Ti chiamo spesso "figlio-figlio" come dalla canzone di De Andrè "figlio figlio, povero figlio eri bello bianco e vermiglio" che ti cantavo da piccolo...da piccolo, fra poco fai tre anni, sei ancora piccolo, anche se mi sembri già così grande...fai conquiste stupende di giorno in giorno e più cresci, più mi sento piccolo io...e ce ne vuole a farmi sentire piccolo!
Comunque ti scrivo perchè ho pensato al tuo futuro, e ci penso spesso in questi giorni di crisi, una crisi che dura ormai da troppo tempo, personale e sociale...in che mondo ti ho messo? E con quali possibilità? E di che tipo soprattutto?
Ho sentito questo programma su radio rai 3 in cui vengono intervistati questi "dirigenti del futuro" 30enni e 40enni di tutto il mondo in un rendez-vous negli states...sono 20 quelli italiani, uomini e donne e sentendoli mi rendo conto che io non ti sto preparando a diventare un leader, non vai in giro per il mondo, nelle scuole più esclusive, non vivi in un ambiente ricco di altro che di libri e fumetti, forse ricco di cultura, ma una cultura BASSA una cultura senza pretese, una cultura fatta leggendo cose che si trovano in qualsiasi biblioteca, non ho modo di farti studiare alla normale o alla bocconi, non andrai a fare ricerche negli archivi vaticani, non avrai accesso al sapere esclusivo, alle cose veramente antiche e preziose, solo a cose di uso comune, persone di uso comune, e di fronte a questa mia autoflagellazione di genitori senza mezzi che non potrà spianarti in nessun modo la strada mi sono fermato e mi sono chiesto "ma io, che non ho mai sfruttato nessuno ed ho cercato di prestare il mio lavoro ma senza farmi sfruttare, io che credo in un mondo diverso da questo, perchè dovrei volere che tu diventi un LEADER? Forse perchè è facile essere comunisti per se stessi ma tutti diventano borghesi per i propri figli, è facile essere rivoluzionari quando in gioco c'è solo la tua vita, diventa molto più difficile quando i tuoi figli e tua moglie ti guardano ormai con disprezzo e allora da dottore diventi truffatore ed imbroglione, vendi l'elisir di lunga vita, vendi te stesso, un rene, un occhio... non sò neanche se riuscirò a mandarti all'università e da un lato mi sento in colpa, dall'altro sento che se garantissi qualcosa a te o a noi sarebbe solo togliendolo ad altri, già noi, facciamo la doccia con l'acqua potabile siamo i più ricchi dei poveri, già solo per essere poveri come noi devono morire interi villaggi africani, quanta gente dovrebbe morire perchè tu potessi diventare un leader? E' difficile scegliere a mente fredda in un mondo che si divide fra sfruttati e sfruttatori che il proprio figlio, amato più di tutto il resto messo insieme, dovrà essere uno sfruttato, ma è solo un esercizio di retorica, non POSSO darti una vita diversa, se potessi allora sarebbe una scelta il mio non darti TROPPO, così...è solo lo stato delle cose.