Dunque, la notizia del cagnolino della Signora Iannotta abbattuto dalle istituzioni svizzere per una tassa non pagata, era una minchiata colossale. Un'invenzione: pensate, la Signora Iannotta manco esisteva. Ora io mi chiedo: possibile che gli unici a dare ampio risalto alla cosa - al netto della Stampa, che ne parla però sulla "Zampa.it" - siano stati i media più vicini al Premier, e cioè, tra gli altri, Tg1, Qn, Tgcom e Studio Aperto? Ma soprattutto, possibile che gli unici grandi quotidiani italiani a cadere nella trappola, sparando in prima pagina la bufala con un entusiasmo che non vi dico, siano stati proprio Libero, uscito pure in edizione straordinaria (...), ed Il Giornale?

TG1: NON PAGA LA TASSA, LE UCCIDONO IL CAGNOLINO

AGI: NON PAGA TASSA COMUNALE, LE SOPPRIMONO IL CANE

TGcom: Svizzera, non paga tassa: cane ucciso

La Stampa: Svizzera: non paga la tassa comunale, le uccidono il cane

Quotidiano italiano: Svizzera, non paga la tassa e le uccidono il cane

Il Giornale: Non paga la tassa comunale: le uccidono il cane

Lettera43: Non paga le tasse, le uccidono il barboncino

Possibile che tutti questi giornali non abbiano fatto nemmeno una piccola verifica per vedere se la notizia fosse falsa? Solo Paolo Attivissimo si è sentito in dovere di scrivere a Pierre-Alain Némitz, segretario municipale di Reconvilier, ottenendone risposta: La signora Iannotta non esiste, per cui non c’è nessun suo cane da abbattere, quand’anche lo si volesse fare.

E dire che bastava così poco…