La storia della donna è sovrapponibile a quella di tutte le persone che subiscono abusi inflitti loro dal potere. Potere che, in sé, non ha un genere accertato, perché quando una donna arraffa questo potere non è meglio degli uomini, nell'esercitarlo. Non credo che la divisione uomo-donna possa essere strumento che aiuti a definire la qualità degli individui, e oggi l'universo femminile ha davanti a sé la drammatica immagine di una cospicua parte di sé che in tutti gli ambiti della vita sociale mostra i limiti dati dall'agire per interesse personale. Bene e male indossano gonna e pantaloni secondo convenienze, non natura. Queste mie considerazioni nulla tolgono alle infamie che l'uomo impone alla donna da sempre, ma vuole significare che la centralità spirituale di ognuno non è determinata dal genere sessuale che caratterizza l'individuo. Donna non è meglio di uomo e uomo non è meglio di donna, ma entrambi sono, individuo per individuo, responsabili oppure no di quello che commettono.
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