Per darti il tempo di scappare
Ho provato a fermarli con la gonna bella,
l’unica che avevo in tempo di guerra
Per darti il tempo di arrivare al confine
quella gonna si è alzata,
anche se non c’era vento.
Facevano cose che non avrei pensato mai,
senza neanche togliersi gli stivali,
avevo paura, ma dicevo “dai!”
Guardavo il muro con poggiati i fucili,
e quanti soldati, tutto in un fienile
e avevo vergogna di guardare il campanile.
Tu chiamalo amore,
anche se non l’hai mai saputo,
chiamalo amore,
anche se non ti ho più visto.
Chiamalo amore,
chiamalo amore,
chiamalo amore
… o non chiamarlo per niente!
E’ stato difficile circolare in paese,
mi condannavano senza dirlo,
di notte qualcuno veniva al fienile.
E ho imparato a farmi sasso,
a sopportare qualsiasi passo,
a rotolare senza lamentarmi.
Facevano cose che non avrei pensato mai
E avevano sorrisi che sembravano tagli,
e non potevo spiegare le mie ragioni.
Fa niente se mi hanno tagliato i capelli,
fa niente se mi hanno frantumato l’ombra,
se questa casa non può più essere la mia.
Con quante lacrime ho bagnato questo fieno,
ma ho sentito dire che stai bene
in quel paese assieme a forestieri.
Tu chiamalo amore,
anche se non l’hanno mai capito.
Per piacere, chiamalo amore,
anche se io non te l’ho mai detto.
Chiamalo amore,
chiamalo amore
… chiamami amore”.