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Entrarono dentro. In silenzio, l'una accanto all'altra, spalla a spalla e si diressero verso il bancone della salumeria, dove presero il numerello per fare la fila. Una di loro, "Sguardo Timido" rimase a fare al fila, mentre l'altra, "Sguardo Fiero" si diresse con decisione verso il reparto di prodotti intimi. Capelli neri e corti, un leggero trucco sul viso, piercing al naso, "Sguardo Timido" era consapevole che la stavano guardando. Quel tipo di sguardo "finto-indifferente", che in realtà erano veri e propri raggi X che ti penetravano fino al midollo. Lei, sola, intimidita, si guardava intorno, come a cercare la compagna, che, sparita dalla sua vista, inspiegabilmente tardava a venire.
T-Shirt bianca, gilè nero, sulla vita, una cintura spessa e nera le teneva su un paio di jeans strappato in più punti. Ai piedi, due anfibi di colore nero. Il suo abbigliamento intendeva mostrare sicurezza, padronanza di se, se non fosse per quell'atteggiamento timido e imbarazzato che invece le si leggeva in viso e che tradiva la sicurezza che intendeva mostrare. Poco dopo fece ritorno "Sguardo Fiero", che mise nel cesto diversi prodotti presi qua e là. Capelli a caschetto, canottiera bianca che mostrava le sue braccia, magre e bianche, jeans perfetti, senza alcuno strappo, nessun trucco al viso e nessun piercing addosso. Semplice. Ai piedi, un paio di scarponi pesanti. Naturalmente, atteggiamento di chi vuole mostrare un immagine sicura di se, come a tenere semopre tutto sotto controllo.
Immediatamente, quasi meccanicamente, ritornano a formare una "persona sola". Una accanto all'altra, spalla a spalla, silenziose attendono il loro turno e all'improvviso gli sguardi dei curiosi, e tra questi anche il mio, è come se rimbalzassero contro una barriera invisibile e ritornassero indetro sulla capoccia, come un boomerang. "Sguardo Timido" naturalmente adesso è più sollevata, più sicura, dato che ha ritrovato la sua metà, ma sempre un pò chiusa e sulla difensiva. Ecco che si dirigono verso la cassa e, giunta l'ora di pagare, la commessa si rivolge in manierta gentile, sorridente, tanto che "Sguardo Timido", nel ringraziare e salutare, sorride a sua volta e per un istante da quando è entrata, assume un atteggiamento disteso, sereno, naturale che le illumina il viso, gli occhi, rendendola decisamente più carina, più bella. "Sguardo Fiero" invece saluta senza mostrare particolari emozioni. Entrambe escono dal locale e una volta fuori si prendono per mano e si incamminano per la loro via. Dentro al locale nessuno dice niente, nessuno commenta, tutto si svolge normalmente, come se non fosse accaduto niente. E in effetti niente di particolare è accaduto, a parte alcuni sguardi curiosi e impertinenti che per fortuna non sono penetrati a fondo, benchè ci fossero andati veramente vicino.
T-Shirt bianca, gilè nero, sulla vita, una cintura spessa e nera le teneva su un paio di jeans strappato in più punti. Ai piedi, due anfibi di colore nero. Il suo abbigliamento intendeva mostrare sicurezza, padronanza di se, se non fosse per quell'atteggiamento timido e imbarazzato che invece le si leggeva in viso e che tradiva la sicurezza che intendeva mostrare. Poco dopo fece ritorno "Sguardo Fiero", che mise nel cesto diversi prodotti presi qua e là. Capelli a caschetto, canottiera bianca che mostrava le sue braccia, magre e bianche, jeans perfetti, senza alcuno strappo, nessun trucco al viso e nessun piercing addosso. Semplice. Ai piedi, un paio di scarponi pesanti. Naturalmente, atteggiamento di chi vuole mostrare un immagine sicura di se, come a tenere semopre tutto sotto controllo.
Immediatamente, quasi meccanicamente, ritornano a formare una "persona sola". Una accanto all'altra, spalla a spalla, silenziose attendono il loro turno e all'improvviso gli sguardi dei curiosi, e tra questi anche il mio, è come se rimbalzassero contro una barriera invisibile e ritornassero indetro sulla capoccia, come un boomerang. "Sguardo Timido" naturalmente adesso è più sollevata, più sicura, dato che ha ritrovato la sua metà, ma sempre un pò chiusa e sulla difensiva. Ecco che si dirigono verso la cassa e, giunta l'ora di pagare, la commessa si rivolge in manierta gentile, sorridente, tanto che "Sguardo Timido", nel ringraziare e salutare, sorride a sua volta e per un istante da quando è entrata, assume un atteggiamento disteso, sereno, naturale che le illumina il viso, gli occhi, rendendola decisamente più carina, più bella. "Sguardo Fiero" invece saluta senza mostrare particolari emozioni. Entrambe escono dal locale e una volta fuori si prendono per mano e si incamminano per la loro via. Dentro al locale nessuno dice niente, nessuno commenta, tutto si svolge normalmente, come se non fosse accaduto niente. E in effetti niente di particolare è accaduto, a parte alcuni sguardi curiosi e impertinenti che per fortuna non sono penetrati a fondo, benchè ci fossero andati veramente vicino.
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