Nel Pantheon domina fiero,
sovrano di tutte le fiere.
Sempre nuovo è il suo vestito:
cambia pelliccia ogni stagione,
sicché mutando carnagione
a fraintendimenti dà àdito.
Vizio tipico della biscia,
è in lui virtù a pois, chiazze o strisce.
Che i suoi fedeli non odano
questa forma di neopanteismo
(quelli che già sanno, mi odiano):
cadrebbe il loro perbenismo
sentendo simili proclami.
L’ira potrebbe accecar l’amor,
creando dei violenti villani.
E allora sì che sarà dolor!
No, evitiamo un’altra crociata!
Inutil stragi? Già compiute.
Niente violenza - anche carnale -,
neppur di fronte all’anatema.
Il verbo si è fatto carne, ma
pure pesce e ogn’altro animale:
ricca è la fauna! E la fantasia,
che ancora non è un’eresia
(almeno non ufficialmente),
amplia a tutto lo scibile umano
le associazioni della mente.
Ma un’eresia c’è: non invano,
sia chiaro, ma lo nominiamo.
Tra i mille binomi che creiamo
per accompagnare il suo nome,
ne va ricordato uno, in primis,
che i classici, tra cui Catone,
già allora usavano: devs canis.
Non mi soddisfa granché, al momento. Se avete suggerimenti per migliorarla, sono bene accetti.