Pace all'anima di Simoncelli, che riposi in pace.
Si, gli sport motoristici hanno un senso, un senso profondo, anche perche', oggi, in questi sport, gli incidenti mortali sono rarissimi e sicuramente inferiori a tanti altri sport che non utilizzano l'ausilio motoristico.
L'evoluzione avvenuta nell'automobilismo, che ha portato all'introduzione di tantissimi accorgimenti tecnici nelle autovetture di uso quotisiano, sono talmente tanti che sarebbe impresa faraonica elencarli. Posso ricordare l'introduzione dei freni a disco dovuto alla Jaguar C-120 vincitrice della 24h di Le Mans nel 1953, fino alla 'cellula salva pilota' e via via tanti altri.
Nel settore motociclistico anche ci sono state innovazioni, magari meno numerose ed evidenti, ma basta osservare le tute dei piloti, brevettate dal marchio italiano Dainese, vicentino (anche se oggi le fa realizzare in Tunisia...), dotate di validissimi Air-Bag che hanno contribuito a salvare la vita dei piloti in tantissimi incidenti.
Quello che e' accaduto oggi e' stato causato dalla tragica fatalita' che, nello specifico, Simoncelli, cadendo, non ha piu' avuto la protezione del casco, una cosa similare e' accaduta in F1 un paio d'anni fa, allorquando Barrichiello perse una molla della sua sospensione che investi', vicino all'occhio sinistro, comunque protetto dal casco anche se sfondato, il ferrarista Massa, che per fortuna fu 'soltanto' ferito. Quell'incidente ha insegnato, come altri a prevedere l'eventualita' che possa ripetersi un'anomalia analoga e si e' preso quei provvedimenti per evitarla, o almeno annullarne le conseguenze.
La gare motoristiche servono per il progresso ed il progresso, come si sa, ha sempre avuto, ed avra', le sue vittime.