cinquestelle ha scritto:Mi sa che con la eventuale sconfitta elettorale alle amministrative inizierà la parabola discentente del Cavaliere.
Mi viene da pensare poi che questa parabola discendente prima o poi conivolgerà anche il Milan.
Non basterà Barbara a tenerci tra le grandi.
Ci sono esempi nel recente passato, mi viene in mente la Sampdoria di Mantovani, la Roma di Sensi, una volta subentrati i figli non è più la stessa cosa.
Negli ultimi 2-3 anni (prima di questa stagione) ero tra i molti che ritenevano finito il ciclo di Berlusconi come presidente del Milan, visto l'evidente disimpegno a livello finanziario.
L'estate scorsa (negli ultimi giorni di mercato) non so cosa sia successo, ma la squadra è stata molto rinforzata.
Per l'anno che viene aspetto a giudicare: per adesso abbiamo solo perso Pirlo, giustamente lasciati liberi Jankulovski e Legrottaglie, rinviato al mittente il tragico Papastathopoulos e nel contempo riscattati Amelia, Strasser, Zigoni, Paloschi e soprattutto Boateng che erano tutti in comproprietà col Genoa vista la manica stretta della proprietà lo scorso luglio. Per adesso bene così, ma deve arrivare un grande centrocampista per rimpiazzare Pirlo, anche perchè tutti gli altri hanno rinnovato, e il centrocampo è molto vecchio (Gattuso, Ambrosini, Seedorf e Van Bommel tutti over 33).
Se poi vedo che per motivi elettorali Berlusconi dice ai napoletani che non prenderà Hamsik mi cascano le palle...
Però credo che il coinvolgimento della famiglia non calerà anche se la parabola politica dovesse finire, almeno fintanto che in Fininvest riterranno il Milan un "asset" valido in termini di immagine.
I paragoni con Sensi e Mantovani mi sembrano esagerati, perchè comunque vada un marchio come il Milan, quand'anche i Berlusconi ne uscissero, farebbe gola a grossi investitori.
Ai tempi di Farina non torneremo più, ne sono convinto.