.... che opera d'arte saresti e perchè?


topic in serie oggi

Mi piace l'espressione tutta terrena della Madonna.

Perchè? Cosa vedi nella sua espressione?
Per me è freddissima e rigida

NinfaEco ha scritto:Perchè? Cosa vedi nella sua espressione?
Per me è freddissima e rigida

Ma appunbto per quello. E' completamente al di fuori di tutti canoni, che la volgiono con lo sguardo rapito...

Megara ha scritto:

Che cos'è? La Ninfa alla fonte con l'emicrania?

Quasi.... Ophelia, di Millais

Il Ritratto di Fanciulla di Botticelli, mi somiglia decisamente di più!

Sarei Guernica

(Io) sono un'opera d'arte, un capolavoro "mancato", perchè solo nell'aver ecceduto se stessi ed ogni rappresentazione si diventa capolavori. Ma:

Può andare. L'impossibilità a dire cosa sia una cosa o persona, la riproduzione del movimento che il semplice sistema nervoso produce nella carne del vivente, un movimento meccanico, a scatti, non ordinato. Un movimento tragico, inesplicabile. La decomposizione come eccesso di vita...

non compiuta...
un lavoro in corso perenne
di conservazione, di scavo e demolizione

Aleister ha scritto:(Io) sono un'opera d'arte, un capolavoro "mancato", perchè solo nell'aver ecceduto se stessi ed ogni rappresentazione si diventa capolavori. Ma:

Può andare. L'impossibilità a dire cosa sia una cosa o persona, la riproduzione del movimento che il semplice sistema nervoso produce nella carne del vivente, un movimento meccanico, a scatti, non ordinato. Un movimento tragico, inesplicabile. La decomposizione come eccesso di vita...

visto che ti definisci non-vivo e a-morto, direi che quello che ti rappresenta è la plastinazione, no?

@Zadig

Non è male, ma c'è troppa rappresentazione ed in quanto capolavoro eccedo la rappresentazione. "Mi" ha scelto Bacon come male minore, è quanto si avvicina di più al paradosso del rappresentare l'irrappresentabile, la carne nell'atto del suo decomporsi in sensazione pura..un istante prima del nulla.

Aleister ha scritto:(Io) sono un'opera d'arte, un capolavoro "mancato", perchè solo nell'aver ecceduto se stessi ed ogni rappresentazione si diventa capolavori.

Non sono d'accordo.
Sei una vittima dell'interpretazione post moderna dell'arte.

Se vuoi te la spiego

NinfaEco ha scritto:

Aleister ha scritto:(Io) sono un'opera d'arte, un capolavoro "mancato", perchè solo nell'aver ecceduto se stessi ed ogni rappresentazione si diventa capolavori.

Non sono d'accordo.
Sei una vittima dell'interpretazione post moderna dell'arte.

Se vuoi te la spiego

Magari, grazie...

Aleister ha scritto:@Zadig

Non è male, ma c'è troppa rappresentazione ed in quanto capolavoro eccedo la rappresentazione. "Mi" ha scelto Bacon come male minore, è quanto si avvicina di più al paradosso del rappresentare l'irrappresentabile, la carne nell'atto del suo decomporsi in sensazione pura..un istante prima del nulla.

un istante prima del nulla...
un po' come una scoreggina nell'attimo prima di uscire, che preme... preme e sembra materiale, ed invece un attimo dopo...

Aleister ha scritto:

NinfaEco ha scritto:

Aleister ha scritto:(Io) sono un'opera d'arte, un capolavoro "mancato", perchè solo nell'aver ecceduto se stessi ed ogni rappresentazione si diventa capolavori.

Magari, grazie...

Non sono d'accordo.
Sei una vittima dell'interpretazione post moderna dell'arte.

Se vuoi te la spiego

uuuuuuhhhhh finalmente qualcuno che prova piacere nell'essere torturato dai miei ragionamenti contorti !

( io e te saremmo una perfetta coppia sadomaso mentale ... resata da capire chi è Sado e chi è Maso )


Seriamente ( giuro):
Nell'arte gradualmente su fa strada l'idea di creatività: l'arte ha il diritto di creare qualcosa senza obbedire all'idea di mimesis o ad altri paradigmi. La creazione è opera dell'artista. L'artista inizia ad essere concepito come genio. Un filo prima del concetto di creazione si fa strada l'idea che l'arte possa legittimamente ritrarre il mondo interiore. Inizialmente ciò avviene all'interno del paradigma della mimesis ( l'interiorità è natura interiore) poi questa idea si lega al concetto di creatività: ogni raffigurazione è concepibile perchè legata al mondo interiore dell'artista che rispetto ad essa è "il creatore". Quando l'artista diventa genio, non solo può fare questo, ma anche fottersene di essere capito... e addirittura fottersene delle tecnica. E si arriva così alle sconcertanti opere post moderne.
In due parole, non mie ( un misto di Nietzsche ed Hegel credo) , l'arte che era unione di forma ( idea) e materia, muore a causa del predominio dell'idea.
Tu mi hai fatto pensare a questo.

Intanto che mi rispondi, cerco il numero di uno psichiatra

@Ninfa

Piacevolissima tortura, ti ringrazio. "Quando l'artista diventa genio, non solo può fare questo, ma anche fottersene di essere capito... e addirittura fottersene delle tecnica." Perversamente lucida.

Aggiungerei soltanto che nel suo (dis)farsi capolavoro l'artista può fottersene anche di se stesso. Hegel nell’Enciclopedia colloca l’arte non nello spirito soggettivo ma nello spirito assoluto, cioè nello spirito sciolto da (ab solutus) ogni legame con la soggettività dell'artista. Se Hegel è troppo difficile (non per te), si può benissimo leggere la stessa indicazione in Nietzsche che, nella Nascita della tragedia, parlando della lirica, dice che il poeta è tale se sa negare la sua soggettività e metterla al servizio del dolore del mondo: "Solo sopprimendo quella paroletta 'io' Archiloco può diventare immagine del dolore primigenio, mentre l'uomo Archiloco che vuole e deside soggettivamente non potrà mai e poi mai essere poeta".
La ragione è molto semplice: se l'opera d'arte viene letta a partire dalla biografia dell'artista la si nega come opera d'arte perché la si afferma come sintomo di una malattia alla stessa stregua di una somatizzazione, di una perversione o di una nevrosi. Ma l'arte è arte non in quanto sintomo, ma in quanto simbolo di una composizione di senso che l'umanità per la prima volta ha raggiunto ed espresso in quell’opera.

Resterebbe da considerare il gesto e l'immediatezza di una nientificante operatività, capaci di riflettere il niente che ogni creatore sente pulsare nel fondo del proprio spirito, quale molla irresistibile ad essere e de-cidere la propria stessa nientità. Infrangendo così il muro opaco di un'esistenza che troppo spesso ammorba la libertà dello spirito; l'unica che può espandersi infinitamente verso un'implosione radicale nell'assoluto (in ciò che già non si è) il niente diventato ormai la vera questione dell'arte, il niente in quanto nulla di senso che sempre e solamente accade...Sado o Maso?

Non riuscirei a propormi in una sola opera d'arte perchè...i miei umori sono diversi e per ogni mio sentimento vi è una opera d'arte diversa.

anvedi è tornata Ciuccian, l'amichetta mia che mi adora!

È un quadro molto freddo

Ora è così

con la speranza che si aprano le immagini: