12/4/09
Di tutta questa "eredità" di cui ti ho scritto ieri, quello che realmente importa non è la conservazione, ma l'utilizzo, che l'ambiente si arricchisca di serenità, bellezza e cultura, che ti cullino musiche e colori.
Trarre quello che riesci, che vuoi e che ti piace.
Non voglio certo fare di te un catalogatore o un bibliotecario o peggio, come me, un collezionista.
Il collezionismo è spesso compulsivo e può diventare una ossessione, prima o poi si finisce per tenere anche le unghie tagliate in scatole di cerini.
Anche un contesto ricco di idee, concetti ed ideali, di libri, musiche e quadri non comporta obblighi, come uno disadorno e senza cultura, ma libera dall'ignoranza permettendo la crescita, non influenza, informa e basta.
Stai tranquillo piccolo mio che non ti darò lezioni di pittura perchè io sò dipingere e che non ti manderò a lezioni di piano o violino solo perchè io non li sò suonare.
Quando nascerai io avrò verso di te un solo ruolo, quello di papà e tu verso di me solo quello di figlio.
Non si scappa, è così e per quanto io desideri l'ordine senza leggi (ossia il significato originario di anarchia), sò per esperienza (quella di educatore) che dovrò assumermi insieme a tua mamma la responsabilità di scegliere per te almeno finchè sarai piccolo, che dovremo darti dei limiti per educarti e quindi direzionare la tua crescita.
Sò che è necessario, ma mi pesa, perchè odio il potere e le regole, ma sò anche che per vivere senza regole bisogna che ognuno le abbia dentro di sè e le rispetti autonomamente. Io se non faccio casini non è per la paura dell'eventuale punizione, è perchè non voglio fare casini, perchè la vita è già un tale casino che non c'è nessun bisogno di incasinarsela da soli.
Così come sò che questo ruolo potrebbe, a volte rendermi odioso ai tuoi occhi ed è naturale, lo accetto.
Tutti almeno una volta nella vita hanno odiato i propri genitori.
Sii certo però che io e tua madre condivideremo ogni scelta che ti riguarda e che saremo animati dalle migliori intenzioni (vorrei però evitarti la frase più odiosa di tutte "ora non capisci, ma lo faccio per il tuo bene", penso che ogni tanto ti chiederò cosa pensi tu, che sia il tuo bene) e nonostante questo sbaglieremo di sicuro qualcosa.
Forse faremo tanti errori...spero non troppi...
ma credimi che l'errore più grosso sarebbe non dirti mai di no, cedere ad ogni capriccio, credere che tu ti possa educare da solo, come purtroppo ho visto tante volte e non ha mai avuto buoni esiti.
Cosa significa in pratica?
Che cercherò di mostrarti quanto serva studiare, ma se studiare, quanto e cosa pian piano te lo chiarirai, ti aiuterò a vedere se hai predisposizioni particolari ma senza spingerti o tirarti proiettando su di te, tu al contrario potrai proiettare su di un telone bianco i tuoi futuri fino a scegliere quello che più ti corrisponde.
Per il lavoro spero di mostrarti con l'esempio, quanto sia importante per tutti al di là dei soldi guadagnati, fare bene un mestiere che piace.
Ma il tuo lavoro te lo sceglierai tu.
Mi piacerebbe che il sentimento che c'è fra me e tua mamma ti rendesse permeabile all'amore, cioè ti liberasse dal dubbio del perchè e se vale la pena, ma quando, come, dove e chi amare saranno scelte rigorosamente tue.
Per quello che riguarda le passioni, l'entusiasmo, la curiosità, la morale, il rispetto, le priorità, l'analisi della realtà, il rapporto con la tua aggressività, con il potere e con tutti gli altri da te, per la tua distanza dalle stelle (anche senza assumere un cannibale al giorno, avrebbe aggiunto De Andrè)...
certo che vorrei che tu dessi valore ai valori che ti mostreremo noi, papà e mamma, e se vorrai lo farai, se no userai le chiavi che troverai in casa, a scuola e per strada per costruirteli da solo.
Un giorno, da uomo, magari mentre aspetterai di avere un tuo figlio, rileggerai queste cose e forse penserai "che coglione che era mio babbo" sorridendo.