Quasi 43 anni... sposato felicemente con una donna fantastica (a dir poco)e padre di due bellissime bimbe di 8 anni. Un lavoro che adoro e che considero l'ideale per come sono fatto. Sempre a contatto con persone di tutte le nazionalità e a confrontarsi con i loro usi e costumi.
Adesso che la crisi ha toccato anche il mio settore, la mia azienda, che ha obbligato la chiusura della filiale della mia città, mi trovo "trasferito" presso un'altra sede in una cittadina vicina. Sede che risente anch'essa della crisi generale e che ha in forza adesso ben 5 dipendenti + un direttore.
Siamo in troppi. Il titolare per una forma di scaramanzia, mascherata da interesse per la sorte di ognuno di noi, non vuole licenziare nessuno per mancanza di lavoro. Cosa mai avvenuta in più di 50anni di vita, e quindi propone la cassa integrazione o la riduzione per tutti di una settimana di lavoro. In altre parole un part time applicato a tutti che nel complesso corrisponderebbe ad uno stipendio risparmiato. Se ne sta discutendo...
La situazione non è affatto delle migliori e la sensazione è quella, se nel frattempo non cambia qualcosa, di trovarsi di fronte ad una lenta agonia.
Il mio capufficio per cercare di migliorare la situazione si sta sostituendo al titolare, nella speranza di procacciare clienti, di riallacciare rapporti, ma gli effetti, se si vedranno, ci saranno con il tempo e non a breve termine.
Insomma hanno rallentato un pò le redini e con la crisi che c'è si son fatti superare da chi è... più affamato di loro. Mettiamoci anche il cambio generazionale... e si sà i figli, specialmente se nascono già ricchi, non sono quasi mai all'altezza dei padri...
Ma credetemi non sono particolarmente affranto, nel senso che sto vivendo questa situazione come un segno del destino. Sarò uno che sogna ad occhi aperti magari e... non dovrei dirlo, perchè non sarebbe giusto, quasi mi augurerei di venir licenziato (perdonate la sfrontatezza), per staccare definitivamente quello che sento come un guinsaglio che stringe un collare a strangolo, tanto da obbligarmi a tirare avanti per rimanere fermo dove sono.
Se fossi libero, "sognerei" di emigrare in Nord Europa. Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Belgio... dove ritengo ci siano condizioni migliori di vita!
E qui sta il problema. Ma ci sono davvero migliori condizioni di vita? O mi sto illudendo? Io sono convinto di si.
Badate, non intendo cercare il divertimento, l'agiatezza ecc., bensì una vita vissuta lavorando e sudando, magari molto di più di adesso, ma vivendo in mezzo al progresso!
Progrsso sia urbanistico, che culturale, sociale... che ti permetterebbe di vivere la propria vita, nella consapevolezza di trovarsi là dove ognuno, in teoria, può avere più opportunità, sia per se stesso che per i propri figli.
Ecco quindi che parlando con mia moglie della nostra situazione attuale, da una parte io sarei propenso a mollar tutto, vendere casa e trasferirmi in Europa, dall'altra, lei, più preoccupata di perdere quel poco che abbiamo realizzato, mi dice che è un rischio troppo grosso, quello che potremmo correre, anche perchè, sostiene lei, tutto non è ancora perduto e la mia azienda, attiva da più di 50anni, ha già vissuto periodi di crisi e come le altre volte, saprà risollevarsi, riprendendo le parole del mio titolare che per rassicurarci e rassicurarsi, crede di potercela fare.
E io nel frattempo mi sento come un uccello in gabbia!
A voi chiedo: sono io che soffro di visioni, oppure ciò che mi spinge a lasciare il mio paese, la mia casa, il mio lavoro (in crisi) è una sensazione naturale spinta dalla necessità di cambiare, di "vivere" il mio/nostro futuro,
lontano da dove... sarà sempre uguale o addirittura peggio.
Ho avuto molte occasioni di viaggiare, sin da ragazzino che da adulto. Ho visitato grandi città(Anversa, Brusselles, Amsterdam,Francoforte, Londra, Parigi)e mi piacerebbe lasciare la mia città "di quartiere", per una città vera.
Apritemi voi gli occhi, perchè i miei vedono solo voglia di cambiamento, tanto cambiamento da stare emotivamente... male! Non gioisco più per ciò che ho realizzato (una casa, una bella famiglia, una cerchia di buoni amici)e ogni volta che in TV vedo città europee... mi incanto e mi stupisco come un adolescente che non ha mai visto, ne assaggiato... la cioccolata!
Grz!
p.s. Non ho menzionato l'Italia, in questa mia voglia di cambiamento, per ovvie ragioni.... umanitarie!!!!
Ultima modifica di Bumble-bee il Sab 1 Ott 2011 - 15:23 - modificato 1 volta.