Paul Gauguin nasce nel 1848 a Parigi, trascorre la sua infanzia in Perù per ritornare in patria nel 1855. Studia, partecipa allaa guerra franco- prussiana e trova lavoro come agente di cambio. Inizia a dipingere da autodidatta. L’agiatezza economica raggiunta permette a Gauguin di acquistare diversi quadri di artisti impressionisti. S’iscrive, nel 1874, all'Accademia Colarossi. Si sposa ma a causa di un crollo finanziario, nel 1883, Gauguin conosce la miseria che lo porta a vendere parte della sua collezione ed a svolgere i più umili mestieri. Nello stesso periodo si separa dalla moglie. Egli viaggia molto lascia la Francia per recarsi in Bretagna a Pont-Aven, parte poi per la Martinica e infine si stabilisce, nel 1895, a Tahiti, dove vivrà fino alla morte nel 1903.
In quest’angolo della terra, lontano dalla civiltà industriale, Gauguin ricerca un mondo incontaminato.
E' proprio da questa esperienza, che forse mai ci sarebbe stata se la sua vita non fosse andata in pezzi, che nasce il Gauguin che più tutti apprezziamo.
Paul Gauguin, che da sempre rifiuta i modelli artistici tradizionali incontra il calore delle origini e del primitivo.
Gauguin usa colori primari, molto accesi e innaturali, non fa uso d’ombre, i soggetti sono bidimensionali e piatti. A proposito della sua nuova vita, in Polinesia, nel libro “Noa Noa” scrive: “Sono fuggito da tutto ciò che è artificio e convenzione. Qui entro nella Verità, divento tutt’uno con la natura”.
Ogni arte cela in se una meta, che è la meta esistenziale di chi la pone in essere.
Per Gauguin questa forse fu la riscoperta delle origini, della natura e del semplice, dell'emotività e dell'istinto.
In pochi casi è così evidente come vi si quanta più arte quanto più la convenzione è rotta.
Perchè?
Perchè l'arte pone un problema di contatto con noi stessi?
E perchè il massimo fervore creativo nasce sempre da un momento di rovina?
In quest’angolo della terra, lontano dalla civiltà industriale, Gauguin ricerca un mondo incontaminato.
E' proprio da questa esperienza, che forse mai ci sarebbe stata se la sua vita non fosse andata in pezzi, che nasce il Gauguin che più tutti apprezziamo.
Paul Gauguin, che da sempre rifiuta i modelli artistici tradizionali incontra il calore delle origini e del primitivo.
Gauguin usa colori primari, molto accesi e innaturali, non fa uso d’ombre, i soggetti sono bidimensionali e piatti. A proposito della sua nuova vita, in Polinesia, nel libro “Noa Noa” scrive: “Sono fuggito da tutto ciò che è artificio e convenzione. Qui entro nella Verità, divento tutt’uno con la natura”.
Ogni arte cela in se una meta, che è la meta esistenziale di chi la pone in essere.
Per Gauguin questa forse fu la riscoperta delle origini, della natura e del semplice, dell'emotività e dell'istinto.
In pochi casi è così evidente come vi si quanta più arte quanto più la convenzione è rotta.
Perchè?
Perchè l'arte pone un problema di contatto con noi stessi?
E perchè il massimo fervore creativo nasce sempre da un momento di rovina?