L' harakiri ( taglio del ventre) è il nome con cui è conosciuto il seppuku.
Si tratta di un rituale rigidamente codificato che assolve nelle culture orientali una duplice funzione:
- punizione della colpa
- evitamento del disonore
In entrambi i casi ha una funzione riparatoria, che secondo me è nettamente prevalente rispetto alla sua valenza punitiva.
Ad esempio chi ha commesso un'azione tale da andare incontro al pubblico disonore, dandosi da se la morte recupera il proprio onore senza perderlo, come avverrebbe se altri gli somministrassero la punizione della morte per il suo reato o peggio se fuggisse.
In altre parole, la cultura da alle persone uno strumento per gestire un conflitto,oltre ai parametri valoriali che pongono in essere quel conflitto. Questo strumento è una pratica informata ad un'idea di bene precisa. Essa presuppone che ogni essere umano non sia l'attore di infinite possibili trame d'esistenza, ma un personaggio unico che se non agisce bene la trama di scena viene bruciato senza rimedio.
Non è così all'interno di ogni cultura, chiaramente. Ci sono moltissimi modi di dare significato all'esistenza umana, e la nostra cultura permette da al personaggio sociale che corrisponde all'identità di ciascuno di noi maggiori possibilità prima che questo si bruci. Ma arriva quel punto anche per noi?
E se arriva, quando accade?
Forse anche questo confine, nella nostra cultura costruita intorno al culto dell'individuo, è personale e soggettivo?
In altre prole, è una nostra decisione personale il fatto che il nostro personaggio sociale sia bruciato?
E della colpa? Che possiamo dire?
Direi che la nostra cultura definisce molto bene cosa sia la colpa, pur lasciando a ciascuno di noi un buon margine creativo con cui escogitare modi artistici di farci del male. Però per questo male, la nostra cultura non indica alcun rituale auto - punitivo e riparatore. O forse è più giusto dire che non lo fa con tale sconcertante precisione.
non siamo forse la cultura del Cristo MORTO IN CROCE PER ESPIARE I PECCATI DEL MONDO? Non siamo TUTTI FIGLI DEL PECCATO ORIGINALE? E allora, pensiamoci bene.
Che caratteristiche ha il nostro Hara Kiri?
E... tentando di un spertegare troppo... quanto è trans culturale il bisogno che esista un modo definitivo e risolutore di gestire la colpa?
Si tratta di un rituale rigidamente codificato che assolve nelle culture orientali una duplice funzione:
- punizione della colpa
- evitamento del disonore
In entrambi i casi ha una funzione riparatoria, che secondo me è nettamente prevalente rispetto alla sua valenza punitiva.
Ad esempio chi ha commesso un'azione tale da andare incontro al pubblico disonore, dandosi da se la morte recupera il proprio onore senza perderlo, come avverrebbe se altri gli somministrassero la punizione della morte per il suo reato o peggio se fuggisse.
In altre parole, la cultura da alle persone uno strumento per gestire un conflitto,oltre ai parametri valoriali che pongono in essere quel conflitto. Questo strumento è una pratica informata ad un'idea di bene precisa. Essa presuppone che ogni essere umano non sia l'attore di infinite possibili trame d'esistenza, ma un personaggio unico che se non agisce bene la trama di scena viene bruciato senza rimedio.
Non è così all'interno di ogni cultura, chiaramente. Ci sono moltissimi modi di dare significato all'esistenza umana, e la nostra cultura permette da al personaggio sociale che corrisponde all'identità di ciascuno di noi maggiori possibilità prima che questo si bruci. Ma arriva quel punto anche per noi?
E se arriva, quando accade?
Forse anche questo confine, nella nostra cultura costruita intorno al culto dell'individuo, è personale e soggettivo?
In altre prole, è una nostra decisione personale il fatto che il nostro personaggio sociale sia bruciato?
E della colpa? Che possiamo dire?
Direi che la nostra cultura definisce molto bene cosa sia la colpa, pur lasciando a ciascuno di noi un buon margine creativo con cui escogitare modi artistici di farci del male. Però per questo male, la nostra cultura non indica alcun rituale auto - punitivo e riparatore. O forse è più giusto dire che non lo fa con tale sconcertante precisione.
non siamo forse la cultura del Cristo MORTO IN CROCE PER ESPIARE I PECCATI DEL MONDO? Non siamo TUTTI FIGLI DEL PECCATO ORIGINALE? E allora, pensiamoci bene.
Che caratteristiche ha il nostro Hara Kiri?
E... tentando di un spertegare troppo... quanto è trans culturale il bisogno che esista un modo definitivo e risolutore di gestire la colpa?