QUEL SEGRETO TRA LE MANI DEL CADAVERE
"Adele.......Adele......sto' per morire.............sento che non ce la faccio piu'". Adele si precipito' dal letto del Marchese: era pallido, sudato, ed oramai per lui era finita. "Mi dica, Signor Marchese", rispose Adele. "Adele,-disse il Marchese-vada da quel como' laggiu' in fondo ed apra il cassetto", Adele si precipito' verso il fondo.Continuo' il Marchese:" Trovera' un piccolo cofanetto di marmo nero.......". "Si'-rispose Adele-l'ho trovato"."Bene-continuo' il Marchese-prima di chiudere la bara nella quale tra poco mi metterete, desidero che Lei ponga quel cofanetto tra le mie mani: deve venire con me nella tomba.......il perche' lo so' io.......".
"Ma Signor Marchese........", Adele non fece in tempo a finire di parlare: il Marchese aveva gli occhi sbarrati ed immobili. E fu' cosi' che nel tardo pomeriggio del 29 Gennaio 1770, il Marchese Walfredo Gisberti Della Sala concluse la propria esistenza, abbandonato da tutti ed assistito nella poverta' piu' miseranda dalla buona Adele, la donna che per tutta la vita lo aveva servito. Prima che il falegname inchiodasse il coperchio della bara (allora le imprese di pompe funebri non esistevano), Adele disse: "Aspettate, era un desiderio del Signor Marchese", e pose il cofanetto tra le mani del cadavere. La bara venne inchiodata ed il Marchese sepolto.
Passarono gli anni, decine di anni,passarono i secoli,per la precisione due secoli e quarantun'anni........
COMMISSARIATO DI POLIZIA 3 NOVEMBRE 2011
"Se riesco a trovare quel figlio di buonadonna che ha dato il mio numero di cellulare ai giornalisti, io vi assicuro che.......", ma il Commissario Verdesi non fece in tempo a finire di parlare perche' sulla porta dell'ufficio apparve Ziraghi, il suo braccio destro. "Signor Commissario" - "Cosa c'e'"- replico' seccamente Verdesi-" Ecco, rispose Ziraghi, hanno chiamato dal cimitero frazionale: vorrebbero che io e Lei andassimo sul posto per firmare il decreto di esumazione dall'ultima tomba rimasta. Ha presente quel Marchese Gisberti della Sala morto nel 1770......."."Ah si',disse Verdesi , ce l'ho presente : di lui hanno detto e scritto di tutto, persino che fosse un veggente." Ragazzi, continuo' Verdesi, con voi facciamo i conti dopo, adesso andate"
"In questo ufficio, continuo' Verdesi rivolgendosi a Ziraghi, la nostra vita sino ad oggi e' sempre stata gestibile anche se in mezzo ad un mare di stress, ma con la faccenda che abbiamo per le mani in questo momento.........."
Aira Volkich, 26 anni, top model di fama internazionale, copulata con violenza,poi pestata a sangue da un professionista che godeva del proprio lavoro e poi squartata a rasoiate. E senza nessun indizio in mano.......piu' la grana burocratica di dover andare a firmare un'autorizzazione per smantellare la tomba di un papavero , pace all'anima sua, morto nel 1770 e rimasto li' a fare il monumento nazionale nel corso della storia che manco piu' lo conosceva, salvo alcuni storici locali.
Quando Verdesi e Ziraghi arrivarono al cimitero, trovarono i custodi gia' pronti con le pale in mano piu' quel dannato foglio da firmare. La firma venne apposta e dopo un bel po' di vigorose palate, affioro'........quello che doveva affiorare e cioe' una scheletro come tanti altri. Logico: dal 1770 la bara era marcita ed inesistente.Tutti si fermarono un attimo in silenzio.
"Guardate, esclamo' uno di necrofori, tiene qualcosa tra le mani......". Si chino' sullo scheletro ed asporto' un cofanetto di marmo nero che consegno' a Verdesi. Ziraghi era alle sue spalle e tutti gli altri uomini facevano cerchio.Verdesi lo apri' ed in mezzo a pochissimo terriccio trovo' un foglio molto ingiallito ma ancora integro di cui era possibile leggerne lo scritto eseguito con una bellezza barocca , pittorica ed incredibile...........
Addi' 25 Luglio 1769
Nell'anno di grazia 2011, una giovin donzella
di nome Aira Volkich, massacrata sara' con infame barbarie
da un bestial inumano bruto di nome Diego Fusar
che dimora' avra'in un loco che non esiste ancora
e che chiamato sara' Via Provinciale 16.
"Oh porca-esclamo' Verdesi con gli occhi sbarrati" .E Ziraghi , prontamente," Commissario, ma vuol dire che quel tizio avesse visto nel futuro.......e si fosse fatto mettere il foglio nel contenitore tra le mani portandoselo nella tomba, per essere sicuro che non andasse perso nei secoli sapendo che noi lo avremmo .........trovato...........proprio.........nel corso delle indagini........"
"Questo foglio e' sotto sequestro, voi fate pure i resti", disse Verdesi dirigendosi quasi di corsa verso l'auto, mentre Ziraghi altrettanto velocemente lo seguiva. "Appena arriviamo al Commissariato-soggiunse Verdesi, chiama subito il casellario per accertare se questo tizio esiste, e se si' fatti mandare un fax, con vita morte e miracoli (si fa per dire) di questo bast..."
Ed il fax arrivo', con vita, morte no, e miracoli si', di Diego Fusar.Ed i miracoli facevano una luce sovrannaturale: Fusar risultava essere un elemento dell'estrema destra nazista con precedenti penali, incarcerato due volte e denunciato per detenzione illegali di armi. Verdesi chiamo' la sua squadra: "Dobbiamo andarlo a prendere anche senza mandato....a questo punto sono convinto che saltera' fuori qualcosa, lo tratteremo qui chiedendo l'emissione del mandato e.....
Dopo pochi minuti le auto della polizia arrivarono nei pressi dell'abitazione di Fusar , che stava tentando di fuggire e dopo averlo bloccato trovarono nell'abitazione una montagna di elementi per cui il mandato di perquisizione ed arresto venne emesso nel giro di brevissimo tempo.
E precisamente vennero rinvenute diverse mazze ferrate e chiodate. Nell'ingresso dell'abitazione era appesa una foto di Adolf Hitler, nel bagno venne rinvenuta appesa al muro una grande foto di una donna completamente nuda che posava a letto in posizione oscena. Nella stanza vennero rinvenute svastiche con alle estremita' lame taglienti ed infine.....un reggiseno sporco si sangue che le analisi avrebbero confermato appartenere ad Aira Volkich.
LA GIUSTIZIA FECE IL SUO CORSO.
La sera della conferenza stampa, Verdesi, Ziraghi e tutta la squadra mobile erano vestiti elegantemenete di blu nell'atrio del commissariato attorniati dai giornalisti, mentre decine di videocamere erano in azione. Ad un certo punto, uno dei giornalisti si rivolse a Verdesi dicendo:" Commissario ma come avete fatto ad individuare questo pericolosissimo e sadico assassino" ? E Verdesi, rispose: " Ecco, ce lo ha segnalato un tizio morto nel 1770". Ci fu una gran risata generale, mentre qualcuno inizio' a stappare bottiglie di spumante, ed un'altro dei giornalisti replico': "Comprendiamo, le tecniche investigative sono sempre segrete..........." .E mentre le videocamere filmavano questo gran movimento, Verdesi e Ziraghi si fissarono per un attimo in silenzio tenendo in mano una coppa di champagne.