Il "male" -esattamente come il "bene"- è un punto di vista. Le caratteristiche che li definiscono cambiano -in certi casi di poco o nulla, in altri radicalmente- a seconda delle culture, delle epoche, della classe sociale, del contesto fattuale e situazionale in cui avvengono, delle sensibilità individuali.
Dunque non esistono, almeno non come valori assoluti a cui fare riferimento. Ed è tutto qui il problema: che ciascuno di noi abbia una -personalissima- scala di valori con polarità genericamente "positive" e "negative" a cui fare riferimento, è cosa del tutto normale. Senza questa scala non saremmo in grado di operare scelte. Il problema sorge quando qualcuno è convinto che il suo personalissimo modello di valori possa essere, o addirittura vada esteso anche a tutti gli altri, perché ritiene che provenga da una fonte più "attendibile" (di solito una religione, una filosofia di vita, un credo politico).
Non si tratta -come sosteneva l'autore del post d'apertura- di cercare persone che condividano gli stessi valori e le stesse concezioni di "Bene/Male". Sarebbe una ricerca estenuante che porterebbe pochissimi frutti, perché molto difficilmente -considerando l'enorme varietà umana- si troveranno due o più persone i cui concetti di "Bene" e "Male" siano in tutto e per tutto sovrapponibili.
La "sfida" racchiusa in questo problema è ben altra: trovare la capacità, l'equilibrio, di convivere con le scale di valori altrui senza sentirsi oltraggiati, almeno finché non viene limitata la propria e l'altrui libertà di avere altre, differenti, scale di valori.
Ultima modifica di ^Sick_Boy il Lun 26 Mar 2012 - 17:33 - modificato 1 volta. (Motivazione : sostituito "topic d'apertura" con il più corretto "post d'apertura")