- Non si placano le polemiche sul rinvio per maltempo della partita di serie A Napoli-Juventus, che sarà recuperata martedì 29 novembre. La società bianconera ha ancora il dente avvelenato e negli ultimi due giorni ha alimentato, tra dichiarazioni e comunicati stampa, una serie di sospetti sulla vicenda. Ma Buffon taglia corto: «Sono sincero ero a Napoli e a mezzogiorno e mezzo era impensabile giocare».
IN PREFETTURA - Tutto è legato alla mancata partecipazione del club torinese al vertice col prefetto di Napoli domenica mattina scorsa, che ha di fatto decretato il rinvio del match. Oggi è emerso un nuovo particolare: il direttore generale della Juve, Giuseppe Marotta, avrebbe voluto proporre di giocare la partita a porte chiuse, pur di scendere in campo domenica sera. E lo avrebbe fatto realmente, se la società piemontese fosse stata presente al vertice partenopeo.
IL NAPOLI - Ovviamente, tale ipotesi non sarebbe stata gradita da De Laurentiis, visti anche i copiosi introiti derivanti dal «pienone» previsto al San Paolo. Il nervosismo della Juve – che ha saputo del rinvio della partita alla televisione, nel suo hotel napoletano – deriverebbe anche, se non soprattutto, da questo. E sarebbe per una ragione simile che il tecnico Conte è andato su tutte le furie, nonostante le smentite e l’aplomb di Marotta: «Avremmo preferito giocare solo perché eravamo in un periodo di forma eccellente». La Juventus, a quel punto, si è mossa e ha commissionato un dossier fotografico per dimostrare che lo stadio San Paolo non era impraticabile e che, trattandosi di problemi esterni alla struttura, la gara si sarebbe potuta giocare senza spettatori. Questo «tira e molla», evidenziato da siti web sportivi campani e piemontesi, ha scatenato una «guerra» tra blogger tifosi del Napoli e della Juve. Se non sul campo, almeno in rete la partita è già cominciata da un pezzo.
BUFFON - Dal ritiro della Nazionale dove si trova, intanto, il portierone bianconero è intervenuto sulla vicenda gettando acqua sul fuoco: [b]« Sono sincero: ero a Napoli e a mezzogiorno e mezzo era impensabile giocare. Poi siamo partiti alle cinque e sembrava impossibile non giocare. Ma decisioni del genere si prendono molto prima, i tifosi si muovono in anticipo. Di fronte ad un evento così imponente, a temporali che ci mettono in ginocchio, a sette morti, il calcio deve avere l'umiltà di mettersi da parte. Poi - la conclusione di Buffon - si possono creare ad arte delle polemiche sulle comunicazioni di questa decisione o su altre procedure...».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/sport/2011/8-novembre-2011/napoli-juventus-porte-chiuse-scintilla-rabbia-bianconera-1902086581037.shtml
IN PREFETTURA - Tutto è legato alla mancata partecipazione del club torinese al vertice col prefetto di Napoli domenica mattina scorsa, che ha di fatto decretato il rinvio del match. Oggi è emerso un nuovo particolare: il direttore generale della Juve, Giuseppe Marotta, avrebbe voluto proporre di giocare la partita a porte chiuse, pur di scendere in campo domenica sera. E lo avrebbe fatto realmente, se la società piemontese fosse stata presente al vertice partenopeo.
IL NAPOLI - Ovviamente, tale ipotesi non sarebbe stata gradita da De Laurentiis, visti anche i copiosi introiti derivanti dal «pienone» previsto al San Paolo. Il nervosismo della Juve – che ha saputo del rinvio della partita alla televisione, nel suo hotel napoletano – deriverebbe anche, se non soprattutto, da questo. E sarebbe per una ragione simile che il tecnico Conte è andato su tutte le furie, nonostante le smentite e l’aplomb di Marotta: «Avremmo preferito giocare solo perché eravamo in un periodo di forma eccellente». La Juventus, a quel punto, si è mossa e ha commissionato un dossier fotografico per dimostrare che lo stadio San Paolo non era impraticabile e che, trattandosi di problemi esterni alla struttura, la gara si sarebbe potuta giocare senza spettatori. Questo «tira e molla», evidenziato da siti web sportivi campani e piemontesi, ha scatenato una «guerra» tra blogger tifosi del Napoli e della Juve. Se non sul campo, almeno in rete la partita è già cominciata da un pezzo.
BUFFON - Dal ritiro della Nazionale dove si trova, intanto, il portierone bianconero è intervenuto sulla vicenda gettando acqua sul fuoco: [b]« Sono sincero: ero a Napoli e a mezzogiorno e mezzo era impensabile giocare. Poi siamo partiti alle cinque e sembrava impossibile non giocare. Ma decisioni del genere si prendono molto prima, i tifosi si muovono in anticipo. Di fronte ad un evento così imponente, a temporali che ci mettono in ginocchio, a sette morti, il calcio deve avere l'umiltà di mettersi da parte. Poi - la conclusione di Buffon - si possono creare ad arte delle polemiche sulle comunicazioni di questa decisione o su altre procedure...».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/sport/2011/8-novembre-2011/napoli-juventus-porte-chiuse-scintilla-rabbia-bianconera-1902086581037.shtml