica che raggiunge la pienezza dei propri moduli espressivi attraverso una serie di tecniche compositive ben precise. Innanzitutto Leonardo grazie alla sua mano prodigiosa e tratteggiatrice riusci' ad immortalare la parte degli occhi conferendole una caratteristica "loro" particolare che storicamente viene avvertita dagli osservatori :sembra che gli occhi seguano sempre chi guardi il quadro quando egli si sposti lateralmente. Una nuova dimensione grafica rivoluzionaria se si considera l'epoca in cui il dipinto venne realizzato.Poi abbiamo una intrinseca armonia delle curve che tratteggiano la figura: sembra quasi che Leonardo abbia voluto comporre una sinfonia di armoniosa plasmazione delle linee. Cui si aggiunge un suggestivo interrogativo, e cioe' se La Giocanda in realta' sia un autoritratto di Leonardo. Inquietante, e sia che si possa trovare una risposta, sia che no, il dipinto rimane avvolto da un velo di mistero per quell'originalissima ambiguita' espressiva.Cioe' il ritratto parrebbe esprimere una innata pacatezza portatrice a sua volta di un messaggio sconosciuto. Fermi restando l'equilibrio cromatico e geometrico della composizione ci troviamo di fronte ad un'opera che e' tutt'altro che sopravvalutata, anzi, presenta spunti misteriosamente celati da un autore che come ben sappiamo non ha bisogno di presentazioni.