Troppo spesso gli animali domestici sono utilizzati compiti pericolosi nelle zone di guerra.
Attualmente si utilizzano leoni marini, delfini e otarie in mare per l’identificazione degli obiettivi bellici, per l’individuazione dei percorsi minati, per la neutralizzazione degli uomini-rana o per le missioni «kamikaze». E la lista si allunga quando si tratta di terraferma: cani, ratti e furetti, usati per l’individuazione dei campi minati (compito al quale non sfuggono neppure le api ) ma anche asini che, imbottiti di esplosivo, vengono lanciati in terribili missioni suicide.
Trovate eticamente corretto questo utilizzo degli animali?
Attualmente si utilizzano leoni marini, delfini e otarie in mare per l’identificazione degli obiettivi bellici, per l’individuazione dei percorsi minati, per la neutralizzazione degli uomini-rana o per le missioni «kamikaze». E la lista si allunga quando si tratta di terraferma: cani, ratti e furetti, usati per l’individuazione dei campi minati (compito al quale non sfuggono neppure le api ) ma anche asini che, imbottiti di esplosivo, vengono lanciati in terribili missioni suicide.
Trovate eticamente corretto questo utilizzo degli animali?